mercoledì 11 febbraio 2015

Il mio romanzo in formato digitale e qualche riflessione sul marketing editoriale


Da qualche giorno il mio romanzo Sherlock Holmes e il mistero dell'uomo meccanico è disponibile anche il formato digitale.
Qui la notizia ufficiale.
Sul Delos store potete acquistarlo a 3,99€ nei vari formati.
Se preferite, lo trovate disponibile su tutti gli altri store on-line. Ad esempio su Amazon.

Ieri ho avuto anch'io tra le mani la versione digitale e, come sempre, mi ha fatto una strana impressione vedere quello che era solo un file nel mio computer nella forma elegante di una pubblicazione professionale. La forma che era da sempre destinato ad avere. Come vedere una farfalla che si è conosciuta da bruco.
E sperare che possa volare a lungo e bene.

Questo mi ha fatto ragionare un poco sul marketing editoriale. Se n'è parlato molto, ultimamente, sui blog letterari. Non metto link perché ne salterei inevitabilmente qualcuno, però è rimbalzata quasi ovunque le domande: come promuovere la propria creatura?
Social? Presentazioni? Comunicati stampa? Recensioni?
Ecco, io non ho competenze in questo campo. Male? Ho una laurea, un master e, tra poche settimane, un'abilitazione professionale. Ci sono cose di cui mi intendo. Cose di cui mi intendo molto. Un paio di ambiti molto ristretti in cui posso contare sulle dita di una mano chi ne sa più di me. Ma il marketing non è tra questi. E sono un po' stufa di sentirmi dire, a quasi 35 anni, che è un problema mio e che devo studiare di più.
Di questo romanzo non ho scelto la data di uscita, la copertina, il prezzo, né la scelta di distanziare di qualche mese l'uscita cartacea da quella digitale. E mi sta benissimo così.
Ci sono una rivista cartacea, un sito internet, un'apposita pagina fb e un forum che hanno dato la notizia del romanzo. Io faccio quel che posso con il blog, con la mia pagina fb. Vado volentieri alle presentazioni e se qualcuno mi aiuta a organizzarle è anche meglio.
Faccio del mio meglio. Ma il mio meglio, in fatto, ad esempio, di copertina, reperibilità sui vari store on-line e comunicazione avrebbe portato a un risultato assai più modesto.
Il mondo editoriale è tutt'altro che il migliore dei mondi possibili, eppure sono ancora convinta che la sinergia sia la migliore strategia possibile. 
L'alternativa mi sembra sia il rischio di sfinirsi nel costruire una massa critica di competenze che difficilmente una persona sola può sostenere.

PS: sono arrivata alla versione definitiva della tesi. Per festeggiare sono uscita a correre, cosa che non facevo da mesi. Ho resistito per un numero ridicolo di minuti. E adesso mi fa male TUTTO!!!

15 commenti:

  1. Benissimo!!! Cioè, non che ti faccia male tutto, ma che sia uscito in forma digitale lo Sherlock... Lo compro senz'altro in questo formato.

    Per quanto riguarda l'argomento marketing o commerciale, sono la persona meno indicata a parlarne. Anch'io faccio quello che posso e spesso organizzo "in proprio" delle presentazioni, esattamente come facevo quando mi autopubblicavo... scoprendo sempre che organizzare queste cose è un grandissimo dispendio di energie e ti lascia stremato. L'importante è anche conoscere posti nuovi e persone nuove, al di là del romanzo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

      Elimina
    2. Come stavo scrivendo, oggi qualsiasi cosa/persona incontri fa i capricci. Pure il blog!
      Sfogo a parte, concordo con quanto scrivi. Che la scrittura arricchisca il portafoglio ormai è utopia. Arricchisce a livello di esperienza, conoscenze, amicizie.
      E se in tutto ciò un autore non è lasciato solo è ancora meglio.

      Elimina
  2. Domani avrai la carne greve :D
    Secondo me il romanzo otterrà pubblicità tramite gli appassionati di Sherlock, hai considerato l'opzione di comprare un Google Ad? Non l'ho mai usato finora, ma da quanto ho capito, se scegli un'audience limitata (per esempio keyword: Sherlock) con pochi Euro potresti raggiungere moltissimi potenziali lettori.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. È proprio per questi motivi che sono felice di avere un editore! Non so neppure cosa sia un Google Ad, ma so che gli sherlockiani italiani tramite rivista, siti e pagine fb sono già stati avvisati!

      Elimina
  3. anche su sti temi mi pare di essermi già espressa abbastanza. Oggi sono fatalista, le cose: le cose vanno un po' come devono andare, un buon ufficio stampa fa la differenza, l'autore scrive. Stop. Sandra

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, sì, del resto già sapevi che siamo sulla stessa lunghezza d'onda.

      Elimina
  4. Uno dei tanti motivi per cui auto-pubblicarmi sarà l'ultima scelta :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda, ci sono casi in cui in effetti le competenze ci sono. Metti che scrivi, di lavoro fai l'addetto ufficio stampa e il fidanzato/a fa il grafico. Magari hai scritto un capolavoro di un genere che al momento non si fila nessuno.
      Però non è il mio caso, ecco.

      Elimina
  5. Sì, lo credo anch'io, che la sinergia sia davvero un'arma vincente! Complimenti per tutto: per la tua creatura digitale, per il completamento della tua tesi...e per il modo che hai scelto per festeggiare! :)

    RispondiElimina
  6. Grande, per la tesi e per la corsa! Io mi sforzo di avere un atteggiamento un po' imprenditoriale rispetto al mio lavoro, ma sono convinta che la vita sia troppo breve per pretendere di riuscire bene in tutto. Quando ci sono altre persone che sanno fare il loro lavoro, lasciarglielo fare significa salvare quel poco tempo che si ha per scrivere. Sulla copertina, però, vigilo. Le mie prime copertine sono... diciamo carenti. Quella dell'ultimo libro, finalmente, mi piace. Non so come sarebbe andata se non me ne fossi curata.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ho una grande esperienza in fatto di copertine. Per "La roccia nel cuore" ho scelto io la foto e la trovo bellissima, anche se su carta è un po' più scuro di quanto non mi fosse apparsa a video.
      Per Delos ho firmato un'apposita voce sul contratto in cui si diceva che non avevo voce in capitolo in fatto di copertine. Però conoscevo le collane e quindi non potevano essere molto diverse.
      Per le varie antologie invece è sempre un po' un salto nel buio, ma di brutte non mi sembra ne siano mai capitate. Adoro le copertine delle antologie Rill, sopratutto quella de "Il carnevale dell'uomo cervo" che credo vinca "copertina più bella di libro in cui ci sono anch'io" (senza nulla togliere agli altri)

      Elimina
  7. Non c'entra molto, ma volevo dirtelo.
    Questa mattina sono passata per la libreria Liberamente di Ravenna a portare alcuni libri Plesio e l'ho trovato! :D

    RispondiElimina
    Risposte
    1. WoW! È bello sapere di essere in una libreria così lontana da casa.

      Elimina