mercoledì 16 dicembre 2015

Un manoscritto non si invia alla cieca – Praticamente


Questo post è dovuto al mio essere nell'animo un po' maestrina. Non ci posso fare niente. Sono una prof di lettere e a volte questo aspetto del mio carattere riemerge. È che leggo troppo spesso di persone che pur avendo pubblicato con case editrici free non sono state distribuite, seguite o promosse. E allora mi viene in mente che forse c'erano altre strategie da applicare. Forse no. Ma, almeno, c'è qualche strada che si può tentare.
Ovviamente, per sua natura, questo post si rivolge a chi ha intenzione di pubblicare tramite casa editrice. Sono un po' stufa di ripeterlo, lo faccio di nuovo. Il self è una strada. Non è la mia e non la conosco bene. Pertanto non la giudico inferiore e neppure un ripiego. Semplicemente, come da lezione uno di qualsiasi corso di scrittura, parlo di ciò che conosco.

Avete un manoscritto, un romanzo pronto, ma anche una raccolta di racconti, perché no. Lo avete curato e coccolato, letto e riletto e vorreste pubblicarlo. Mettiamo che il vostro sogno sia pubblicarlo tramite un editore. Cosa si fa?

Step 1 – Guardate i libri che avete in casa. Passateli in rassegna uno ad uno. Dovrebbero fotografare sia i vostri gusti letterari che i vostri editori di riferimento. Concentratevi sui vostri libri preferiti. Quali sono? Chi li ha pubblicati? In quali collane? Fate un elenco di editori e collane in cui vorreste vedere il vostro romanzo, partendo da ciò che avete in casa.
Non avete libri in casa? Non leggete? E allora perché mai dovreste voler pubblicare?

Step 2 – Guardate l'elenco che avete stilato partendo dalle vostre letture e suddividete gli editori e le collane in tre grandi categorie: 
1) il sogno (quasi) impossibile – grandi editori e collane famose che pubblicano i vostri idoli letterari (esempio personale: Einaudi).
2) la media editoria che piace (esempio personale: Sellerio)
3) l'editoria di nicchia di qualità (esempio personale: Interlinea e Delos)

Step 3 – Andate dove di solito comprate libri. Se avete una libreria di fiducia è meglio. Controllate l'effettiva presenza degli editori che vi interessano, sopratutto quelli di nicchia. Se avete un librario di fiducia chiedete chi è il distributore, se fa fatica a farli arrivare, se i lettori sono affezionati.
A volte, purtroppo, si scopre che quello che era un editore di qualità solo un anno prima ha cambiato proprietà o è fallito o ha cambiato linea editoriale. Mi sono innamorata, ad esempio, dei volumi di Aisara, ma purtroppo ha chiuso e sono cresciuta con la vecchia Nord, che, dopo l'entrata in un grande gruppo editoriale, non è stata più la stessa. Quindi controllate lo stato dell'arte.

Step 4 – Andate a una presentazione di un romanzo degli editori che vi interessano e, se riuscite, parlate con l'autore. Cercate di capire come l'editore lo supporti e se le sue strategie di promozione vi soddisfino.

Step 5 – Adesso dovreste avere un elenco di editori in attività che conoscete bene come lettori e per cui vi piacerebbe pubblicare. Controllate su internet i loro siti. Accettano manoscritti? Sì? Con quali modalità?
Scoprirete che quelli che sembrano fortini inespugnabili hanno delle (strette) vie d'accesso. Come ad esempio i concorsi per letteratura di genere di Mondadori (Tedeschi per i gialli, Urania per la fantascienza, ma ce ne sono altri che io ignoro). Cercate una strategia percorribile.

Step 6 – Preparate il vostro manoscritto per l'invio secondo la modalità richiesta. Allegate per ogni editore una lettera di presentazione personalizzata in cui spiegate perché verreste pubblicare proprio con lui, proprio in quella collana. Citate i loro romanzi che avete letto e che vi sono stati d'ispirazione. Date, insomma, l'idea di non aver sparato nel mucchio, ma di voler fortemente pubblicare con loro perché li stimate. 
Sopratutto cercate di essere sinceri
Non inviate un romanzo a un editore di cui disprezzate le scelte.
Cercate di inviare il vostro manoscritto ad editori di tutti e tre i gruppi dello Step 2, perché, anche se è statisticamente più probabile che un esordiente venga notato da un editore di nicchia non è detto. Conosco autori che hanno pubblicato con dei big dopo un primo invio. Sono pochi, sono molto bravi, ma esistono.

Inviate i vostri manoscritti ad editori di cui avete letto e apprezzato i libri.
Inviate i vostri manoscritti ad editori i cui libri comprate e trovate in vendita senza difficoltà.
Inviate i vostri manoscritti solo ad editori per cui sareste fieri di pubblicare.

NON PARTITE GIÀ SCONFITTI
Non è vero che questi editori non rispondono o che rifiutano automaticamente. Provateci. Riceverete al 99% dei silenzi e dei rifiuti. Non è detto che tutti i rifiuti siano uguali e che non si possa mai imparare da loro. Da qualche parte, a casa dei miei, dev'esserci ancora un lettera di rifiuto ricevuta nel 2004 da Salani. Mi dicevano che no, il romanzo non era per loro e ad essere franchi non sembrava pubblicabile a prescindere, ma aveva tante buone idee e un'ottima prosa. C'erano delle parti di testo citate, immagino per farmi capire che lo avevano letto davvero e fino in fondo. Ricordo che mi salirono le lacrime agli occhi leggendo, perché era un no e anche categorico, ma era anche un grande incoraggiamento e forse se ho continuato a scrivere lo devo anche a quella lettera (Editor che lavorava in Salani nel 2004, se passi di qui, GRAZIE per quello che hai scritto).

Personalmente io ho seguito questi step per i miei romanzi. E sono stata felice di aver ricevuto i miei sì da case editrici che non sono dei Big, ma che abitavano stabilmente la mia libreria da anni.
Interlinea pubblica scribacchini come Sebastiano Vassalli e Laura Pariani. L'ultimo romanzo della Le Guin edito in Italia l'ha pubblicato Delos (Paradisi Perduti). Alla seconda pubblicazione ho trovato una casa editrici che lavora con il mio mito letterario. Sono entrambe pubblicazioni di nicchia. Non sono né ricca né famosa. Però i miei libri in libreria ci sono, distribuiti sono distribuiti, promossi sono promossi e io sono fiera delle mie pubblicazioni.
Non avrei mai pubblicato con un editore di cui non ho in casa neppure un libro, per il semplice fatto che un rapporto sano autore/editore non può che basarsi sulla stima reciproca.

33 commenti:

  1. Chiara e precisa. Io ho anche aggiunto un filtro territoriale. Purtroppo non ho avuto la distribuzione che credevo... sembra per sopraggiunti problemi con il distributore e un po' di incomprensioni con i librai...

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    1. La distribuzione è spesso IL problema. A volte si fa tutto come si deve e poi qualcosa si inceppa comunque. In generale due chiacchiere con i librai prima della scelta possono aiutare (con tutti i "se" del caso)

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    2. La mia libraia mi ha detto che preferisce trattare direttamente con gli autori piuttosto che con gli editori. Ovviamente parlando di emergenti.

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    3. Curiosa idea... E un autore cosa dovrebbe fare, il porta a porta?

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  2. Che dire? Cappello e applauso, non ho altro da dire.
    Approvo e condivido (anche sui social ;) )

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  3. Grazie Tenar delle dritte, sono un po' quello che penso anch'io.
    Salani è l'unica che mi ha risposto, ovviamente era un "no" senza consigli, questo è stato più di 6 anni fa, forse non è proprio pubblicabile.
    Devo ammettere però che avevo inviato tutto il manoscritto a più case editrici spulciando proprio da ciò che avevo in casa e non come consiglia Michele Scarparo, nel suo blog, solo una parte intrigante.
    Chissà, un domani se trovo chi mi disegna la fiaba, potrei ritentare seguendo i vostri consigli, al limite saranno altri silenzi o di nuovo un corretto "no" della Salani.

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    1. Alcune case editrici esigono tutto il manoscritto, altre preferiscono una parte. Bisogna rispettare le loro regole per l'invio, quindi non c'è un giusto o sbagliato a prescindere.

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    2. Scusate l'intrusione, ma ho sempre l'impressione di non essermi spiegato bene...
      Su "Acchiappami" abbiamo due cose distinte: la lettera di accompagnamento con sinossi e la quarta di copertina. Servono, rispettivamente, a chi intende pubblicare con una casa editrice e a chi fa self.
      Nel caso della casa (che bisticcio di parole!) è chiaro che vanno seguite pedissequamente le loro indicazioni: non farlo significa venire cestinati prima del "via". Non tutti vogliono la lettera. Non tutti vogliono la sinossi. Ma, se la volessero, da me si può discuterne insieme.
      Il caso della quarta è un po' diverso: l'autore può provare a condividere il testo che dovrebbe invogliare un possibile acquirente, per vedere l'effetto che fa. Ancora una volta, se ne discute insieme cercando di trovarne gli eventuali punti deboli.

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    3. Pensavo che Anna si riferisse a un qualche vecchio post in cui magari c'era l'accenno alla possibilità di inviare solo alcuni capitoli (cosa che alcune case editrici chiedono).
      Se non è così, forse c'è ancora più confusione.
      Forse serve un "Praticamente" sulla lettera di presentazione? Quello sulla sinossi c'è già...

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    4. Magari Anna intendeva qualcos'altro, e io non l'ho capito.
      Devo ammettere, in generale, che mi pare ci sia una certa confusione tra sinossi e quarte, senza che siano chiari destinatari e uso dei due strumenti. Anzi, a volte, sembrano intesi come sinonimi.

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  4. A volte mi viene quasi la nostalgia di quando rovistavo nelle librerie alla ricerca di case editrici che pubblicassero libri strani come il mio :D

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    1. Il momento del sogno è sempre bello, a prescindere dal dopo.

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  5. Sembrano cose già arcinote, ma è sempre bene ripeterle, visto quello che arriva nelle case editrici... (tipo chi manda horror a editori che pubblicano solo libri per l'infanzia)

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    1. Leggendo alcuni commenti in vari blog mi è sembrato il caso di ribadire...

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  6. Molto assennato e condivisibile, Brava!
    Sandra

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  7. Sono consigli perfetti. La strada è più lunga, certo, però credo che arrivare a un "sì" convinto valga tutto il tempo speso ad aspettare quella risposta!

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    1. A volte la fretta è davvero una cattiva consigliera. C'è gente che ha pubblicato con case editrici discutibili perché hanno risposto a tempo record. Altre, serissime, un anno dopo hanno proposto la pubblicazione, ma ormai i diritti erano venduti, magari per 20 anni...

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  8. I tuoi consigli sono sacrosanti. Il primo step ho già iniziato a metterlo in pratica, così come parte del 2. Questo nonostante il romanzo sia ben lungi dalla conclusione della prima stesura: lungimiranza o megalomania? Boh...
    Sai, sto cercando di studiare il più possibile sia il self sia l'editoria tradizionale. Non ho idee sul destino del mio romanzo, ma dopo tanta fatica mi dispiacerebbe tenerlo rinchiuso dentro un computer.

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    1. Spiacerebbe anche a me come lettrice. L'editori tradizionale ha tempi lunghi che vanno messi in conto, ma fossi in te, anche considerando il tipo di romanzo che stai scrivendo, le darei una possibilità.

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    2. Non ti ho più mandato altro. Sto riscrivendo alcune parti ed è un cantiere aperto, ma se ti va... ti ringrazio di cuore per l'apprezzamento. :)
      Sai che sto valutando l'eventualità di scrivere anche un romanzo più breve e più semplice, da far uscire in self in contemporanea con l'invio di TC agli editori, in modo da spianarmi la strada e farmi conoscere, ma c'è ancora tempo, e per ora vado avanti. :)

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  9. - Inviate i vostri manoscritti ad editori di cui avete letto e apprezzato i libri.
    - Inviate i vostri manoscritti ad editori i cui libri comprate e trovate in vendita senza difficoltà.
    - Inviate i vostri manoscritti solo ad editori per cui sareste fieri di pubblicare.

    D'accordissimo. Sono le tre regole auree che seguirei se scegliessi la strada della pubblicazione attraverso casa editrice. Nel mio caso, però, il solo editore che in questo momento soddisfa tutti e tre i requisiti è Adelphi.

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    1. Invia ad Adelphi scrivendoglielo! O esprimi in qualche modo il tuo apprezzamento, tanto più gradito per l'esclusività. Si vede che sono di bocca buona e continuo ad apprezzare tanti libri di tanti editori...

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  10. Un buon lavoro di preparazione! Anch'io mi ero creata i tre gruppi di editori sulla base degli stessi tuoi criteri, ma non sono stata altrettanto puntigliosa nelle fasi successive. :)

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    1. Anni di giochi di strategia mi hanno insegnato che i piani vanno a sempre a rotoli, ma guai a non averli!

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  11. Grazie Prof.

    Io per ora leggo le case editrice proposte regolarmente dal sito "Sul romanzo" e salvo quelle che potrebbero essere interessate a un romanzo come il mio.

    PS: Il mio step 1: Feltrinelli, Feltrinelli, e ancora Feltrinelli!

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    1. Sai che Feltrinelli è presente nella mia libreria, ma piuttosto sottorappresentata rispetto ad altre? (Questo non vuol dire che non darei un rene per pubblicare con loro!)

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  12. Grazie per questo post, è sincero, leale e davvero molto istruttivo sugli step da seguire. Anch'io ho alcune case editrici che considero il mio "editore ideale" e sono molto presenti nella mia libreria di casa e di iPad. Metto da parte il tuo post per il futuro :)

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