lunedì 17 marzo 2014

Un salto indietro


A volte un salto indietro è necessario.
Mi trovavo un po' smarrita, senza una lettura che mi soddisfasse. La visione di True Detective è stata una sorta di viaggio, di quelli che lasciano un po' spaesati e non si sa bene a quale riva si sia approdati. Sto raccogliendo il materiale per un nuovo progetto lungo di scrittura, a cui, però, non so bene che forma dare. Mi sembrava quasi di aver perso il piacere in quelle cose dovrebbero essere invece puro piacere. Mi sono scoperta a leggere per "essere informata" e a scrivere pensando già se ci fosse o no un destino editoriale per quel dato racconto.
No. 
Va bene approcciare la scrittura in modo professionale, ma, dato che vivo il privilegio di avere già un lavoro che mi sostenta (e che, salvo crisi temporanee, mi piace pure), la scrittura deve essere piacere.
Sono andata in libreria e invece dell'ultimo best seller da leggere "per capire le tendenze editoriali" ho comprato Cuore di Tenebra e Emma, due di quei libri che, chissà perché, non ho mai letto.
Poi sono tornata a casa e ho riaperto la cartella "L." la più vecchia che ci sia sul mio computer, risalente al tempo in cui volevo scrivere romanzi fantasy. 
Ho ormai da tempo abbandonato quell'ambizione, perché la parte "invenzione-fantasy" della mia testa non sembra riuscire a partorire nulla di così immaginifico da stregare l'altra parte, quella "lettrice-fantasy". Inoltre il cuore delle mie storie, ho scoperto, poteva essere indagato anche meglio in altri contesti. Questo, però, non vuol dire che io non possa ogni tanto "tornare a casa" a trovare i miei vecchi personaggi e passare del tempo con loro, senza l'ansia di un cartellino da timbrare.
Ne è uscito un racconto da 50000 battute, una lunghezza tale da renderlo inutile per qualsiasi utilizzo editoriale. E anche se così non fosse, nonostante la lunghezza, risulta piuttosto incomprensibile, avulso dalla saga in cui l'ho immaginato.
Ma mi sono divertita enormemente, come a una riunione con i vecchi compagni delle medie, tanto che ho deciso di completare anche un altro racconto che da anni stava nel cassetto.
Intanto la documentazione per il nuovo progetto si accumula (ho idea che sarà un romanzo pieno di streghe, pur non essendo un fantasy) e pian piano prenderà forma. Io intanto, nel tempo libero (poco!) scrivo e mi diverto.
A voi è mai capitato qualcosa del genere?

PS: un grazie sentito alla pazienza della rana e a Margherita che l'ha fotografata.

9 commenti:

  1. Se ci saranno le streghe e non è un fantasy potrebbe piacermi!! *___*
    Hai fatto bene a rileggere cose vecchie, anche io a volte lo faccio ed è come rivivere certi momenti!!

    Moz-

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    1. Ho aperto la vecchia cartella più per scrivere che per leggere... E spero proprio che la storia piena di streghe, quando infine l'avrò scritta, possa piacerti!

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    2. Già che non è un fantasy comunemente inteso potrebbe piacermi! :)

      Moz-

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    3. Immagino sarà un giallo/noir di qualche tipo. Amo il fantasy, ma quando mi trovo davanti a storie reali così particolari da sfociare nell'inverosimile preferisco aggiungere di mio il meno possibile.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. True Detective è un problema.
    Non riesco più a vedere nessun giallo /CSI / altro.
    E' una cosa drammatica, peggio di Sherlock.

    Speriamo nella prossima stagione di GoT

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    1. Sì, è il dramma delle cose di qualità, poi tornare alla norma è dura.

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  4. Io devo sempre leggere ANNA KARENINA sto leggendo invece tanti romanzi che mi piacciono, scelgo sempre con precisione chiururgica e le cantonate sono sempre + rare per fortuna, sto terminando l'ultimo libro dai non letti sul tavolo, magari faccio un salto in biblioteca e ti seguo optando per qualche classico mai letto. No, sui personaggi e storie abbandonate da riprendere no, non mi capita. Ora sono in un periodo di stallo, un po' forzato, e aspetto che arrivi un'idea forte per un romanzo (ci sono solo ideucole che non vale la pena di approfondire in questo momento già incasinato di suo). Leggere è sempre un gran piacere, ma in effetti avverto anch'io l'esigenza di abbandonare l'approccio chiamiamolo professionale per gustarmi di più le pagine. Bacio Sandra

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    1. Io scrivo molti racconti, in cui i personaggi tendono spesso a tornare. Al momento ho cinque linee narrative aperte e tra queste e qualche racconto indipendente è difficile che non abbia mai una storia da sviluppare. Quando sono stanca o un po' svogliata (come adesso) opto per qualcosa leggero, almeno a livello di contenuti. Tornare da personaggi che non usava da anni (questa linea narrativa non è mai stata abbandonata, ma era in stasi da un po') è stato come tornare a casa.

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