lunedì 7 aprile 2014

Scrittevolezze - Scrivere un racconto a tema


Non so quanto sia comune nell'esperienza di altri scribacchini o aspiranti tali, ma a me capita ed è capitato piuttosto spesso di dover o voler scrivere su un tema dato.
Una delle collaborazioni che ricordo con maggior affetto è stata quella col programma radiofonico SIAMO IN ONDA per il quale bisognava scrivere un racconto di una cartella (max. 2000 battute) inerente al tema della puntata. Per quanto prima dell'inizio della stagione gli autori avessero la possibilità di indicare dei temi preferiti, alla fine ti trovavi comunque davanti alla pagina bianca, con una scadenza imminente e una tematica da affrontare.
Anche i concorsi letterari impongono spesso un tema o comunque dei vincoli, di genere letterario, di ambientazione o altro. Ho partecipato due volte a SFIDA, il concorso riservato ai ex finalisti del Trofeo Rill. Il primo anno la "sfida" consisteva nello scrivere un racconto fantastico contenente almeno tre di cinque elementi assegnati (nel caso erano: Ulisse, tartaruga, "un posto pieno di neve", kukri - coltello nepalese e una citazione da Tiziano Terzani. Per la cronaca, li ho messi tutti), l'anno scorso invece il vincolo era nel titolo e quindi nella tematica: "La conquista". In attesa di SFIDA di quest'anno, sono stata contattata per una collaborazione e anche in questo caso si tratta di scrivere un racconto su un tema dato.
A me non dispiace procedere in questo modo. 
È ovvio che scrivere a tema sia, anche, un vincolo alla nostra libertà di autori, ma è un vincolo che si può girare a proprio vantaggio.
Per scrivere un racconto ci vuole un'idea e le idee a volte nascono da sole, a volte vanno inseguite. Una delle tecniche di "inseguimento" delle idee più semplici è prendere un foglio bianco, scrivere al centro una parola chiava e poi a casaccio tutto intorno quello che ci viene in mente. Poi si iniziato a tirare le frecce, individuare nessi logici. Con un po' di pazienza da un foglio nascono una o più storie. Se devo scrivere a tema, semplicemente, ho già la parola chiave da cui partire e per certi versi questo mi semplifica, non mi complica, il processo creativo.
Inoltre è come se mi si ponesse una domanda precisa: 
che cosa hai da dire DI IMPORTANTE su questo argomento?
Scrivere, per certi versi, è una questione di etica.
Quindi, se mi viene data l'opportunità di dire la mia su un dato argomento, non voglio sprecarla. C'è qualcosa che ho da dire di mio, di importante su di esso?
Visto così, il racconto a tema è una straordinaria opportunità. 
Non credo sia un caso che i due racconti usciti da SFIDA, Ulisse e la tartaruga e La conquista, siano tra le cose più personali che abbia scritto. Se non ci fosse stata l'occasione del racconto, forse, queste storie non sarebbero mai nate, eppure sono profondamente mie.
Infine, procedere in questo modo, allena il cervello alla "caccia alle idee", da un racconto ne nasce un altro, da una prima storia una seconda e si impara che a volte il blocco creativo si vince semplicemente ragionando su una singola parola.

Nella pagina "liberi nella rete", qua sopra, trovate alcuni dei miei racconti scritti per SIAMO IN ONDA, che, se vi va, potete leggere gratuitamente. Ognuno di essi aveva un tema da cui è stato elaborato:
Altri alfabeti  - tema: ALFABETO
Cibo color delle nubi - tema: PANE
Finto vero - tema: FINTA PELLE
Il destino di essere Romeo - tema: MASCHERA
La notte più lunga - tema: SOLSTIZIO
La risposte della luna - tema: LUNA
la storia fatta con i piedi - tema: PIEDI

6 commenti:

  1. Ormai sono 4 o 5 anni che partecipo ad un torneo amatoriale tematico. E' vero che può sembrare un limite, ma è altresì vero che ti aiuta a lavorare con la fantasia per vedere come puoi adattarti (e adattare il tuo stile) a quel certo tema.

    Moz-

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  2. La mia editor dice che il tema libero è, al contrario del comune pensare, una condanna, mentre le tracce, che siano parole o concetti sono comunque paletti entro i quali muoversi in grado di dare quello slancio creativo che spesso manca.
    E io sono d'accordo. "Ragione e pentimento" è nato dalla traccia "biglietto del treno" di un'esercitazione del corso di scrittura creativa, l'idea scaturì immediata e fortissima, ma provato nulla di simile in seguito, "Cene tempestose" da 3 parole del concorso "tramando" cioè: porta un'amica, acqua, il vizio peggiore. Adoro avere tracce ben definite. Sandra

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    1. Devo dire che non mi è mai capitato di scrivere un romanzo partendo da un tema dato, è un tipo di lavoro che faccio più che altro con i racconti, ma immagino che si possano ottenere ottimi risultati anche con i romanzi

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  3. Ho partecipato a diversi concorsi, alcuni a tema, e mi è sempre sembrata una facilitazione più che un limite. E' un po' la differenza tra il dover fare un disegno libero o partire da un elemento dato. Il foglio bianco è mortale! Lo spunto, invece di limitare la fantasia, aiuta a liberarla.

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