Pare che, per il Piemonte, la prospettiva migliore sia uscirne per fine mese.
Se non altro domani le scuole fino alla prima media riapriranno. Non fraintendetemi, non sono di quelle che vogliono la scuola aperta sempre e comunque a ogni condizione. A ottobre/novembre, ad esempio, una chiusura sarebbe stata auspicabile. Ma adesso, almeno nella zona dove lavoro io, tutto il personale docente ha avuto almeno una dose di vaccino (che non dà l'immunità perché per entrare a regime bisogna attendere qualche settimana dalla seconda dose, ma è comunque meglio di niente). E, sopratutto, le attività produttive non hanno chiuso. Quindi i bambini, la mia compresa, hanno in media frequentato più gente diversa di quanto facessero andando a scuola, sballottati tra nonni, baby sitter e parenti vari, individui fragili compresi. Bastava sentire qualche alunno di DaD "scusi, la rete non regge, ci sono qui anche i miei quattro cugini e i due vicini di casa, visto che la nostra connessione è la migliore...". Mia figlia stava in parte con me, in parte con un baby sitter, in parte con i nonni, in parte con gli zii, insomma, un inevitabile delirio di contatti che, a livello di mero rischio, mi è sembrata una cura peggiore del male.
Io me la sono passata tutto sommato meno peggio del previsto. Il mio baby sitter è stato catturato al momento giusto, la scuola è riuscita a garantire ai docenti genitori la possibilità di lavorare da casa almeno per alcuni giorni a settimana, garantendo allo stesso tempo la possibilità di frequenza per gli alunni con bisogni educativi speciali. Ai ragazzi era stato dato il famoso ipad/astronave in comodato d'uso, cosa che ha almeno garantito a tutti un mezzo pratico e resistente per la DaD. Nulla si è potuto fare per le connessioni più ballerine che, in una zona di paesini sparsi tra boschi e colline di granito, hanno poco a che fare con la volontà di famiglie e istituzioni. Come l'anno scorso eravamo in mano a Eolo, inteso non come fornitore di servizi, ma proprio come dio dei venti, perché col brutto tempo nei paesini internet non va e in molti giorni la rete sembra più che altro alimentata a bestemmie. Quindi abbiamo ripreso il balletto del ti vedo/non ti vedo/vedo solo il soffitto/vedo solo il tuo gatto. Devo dire però che gli animali domestici, i miei compresi, sono stati tutti disciplinati e hanno seguito le lezioni con una certa costanza.
Questo ovviamente non ha impedito scene al limite del delirio, come avere la figlia in crisi di nostalgia per l'asilo e gli amichetti in piena ora di geografia, consolata poi dai miei alunni in DaD (ho ancora il dubbio se firmarla come educazione civica). Peggio ancora, un increscioso incidente con il vasino in un'ora non coperta dal baby sitter. La mia spiegazione è stata una cosa del tipo "... Quindi il carattere di Ulisse è caratterizzato dalla curiosità... Ok, ragazzi, spengo la telecamera un attimo... E dall'intelligenza... Eh, ma qui c'è pipì ovunque... E dal sapersela cavare in ogni occasione... Evitiamo almeno di metterci i piedi dentro...". Ovviamente queste settimane di DaD sono state anche le settimane dei colloqui con i genitori, dei consigli di classe, del cambiamento di lavoro del marito... Tutto sommato l'esserne usciti vivi ha del miracoloso.
Sono state anche le settimane in cui qui in Piemonte la campagna vaccinale ha finalmente ingranato. I suoceri hanno ricevuto entrambi la prima dose, mia mamma sta smaltendo i postumi della sua unica somministrazione. Mio padre è stato rimandato a data da destinarsi per aver da poco fatto un'anestesia totale, ma ha fatto la conta degli anticorpi, li ha ancora talmente alti che è stato chiamato per partecipare a uno studio sulle varianti (di cui onestamente ho capito poco, ma va bene così). Da oggi, poi, sono state aperte le prenotazioni anche per la fascia d'età 60-69 anni. Tutte le vaccinazioni sono state eseguite nel punto di somministrazione più vicino al domicilio e al momento tutti parlano di gentilezza e professionalità da parte del personale. Per la prima volta sembra davvero che qualcosa si stia muovendo nella direzione giusta. Spero solo di non illudermi.
Spero ora di rimettermi sui binari di ritmi più sostenibili, che mi permettano, tra le altre cose, di continuare ad vivere il blog e a leggere i post altrui. Questo spazio esiste da un sacco di tempo e mi scoccerebbe davvero perderlo per una cosa futile come una pandemia, insomma!
In queste settimane di stop ho anche saltato l'abituale rubrica "piovono libri" dedicata ai classici letti col gruppo di lettura. Anche se solo poche righe, però, il libro del mese le merita.
Mia mamma è appena tornata dalla seconda dose, tutto molto ben organizzato e cortese. insomma una vera svolta, nella nostra famiglia. Mia suocera avrà la prima dose, ma è più giovane, il 20. Anche qui insomma si spera che la campagna vaccinale migliori (peggiorare mi pare difficile)anche se siamo alla fascia 79/75 quindi decisamente indietro rispetto al Piemonte. La twin è stata vaccinata qualche settimana fa con Astra Zeneca, nel programma "rappresentanti di farmaci e venditori strumentazione medica" quale lei è. Il giorno dopo è collassata, ma possiamo dichiararci assai fortunati. Che tutto riprenda, col giusto ritmo precauzionale tra incidenti casalinghi, bimbi sballottati, e speriamo una presa di coscienza che in molti ancora manca (la gente al supermercato con la mascherina sul mento la becco solo io?(
RispondiEliminaCon le mascherine è una battaglia persa. I più refrattari sono spesso gli anziani, cioè i soggetti più fragili. Alla fine io e i miei cari stiamo spendendo una fortuna in mascherine ad alto grado di protezione, ma almeno mi sento un po' più tranquilla anche in mezzo a chi sembra fregarsene
EliminaNoi da ieri in zona arancio. Ma anche il potersi muovere solo nel proprio comune ha ormai qualcosa di pesante. Siamo oggettivamente stanchi, tutto ha un peso diverso. Le stesse cose in un altro periodo sarebbero state probabilmente più tollerabili...
RispondiEliminaQuanto a Simenon, sconcerta anche me. Colgo l'occasione: si può essere sempre dello stesso spirito nei riguardi di un autore anche quando ci viene svelata una sua caratteristica così inaccettabile?
Per certi versi ci stiamo abituando, il che non è sempre un bene. L'altro giorno mi sono accorta di non trovare più il vassoio. Prima a casa mia c'erano spessimo ospiti. Ora non so più neppure dov'è l'equipaggiamento minimo per accoglierli...
EliminaPer quanto riguarda Simenon, ci sono ottimi autori che non sono grandi persone. Io sono per scindere l'aspetto artistico da quello personale e prendere comunque il bello/interessante che ci dà. Accettando anche la realtà personale di un autore possa essere censurabile.
PS: ho visto che hai fatto dei post meravigliosi, ora con calma cercherò di recuperarli.
Io ho provato lo stesso disagio leggendo "Cambiare l'acqua ai fiori" della Perrin, che viene presentato ovunque come una storia delicatissima e commovente. Mah
RispondiEliminaDavvero pure io l'ho trovato tanto sopravvalutato
EliminaQuello è proprio un libro che non mi ispira. In piena pandemia, chiusi in casa "Cambiare l'acqua ai fiori" e "finché il caffé è caldo" sono titoli che mi mettono una tristezza infinita, quasi fossero le uniche cose che si possono fare.
EliminaFinché il caffè è caldo! Ne ho parlato da me, voto 2.
EliminaOddio, "Finché il caffè e caldo"! Che noia mortale!
EliminaQuello che mi ha disturbata in "Cambiare l'acqua ai fiori" sono le storie d'amore. Io, lì dentro, di amore ne ho trovato pochissimo: uomini volgari e arroganti, donne sottomesse che si fanno trattare da sceme e non chiedono di meglio che farsi molestare o, addirittura, stuprare (giuro), perché lui è così bello!
Sono rimasta sbigottita...
Azz... Meglio cambiare l'acqua ai fiori. Quelli veri.
EliminaSimenon è un francese dei suoi tempi, e gli scrittori francesi hanno sempre avuto una corda di sensibilità particolare per le storie d'amore un po' perverse (in fondo sia il racconto che l'opera di Carmen sono francesi). Diciamo che rappresentano l'interessante possibilità di esaminare certe vicende non solo dal punto di vista della parte lesa.
RispondiEliminaQuanto a me, con i francesi ho parecchia difficoltà ad andare molto dopo Stendhal, quindi figurati se non ti capisco.
Auguri per tutto, e non ho il coraggio di aggiungere altro.
Il libro è davvero interessante e da leggere. L'unica cosa che contesto è che sia venduto come una bella storia d'amore. Un po' come se mi pubblicizzassero Madame Bovary come un manuale per un matrimonio felice, ecco...
EliminaAnch’io la definirei “storia d’amore malsana”, un amore a suon di schiaffi mi disturba proprio chiamarlo amore. Sulle zone rosse anche qui in Emilia Romagna siamo rossi da non so più quanto tempo, da lunedì dovremmo tornare arancioni che sembra già una vittoria, almeno potrò comprare un regalo di laurea alla fidanzata di mio nipote e forse potrò tornare dal parrucchiere. Sui vaccini l’altalena astra zeneca mi ha snervato...
RispondiEliminaAnche qui domani saremo arancioni e sembra chissà quale conquista. Io tra un mese dovrei fare la seconda dose di Astrazeneca, spero che decidano qualcosa e che me la comunichino... Incrociamo le dita e teniamo duro.
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