lunedì 14 ottobre 2013

Uno sguardo da un'altra prospettiva - Il Premio Letterario Linguaggi Neokulturali


Fino a ora ho parlato dei concorsi letterari dall'ottica del partecipante. 
Eppure, mentre un mio romanzo veniva giudicato al Premio Tedeschi, ero anche dall'altra parte della barricata in un super concorso per romanzi inediti di autori esordienti, il Premio Letterario Linguaggi Neokulturali, di cui qui trovate i risultati finali.
Come il solito alla rinfusa, senza pretese di verità assolute, volevo condividere qualche riflessione in proposito.

Da partecipante non ci si rende conto di quanto immane sia la mole di lavoro che un concorso letterario comporta. Ritengo che la redazione di Kultural abbia avuto qualcosa di eroico per essere riuscita a organizzare e a portare a compimento un lavoro simile. 
Leggete qui l'infinito elenco dei partecipanti. Sono arrivati più di 2000 romanzi, di cui molti non ammissibili al concorso per i più svariati motivi: plagi, opere non inedite, opere di generi non ammessi, opere di non esordienti. E quindi davvero, la mia prima considerazione è una preghiera:
Leggete sempre con attenzione il bando di partecipazione. 
Ogni opera ha diritto alla massima attenzione possibile e ogni testo che non dovrebbe essere lì ha in qualche modo sottratto energia e tempo all'organizzazione. Io stessa in passato ho partecipato con leggerezza ad alcuni concorsi e ora mi rendo conto che si è trattato di una mancanza di rispetto proprio nei confronti di quelle persone da cui speravo di ottenere correttezza e attenzione. 

Come ho già avuto modo di dire fino alla nausea, un concorso letterario è una gara, deve per sua natura incoronare un solo vincitore. Nessuno dei partecipante deve prendere il non essere andati avanti nelle selezioni come un giudizio inappellabile sulle proprie capacità di scrittura.
Il primo passaggio è stato passare da 2000 testi a 50. Ecco, io credo che ciascuno dei cinquanta debba essere applaudito. Ciascuno di essi è stato letto da decine di lettori che hanno dato una valutazione, la media di tali valutazioni ha determinato la rosa dei finalisti (con tanto di ex equo, riconteggi, testi ritirati e poi riammessi, giusto per facilitare la vita agli organizzatori, che se no si annoiavano). In ogni gara c'è una percentuale di fortuna, per cui davvero vorrei ricordare a ciascuno degli autori di questi 50 romanzi che sulla linea di partenza eravate 2000. Vi siete fatti notare, il vostro testo valeva. 
So per certo che alcune esclusioni hanno spezzato il cuore agli organizzatori stessi, che si sono dovuti attenere alle regole che erano state stabilite. In un concorso letterario si soffre anche dall'altra parte della barricata.

E infine siamo arrivati ai finalisti, i cui testi arrivati a me.
Di loro non sapevo nulla, non sapevo il nome degli autori, neppure se un'opera era scritta o meno a quattro mani (una delle cose che più mi ha stupito è stato proprio scoprire che due opere erano state scritte da una coppia di autori).
L'unica cosa che posso dire agli autori finalisti è
GRAZIE
Grazie per le vostre storie, per averci creduto, averle raccontate così bene, aver trasmesso così tanto.

La difficoltà maggiore, dal mio punto di vista, è stato il fatto che in finale siano arrivate opere valide e diversissime.
OSI è un thriller con un ritmo da film d'azione americano e un antieroe ruvido (e per questo inevitabilmente simpatico). Difficilissimo confrontarlo con le atmosfere rarefatte di MARIPOSA, romanzo soffuso, che regala passaggi di rara eleganza. 
Alla fine ho dovuto votare (e i miei voti sono riusciti a perdersi nella rete e sono stati recuperati solo all'ultimo, sempre per la serie: gli organizzatori se no si annoiavano) con una serie di dubbi e ansie che io stessa non mi attendevo di provare. 
Perché una cosa è certa. Sono tutti dei gran bei romanzi. Ciascuno a suo modo, tutti si sono fatti amare. A distanza di un certo tempo dalla lettura, mi rendo conto che sono diventati parte di me. Non entrerò più in una seconda casa senza pensare a MARIPOSA. RICONCILIAZIONE mi ha fatto riconsiderare un momento storico. VOYAGE IN ITALIE per assurdo mi ha fatto venire nostalgia della Francia e così via tutti gli altri.
Infine, una volta votato ho scoperto la tifosa che è in me. Non volevo scegliere, ma ho dovuto farlo e una volta fatto ho "adottato" delle opere più delle altre. Tutto è avvenuto via mail, non sapevo quali erano i voti degli altri e ho aspettato i risultati con la stessa ansia con cui ho atteso quelli del Tedeschi.

Un'ultimissima considerazione. Un romanzo in particolare mi ha fatto riflettere. Se mai ci fosse stato bisogno di ribadirlo, ho capito con rinnovata chiarezza che un romanzo si svela solo alla lettura. DI ALTRE METAMORFOSI ha un titolo che, d'istinto, mi preoccupava. Poi ho letto la sinossi che era allegata al testo e mi sono preoccupata ancor di più. Ho iniziato a leggerlo con una certa diffidenza... E poi di colpo erano passate tre ore e ne ero completamente ipnotizzata. Titolo e sinossi a volte non vogliono dire proprio niente (anche se sia il titolo che la sinossi erano onestissimi nel presentare il testo).

Che cosa mi rimane da dire?

Ecco l'elenco dei finalisti: 
Di Altre Metamorfosi di Stefano Valente
Mariposa Lucia Rossetti e Manuel Turolla
Voyage En Italie  di Adele Zarrilli
Riconciliazione di Coralba Capuani
Sotto La Linea Del Sogno di Blue Bettini
OSI di Ilaria Tuti e Paolo Gurisatti

Al di là del risultato finale, grazie a tutti voi.
Grazie a Stefano, Lucia, Manuel, Adele, Coralba, Blue, Ilaria e Paolo.
Spero di trovarvi tutti presto in libreria.

6 commenti:

  1. Deve davvero essere una gran fatica leggere "per forza" magari anche un genere che non senti tuo, per esempio io se dovessi leggere un fantasy preferirei tirare capocciate al muro - a parte Le nebbie di Avalon che ho adorato ma non è fantasy-fantasy o no? - E poi come si fa a confrontare generi tanto diversi. Un macello. Congratulazione ai vincitori, da come ne parli sembra che sia uscita "roba" di gran qualità ed è fantastico.

    RispondiElimina
  2. EHI che grossi nomi eh in giuria, a parte te!!! Loreana Rotundo e Pinna agenti sopraffini, lui ha scoperto la ODDDDIO Non mi viene il nome potrei googlare, la ragazza sarda di Accabadora (ho le mie fonti e non dovrei sbagliarmi) bacioni sempre io quella di sopra che si è letta il link.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Lo dicevo che era un concorso serio, ma serio serio!

      Elimina
  3. Certo che Le nebbie di Avalon è fantasy-fantasy, anche se non ci sono draghi (detto con tono di rammarico)!

    In ogni caso non si è trattato di "leggere per forza", ma di avere il privilegio di leggere in anteprima, dato che il livello era davvero alto. Delle 5 opere che ho letto, se fossi stata in libreria, per istinto ne avrei scelta una soltanto e non quella che alla fine mi ha dato di più.

    PS: dobbiamo rimediare a queste tue lacune sul fantasy...

    RispondiElimina
  4. @ PS dici?
    vedi come si incappa in errori in libreria? Ecco auguro un futuro radioso a questi finalisti allora. Puoi raccontare come sei arrivata a far parte della giuria? Se ti va ecco. grazie baci Sandra

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nessunissimo segreto. Tantissimo tempo fa sul vecchio blog mi contattò quello che allora per me era un perfetto sconosciuto chiedendomi se mi andava di scrivere qualche articolo per una nuova rivista on-line che stava per aprire. La rivista on-line era kultural.Su cui trovi in archivio anche un mio articolo sui fantasy che val la pena di leggere!

      Elimina