martedì 12 aprile 2016

La mia libreria si autogestisce...

Il bello/brutto di avere fb è che tutto il mondo sa quando compi gli anni e anche quanti ne compi... Quindi non si sfugge. Oggi invecchio. Come regali ho avuto le seguenti cose: colloqui con i genitori fino a ieri sera alle 19,30, oggi corso d'aggiornamento (gradevole, gradevolissimi i colleghi, ma non il mio ideale di festa in ogni caso), la data ufficiale delle scritto per il concorso per docenti (2 maggio), un nuovo libro da studiare per il concorso... In questo quadro è stata davvero carinissima Delos Digital a pubblicare oggi Sherlock Holmes e la vittima del dottore. Quindi coraggio, non vi resta che scaricarlo nel vostro store preferito, ad esempio qui.

Oggi però, visto che in fin dei conti è il mio compleanno, mi concedo una pausa per scrivere un post. Di questi tempi sono un tantino di fretta, leggo i post sui blog, ma li commento in ritardo e accumulo le idee per nuovi post che non ho il tempo di sviluppare.
Luz qualche tempo fa, in questo post si chiedeva come si formano le nostre biblioteche personali.
Io ci ho pensato un po', ho chiacchierato con i miei libri e sono arrivata alla conclusione che le mie librerie si autogestiscono.
Io compro libri come altre donne comprano scarpe o borsette. Mio marito compra libri come altri uomini comprano capi sportivi o attrezzi per i fai da te. I miei genitori comprano libri con la facilità con cui si comprano verdure al mercato. I miei avi materni tutti hanno comprato libri con la frequenza in cui in altre famiglie si raccoglieva l'insalata nell'orto. Ne consegue che da sempre sguazzo nei libri. A casa dei miei si possono trovare libri di ogni genere, argomento e formato, senza alcun nesso logico apparente alla storia familiare. Chi mai avrà comprato il libro in tedesco sull'allevamento industriale dei conigli (che io sappia nessuno ha mai allevato più di due conigli per volta e il tedesco non mai andato per la maggiore)? Quale avo prete avrà acquistato Il gesuita moderno di Gioberti? Lo stesso a cui si devono le circa trenta bibbie che girano per casa, casa, per altro, solo moderatamente religiosa? Insomma, ho sempre sguazzato nei libri, senza trattarli con troppa sacralità e con l'idea che, alla fine, un libro va bene ovunque. Se c'è una mensola in bagno, la si utilizza. Le mensole per i libri, si sa, non sono mai troppe.
Quando mi sono trasferita nella casa in cui abito adesso mi è parso subito chiaro che avrebbero comandato i libri. Due umani, due gatti e circa trecento volumi (al primo censimento). È subito parso chiaro chi avesse la maggioranza. Quindi io e mio marito siamo inquilini in una casa che appartiene ai libri e veniamo comandati dai gatti. Sotto di noi, quanto a potere decisionale, restano solo le piante, che in fin dei conti dipendono da qualcuno che le annaffi (anche se alcune orchidee mi sembra quasi vogliano evadere...).
I libri, dicevamo, la fanno da padrone.
Quando arrivano in casa sostano sul tavolino della sala. Arrivano sempre a gruppetti e quindi lì lottano tra loro per imporsi alla nostra attenzione. Qualcuno ce la fa e passa in lettura. Quindi staziona in qualche stanza della casa, a seconda se sia mio, di mio marito e del carattere stesso del libro. Non credo sia un caso che il saggio sul cannibalismo si sia fatto leggere in cucina...
Dopo un tempo indefinibile, transumano verso la loro casa d'elezione. Ciascuno per proprio conto si raggruppano a famigliole. Da una parte, vicino alla mia poltrona da lettura che è la mia postazione abituale da lavoro, quelli che consulto più spesso. Difficile dire se li ho messi lì io perché li consulto più spesso o se li consulto più spesso perché si sono messi più vicini. 
I saggi scientifici si sono asserragliati in cima alla libreria, forse perché vogliono mantenere almeno uno scaffale tra loro e i troppo irrazionali fumetti, due ripiani più in basso. 
I volumi dal dorso giallo di Einaudi tendono a non mescolarsi ai dorsi gialli del Giallo Mondadori, che ritengono volgari, ma hanno fatto amicizia con la vecchia mitica Serie Oro di Nord. Cujo e It di King non si sopportano e si guardano dai lati opposti della stanza. It, però, ha fatto amicizia con Dampyr, mentre Cujo simpatizza con la serie di Capitan Alatriste di Perez-Reverte. Curiosamente altri libri dell'autore ne hanno preso le distanze e stanno da tutt'altra parte. I classiconi (Iliade, Odissea, Divina Commedia) e la critica letteraria fanno gruppo a sé, un po' ostili, mentre i romanzi dell'ottocento si mescolano più volentieri agli altri, non rinnegando la propria origine borghese.
La cosa curiosa è che tutto ciò funziona.
È difficile che non trovi un libro. Non ho molto il polso su quelli di mio marito (abbiamo ancora qualche problema ad integrare i due gruppi). Sono più o meno conscia del fatto che uno stesso autore può essere distribuito anche in tre posti diversi. E, comunque, se un libro non si trova è perché è lui che non vuole farsi trovare. Ma hanno un buon carattere e succede di rado.

I vostri libri, invece, che carattere hanno?

21 commenti:

  1. I miei sono ordinatissimi un po' come la proprietaria. E tantissimi proprio come i tuoi, ma puoi immaginarlo. Ancora auguri, è il tuo compleanno ancora per poco più di un'ora! Sandra

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    1. Ecco no, i miei libri sono più ordinati di me, temo...

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  2. Buon Compleanno, anche se sta per scoccare la mezzanotte. Uno dei miei sogni proibiti è una libreria ordinata come certi negozi: libri suddivisi per casa editrice, collana e infine ordine alfabetico per autore. Per un po' di tempo, appena sposata, ce l'ho quasi fatta. Poi i libri si sono moltiplicati (già erano molti) e le librerie pure. Una grande nello studio di mio marito, una grandissima in salotto e un'ultima, più recente, in camera dove lavoro e tengo i libri che mi servono per consultazione o quelli che sto leggendo (e ho in programma di leggere). Considerato che il kindle letteralmente scoppia, mi chiedo come farei se non esistessero gli ebook. Ma mi è dolce naufragar in questo mare di libri. ;)

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    1. A me piacciono i negozi con le librerie caotiche... Alla Borsa del Fumetto di Milano, per esempio (uno dei posti più caotici d'Italia, credo) sono una delle poche in grado di trovare le cose senza un aiuto

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  3. Idem come Sandra... libri ordinati come il proprietario. Anche se quelli di varia tendono a vagare di scaffale in scaffale mescolandosi con gli altri e bisogna sempre stare sul chi vive.

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  4. Da sempre tendo a dividerli per casa editrice, e ultimamente anche per peso. Ho infatti due librerie: una in studio per i "pesi massimi" e una libreria Billy in sala per i tascabili.

    C'è una terza suddivisione che sta prendendo corpo, cioè quella per genere. Ho il genere giallo e quello del romanzo storico. E due scaffali dove ho raggruppato i libri sui periodi relativi ai miei romanzi storici: uno tutto dedicato al Medioevo e uno tutto dedicato alla Rivoluzione Francese, non solo con saggi ma anche con memorie, romanzi, scritti...

    Mi oriento abbastanza bene sul loro reperimento, tranne i libri che appartengono a case editrici varie, che sono tutti insieme appassionatamente.

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    1. Da brava disordinata mi viene un po' d'angoscia all'idea di cotanto ordine...

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  5. Strano, da me abbiamo proprietaria ordinata e libreria a cavolo di cane! :D
    Anche i miei acquisti compulsivi si distribuiscono in vari punti della casa, ma confluiscono sempre nella libreria centrale, quella importante da salotto. Solo che sistemo senza un ordine preciso, libri classici accanto a contemporanei, poesia e narrativa insieme, nessuna catalogazione, dunque la ricerca di un testo diventa un'avventura! Avrei bisogno, comunque di più spazio: ho i libri in doppia fila, che orrore!

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    1. Temo di avere dei punti in cui c'è la tripla fila... Però i miei libri si fanno trovare, hanno un buon carattere.

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    2. Per il libri in doppia fila ho fatto un rialzino con delle vecchie scatole in modo che quelli dietro siano più alti e si vedano bene. Ingegnarsi per i libri! Sandra

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    3. Tutta questa organizzazione intimidisce sia me che i miei libri. Se un libro sta dietro è perché è timido, poveretto, e gli metterebbe ansia la prima fila, dove tutti possono vedere la sua copertina un po' sgualcita (di cui invece i classici vanno fieri, perché sanno che dei loro parenti, in altre librerie, sono praticamente intonsi).

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  6. Auguri in ritardo!
    La mia libreria assomiglia alla tua. Anzi, bisogna specificare che in camera ho due librerie, che ancora non bastano a contenere tutti i libri, quindi alcuni sono di stanza ormai in modo permanente sul comodino e altri sono stati "esiliati" nella libreria del salotto.
    Ah, io non ho i libri in doppia fila, ho pile di libri in orizzontale sopra ai libri in verticale. Ma giuro che i libri sotto sono in grado di reggere il peso e non si rovinano!

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    1. Io non ne ho in orizzontale, perché sarebbe troppa fatica recuperare l'ultimo della fila...

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  7. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  8. La mia libreria non si accontenta di stare in un unico luogo, ma è distribuita fra due diverse case, per circa sei mesi nel 2012 addirittura tre.
    Mi spiego meglio.
    Trascurando la libreria megalomane di mia mamma, degna della biblioteca comunale, il mio archivio libresco ha iniziato a formarsi verso la fine degli anni ottanta. Fino al 2000, i libri migravano direttamente nella libreria della mia famiglia d'origine. Poi mi sono trasferita a Milano: casa nuova, libreria nuova. E a quel punto i miei libri hanno conquistato il mondo intero!
    Quelli che leggevo a Sanremo (per esempio durante le vacanze) rimanevano a Sanremo. Quelli che leggevo a Milano, rimanevano a Milano. Per ragione di spazio, dal momento che anche io sono un'acquirente compulsiva di libri, la situazione mi andava bene.

    A maggio del 2012 ho trovato da un giorno all'altro lavoro a Sanremo. Ho organizzato quindi un trasloco lampo a casa di mia mamma, dove sono rimasta sei mesi prima di trovare un appartamento nostro. Mio marito, milanese, aveva appena lasciato il lavoro e ha deciso di trasferirsi insieme a me. Portando i propri libri, ovviamente.

    In quel periodo avevo:
    a) libri a Milano;
    b) libri a Sanremo da mamma;
    c) libri a Sanremo nel nuovo appartamento, che la proprietaria, cara amica di mia mamma, mi ha messo a disposizione un paio di mesi prima del trasloco per portare le mie cose.

    Tutt'ora, molti dei miei libri (quelli più vecchi) sono ancora dai miei genitori. Quando cambierò nuovamente li trasferirò tutti. Al momento, mi limito a chiedere a mamma di portarmi in farmacia dove lavora i titoli X Y e Z, che mi servono per questo quello e quell'altro motivo. Lei puntualmente si dimentica, quindi una volta al mese vado a casa sua con una scatola di cartone e mi porto via una ventina di volumi.
    Riuscirò prima o poi a trasferirli tutti: ho fede!

    P.S. "Di questi tempi sono un tantino di fretta, leggo i post sui blog, ma li commento in ritardo e accumulo le idee per nuovi post che non ho il tempo di sviluppare.": praticamente come faccio io da 6 mesi a questa parte. E oggi nemmeno riuscirò ad aggiornare perché sono nel caos! :-(

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    1. Alcuni volumi fedeli mi hanno seguita nelle tre case abitate insieme ai miei, a Pisa, a Torino e infine dove sto ora. Quelli che si sono persi per strana, evidentemente, non erano così essenziali, ma, ad esempio, la mia copia de Il Signore degli Anelli mi segue fedelmente dal 1991 e quindi si è fatta cinque case diverse...

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  9. Tanti auguri in ritardo e attenta alle orchidee... specialmente quelle selvatiche!

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  10. Rivedendo oggi la copertina del tuo ebook ho riconosciuto la persona ritratta: è l'autoritratto di John Tenniel, eseguito nel 1889, che illustrò la prima edizione dei romanzi di Alice di Lewis Carroll. Lo sapevi? :)

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    1. Ammetto che non lo sapevo. Essendo una collana, gli autori non scelgono la coprtina, ma ammetto che mi piace molto. Ora anche di più

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