Se potessi avere un superpotere in questo momento sceglierei il teletrasporto, oppure la possibilità di bloccare il tempo.
Il tempo è, per noi fortunati nelle parti di mondo fortunate (nonostante la pandemia a volte è bene ricordare e noi stessi che lo siamo, fortunati), il bene più prezioso e più difficile da acquistare. Al netto dei disagi del contingente, rifarei tutte le scelte di vita che mi hanno portato al mio qui ed ora. Tuttavia il tempo mi sfugge dalle mani, cerco di raggranellarlo minuto per minuto per farne un gruzzoletto da spendere in una corsa, una puntata di una serie tv o un libro.
Il problema della lettura, poi, è che è un'attività esigente in fatto di tempo. Non le piace tutto. Il tempo della lettura deve essere tempo calmo, di una quantità tale che permetta di entrare in una storia. Deve poter contare su un'illuminazione decente. Non deve essere sfruttato in contemporanea da una qualsivoglia altra attività. Deve essere del tempo in cui il tasso di stanchezza mi permetta ancora di afferrare le più elementari regole di grammatica e di sintassi per permettersi di capire cosa io stia leggendo. È un tempo raro, dunque, e che finisce per andare in conflitto con il gruzzoletto di un altro tempo prezioso, quello della scrittura (che è scarsa, sporadica, poco convinta, ma comunque c'è).
La Giratempo di Harry Potter purtroppo non l'hanno ancora inventata, ma un mezzo per moltiplicare il tempo di lettura esiste e si chiama audiolibro.
Devo dire di essermi avvicinata al mondo degli audiolibri con grande diffidenza.
Io ho uno stile di apprendimento visivo e un'altissima distraibilità all'ascolto. A scuola cerco di essere super concisa nelle spiegazioni. Se mi dilungo finisco per annoiarmi io stessa e perdere il filo del discorso. Quindi fate voi come sono messa.
Poi tra gennaio e febbraio mi sono scontrata con un libro del gruppo di lettura, Una donna di Sibilla Aleramo. Sin dalle prime pagine ho capito che lo desideravo visceralmente leggere. Dovevo leggerlo. Ma l'edizione era circa in corpo 8, su pagine dalla carta giallina, un tipo di libro che per altro esteticamente mi piace, ma che per una lettrice dislessica è la morte.
Tuttavia Una donna c'era su Audible.
A oggi ho ascoltato nove libri su Audible, raddoppiando di fatto i testi di cui riesco a fruire e ho fatto alcune scoperte abbastanza sorprendenti.
Non mi piace ascoltare ogni genere di libro. I libri molto briosi, molto dialogati si prestano poco all'ascolto. A meno che non ci siano più voci non riesco a capire chi dica cosa e inoltre il fatto che qualcun altro dia un tono ai dialoghi secondo me li sfalsa offrendo una chiave di lettura preconfezionata.
Ho scoperto però che i libri più, se vogliamo, meditativi, non sono affatto pesanti all'ascolto. Anche costrutti grammaticali piuttosto impegnativi si seguono facilmente. E, sopratutto, il mio tempo lettura si è moltiplicato, contaminando aree inesplorate della mia vita. Occupo una quantità di tempo imbarazzante ai panni di casa. Stendere, piegare, ritirare non sono attività così mentalmente impegnative da distogliere dall'ascolto. Cucinare meglio di no. Un ascolto particolarmente intenso potrebbe portarmi a mettere lo zucchero nel risotto. Ma rassettare la cucina viene benissimo con un audiolibro di sottofondo.
Mi sono avvicinata in questo modo a testi di cui ho sempre avuto il sacro terrore. Di Virginia Woolf, ad esempio, avevo paura. Avevo letto Gita al faro, arrancando un po' nel flusso di coscienza (sempre in un'edizione a lettere corpo otto, che non aiutava). Ascoltandolo ho trovato assolutamente delizioso Orlando e acuto e non privo di ironia il famoso saggio Una stanza tutta per me. Grazia Deledda era un vuoto piuttosto imbarazzante per una prof di Italiano, ma Canne al vento mi ha fatto ottima compagnia stendendo.
C'è da dire che non tutte le letture escono con il buco. Se fatta bene una lettura può dare anche qualcosa in più. È il caso dell'audiolibro di Stabat Mater di Tiziano Scarpa, ambientato nel coro di cui era maestro Vivaldi e impreziosito da brani musicali.
Ho scoperto però che su Audible sono caricati anche tutta una serie di classici tradotti con un programma creato da un ragazzetto cinese malpagato e letti con il brio di una zittella stitica durante un rosario. Ho ascoltato così il povero L'enigma delle sabbie che vedete in foto, che sarebbe il nonno della letteratura di spionaggio. Nella lettura è diventato un curioso flusso di coscienza (a dispetto dei dialoghi tra i due protagonisti) atono e infarcito di termini tecnici a caso. Una cosa del tipo "Ci ha tradito stanno per invaderci non l'avrei mai detto lo sguardo sbalordito era fisso nei miei occhi i soldati arriveranno travestiti da carbone a bordo di zattere attraverso l'oceano". Undici ore di buon romanzo trasformate in sofferenza e insoluti dubbi interpretativi (quale mai sarà stata l'imbarcazione adibita al trasporto truppe?).
Al netto di queste brutte sorprese, però, devo ammettere che Audible per me è stato davvero una svolta.
Ho invece approcciato in modo tradizionale il libro del mese del gruppo di lettura, Doppio Sogno di A. Schnitzler, romanzo tornato alla ribalta qualche anno fa per aver dato spunto per l'ultimo film di Kubrik, Eyes Wide Shut.
Devo ammettere che si è trattato di uno di quei libri di cui è stata più interessante la discussione che la lettura.
Non che non abbia un suo perché. Il romanzo è degli anni '20 del novecento, uno dei primi ad avere un approccio psicoanalitico nell'indagare un momento di crisi di una coppia borghese... Però che noia! Nel senso, che noia questa coppia borghese.
Come ha ben sintetizzato una lettrice, lei sogna, in sicurezza, e si lascia andare alle proprie pulsioni. Lui prova a metterle in atto, prova a tradirla, ma metà delle sue avventure sono sognate e neppure in quelle riesce a combinare. Alla fine lei deve pure consolarlo.
Secondo alcune lettrici questo dimostra che lui è un cretino, secondo altre è solo un uomo banalmente nella media.
Io ho solo trovato questa coppia molto noiosa anche nelle proprie fantasie. Persino nel sogno sfrenato davvero non sai andare oltre al ballo mascherato che si trasforma in festino hot (a cui per altro non accedi)?
Chissà se qualcun altro lo ha letto e ne ha tratto qualche considerazione più profonda della mia?
Piccola nota personale, oggi ho finito ricevuto la seconda dose di vaccino. È stato un po' più disagevole del previsto (per un errore del sistema siamo confluiti tutti in un unico centro vaccinale, mentre dovevamo essere distribuiti in due), ma lo vedo come un passo importante per arrivare alla fine di questo incubo pandemico.
Ottimo x il vaccino, peccato x il fatto del posto unico. Ho letto Doppio sogno tantissimi anni fa, non ricordo praticamente nulla. Non sono ancora passata agli audio libri ma chissà
RispondiEliminaAvendo tempo, leggere in modo tradizionale secondo me è sempre meglio, ma se il tempo manca sono una buona soluzione
EliminaCiao, sono assolutamente favorevole agli audiolibri, sia per recuperare tempo alla lettura, che per ascoltare qualcosa in inglese e coltivare la lingua. Sono anche d'accordo sul fatto che non tutte le opere sono fruibili allo stesso modo, e per le cose più impegnative preferisco la carta o il digitale. Come servizio ho provato Storytel e devo dire che mi piace molto, mentre avevo utilizzato Audible quando era gratuito per alcuni titoli nei mesi iniziali della pandemia e non avevo gradito molto proprio i meccanismi del software, ma non ho mai capito se era una versione priva di tutte le normali funzionalità. Può essere utile anche Ad alta voce, servizio Rai che permette di ascoltare grandi romanzi trasmessi in radio a puntate, e, per chi vuole esercitare l'inglese Librivox, dove si trovano tutti i grandi classici in tante versioni, a volte anche recitate. Buone audioletture allora
RispondiEliminaMolti mi parlano bene di Storytel. Lo proverò. Per il momento sono su Audible per comodità (e pigrizia)
EliminaLa mia breve esperienza con gli audiolibri risale all'estate 2011 quando ho fatto un po' di pendolarismo. Audible ancora non c'era, per cui mi sono arrangiato con quel che passava il convento :-)
RispondiEliminaFra alcune cose del tutto inascoltabili ricordo con piacere Tre Uomini in Barca - per non Parlar del Cane e Le Mille e Una Notte (le maiuscole le ho messe a caso, per fingere saggezza).
Non ho un'opinione chiara, le due uniche mie certezze sono che gli audiolibri sono terribilmente comodi, e che comunque preferisco leggere che ascoltare. Però perché no!
Anch'io preferisco leggere, ma il tempo è quello che è (sig). E devo dire che su dieci audiolibri provati, solo una era terribile.
EliminaChissà, forse ho liquidato un po' troppo in fretta gli audiolibri, dopo un mini-tentativo con Il Conte di Montecristo, per una incompatibilità di ritmi. Ci ripenserò.
RispondiEliminaBeh, il Conte di Montecristo è un libro con le sue particolarità. O lo si ama o lo si odia e, suppongo, una lettura inadeguata può distruggerlo. Secondo me potresti dare una seconda possibilità.
EliminaSarei tentata di provarli, quantomeno per avere la soddisfazione di terminare Delitto e castigo con vent'anni di ritardo (grazie per avermi fatto odiare i classici della letteratura con le sue maledette liste estive, professor Rosa). Però con i podcast ho enormi problemi di concentrazione...
RispondiEliminaAnch'io pensavo che avrei avuto problemi di concentrazione. Invece, sorprendentemente, no. E sto usando gli audiolibri proprio per recuperare tanti classici.
EliminaStabat mater è un libro che mi è stato regalato, ma non sono mai riuscita a leggere, l’ho cominciato più volte inutilmente. Gli audiolibri potrebbero essere una risorsa, temo di non riuscire a concentrarmi nell’ascolto e di vagare con la mente per conto mio, però più avanti vorrei provare, chissà.
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