martedì 3 febbraio 2015

Letture – Fumetti per un fine settimana

Gennaio è finito con un altro addio e una promessa di neve.
Un mese che ricorderò senza rimpianto, accompagnato da una stanchezza infinita, con la corsa a completare gli esami per Percorso Abilitante Speciale e questa maledetta tesi che proprio non vuole sapersi di scriversi da sola e da una insostenibile cappa di tristezza.
Sono davvero tante le persone che a vario titolo conoscevo che questo mese si è portato via. E ogni volta, come sempre, mi sono trovata con la mia incapacità di usare le parole per quello che davvero servono, per supplire a un abbraccio o a un sorriso amico.
Ma col pensiero no, anche quando non riesco a dare una forma alle parole, non dimentico nessuno. 

Febbraio è arrivato ad ammantare di bianco il mio lago.
In questo fine settimana di passaggio, chiusa nella coperta di stanchezza che mi avvolge, tra un capitolo e l'altro della tesi, ho sentito l'esigenza di fuggire almeno con la mente, almeno per qualche minuto.
Mi sono venuti in soccorso due fumetti, diversissimi tra loro, ma entrambi capaci di trasportarmi altrove.



Now Comics porta in formato bonelliano quello che originariamente era un doppio albo a colori pensato per il mercato francese.
1891. Tutti ritengono che Sherlock Holmes sia morto per mano di Moriarty, ma l'investigatore londinese è più vivo che mai e impegnato a fronteggiare dei nuovi nemici: i vampiri di Londra.
Superato l'impatto iniziale (certo che, per essere il 1891, Holmes porta proprio male i suoi anni) e l'assunto di partenza (i vampiri si nascondono, fino a un certo punto, nella società del tempo e hanno un accordo di non belligeranza con la regina Vittoria), l'albo scorre con piacere.
Ho avuto l'impressione che l'opera fosse pensata per essere inserita in un universo più vasto, con una ben precisa mitologia, ma, anche presa da sola, scorre senza intoppi. Mi è piaciuta particolarmente la caratterizzazione di Holmes, terribilmente solo, malinconico, ma non cinico, capace di provare pietà anche per un vampiro. Come si conviene al nostro investigatore, è sempre un passo davanti a tutti, vampiri compresi e la sua dedizione alla causa della giustizia non viene mai meno.
Pur essendo assai schizzinosa in fatto di apocrifi sherlockiani, sopratutto se conditi di sovrannaturale, devo dire che questo ha regalato intrattenimento di buona qualità, segnalandosi per la sensibilità con cui la figura di Holmes è ritratta e per il suo bilanciare l'avventura gotica con il gioco intellettuale che è proprio delle avventure del grande detective.
Le tavole originali, concepite per il colore, soffrono non poco, ridotte in bianco e nero nel formato più piccolo, che non rende onore ai molti particolari di cui sono disseminate. Il prezzo, tuttavia, è assolutamente concorrenziale e il mio consiglio non può essere che quello di correre in edicola, prima che diventi introvabile!



Con il cuore a Kobane

È già introvabile, invece, il reportage a fumetti scritto e disegnato da Zerocalcare per Internazionale.
A tutto il bene che già avevo scritto su Zerocalcare va aggiungersi questa piccola perla che coniuga fumetto e giornalismo (sul modello, mi è parso, di alcuni fumetti di area francese come Cronache Birmane). Con il cuore a Kobane, infatti, altro non è che il resoconto, condito con le riflessioni e l'abituale autoironia, del viaggio di Zerocalcare fino alla città di Kobane, dove i guerriglieri curdi resistono all'Isis.
Zerocalcare dimostra così di saper davvero raccontare il nostro tempo ben oltre i confini di Rebibbia e del suo appartamento, osservando il mondo con suo sguardo straniato da nerd fuori dal proprio ambiente, ma anche con un'intelligenza e una sensibilità non comune.
Eccolo qui, dunque, il più interessante autore italiano della mia generazione. Un tizio che sì, parla con un armadillo immaginario e rappresenta la propria madre come la lady Cocca del Robin Hood Disney, ma sa guardare e raccontare la realtà con una lucidità che molti sedicenti Autori non riescono a guardare neppure con un binocolo.
Servirebbero molti più armadilli.
Un enorme grazie a Elena e Manu per avermi prestato l'introvabile numero di Internazionale!

13 commenti:

  1. Non sono un'appassionata di fumetti. Anche di One Piece ho sempre preferito l'anime. Però ho letto le recensioni con interesse: seria e professionale come sempre :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti assicuro che Zerocalcare merita la lettura, questo davvero è un pezzo di giornalismo a fumetti, uno dei pezzi d'attualità migliori che negli ultimi tempi mi sia capitato di leggere.

      Elimina
    2. Seguirò il tuo consiglio allora. Mi fido del tuo gusto :)

      Elimina
  2. Quando ti viene quella tristezza lì per la gente che è altrove, be' si può solo attraversarla e andare dall'altra parte, un po' più poveri. Un abbraccio Sandra

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Più che altro è una tristezza di riflesso, si tratta di persone che hanno variamente sfiorato la mia vita. L'ultimo ad andarsene è stato un mio professore del liceo e non sono neppure riuscita ad andare al funerale (ulteriore tristezza...)

      Elimina
  3. Devo recuperare l'Internazionale, ho capito :)

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, ne vale la pena. Non so se si trova, io non ho recuperato neppure la ristampa, alla fine l'ho letto grazie a un'amica che è abbonata

      Elimina
  4. Curiosità. da quale albo di Zerocalcare consigli di cominciare?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. "Dimentica il mio nome" l'ho trovato splendido, un salto di qualità rispetto alle (pur godibilissime) opere precedenti

      Elimina
  5. Tra l'altro ho letto casualmente una recensione positiva di questo volume proprio oggi. Direi che prendo il consiglio al volo :)

    RispondiElimina
  6. Volevo fare la stessa domanda di Giordana. Anch'io sono curiosa di leggere Zerocalcare, ne ho sentito parlare molto nel 2014. Per il resto, hai bisogno di riposo e la tristezza passerà. Questa tesi di cui parli mi fa venire l'orticaria solo a pensarci, spero che te ne libererai presto!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Stessa risposta. Vai sicura con "Dimentica il mio nome"

      Elimina