mercoledì 9 aprile 2014

20 curiosità sulla mia scrittura


Giornata interessante, quella di oggi, con tanto di giornalista del Corriere ospite alla Scuola col Pontile, ma pesantella sotto tanti punti di vista. Quindi rubo lo spunto dalla sempre ottima Anima di Carta, che a sua volta l'aveva rubato all'altrettanto ottimo Daniele (con l'approvazione di quest'ultimo) per raccontarvi senza un filo logico né pretese di alcun genere, 20 curiosità sulla mia scrittura.
Si parte!

1 - Salvo cause di forza maggiore, scrivo tutti i giorni. Non credo vogliate sapere quanti romanzi e quanti racconti ho nel cassetto...

2 - Gli errori/orrori ortografici sono sempre dietro l'angolo. Chi pensa che la dislessia non esista può venire da me e guardarmi scrivere, è un apparire ovunque di tratteggio rosso. Poi si corregge. Quasi tutto.

3 - Sono diurna. Posso scrivere al mattino, nel mezzogiorno, al pomeriggio, alla sera, ma dopo le 22 quel poco di capacità sintattica che possiedo fugge da Morfeo.

4 - Il meglio è scrivere sulla poltrona Ikea con poggia piedi e musica di sottofondo di cantautore italiano. Se però di sottofondo c'è la tv guardata dal marito me ne faccio una ragione.

5 - Sono l'antitesi di qualsiasi poeta maledetto. Mai provata una sigaretta, figuriamoci una canna. Già l'Aulin mi dà effetti psicoattivi, non voglio immaginare il resto! Eppure di trame deliranti ne tiro fuori a raffica.

6 - A volte scrivo esclusivamente per me, storie che in quel momento vorrei leggere o che so che vorrò leggere nei momenti di depressione. Rimangono mie, segrete, e sono quelle più amate.

7 - Ho sempre la sensazione che i miei personaggi esistano, da qualche parte. Mi fanno il favore di ospitarmi saltuariamente nella loro testa e mi fanno osservare le loro vite. Per questo non mi sento in colpa quando accadono loro cose terribili. Succede, non è colpa mia!

8 - Scrivo (anche) gialli: se dico a qualcuno come lo ucciderei non è che lo voglia fare davvero, è solo un interesse professionale (idem se parlo di veleni, lame, torture e similia).

9 - A volte sogno delle trame precise. Uno dei racconti che mi sembrano meglio riusciti del 2013 è stato interamente sognato, dall'inizio alla fine.

10 - Amo mettere ogni tanto parole particolarmente ricercate nei miei testi, specialistiche o arcaiche. Mi sento realizzatissima quando lo faccio, anche se di solito mi sforzo di scrivere nel modo più comprensibile possibile. Le tre parole che mi hanno dato più piacere sono state: transuente, flabello ed eliotropismo.

11 - L'avverbio in -mente per me è come il burro, si sa che fa male, sia sa che bisogna usarne il meno possibile, ma è tanto buono.

12 - Padre Marco, il protagonista de LA ROCCIA NEL CUORE, una volta era un eroe fantasy. Non so come sia stato possibile, ma nella mia testa è chiaro che si tratta proprio dello stesso personaggio del mio primo tentativo di romanzo.

13 - Ho iniziato a scrivere per pura noia. Ero studentessa fuori sede in attesa di coinquilina, senza tv e senza connessione internet. Ma avevo un computer, la mia rovina.

14 - Ho continuato a scrivere perché ho scommesso con mio padre che avrei smesso se non avessi vinto il concorso indetto dall'Università. Se invece avessi vinto, lui mi avrebbe pagato la cena nel miglior ristorante del paese.

15 - Per anni ho partecipato a un concorso letterario sbagliando le modalità di invio. 

16 - Se mio marito non mi avesse obbligato non avrei mai spedito niente a nessuno.

17 - Inciampo continuamente in bellissime storie. Penso di avere la caratteristica di attirare stranezze e quindi storie. Se possiedo un talento, è questo. Una volta ho partecipato a un progetto che prevedeva di intervistare degli anziani in delle case di riposo e scrivere dei racconti a partire dai loro ricordi. Alcune mie colleghe dopo svariate sedute hanno ottenuto solo parziali ricette per i tortellini. Io ho trovato una signora che durante la guerra lavorava per una contessa che nascondeva i partigiani.

18 - Non mi spiace scrivere su commissione, anzi, per i racconti, avere un tema e una lunghezza pre impostanti mi aiuta.

19 - Non è vero che sono distratta. È che vivo contemporaneamente i più mondi, quello tangibile e quelli (più d'uno) in cui si ambientano le mie storie. Non li immagino, ci vivo proprio. Ed è per questo prendo dentro negli spigoli, là dov'era la mia mente, lo spigolo non c'era.

20 - Ho sempre più idee che tempo per raccontarle. I personaggi arrivano, prendono il numero, come dal salumiere e aspettano che io abbia tempo di ascoltare cos'hanno da dire.

BONUS: sono da sempre convinta e lo sarò sempre che ascoltare e raccontare storie sia tra le cose che ci rende umani.

25 commenti:

  1. Sottoscrivo il punto 5 a gran voce!!!! (Però curo tutto col SINFLEX dillo al marito farmacista)!
    Dovrei fare anch'io il decalogo, prima o poi. Bacione

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    1. Non è fortino, il Sinflex? una volta mi sono infortunata durante una corsa, nulla di che, ma al pronto soccorso mi hanno dato un anti dolorifico che il marito, a casa a prontamente requisito dicendo che per me era troppo...

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    2. Sì fortissimo, una sassata, ma io di solito non prendo nulla, poi quando il male/problema diventa ingestibile sinflex. Sinflex or nothing è il mio motto! Sandra

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  2. Che bello scoprire tutte queste cose! Sono contenta che tu abbia fatto questo giochino :)
    Mi ha colpito il punto 9, anche a me è accaduto qualche volta di sognare intere trame. Bellissimo il punto 17, hai proprio il radar per le storie interessanti...
    Condivido in pieno l'ultimo punto. Mi sa che devo fornire anche io di numeretti i miei personaggi ;)

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    1. Sì, inciampo nelle storie. Anche quella del romanzo di ottobre mi è proprio caduta in mano, dato che riguarda una storia bellissima, tristissima e davvero davvero incredibile. Se ne occupano tre studiosi in tutta Italia e uno è un ragazzo che conosco che mi ha riempito di materiale. Praticamente bastava sedersi al computer e scriverla

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  3. Quindi immagino tu abbia vinto la cena! :D

    Moz-

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    1. Sì, la mia prima volta al Pinocchio di Borgomanero, davvero super!

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  4. Oh sì, il punto sette! I personaggi mi sembrano vivi, però in modi diversi mentre scrivo le loro storie e quando ci ripenso più avanti nel tempo. E' come se il tempo che passa, anziché fare loro perdere brillantezza, li rendesse più reali, come vecchi amici o parenti. In particolare c'è un singolo personaggio che mi si ripresenta continuamente. Cambia sesso, abiti, mestiere... tutto, ma è sempre lui/lei, l'ho capito da poco. Prima o poi devo scoprire cosa vuole dirmi.
    E poi, un bollino-simpatia per il punto 15! Credevo di avere il monopolio delle stupidate... ;)

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  5. Dimenticavo: massima invidia per il tuo proliferare di idee! A me viene un'idea decente l'anno, se va bene, e devo resistere alla tentazione di farle un altarino...

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    1. Considera che sono dislessica, come un pittore cieco. Le idee ci sono, ma scriverle poi è un'altra cosa... Il concorso era Rill che, da quando mio marito ha preso a supervisionare gli invii, mi ha pubblicato 4 racconti (e io stato per smettere di scrivere perché "tanto nessuno mi considera...")
      PS: mi sa che il tuo blog si è mangiato un mio commento, il golosone!

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  6. Il mio blog è simpatico anche sotto altri aspetti... tipo che mi tocca mandare la newletter a mano perché Feedburner non funziona, e pare sia normale. Ma non voglio lamentarmi, la rete è una tale opportunità...
    Al Rill ho partecipato una volta, e quest'anno ci riprovo; ma sto smettendo di scrivere racconti. Sto sfrondando su tutti i fronti, il multitasking non fa per me.

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    1. ...era la newSletter, naturalmente...

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    2. Allora ci sfidiamo! Rill mi piace molto, oltre al fatto che sono molto trasparenti e corretti la loro pubblicazione è molto curata
      PS: se partecipi ti arriva a casa l'antologia dell'anno scorso con un mio racconto

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    3. Lo leggerò molto volentieri! Curiosa io... ma solo se conosco l'autore. Non ti dico quante antologie ho dove compare un mio racconto, mai lette.

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  7. Di tutti i punti che hai elencato, mi è balzato all’occhio il punto 10. Che, inutile negarlo, mi ha dato molta soddisfazione. Anche a me piacciono i termini ricercati, ogni tanto e senza strafare, anche perché ambiento le mie storie in tempi remoti e quindi bisogna proprio inserire qualche parola ormai quasi espulsa dal dizionario. Una volta ad una presentazione di un suo libro un autore di gialli mi ha fatto sorridere: diceva che detesta quelli che inseriscono vocaboli difficili nei romanzi, come “profilo grifagno”. “Io metterei adunco,” aveva detto con convinzione. Avrei voluto dirgli che per molte persone l’aggettivo “adunco” è difficile tale e quale a “grifagno”!

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    1. I miei alunni quest'anno si sono bloccato sull'espressione "l'oratore esordì", sia oratore che esordì erano sconosciuti. Eliotropismo, però, ne lo sono proprio andata a cercare, non lo conoscevo neppure io

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    2. Alunni? Mi fai venire in mente ciò che mi ha detto una prof di mio figlio: quando corregge le verifiche scritte di storia qualche ragazzo si inalbera perché si vede correggere gli errori di italiano su un compito, appunto, di storia. :( (Scusa l'off topic.)

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    3. Ma prof perché mi ha corretto l'"H"? È storia, mica il tema!!
      È proprio perché è storia che fa enorme differenza hanno e anno...

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  8. Ciao, scrivi subito a pc o prendi appunti su carta?
    Come fai a tenere in ordine tutti i tuoi scritti?

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    1. Io odio scrivere a mano, senza computer credo che non avrei mai preso in considerazione la scrittura come passatempo. A mano prendo giusto qualche appunto per le storie lunghe, faccio schemi di eventi e segno i nomi dei personaggi minori.
      A fare ordine ci pensa il computer. Nella cartella "racconti" c'è il caos, ma la ricerca permette di trovare quasi tutto. E poi ogni romanzo ha la sua cartellina. Oltre, in termine di ordine, non vado. Qualche disavventura informatica mi ha insegnato a spedire a me e a persone fidate i capitoli e i racconti terminati in modo da poter recuperare il tutto in caso di naufragio telematico

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  9. Ottima idea, usare la posta elettronica per conservare una copia dei file!

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  11. Bello! Grazie che ci hai raccontato di te! Condivido lo scrivere (quasi) tutti i giorni, l'essere una persona diurna (lavoro di mattina) e l'essere assolutamente tranquilla, il fatto che i personaggi diventano compagni di viaggio, li osservo come veri e propri amici che hanno vita propria, e poi il punto n.20: le storie da raccontare superano il tempo a disposizione, ahimé!
    Buona settimana!

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    1. Buona settimana anche a te, Elisabetta.
      PS: sì, conosco Patrizia, è una mia "compagna di squadra"in Sherlockiana. Tra l'altro Delos cerca anche racconti rosa. Ovviamente i diritti d'autore sugli e-book sono dell'ordine di centesimi a copia, ma magari ti interessa

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  12. "L'avverbio in -mente per me è come il burro" è geniale :D Anche io assolutamente diurno, e non mi sono trattenuto... :P http://andrea-atzori.com/2014/04/venti-curiosita-sulla-mia-scrittura/

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