giovedì 6 ottobre 2016

Viaggio nel Leynlared

Dalle visite al blog, la pupattola fa audience, ma, se riesco, approfitto della sua nanna per parlare anche d'altro.
Nello specifico, oggi visitiamo il mio mondo immaginario. Quasi tutti i miei racconti fantasy "puri" sono ambientati nello stesso mondo, più o meno lontani da quello che è il mio centro narrativo, ovvero il Leynlared.

Senza saperlo, avevo iniziato già molto tempo prima a scrivere storie ambientate in questo mondo, ma il Leynlared ha una data di nascita precisa, l'estate 2005.
In quell'estate ho attraversato, viaggiando solo con i mezzi pubblici, le repubbliche baltiche, Lettonia, Estonia e Lituania. Un viaggio strano, caratterizzato da spostamenti in autobus quasi eterni, in compagnia di un ragazzo che a breve sarebbe diventato ex e con cui, probabilmente, non avevo già allora molto di cui parlare. Un viaggio con molto silenzio, dunque, in cui ho potuto osservare e pensare. Inoltre, come spesso mi capita di fare, stavo leggendo un romanzo locale, Il pazzo dello zar di J. Cross, scrittore estone, che mi ha catapultato nel passato di quelle terre (romanzo che, tra l'altro, consiglio).
In una delle tratte avevo in mano una bottiglietta d'acqua di marca "Hermise" (che poi sarebbe il dio Ermes) e di colpo Hermise è diventato un personaggio, un uomo sui trent'anni, con occhi chiari e malinconici e lunghi e sottili baffi neri. Per gli strani casi del destino e dell'editoria, per altro, in nulla che io abbia finora pubblicato il buon Hermise ha ancora fatto capolino (ma è ben vivo nei miei archivi).


Ripensandoci adesso mi sembra ovvia che il mio Leynlred abbia origini baltiche.

Il Leynlared è una nazione nata dall'unificazione di cinque territori un tempo autonomi, le Ley, posta all'estremo nord di un continente. Proprio come le repubbliche baltiche è caratterizzata da estati miti, ma di inverni estremamente rigidi, che costringono ciclicamente a cambiare ritmi agli abitanti: d'estate ci si sposta con i cavalli, d'inverno con le slitte, di primavera non ci si sposta perché c'è fango ovunque, mentre d'autunno piove sempre.
Tutta la storia delle attuali repubbliche baltiche è stata condizionata dai rapporti con la Russia, da cui sono culturalmente molto distanti, ma per la quale rappresentano un ideale accesso al mare.
Il Leynlared vive intorno al florido fiordo del Lared e proprio per questa sua posizione è da sempre insidiato dall'Impero di Mar-Tial con cui confina a sud, la cui cultura viene percepita estranea e ostile dalla gente delle Ley.
A ovest, invece, si estendono le Lande di Rerargas, un territorio stepposo in cui vivono misteriosi felini intelligenti e popolazioni nomadi, come gli Imsheti, che ciclicamente minacciano il confine.
Un po' per le invasioni, un po' per la sua posizione geograficamente svantaggiata, la Ley dell'Ovest è andata progressivamente spopolandosi, fino a essere abbandonata dal Leynlared. Vi sopravvivano popolazioni culturalmente legate al Leynlared, ma ormai fiere della loro autonomia, che hanno ribattezzato la zona come "Libero territorio dell'Ovest".
Nelle Ley hanno diritto di libera circolazione i Coyranà, una popolazione nomade famosa per le sete rosse, le danze tradizionali e la potente magia. Caratterizzati dalla pelle grigia e da una straordinaria resistenza al freddo, i Coyranà sono guardati comunque con diffidenza dai locali, anche se non sono oggetto di una vera discriminazione come avviene nell'Impero di Mar-Tial. Da molti secoli i Ruegar, i felini intelligenti delle Lande, non mettono piede nelle Ley, ma si sussurra che nelle foreste si possano incontrare i Lariel, emanazioni intelligenti degli alberi.

Non saprei dire perché, di tutti i paesi che ho visitato, i paesi baltici abbiano avuto una presa così forte nella mia fantasia. Suppongo per il loro essere "quasi famigliari", quasi del tutto europei, ma con un tocco loro proprio che li rende sfuggenti e affascinanti. Il mio mondo fantasy alla fine è così, quasi il tipico mondo fantasy medioevale (in realtà più rinascimentale che medioevale, non fosse altro perché conosco meglio la mentalità di fine '400 di quella medioevale), ma con qualcosa di diverso e, spero, sfuggente e affascinante.
Un mondo, per lo più, di storie sfortunate e amori tragici, in cui i miei personaggi cercano di fare del loro meglio con quello che hanno che, però, non è mai abbastanza.
Nell'antologia La spada, il cuore e lo zaffiro ci sono quattro racconti ambientati nel Leynlared, tra cui uno con una delle pochissime storie d'amore a lieto fine che vi abbia mai ambientato.

Anche sul blog sono apparsi dei racconti ambientati in questo mondo narrativo e in particolare:
Elisandre, uno dei pochissimi che abbia ambientato nell'Impero di Mar Tial invece che nel Leynlared.
Prima che venga il gelo, ambientato nella Ley del Nord e strettamente legato ad altri racconti che troverete nell'antologia.

Da oggi, inoltre, La spada, il cuore e lo zaffiro è reperibile anche su Amazon!
Come potete vedere sulla pagina dedicata, Valeria De Caterini risulta illustratrice, non solo della copertina, ma anche della meravigliosa cartina qui sopra. Fa un effetto davvero strano vedere illustrato quello che fino ad ora è sempre stato solo nella mia testa!

Questa, credo, è la prima volta che svelo da dove sia nato il Leynlared, da dove sono nati, invece, i vostri mondi immaginari, se ne avete?

PS: non sono neppure le 21 e sono distrutta. Mi sembra di essere tornata ai tempi in cui facevo atletica a livello agonistico e mi addormentavo a quest'ora sul divano ogni sera. Come allora, però, sono estremamente soddisfatta della fonte della mia stanchezza.
Abbiate pietà (più del solito) per i refusi.

21 commenti:

  1. Chissenefrega dei refusi, scusa eh. Ti dico diverse cose:
    complimenti, pubblichi di più di gente che fa di meno.
    La cartina dà un'immediata e incredibile concretezza a tutto, mi sembra cosa pazzesca.
    Hai fatto un viaggione, no? Già ti immagino in eterne attese dei bus con un lui mezzo muto persi ognuno in chissà cosa (tu mettevi radici in questo mondo scrittorio).
    I paesi baltici comunque mi attirano molto perché sono ex URSS ma ora UE un salto non indifferente.
    Possiamo eleggere la pupattola come mascotte? Ti prego, in fondo l'ho mancata per un soffio :D

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    1. Pupattola mascotte!
      (L'hai mancata davvero per poco e mi hai aiutata non poco a tenere a bada l'ansia).

      Per il resto all'epoca viaggiavo molto, grazie ai biglietti aerei gratis recuperati da una mia cara amica. Ho visitato posti che mi sono piaciuti di più (la Scozia, dove sono più volte tornata) e ho fatto viaggi più avventurosi (l'Ungheria rurale, dove spesso io e la mia amica eravamo le prime straniere a mettere piede in uffici del turismo nuovissimi ma invasi dalle galline). Però i paesi baltici sono stati quelli più fecondi a livello narrativo. Anche per questo, oltre che per l'ex, ne ho comunque un buon ricordo. Noi li abbiamo visitati appena prima che entrassero nell'Euro e quindi erano proprio "un passo fuori dall'Europa", sensazioni strane, tanto fascino. Vilnius ci ha colpito molto, forse perché era la meno turistica delle città visitate. Di certo è un viaggio che consiglio (anche la Scozia vince su tutto).

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  2. Mi hai aiutata non poco a tenere a bada l'ansia.
    Inconsapevole, che io come anti ansia davvero mai mi sarei immaginata. Bellissima cosa.
    Sto tentando di prepararti una cosa, ma tutto rema contro. Sarà che quando ci sono di mezzo io l'adozione (mia, non tua) va a rotoli. Ti mando una mail, lascia stare di rispondere. Bacio

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  3. La pupattola fa audience. E ci mancherebbe, dico io. :)

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  4. Bella la cartina. In realtà devo ancora fare una panoramica dei miei mondi. Mi piacerebbe condensare tutto in un unico mondo. Ma non so se sarà possibile. Nè, ovviamente, se mi va quest'idea :D

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    1. Puoi fare un multiverso. Va di moda di questi tempi.

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  5. Ciao!
    Intanto vivissime congratulazioni per la vostra nuova e bellissima famiglia :)
    Avrei voluto congratularmi con voi molto prima ma, in questi giorni, arrivo a casa distrutta e mi addormento in un secondo. Il mio blog giace abbandonato... Mi sto trasferendo, per andare a vivere da sola. Le agenzie immobiliari dovrebbero scrivere, sugli annunci, "sei pronto ad affrontare le conseguenze fisiche e psicologiche che l'acquisto di una casa comporta?"
    La mia frase tipo, in questi giorni, è "che mondo difficile!"
    Se mi fossi scontrata con tutta la burocrazia che hai affrontato tu, sarei morta...
    Venendo al mio mondo immaginario (dove la burocrazia non si è ancora diffusa), diciamo che ha una storia abbastanza lunga. L'idea è nata nel 2005 ma l'ambientazione era abbastanza carente. Non avevo dato un nome al continente e i dettagli geografici erano appena accennati.
    Nel 2010, dopo un viaggio in Cornovaglia, l'ho arricchito delle scogliere coperte di licheni e del mare blu di quella terra (Lizard e Kynance Cove mi resteranno impressi nella memoria per sempre).
    Nel 2011, sempre per merito di un viaggio, questa volta in Norvegia, ho stabilito la capitale di uno dei vari stati in un fiordo ispirato al Geirangerfjord.
    La svolta è poi stata nel 2014, quando ho deciso di riprendere in mano la storia e portarla a termine con lo scopo di pubblicarla. Il merito va alla Scozia.
    Quell'estate è stata piovosa in Italia e, per quanto fossimo partiti preparati al maltempo, diciamo che le nostre attese sono state ampiamente superate.
    Non c'era la tanto decantata "pioggerellina scozzese", c'erano dei monsoni! Pioveva sempre, tutti i giorni, e faceva freddo. Appena ne avevamo la possibilità, stavamo chiusi in casa, nell'unica sala con un camino. La legna era bagnata e non attaccava mai, per accendere il fuoco ci volevano ore...
    Chiusa in casa, davanti a un bel fuoco caldo, con le pecore rassegnate che ci guardavano dalla finestra e con la marea che si alzava e abbassava, ho iniziato a ripensare ai personaggi e alla trama. Molte aree geografiche del mio mondo si ispirano alla Scozia, in particolare all'isola di Skye. I nomi di parte delle città sono in gaelico scozzese.
    Ho fatto anche una gita in barca alle isole di Mull, Iona e Staffa. Faceva freddo, pioveva (ovviamente) e c'era un vento fortissimo. Il mare era agitato, più volte ho avuto paura e alla fine sono pure stata male. Comunque la ricordo come una delle esperienza più belle della mia vita (l'adrenalina fa miracoli, credo). Circa un anno dopo ho fatto un corso di vela, ho preso un bel temporale alla prima lezione e, mentre ero attaccata alla barra del timone come un mollusco, mi è passato il mal di mare. Insomma, più ho paura, meglio sto a bordo :)
    Come conseguenza di queste esperienze, a cui si aggiunge un'altra navigazione bella intensa alle bocche di Bonifacio, il mare del mio mondo è sempre molto mosso.
    La parte più remota del mio continente è ispirata alla Lapponia finlandese, in cui sono stata lo scorso gennaio, tra buio, temperature polari e aurore boreali.
    Lo stato dal clima più mite e temperato è costituito da città più o meno grandi che si rifanno ai borghi medievali della Toscana.
    Ci sono anche aree desertiche, soltanto in parte ispirate al Rabjerg Mile danese, in cui sono stata nel 2008. Le temperature nel deserto del mio mondo sono equatoriali, si tratta di un deserto caldo (a differenza di quello danese) in cui, purtroppo, non ho mai avuto l'occasione di andare (ma un giorno riuscirò trascinarci il mio ragazzo).

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  6. Tu sei riuscita a vedere l'aurora boreale!!! Invidia invidia invidia!

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    1. Sì, sono stata fortunata. Sono stata in Lapponia solo 3 giorni e sono riuscita a vederla tutte le sera. Quando rientravo, avevo sempre le dita intorpidite dal freddo e gli occhiali ghiacciati XD

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    2. Wow! Amo moltissimo la Scozia, non ho mai raggiunto Iona a causa di qualche problema con i traghetti, ma sono stata parecchio sia a Skye che a Mull e ho avuto anche la fortuna di un tempo decente. Parte della cultura materiale della Ley del Nord è ispirata a quella dell'isola di Lewis, che mi ha affascinato moltissimo.

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  8. Non ho mai inventato un mondo, ma mi piacerebbe provare, anche solo per fare un piccolo esercizio.

    Bellissima l'ambientazione baltica. Avevo intuito che il tuo paese immaginario avesse un'ispirazione nordica, ma ai tempi ricordo di aver colto anche qualche dettaglio che mi aveva fatto pensare alle antiche tradizioni celtiche. ora dovrei leggere i vecchi racconti per ricordare meglio.

    In bocca al lupo, di nuovo, per la piccina. Quanto piccina? :-) Sei in congedo di maternità, per l'adozione? Qui da noi la concedono, ma non so in che termini, e non so se dipenda dal nostro specifico contratto, o abbia valenza nazionale.

    (p.s. Se sono invadente non rispondermi: le situazioni nuove mi piacciono, e vorrei sapere tutto, specialmente se riguardano qualcuno a cui sono affezionata, pur conoscendola solo virtualmente)

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    1. Sì, sono in maternità, è come una maternità normale e parte dal giorno di ingresso in famiglia e funziona così in tutta Italia.
      Lei è proprio piccina, diciamo che più piccina di così non si può, perfettamente adattata alla culla, ecco. Una cosa meravigliosa, ma anche un po' destabilizzante, dopo due anni in cui tutti mi dicevano che ci sarebbe arrivato un bimno/a vicino al limite massimo di età che avevano dato (6 anni). Comunque lei sembra soddisfatta di noi, nonostante la nostra imbranataggine, ed è ciò che conta.
      Per il resto, sì, penso che sia un buon esercizio a prescindere immaginarsi un proprio mondo.
      Da brava archeologa "cultura celtica" mi sa un po' di tutto e niente, qualcosa sarà filtrato anche da lì, la casa che ho descritto in "Prima che venga il gelo" è ispirata a quelle dell'isola di Lewis, nelle Ebridi esterne (che passano come celtici, anche se non so quanto lo siano), per il resto non so, immagino che ci sia finito dentro un po' di tutto, dal rinascimento francese, al mio modo di vedere i paesi Baltici. Per anni mi sono fatta il cruccio che non fosse un mondo così originale, però è il mio e mi ci sento a casa.

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    2. Forse, più che l'originalità in sé, l'importante è che sia strutturato bene, che non sembri campato per aria. E il tuo mondo sicuramente lo è. :-)

      Tengo a bada tutte le altre domande, e ti abbraccio forte. A presto!

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  9. Il mondo della mia scrittura è essenzialmente realistico, anche se modificato. Confinando con tutti i regni della mitologia e della fiaba, ci sono frequenti sconfinamenti in un senso o nell'altro.

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    1. Ed è ciò che rende magica la scrittura, la sua possibilità di attraversare confini per noi invalicabili.

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  10. Affascinante il percorso di queste invenzioni, come hanno lentamente preso forma.
    Il mio romanzo è ambientato nel Nordamerica, fra le lande al confine col Canada. Mi sono largamente ispirata a fotografie per le descrizioni e ho lasciato che il mio viaggio negli Stati Uniti facesse il resto.

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    1. La scrittura si nutre di tante cose, ma mi pare di capire che una delle più importanti, non solo per me, siano i viaggi (invidia per il tuo).

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  11. Da appassionato creatore di mondi personali dove ambientare le mie storie (scritte e non), complimenti :)

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