lunedì 26 novembre 2012

Alle origini

Ieri ero alla festa di battesimo di una mia cuginetta di secondo grado.
Vedo in un angolo del ristorante un gruppetto di bambini seduti a terra che di colpo si mettono a gridare, scappano via correndo, poi, timorosi tornano.
Mi avvicino. Al centro del gruppetto c'è uno dei miei zii e capisco.
Sta raccontando una storia.
No, La Storia.
Io non avevo dubbi quando la maestra mi chiedeva quale fosse la mia fiaba preferita.
Ivan Bovino
Si tratta di una lunghissima fiaba russa che inizia con un pesce dalla scaglie d'oro, continua con la nascita di tre bambini magici e termina con la ricerca di una principessa in una terra straniera. Ma questo non è importante.
La cosa importante è che mio zio ci faceva sedere tutte in circolo e poi con voce lenta e misurata iniziava a raccontarci la storia. Faceva il rumore delle foglie e poi, all'arrivo dei draghi (ogni buona storia deve avere almeno un drago) si metteva la testa in un cesto o in uno scatolone e si buttava in avanti per afferrarci. E per noi era il drago. Il terribile drago a sette teste che Ivan Bovino non riusciva a uccidere perché ogni volta che una testa veniva tagliata, ricresceva. Il drago contro cui gli altri Ivan (Ivan Principe e Ivan Cuoco o Della Serva, a seconda dell'umore dello zio) non accorrevano, perché addormentati. Il drago che alla fine veniva ucciso solo grazie all'aiuto del cavallo bianco di Ivan Bovino.
Riguardo le bimbe che tutte timorose, dopo l'attacco del drago, tornavano piano per ascoltare il seguito della storia e l'incontro con la strega dei boschi, mi sono resa conto di quanto importante sia stato quel frammento d'infanzia. Del resto, la fiaba di Ivan Bovino io la so ancora a memoria.
Forse senza mio zio non sarei mai diventata a mia volta una narratrice di storie. O forse no, in fin dei conti eravamo 6 cugini ad ascoltare la storia e nessun altro è diventato giocatore di ruolo, appassionato di fantasy e di narrativa. Ma tutti ricordiamo quei momenti con piacere.

6 commenti:

  1. Volevo ringraziare tutti coloro che sono venuti venerdì sera! Non volevo essere troppo egocentrica e parlarne ancora a tutta pagina, così per il post del lunedì ho preferito questo frammento d'infanzia...

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  2. Mia cara, mi hai fatto venir voglia di andare a leggere la storia di Ivan Bovino......ma prima devo finire il tuo volume fantasy!
    I tuoi due racconti li ho già divorati, ma ho visto ache c'è anche Mariangela Cerrino fra gli autori e altri insospettabili nomi-noti!
    Prima fammelo gustare tutto...poi ti dirò!!!

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    1. L'antologia del Rill è sempre un piccolo gioiello per la qualità dei racconti e la cura con cui è fatta. E poi ha queste copertine splendide, ogni anno più belle (anche se per ora la mia preferita è quella del 2010, seguita a ruota da questa del 2012)

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  3. Che bello essere "iniziati" così al mondo della fantasia!
    Buona settimana!

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  4. Che bella l'immagine di tuo zio che, come facevano una volta, racconta le storie mettendo i bimbi tutt'intorno e riempiendo la narrazione con tanta la magia che la mente di bambino a sua volta amplifica! Tuo zio è semplicemente un grande!

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    1. Mio zio è per definizione matto come un cavallo, ma vedere ancora i bimbi del 2012 stregati da una semplice storia raccontata stando seduti per terra è stata una cosa bellissima

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