sabato 19 agosto 2017

Lo strano caso dei libri doppi

La parte meno ludica della vacanza è stata dedicata alla sistemazione della nuova ala della casa. Oddio, detto così sembra che abbia un castello, in realtà si tratta di due stanze, uno studio e una camera degli ospiti/stireria, più un bagnetto di servizio, nulla di monumentale, anche se a giudicare dai conti da pagare...
Non pensiate che fosse solo la bimba a necessitare un ampliamento. I primi ad averne beneficiato sono stati i libri, amorevolmente censiti, raggruppati finalmente per famiglie sensate e ora redistribuiti su due stanze.
Questo ci ha permesso di riprendere in mano tutti i volumi, dividerli per autore e argomento, trovare delle posizioni sensate. In questi casi io non ho remore a sfoltire. Ci sono incauti acquisti o solo libri non memorabili che sono magari stati letti con piacere ma non ha senso tenere. È quindi partita una campagna d'adozione che ha coinvolto amici e biblioteca per trovare a ciascun volume "orfano" una nuova famiglia.
Ora, la cosa che mi ha stupito è che quasi un terzo dei libri andati in adozione (almeno dei miei, tra quelli del Nik sono meno) sono in realtà dei doppioni. E nessuno è un doppio acquisto a causa di una precoce perdita di memoria. Sono stati acquistati in più per dei motivi che, almeno in quel momento mi parevano sensati.
Quali?

Doppio corredo. Io e mio marito abbiamo unito le nostre librerie. In parte i nostri gusti coincidono, in parte i nostri studi, in parte gli anni. E quindi ecco due Signori degli anelli, così come molti altri volumi fantasy, ma anche alcuni classici. Mi spiace dover scegliere tra due volumi, ma so che questa cosa delle librerie che si uniscono può generare mostri. A casa dei miei ci sono 21 Bibbie e 16 Promessi Sposi...

– Il mondo non è brutto come sembra. Io presto spesso e volentieri. E difficilmente inseguo le persone per riavere indietro il mio. Infatti mal me ne incorso, dato che al momento del mio libro preferito ho solo una versione francese di seconda mano. Per lo più, però, il mondo non è brutto come sembra. È capitato che un libro dato per perso in prestito sia poi tornato indietro quando la persona a cui l'avevo dato ha risistemato la taverna/è tornato dopo anni lontano dall'Italia/si è ricordato a chi appartenesse. Io intanto, però, avevo ricomprato.

– Stesso libro, titolo diverso. La storia dei diritti dei libri di fantascienza stranieri dev'essere proprio strana. Sta di fatto che di alcuni romanzi editi tra più di vent'anni fa esistano almeno due versioni con titolo diverso, a volte diversa traduzione, spesso una Urania e una Nord. Visto che si tratta di opere non ri edite di recente il povero appassionato ne va a caccia sulle bancarelle dell'usato e quando vede il nome di un autore amato e un titolo sconosciuto acquista, salvo poi scoprire che quel libro lo ha già, solo con un titolo diverso. Un caso tipico è un romanzo della mia amata Le Guin, che circola con due, forse anche con tre titoli italiani, per altro a mio avviso tutti bruttarelli (I reietti dell'altro pianeta e Quelli di Anarres).

– Non posso vivere senza la nuova edizione. Con un racconto in più in appendice, con un capitolo in più o un aggiornamento nel caso dei saggi. Insomma, il compratore compulsivo di libri è facile da abbindolare e magari per dieci righe in più scatta il ri acquisto.

Insomma, il libro doppio non solo non è così raro, ma ci sono anche delle sensate ragioni per avercelo!

In ogni caso sono felice di comunicare che tutti i libri andati in adozione hanno trovato casa. Abbiamo fatto una massiccia campagna nel gruppo di lettura e dei lettori forti hanno o avranno presto tra le mani i nostri orfanelli. Quelli restanti sono stati accolti maternamente da una bibliotecaria dallo sguardo dolce che li ha accarezzati ad uno ad uno. Gentilissima, ci ha anche inviato una lettera di ringraziamento (che ha angosciato la suocera "una lettera del comune! Cos'è che non avete pagato?")

E a voi è mai capitato di trovarvi con dei libri doppi? Come mai, cosa ne avete fatto?

11 commenti:

  1. Oddio, io anche per un senso di affetto non riuscirei a sbarazzarmi di un'opera. Per esempio ho in dvd-bluray tanti film che prima avevo in vhs, ma le vhs sono ancora lì XD

    Moz-

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    1. Ci sono opere in doppia copia che sono rimaste tali, come Il signore degli anelli. Di altre abbiamo due edizioni o versioni in più lingue, i doppioni meno amati hanno trovato un'altra casa

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  2. Pochissime volte perché io e mia moglie abbiamo gusti molto diversi. Però in un paio di casi è capitato e siccome erano edizioni diverse abbiamo conservato entrambe.

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    1. Alcune doppie edizioni le abbiamo tenute, ma in alcuni casi non ne valeva la pena. O le versioni erano più di due (ciao, opere di Doyle in cinque versioni...)

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  3. Si, ma non mi è successo più di un paio di volte. Per motivi di spazio, avevo infilato dei volumi non letti in posti inaccessibili che poi ho ripreso per scoprire di averne acquistato un' ulteriore copia. Un saluto carissimo

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    1. Capita anche quello, lo spazio ridotto genera anche lui i suoi problemi!

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  4. I gusti miei e di Emanuele sono proprio diversi per cui nessun acquisto doppio, neppure - poteva capitare - con i libri letti ai tempi della scuola.
    Trovo che comunque al di là dei doppioni, sistemare i libri sia un lavoro estremamente piacevole.
    Sandra

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  5. Ciao! :)
    Sì, mi è capitato, esattamente per il caso "doppio corredo". Quando ci siamo sposati abbiamo portato i nostri libri nella nuova casa e ci siamo ritrovati con due versioni dello stesso romanzo. In alcuni casi, però, si è trattato di regali. In una libreria in centro raccolgono libri usati ma è difficile darli via quando c'è un legame sentimentale, è più facile che succeda con quelli nuovi che non hanno colpito a modo. ;)

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    1. i libri che non hanno colpito si sanno via con piacere, gli altri dipende... Anche dallo spazio a disposizione.

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  6. Io mi sono ritrovato dei libri doppi, alcuni comprati senza che ricordassi di averli già, altri spediti doppi da negozi online che non li hanno rivoluti indietro. Tutti finiti in vendita su Ebay :D

    Comunque non dividerei mai i miei libri con quelli di una mia compagna. Per me vale "ciò che è mio è mio e ciò che è tuo è tuo". I rapporti possono finire e allora...

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