sabato 13 dicembre 2014

Incomprensioni d'autore – Visioni

È da tempo che non dedico un post al cinema, per una ragione ben precisa: non ho tempo per andarci. I film in sala si susseguono senza che io riesca a vederli e alla sera languo sui libri da studiare mentre qualcosa di non meglio identificato passa in tv. Sono e rimango, tuttavia, una cinefila, e quando Sky (che pago apposta per il cinema) mi propone una pellicola di cui ho sentito parlare, di solito la guardo.
È capitato, tuttavia, che si siano susseguite in un arco di tempo limitato (un mesetto, credo), film accomunati da alcune caratteristiche: essere d'autore, aver fatto discutere, trattare tematiche scottanti e aver suscitato in me e nel Nik reazioni inaspettate.
Tutte la pellicole trattate si rivolgono a un pubblico maturo



Nik: – Adesso si vede lei che riguarda se stessa.
Scena in cui lei riguarda se stessa
Nik: – È uscita meglio nello Shield
Tenar: – Non puoi paragonare un telefilm americano a un film d'autore europeo
...
Nik: – Ma non è inutile questa scena del compleanno?
Tenar: – Serve a ribadire che lei è minorenne.
Nik: – Ma non è inutile?
Tenar: – Se non fosse un film d'autore sarebbe un errore di sceneggiatura.
...
Nik: – Adesso il vecchio muore d'infarto
Il vecchio muore d'infarto.
Nik: – Andiamo a dormire?
Tenar: – Andiamo a dormire.



Chiacchieratissimo film, palma d'oro a Cannes, una di quelle pellicole che non si può non vedere.
La vicenda non parte neanche male, molto realistiche le dinamiche adolescenziali, l'imbarazzo e la fascinazione per un mondo sconosciuto, la paura del giudizio altrui.
Poi la timida adolescente senza esperienza di trasforma in un'istante in una dea dell'amore come neppure Venere all'apice del suo divino fulgore.
Inizio a sbadigliare in modo irrefrenabile. 
La descrizione del mondo giovanile cede il passo alla descrizione di una singola specifica attività.
Sbadiglio sempre di più.
L'ultima cosa che ricordo è una discussione in una cena a base di crostacei.
Morfeo ha vinto su Venere.



Dei tre film l'unico che abbia visto tutto, immagino che sia già un merito.
Rimane il fatto che è un film in cui uno dei due protagonisti è un musicista, ma la musica rimane quasi del tutto fuori dalla vicenda. Questa è una mia fisima personale, probabilmente, ma se un personaggio è realmente esistito ed è famoso per qualcosa, un film che racconta di lui dovrebbe raccontare anche questo aspetto. Non basta far apparire il scena un pianoforte due volte per dirmi che Liberace era un grande musicista!
Matt Damon, inoltre, è davvero troppo vecchio per interpretare il giovanissimo Scott, e questo toglie di fatto alla vicenda molta della sua ambiguità. Ne rimane una storia d'amore come un'altra, piuttosto banale nel suo svolgimento (tizio più potente si innamora di giovane fiamma, poi si stanca e passa a più giovane fiamma). 
Un solo interrogativo mi ha tenuto sul divano fino alla fine: ma i cani poi come se li saranno divisi?
(Diamo atto alla pellicola di aver risposto a questo mio dubbio e avermi permesso di andare a dormire serena)

6 commenti:

  1. Dietro i candelabri mi sembrava un film davvero elegante... prima o poi lo vedrò ;)

    Moz-

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    1. Spero che ci sia del sarcasmo in questo commento, perché se trovi elegante lo stile di Liberace mi preoccupi... Detto questo non è un brutto film, si lascia vedere, ma di certo non esalta.

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    2. No, non ero sarcastico.
      Intendevo come pellicola, dal trailer mi sembrava un film elegante (indipendentemente da ciò che trattava)

      Moz-

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    3. Come film il sé, sì, credo che lo si possa definire abbastanza elegante, sicuramente è girato bene e recitato meglio. lo stile di uno dei protagonisti... Ehm... Lo lascio giudicare a te.

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  2. Capisco la tua mancanza di tempo, per me è un periodo in cui non riesco a fare nulla: scrivere, preparare i post per il blog, navigare sui blog e commentare... Sembra che il tempo mi scivoli tra le dita. Oltretutto ho problemi di connessione a casa, per cui arranco.

    Dei tre film che menzioni, comunque, ho visto solo il terzo e mi è piaciuto moltissimo. Certo lo stile di Liberace non si può definire elegante! L'entrata in scena mi ricordava la pubblicità della Perugina, tutto scintillante com'era.

    Ho trovato superba la recitazione di Michael Douglas. In effetti, come dici, il giovane amante (Matt Damon) dovrebbe essere giovanissimo rispetto a lui. A me è piaciuto, anche perché mi interessa la tematica omosessuale.

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    1. Io ho pensato che se non fossero stati due lui nessuno ci avrebbe fatto un film, considerata l'assoluta linearità della storia.
      Le cose che mi avrebbero interessato, la musica, il fatto che Liberace si presentasse al pubblico come un focoso amante etero, la giovinezza di Scott, che rende la cosa al limite del plagio, sono trattate di sfuggita.
      Michael Douglas è in effetti superbo e dà a Liberace un tocco di fragilità e simpatia che rende il personaggio diverso dal "vecchio bavoso" che avrebbe potuto essere.
      Messo così, però, il film mi è sembrata un'occasione sprecata, una storia d'amore che, al netto dei lustrini, rimane molto ordinaria, al limite del noioso.

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