mercoledì 4 gennaio 2017

L'avanzata dell'Impero dell'Oblio, dalla Forza ai vaccini

Brindi, ti distrai un attimo ed è già il quattro gennaio. 
Essendo in maternità non dovrei preoccuparmi troppo della fine delle vacanze, ma vacanza vuol dire marito a casa, amici e parenti a casa, possibilità di muoversi lenti e pigri come gatti pasciuti, regalarsi colazioni al bar, passeggiate al lago, brevi fughe a due per un film o una mostra.
Come sempre quando entro in modalità vacanza ho fatto meno di un quarto della metà delle cose che avrei voluto fare. Non ho scritto, né per il blog né per altro, ho letto meno del previsto, ho sistemato meno della metà degli armadi da sistemare, la mia guerra perenne alla burocrazia si trascina in una trincea di posizione da cui sparo stanchi colpi.
Qualche volta, raramente, ho pensato.

Il pensiero si attiva, a volte, dalle cose più banali. Come tutti i nerd che si rispettino, questo è stato il Natale di Rogue One – Star Wars. Il regalo che io e il marito abbiamo chiesto ai suocere è stato di tenerci la bimba due orette, tempo di recuperare i miei (perché nerd si nasce) e andare al cinema.
Ormai anche i profani più profani sanno che l'assunto delle storie di Star Wars è che la galassia è pervasa da una forza mistica, la Forza, appunto e che con un qualche addestramento si può imparare a usarla per spostare oggetti, dare semplici comandi mentali o combattere con le spade laser. I più famosi adepti della forza sono i Jedi, monaci guerrieri (a mio avviso spesso di rara stupidità) che mettono le loro abilità al servizio de più. I cattivi ordiscono la loro trama, però, più o meno tutti i jedi vengono fatti fuori, bimbi in addestramento compresi, e la conoscenza stessa della Forza e di ciò che poteva fare sparisce. 
Rogue One, come il film primigenio, Guerre Stellari - Una nuova speranza, è ambientato una ventina d'anni dopo il fattaccio e nessuno in pratica ricorda più la Forza. Vent'anni prima c'era gente che spostava cose con la forza del pensiero e ora la cosa è derubricata a "superstizione". I Jedi "se pure ci sono stati" sono considerati dai più una massa di invasati o truffatori di cui nessuno sente la mancanza. In vent'anni. Questo in un universo altamente tecnologico, dove c'è un'equivalente di internet, girano documenti, immagini, riprese video.
E quindi la discussione. Ok la propaganda imperiale, ma è possibile che una cosa altamente coreografica come l'uso della Forza venga dimenticato in una generazione? I nerd, si sa, poi tendono a ragionare più per universi fittizzi che per esempi reali. Ma come, ci si chiedeva, ne Il trono di spade tutti ricordano per filo e per segno la guerra di vent'anni prima, mica si sono dimenticati la precedente dinastia e suoi veri o presunti poteri mistici (e dragheschi) in vent'anni.
Quindi, di primo acchito, uscendo dal cinema, ho pensato che fosse una forzatura. Una cosa importante come la Forza non può essere dimenticata in vent'anni, propaganda imperiale o meno.

Poi, per caso, mi sono trovata a fare uno dei nuovi discorsi da mamma in cui ultimamente mi addentro con circospezione e curiosità. E una signora mi dice che no, i suoi nipoti non vengono vaccinati, che i vaccini portano solo rischi e che un bambino sano mica muore per certe malattie come il morbillo.
E io, di colpo, mi sono trovata a chiedermi com'è possibile che in due generazioni, senza peraltro alcuna propaganda imperiale, ci siamo dimenticati della mortalità infantile. Una cosa cosa pervasiva, che toccava ogni ogni classe sociale. Ok, io e mio marito siamo un po' dei casi limite. Io sono quasi morta di pertosse, presa a un mese di vita e mio marito ha con ogni probabilità avuto danni a lungo termine da un "banale" morbillo, quindi la nostra memoria in fatto di malattie infettive infantili e di rischi connessi è ben incisa nei nostri corpi. Ma chiunque di noi, visitando le tombe di famiglia o sfogliando i vecchi album trovati in soffitta può rendersene conto. La prozia, sorella di mia nonna, morta di tetano, gli altri prozii morti di malattie di cui neppure è stato appurato il nome. In molti cimiteri c'è ancora una parte separata dedicata alle tombe dei bambini e gli anziani ancora ricordano il suono peculiare delle campane per i funerali degli infanti.
Sono passati sessantanni da quei tempi e, appunto, non si trattava di un fenomeno isolato. Eppure ho provato a parlare con persone impossibili da convincere del fatto che il morbillo posso dare complicazioni tutt'altro che banali o che di alcune malattie si possa morire. Checché ne dicano gli studi, non vogliono correre il rischio che il vaccino causi autismo. Il fatto è che non hanno alcuna esperienza diretta, alcun ricordo di bambini morti di morbillo, mentre hanno qualche esperienza diretta di bambini autistici. E hai voglia a dire che i vaccini non hanno nulla a che fare con l'autismo, che ora è più visibile perché meglio diagnosticato, perché chi ne è affetto non viene più nascosto.
Mi sono resa conto con terrore che Star Wars ha ragione. L'Impero dell'Oblio, senza bisogno di propaganda alcuna, agisce in due generazioni. Quando di una cosa non abbiamo più esperienza diretta né abbiamo più sotto mano qualcuno che l'abbia avuto, ce ne dimentichiamo.

Questo pensiero mi ha fatto sorgere un'inquietudine pesante. Di quante altre cose ci stiamo dimenticando? E non sto pensando alle cose macroscopiche, alle dittature o al nazismo, ma di quelle piccole e vitali come l'importanza di difendere i nostri figli da certe malattie.
La risposta di mio marito è stata ancora più inquietante. 
Sulla salute stiamo perdendo la cognizione del perché si fa cosa e del cosa serva davvero, cosicché si passa da un eccesso all'altro, c'è chi va in overdose di antibiotici e chi pretende di curare il cancro con l'acqua di rose, chi travisa la necessità di limitare le proteine animali fino a imporre diete sbilanciate che finisco per essere deleterie, sopratutto su organismi in sviluppo. La facilità di accesso all'informazione non ci permette di renderci conto che stiamo dimenticando i fondamentali.

Come sempre, quando ci si addentra in questi ragionamenti, si scoprono sono delle banalità, ma sono stata colpita dalla fragilità intrinseca della nostra società che dopo due generazioni di benessere è già pronta a dimenticarsi alcune delle basi stesse dell'attuale benessere. 
Grazie al cielo gli scienziati e i medici sono più dei jedi e nonostante non manchino i campioni dell'oscurantismo nessuno mai potrà fare strage di tutti gli studenti di medicina o dei futuri scienziati. L'Impero dell'Oblio si spanderà da solo a macchia di leopardo e con un po' di vigilanza di potrà impedire che faccia troppi danni.

Però. 
Però, da storica, ora mi spiego molto meglio il tracollo tecnologico seguito alla fine dell'Impero Romano. In una società che aveva raggiunto un livello di benessere uguagliato in occidente solo nel XIX secolo erano relativamente poche le persone depositarie della tecnologia e della conoscenza. Nel giro di poche generazioni, la gente dell'Alto Medioevo guardava acquedotti che non sapeva più far funzionare, archi di trionfo con iscrizioni che non sapeva più leggere e statue di bronzo che non avrebbero più saputo replicare.

L'Impero dell'Oblio vince in due generazioni. I suoi adepti sono già all'opera. Sarà il caso di attrezzarci alla resistenza.

32 commenti:

  1. Ho fatto meno di un quarto della metà delle cose che avrei voluto fare, questo Tenar, è un grande classico, direi.
    Per il resto sento molti pareri contrastanti sui vaccini e capisco che chi ha figli è chiamato a decidere non per se stesso e non è facile.
    Sandra

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    1. Decidere non è facile, ma ci sono pareri e studi clinici, cose diverse con pesi diversi, sarebbe bello che tutti decidessero in base agli studi e non ai pareri.

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    2. Il problema e' che non tutti gli studi sono concordi. Tu mi dirai: ma la maggior parte; e io potrei rispondere: guarda caso sono studi promossi dalle case che li producono, i vaccini. C'e' un documentario che e' uscito da poco in America che parla proprio dei vaccini, del loro impatto su bimbi di una certa eta' e del loro ritiro da certi mercati per poi essere riproposti in mercati meno "sofisticati" (leggi "meno culturalmente preparati"). Non ricordo il titolo, ma posso cercarlo. E' uscito recentemente.
      Per quel che mi riguarda, io non ho fatto vaccinare le mie bambine contro il morbillo e varicella etc etc. Altri vaccini sono stati fatti, ma solo quelli strettamente raccomandati, insomma quasi obbligati dai medici dei vari paesi in cui sono cresciute. Io penso di essere un genitore che si documenta sufficientemente (per dire: la mia formazione scolastica e' quella dell'educatrice d'infanzia, quindi fa parte un po' della mia professione, professionalita' e quant'altro) e pur sapendo bene il rischio che correvano prendendo il morbillo in tenera eta', ho evitato. E lo dico onestamente: ho azzardato una scommessa sul fatto che tutti i bambini che le circondavano avrebbero seguito le linee guida dei vari pediatri. Rischio di contagio, quindi, davvero basso. Adesso vivo in un paese che obbliga a farle vaccinare contro il morbillo, solo contro quello. Gli altri vaccini vengono raccomandati, ma chiudono un occhio anche se non si fanno. E io, appena avremo le vacanze dalla scuola, le faro' vaccinare, certo. Sara' un bene anche da grandi essere immuni al morbillo, visto i rischi che si corrono nel prenderlo in gravidanza. Ma adesso sono piu' grandi, hanno 7 e 4 anni e lo sviluppo delle connessioni neuronali sono forti abbastanza da sopportare gli eventuali danni apportati del vaccino. Peccato che a questa eta' non serva proprio a un bel niente, visto che lo stesso sviluppo le mette al riparo anche dai rischi possibili di danni permanenti nel prenderselo naturalmente.
      Che di casi di autismo ce ne siano molti di piu', non credo sia un'opinione. All'epoca in cui facevo le elementari, decenni or sono, c'era gia' l'obbligo di frequenza e ti venivano a prendere i carabinieri se non ci andavi (ricordo bene la polizia a casa di un amico nel palazzo). Anche i bambini con difficolta' cognitive dovevano andare a scuola. In classe mia c'era Gianluca, mio compagno di banco, che aveva questi problemi, l'unico che io abbia mai notato almeno nelle classi della mia eta'. Oggi mia cognata fa la maestra di scuola primaria. Dice che in ogni classe c'e' almeno un bambino autistico avente diritto al sostegno. Nella sua ce ne sono due, uno riconosciuto e uno non ancora diagnosticato, ma con evidenti ritardi. Che ci sia un incremento del problema e' un dato di fatto. Che sia legato al vaccino e' impossibile da accertare, almeno fino a quando non ci si facciano degli studi seri, e sarebbe da propagandisti affermare il contrario. E siccome io non propagando nulla, mi limito solamente a constatare il fatto.
      Questo solo per mostrare l'altro lato del ragionamento. Il rovescio della cosa, tanto per citare l'autore che sto leggendo in questo periodo. :)

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    3. I vaccini strettamente raccomandati sono quelli salvavita. Poi è chiaro che uno deve prendere una decisione e azzarda comunque una scommessa, dato che i vaccini non sono esenti da rischi. L'importante è che lo faccia con cognizione di causa e non per sentito dire. Quello che mi fa arrabbiare perché è sbagliato e non è un'opinione è che non è vero che certe malattie sono pericolose. Ci siamo dimenticati la loro pericolosità perché per fortuna non le vediamo più. Personalmente conosco solo una persona reduce da polio (con danni permanenti) e mi va benissimo così.

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  2. Credo che l'unica sia stabilire una Fondazione, all'altro capo della Galassia, su un pianeta di nome Terminus.
    Io sono pronto a partire anche domani.

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  3. Da biologa e fan di star wars non posso che dirmi perfettamente d'accordo. Facendo come al solito attenzione a non dirlo troppo forte, perché a detta di alcuni una anzi due lauree non mi autorizzano a pontificare su malattie e diete, le lauree le da la lobby del pensiero ufficiale piuttosto che bigphatma e poi a cosa serve 'sto pezzo di carta quando c'è internet ?!

    Detto ciò ogni accenno a star wars acuisce il mio dolore e preoccupazione per la perdita della Fisher e per il futuro della sua immagine nella galassia lontana lontana. Sigh!

    Viola

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    1. Hai ragione, due lauree sono tempo buttato che non ti danno alcun valore aggiunto rispetto a un idiota qualsiasi che scrive su internet. Una volta io, da brava archeologa, me la prendevo con quelli che credevano che le piramidi le avessero fatte gli alieni e che le datazioni al C14 non fossero affidabili (ricordo una discussione delirante avvenuta in cui cercavo di far capire che il decadimento radioattivo si una in un sacco di cose non puoi metterlo in discussione solo per le datazioni che non ti piacciono). Pensavo, allora, che comunque fossero ignoranti innocui. No, non sono innocui.

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  4. Io negli anni '80 ho lottato in prima fila contro la religione vaccinista e ne vado fiero. Un popolo i cui vecchi hanno il terrore di ammalarsi di influenza, necessaria per purificare l'organismo almeno una volta l'anno (febbraio, il mese delle febbri cioè della purificazione), è un popolo perduto, senza più nessuna speranza di risollevarsi. I veri campioni di oscurantismo sono gli "esperti" a cui purtroppo si dà voce nei tg.

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    1. Non c'è alcuna religione vaccinista. Vaccinarsi contro l'influenza è una scelta, ognuno deve valutare le proprie condizioni di salute generale e trarre le proprie conclusioni. L'anno scorso qui girava un ceppo di influenza particolarmente debilitante che apriva la strada con facilità alla polmonite (mia cognata, che legge il blog, è stata uno dei casi), ci sono stati parecchi ricoveri e nel giro delle mie conoscenze un morto (un cinquantenne sano, per altro). Personalmente sono stata sollevata per il fatto che i miei genitori, che purtroppo non sono sanissimi, avessero deciso di vaccinarsi, prendendola solo in forma lieve.
      Poi, appunto, ognuno sceglie per sé, in base al proprio organismo, al proprio stato di salute e tutto quanto, oggi per una persona sana, salvo casi limite (che pure esistono) l'influenza non è niente di che, ma se uno è già debilitato rischia di essere purificato in forma permanente dalla febbre.

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    2. La religione vaccinista esiste eccome, dal momento che la mia regione (ovviamente a guida PD) sta cercando di rendere nuovamente obbligatoria la vaccinazione per le scuole. Per fortuna un'associazione spontanea di 500 mamme sta opponendo una fiera resistenza.

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    3. Non facciamo di tutte le erbe un fascio e distinguiamo politica da salute.
      Il vaccino contro l'influenza non è obbligatorio e ha senso se sei immunodepresso. Se prendi farmaci debilitanti ho sei reduce da un intervento chirurgico o hai una malattia cronica ha senso non rischiare le complicanze di un'influenza che in quelle condizioni potrebbero anche essere letali.
      Le vaccinazioni obbligatorie per l'infanzia proteggono da malattie che di fatto non vediamo più da quasi due generazione e che mi auguro fortissimamente di non vedere mai. Prego con tutta me stessa di non assistere mai a un ritorno della poliomelite, di non sentire di bambini morti di pertosse o diventati sordi per il morbillo. Queste malattie non se le sono inventate chissà quali lobby, basta indagare nella storia di qualsiasi famiglia per trovare qualcuno che cinquanta anni fa o meno ne sia morto. Se oggi non ne abbiamo esperienza diretta è proprio grazie ai vaccini. Quindi non si può considerare allo stesso livello il vaccino per l'influenza (facoltativo e in molti casi inutile) e quello per il tetano, che salva la pelle.
      Poi sull'opportunità o meno di mettere i vaccini obbligatori per le scuole (quali, perché adesso, etc) il dibattito è lungo, complesso se vuoi ne parliamo dati alla mano in un contesto più consono.

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    4. Grazie Tenar, ma passo. E' un argomento che adesso mi interessa davvero molto poco. Per me la gente può fare quello che vuole, purché ascolti tutte le campane e non prenda per oro colato quel che passano in tv.

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  5. Per quel che riguarda le vacanze, ti capisco molto bene. Anch'io ho scritto poco e letto non più di quando lavoro. Al cinema, ho visto solo Miss Peregrine di Tim Burton (mi è piaciuto). Però ho mangiato tanto, questo sì, il che, essendo sottopeso da anni, non è un male.

    Per i vaccini non so che dire. Io ho fatto solo quelli obbligatori, uno dei quali mi ha causato una reazione allergica (mi pare) con danni piuttosto gravi, così mia mamma non me ne ha fatto fare altri. Non sono però a priori contraria ai vaccini. Sono estremamente relativista e penso che ogni argomento abbia i suoi pro e i suoi contro, e che ogni persona debba essere libera di decidere secondo coscienza.

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    1. Appunto, Chiara... liberi di decidere con la propria coscienza. E' per questo che abbiamo lottato negli anni '80, non certo per eliminare i vaccini. Anche se comunque rimango dell'opinione che il vaccino contro l'influenza sia un grave segno di degenerazione sociale. Spero che il mondo (per citare una canzone) "torni presto a quote più normali".

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    2. Liberi di decidere sì, ma adeguatamente informati, non per sentito dire.
      Nel caso specifico, ad esempio, alcuni bambini non possono essere vaccinati, proprio perché allergici (o per altre patologie). Alla prima vaccinazione un individuo allergico ha una reazione minore di quella che avrebbe al richiamo. In questi casi, ovviamente, il programma vaccinale è sospeso. Più bambini vaccinati ci sono e meno è probabile che quello allergico, la cui protezione è incompleta entri in contatto col patogeno, quindi i bambini vaccinati fanno da scudo anche per coloro che per motivi di salute non possono vaccinarsi. Non vaccinarsi per partito preso pensando che alcune malattie se le siano inventate le lobby del farmaco crea dei varchi nello scudo e rende più facile il diffondersi delle malattie.
      Quindi sì alla libertà di scelta, ma non su opinioni, ma su studi clinici sensati.
      E poi, appunto, distinguiamo tra influenza e poliomelite o tetano.

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    3. L'influenza può uccidere anziani e immunocompromessi, chiunque abbia un amico o parente in quella situazione se ne tende conto. A mio avviso è sintomo di degenerazione sociale come gli antibiotici, la chemio e qualunque altro trattamento atto a proteggerci dalla morte. Dipende se consideriamo l'attaccamento alla vita una "degenerazione sociale".

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    4. Ogni situazione va valutata caso per caso. Mia madre è farmacista, quindi di certo non ha mai pensato che vaccinare i figli va ad arricchire le lobby del farmaco, però uno dei miei primi ricordi è di me, a tre o quattro anni, attaccata alle bombole d'ossigeno con mio zio che dice: "possiamo salvarla", quindi si può anche capire.

      è vero che i bambini vaccinati fanno da scudo agli altri, lo sapevo anch'io, ma credo che, quando avrò dei figli, li vaccinerò, ovviamente dopo aver preso le dovute precauzioni e fatto accurate analisi per evitare ciò che successe a me. L'anti-influenzale, però, mi sembra una boiata. La febbre è una forma di purificazione. è fondamentale per liberare l'organismo da tutte le tossine, e non mette certo a rischio la salute di un adulto. Chi fa questo tipo di vaccino (e parlo di alcune mie colleghe) vuole mantenere altra la propria efficienza sociale. Ma quella fisica si mantiene ammalandosi e guarendo.

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    5. È ovvio che chi è allergico deve evitare, tra l'altro ora sono più attenti che negli anni '80, quando siamo state vaccinate noi e le allergie erano prese un po' sotto gamba.
      L'antinfluenzale dipende. Se sei in buona salute è una sciocchezza, se non lo sei va valutato. I miei per varie ragioni sono un po' sempre dentro e fuori degli ospedali, nel loro caso concordo con il medico, meglio una febbre in meno. Io sono relativamente sana e ieri ero in piena influenza e va benissimo (oddio, ieri avrei risposto diversamente, comunque ero ragionevolmente certa di uscirne).

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  6. Oltre all'Oblio molto si deve anche all'informazione.
    Molti leggono articoli su Facebook e credono di avere il vangelo in mano (o sul cellulare). La cosa più inquietante è che modificano il loro comportamento in base a qualcosa che hanno letto su un social network, magari scritto anche con un italiano 'correggiuto'. Inoltre su internet chiunque può scrivere qualsiasi cosa.
    Spero che la nuova tendenza cominci ad essere: informiamoci sulle riviste di settore (forse ancora immuni al fascino del "like").

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    1. Le riviste di settore non sono più autorevoli così perché l'ha detto tizio, ma perché un articolo scientifico, per essere pubblicato deve passare dal "controllo tra pari" di altri scienziati che hanno proprio il compito di valutarne l'attendibilità. Poi è ovvio che tutti siamo umano e svarioni clamorosi sono stati fatti e continueranno a essere fatti, ma è anche ovvio che è più probabile che sia vera una cosa controllata da più persone indipendenti tra loro che l'opinione di un tizio a caso che urla forte.
      Internet dovrebbe essere la più grande opportunità per la democrazia e rischia di essere un mercarto dove vince chi urla più forte.

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  7. Non voglio buttarla in politica, ma mentre leggevo l'ultimo paragrafo del post mi si è materializzata l'immagine di un noto (ex?) comico genovese ora attivista sul web. Indossava il cappuccio dell'imperatore Palpatine. Sarà solo un caso?

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    1. No, il discorso, almeno a questo livello non dovrebbe aver nulla a che fare con la politica. Fino a che si parla di conoscenze scientifiche la politica tace. Poi, partendo dagli stessi assunti scientifici ovviamente ognuno avrà un suo modo di intendere il bene comune. Stabilire quali cure debba passare lo stato è un discorso politico, ma sull'utilità o meno delle cure la politica deve starne fuori.

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  8. Alzo la mano e candidamente dico che io sono per il No ai vaccini. Ai miei figli ho fatto quelli obbligatori, quando erano piccoli. Solo una volta ho dato ascolto al pediatra che mi suggeriva di fare quello antinfluenzale per mio figlio considerato a rischio perché soggetto altamente allergico ed è stato un dramma gestirne le conseguenze. Si è ammalato tre volte di più. Un'eccezione? Come l'ha chiamata il medico? No grazie, non vogliamo entrare nelle statistiche come le eccezioni che confermano la regola.
    Tre anni fa mio figlio si è beccato la varicella. Tant'è! La cosa più grave, in quel caso, è stata che l'ha passata a me, sfuggita alla tortura quando ero bambina e le mamme correvano a casa di chi aveva la malattia per favorire il contagio. Mai presa.
    So bene che sono scelte, dunque non convinco nessuno, ma io sono serena e nessuno può convincere me: studi, scienza, campagne sanitarie.

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    1. Come si diceva prima, una cosa è vaccino contro l'influenza che può essere utile in determinati casi e comunque non dà una protezione completa e quello contro il tetano, che salva da una morte orribile.
      In generale il problema è chi per partito preso evita anche quelli obbligatori. Auguro ai loro figli di non ammalarsi per quelle malattie o di non essere quei casi con complicanze gravi. Negare che questi rischi esistono, quando i nostri cimiteri sono pieni di bambini delle scorse generazioni morti per quelle malattie mi lascia quanto meno perplessa. Solo la mia famiglia in passato è stata falcidiata?

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  9. Mio zio da bambino ha avuto la poliomielite ed è stata una tragedia perchè era l'unico figlio maschio in una famiglia di femmine ed erano i tempi del fascismo in cui la ricchezza di una famiglia era costituita dai figli maschi sani. Racconto questa storia nel mio primo romanzo parlando della nonna della mia protagonista, mio zio ha vissuto zoppicando tutta la vita e vivendo gli ultimi anni su una sedia a rotelle, ma allora il vaccino non c'era. Mio nonno è morto di spagnola, si era salvato da una guerra mondiale e poi è morto con la spagnola, beffa del destino. Credo sia importante vaccinare i propri figli, sono convinta che se certe malattie sono state debellate è anche merito dei vaccini. Mia nipote sta facendo fare tutte le vaccinazioni al suo bimbo. Tra l'altro prendere una malattia infantile da adulti è pericolosissimo, il marito di una mia collega è morto a quarant'anni per un morbillo, una febbre altissima e fulminante se lo è portato via in tre giorni, una vicenda che mi ha scioccato allora. Hai ragione l'oblio è sempre pericoloso in ogni cosa.

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    1. Ecco, mi stupisce questo perdersi della memoria storica. Negli anni '50 e '60 alcune cure erano oggettivamente pericolose, i vaccini avevano percentuali di rischio maggiori, alcuni erano mortali in percentuali non irrilevanti (come quello contro la rabbia a cui infatti si ricorreva in casi estremi) eppure era forte la memoria di quale fosse l'alternativa. Adesso si è persa la memoria del rischio, non solo in questo campo, ma anche in altri. Non vediamo più determinati pericoli e ci dimentichiamo di difenderci.

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  10. Da insegnante - ma avrai questa sensazione anche tu - sento spesso di questa cosa del rifiuto categorico del vaccino verso le malattie esantematiche. Più di una volta mi sono trovata dinanzi a ragazzi affetti da autismo i cui genitori imputavano la malattia a uno dei vaccini di prassi assunto da piccolissimo. Davvero si resta sconcertati dinanzi a questo. Comprendo benissimo la norma subentrata della radiazione dall'albo verso i medici che si rifiutano di vaccinare i bambini o che fanno palesemente cattiva informazione.
    Un segno dei tempi. Le notizie corrono in tempo reale e sono inquinate dal troppo scrivere, dal troppo esprimersi da parte di tutti, soprattutto degli incompetenti.

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    1. Non c'è più la cultura delle fonti, la parola di chiunque vale come quella di chiunque altro in qualsiasi campo. Credo che sia nostro dovere di insegnanti insegnare che non è così, fatti e opinioni non si equivalgono. Ma è difficilissimo.

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    2. Infatti, difficilissimo. La mia sensazione è quella di un muro di gomma dinanzi, perché quei ragazzi si formano comunque anzitutto nelle famiglie. E molte di esse sono solo pseudo-famiglie.

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  11. Molto interessante questa tua riflessione. Come sempre l'equilibrio, quello vero, è un obiettivo da conquistare minuto per minuto.

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    1. L'equilibrio è difficile sempre, sopratutto se le informazioni non vengono prese in modo corretto.

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