domenica 2 luglio 2017

Una cartolina per ogni estate


Mi è piaciuto tanto questo post di Chiara, ripreso a sua volta da Marco Lazzara. In questo momento ho voglia di leggerezza e ho deciso di farne una versione estiva. Le estati della mia vita, come quelle di tutti, non sono state esenti da disgrazie e problemi, ma ho scoperto che, da che ho memoria, ho sempre almeno un bel ricordo estivo. Ci ho pensato in questi giorni e sono arrivata alla conclusione di aver avuto il privilegio, fin qui, di aver avuto delle splendide estati, anche nei momenti peggiori. Segno, probabilmente del privilegio di aver avuto comunque, per quanto non esente dai drammi che abbiamo tutti, una splendida vita, almeno fino ad ora.

1980 – ho pochi mesi, ma il peggio è già passato. Sono in convalescenza dalla pertosse che mi ha quasi portata via, in mezza montagna. Mio padre riesce comunque ad andare per funghi e li ricorda ancora per la loro bontà.

1981 – Sono ancora gracile e malaticcia, ma anche facilmente trasportabile nello zainetto. Delle foto mi dicono che si è scelta la montagna anche nel 1981.

1982 – Abito a Busto Arsizio e per la vittoria dei mondiali l'acqua della fontana di piazza Garibaldi (credo) viene tinta di blu. Non me lo ricordo, ma se ne parla per anni.

1983 – Scopro il mare, ricordi vaghi di pineta e zanzare.

1984 – All'asilo già gioco con due bambine, le stesse (cresciute) della foto dell'estate 2015... Con una di loro ho già condiviso una vacanza.

1985 – Mi lamento di non essere mai stata all'estero, mia mamma mi porta un giorno in Svizzera, a Berna. Ne sono deliziata. Mi viene permesso di prendere un pupazzetto a forma di cane san bernardo che inaugura la mia collezione di cagnolini soprammobile (che credo giaccia ancora in qualche scatolone).

1986 – Mia madre è una convinta femminista e mi cresce il più possibile in modo neutro. Capelli corti e pantaloni. Ma d'estate passo qualche giorno dai nonni e mia mia nonna mi regala di nascosto una gonna rosa a balze. La porto per anni (di nascosto).

1987 – Sempre dai nonni, porto a passeggio con il guinzaglio una delle loro galline. Considerando anche la collezione di soprammobili il crescita, i miei sospettano che io desideri un cane. Arriverà per il mio compleanno successivo, un cagnolino minuscolo dall'ego enorme e il carattere peggiore che io abbia mai visto.

1988 – Estate montana al parco del Gran Paradiso. Credo la più bella della mia infanzia, stambecchi che combattono nel tramonto, camosci che corrono e il fischio delle marmotte.

1989 – Ci trasferiamo vicino ai nonni, la mia vita cittadina è finita. Salviamo uno cornacchia caduta dal nido, quando è quasi adulta la mettiamo nel pollaio dei nonni. Prende il volo poco dopo e mio padre ci resta male. Scopro che ha sempre desiderato girare con un uccello sulla spalla.

1990 – L'estate di Italia '90. Siamo al mare, guardiamo le partite, per la prima volta mi viene data (relativa) libertà di movimento. Mi sento grande.

1991 – Gli alunni di mia madre le regalano un micetto bianco, che lei porta dai nonni. Si rivela essere una lei quando partorisce un unico gattino bianco e nero che viene battezzato Ran. Mia nonna dice che nasconderà il cucciolo e diventerà aggressiva. Lei lo porta dal cagnetto di pessimo carattere e lo cresceranno insieme (questo e gli altri che seguiranno). La più strana coppia di fatto che abbia mai visto. Il cagnetto, giusto per dare l'idea, una volta si è preso 20 punti di sutura da un pastore tedesco che aveva attaccato, ma lascia che i gattini gli saltino sulla schiena.

1992 – Il prof di lettere di prima media mi consiglia Il signore degli anelli. Entro nella Terra di Mezzo il primo giorno di vacanza e di fatto non esco più.

1993 – Dobbiamo svuotare il solaio di casa dei nonni in vista della ristrutturazione. Troviamo le cose più impensate. Tra esse un un forziere chiuso. La chiave sta nello scomparto segreto di un mobile, la recuperiamo giorni dopo. Dentro troviamo delle monete d'oro tra cui un paio di dobloni spagnoli. I Goonies mi fanno un baffo. 

1994 – Finite le medie, vacanza studio in Francia. Capire il francese ci serve davvero uno sola volta, quando siamo in pullman durante la finale dei mondiali e ne sentiamo la radiocronaca.
Sono partiti i lavori di ristrutturazione nella casa dei nonni, dove andremo a vivere. Si è deciso di non trasferire i gatti. La micia dà di nuovo alla luce un unico micetto, anzi micetta. Non si sa come parte di un muretto crolla sulla cuccia. Le si sente miagolare e tutti gli operai si fanno in quattro per salvarle. Ne escono illese, la piccola, Londra, diventa la mascotte del cantiere e si decide di non darla via, come inizialmente previsto. Sarà la gatta più affettuosa che abbia mai avuto.

1995 – Mia nonna decide che non può morire senza aver visto la Statua della Libertà e le cugine che stanno a San Francisco. Partiamo, io, lei  e mia mamma, in tre facciamo forse tre parole di inglese. Non ci affidiamo ad agenzie e non prenotiamo nulla dall'Italia. Evito per un soffio che sul modulo dell'immigrazione la nonna barri "sono un criminale nazista". Non so come, riusciamo a fare tutto e a tornare sane e salve.

1996 – Corso di vela. Primo giorno. Mi mettono al timone. Una barca del corso avanzato perde il controllo e ci sperona, rompendo lo scafo. Tutti a molo. Qualcosa mi dice che non sarà il mio sport...

1997 – Partecipo come volontaria a due scavi archeologici. Nel primo trovo un gruppo di ragazzi giocatori di ruolo e il mio primo fidanzato. Nel secondo trovo un gruppo di ragazzi giocatori di ruolo e uno che mi fa la corte. Capisco di colpo che i miei problemi di socializzazione sono finiti.

1998 – Ops... Di questo ho promesso di non parlare. (Nulla di cui mi sia pentita, però)

1999 – Tra la maturità e l'università metto tutte le mie energie nell'atletica perché so che non avrò un'altra occasione. Sono tesserata per una squadra di Torino e ai campionati italiani mi accompagna in auto un dirigente che è anche il preparatore atletico di Ronaldo. Al rientro nessuno si fila il mio ottavo posto, ma mi chiedono tutti di Ronaldo, cogliendomi impreparata. 

2000 – Con un'amica iniziamo a esplorare l'Europa a basso budget con i mezzi pubblici. Andiamo in Scozia, piove sempre, non arriviamo mai dove vorremmo, ma ci innamoriamo perdutamente del posto. Dormiamo nei luoghi più improbabile. Tra gli altri, un ostello dentro un cimitero del 1500, con la gente che fa picnic sulle bare e uno a Edimburgo in una chiesa sconsacrata con le docce nella cripta.

2001 – È l'11 settembre. Ho allenato per tutta l'estate gli amici alla corsa e questa sera dobbiamo partecipare a una gara e festeggiare la mia imminente partenza per l'Erasmus. Arrivo a casa con le bibite e trovo mia madre in panico. La corsa non viene annullata e decidiamo di partecipare ugualmente. La maggior parte dei podisti è preoccupata che cancellino la maratona di New York a cui sono già iscritti. Capisco che il fanatismo ha molti volti.

2002 – Il nostro peregrinare per l'Europa ci porta in Austria, troviamo un ostello in una dependance di un castello su una collina da cui si domina Vienna. Ci sentiamo più ricche della Sissi dei film.

2003 – Estate di presa di coscienza e ripensamento della mia vita. Leggo i miei due libri preferiti Memorie di Adriano e La mano sinistra delle tenebre.
Riesco comunque a viaggiare e in una sera di pioggia irlandese l'amica con lo zaino blu mi rivela la fine dei cartoni animati della mia infanzia. Non credo di essermi ancora ripresa dal trauma di Georgie.

2004 – I treni ungeresi, per come sono messi, ci fanno quasi rivalutare i nostri. Poi ci rendiamo conto che però viaggiano in orario.

2005 – Altra estate di pensieri e riorganizzazioni della vita.
Lavoro alla Collezione Calderara e scopro l'arte contemporanea.
Leggendo un libro iniziato per caso mi rendo conto che la mia storia d'amore è finita, devo solo farlo capire all'interessato.
I mezzi pubblici dei paesi baltici mettono a dura prova le nostre capacità organizzative e ci rendiamo conto che il tempo di questi viaggi sta finendo. In uno degli interminabili spostamenti in pullman, bevendo dell'acqua marca Hermise nasce il Leynlared, con le sue storie fantasy.

2006 – Primo viaggio con Nicola, oggi mio marito. In Francia, subito dopo la finale dei mondiali. Per evitare che ci sputino nel piatto dobbiamo fingere di non essere italiani.

2007 – Porto Nicola nella terra dei miei avi, in Veneto. Non riesce a comunicare con i locali e le abitudini alimentari e alcoliche del luogo lo sconvolgono. L'ho visto meno spaesato nel deserto australiano...

2008 – Io e Nicola andiamo a convivere. Ci mancano ancora alcune cose fondamentali, come le porte delle stanze.

2009 – Mi sposo il 26 luglio. Banalmente, uno dei giorni più belli della mia vita.

2010 – Il gruppo di viaggio si è ricostituito. Ci inoltriamo nelle terre catare tra Francia e Spagna. Si respira ancora la violenza della storia e traspare un senso di disperazione incombente. Ne nascono due racconti La donna col liuto e Come tela di ragno

2011 – Torniamo in Scozia, ritroviamo la magia. Dall'alto di una scogliera vediamo la sagoma di uno squalo elefante. In memoria dei vecchi tempi trascorriamo le ultime notti in ostello e ci rendiamo conto di non aver più vent'anni.

2013 – Per la prima volta vedo mio marito in costume da bagno e con i piedi a mollo, sembra il persiano, la volta che abbiamo dovuto fargli il bagno.

2014 – Alle Orcadi vedo finalmente le pulcinelle di mare, che inseguo dal primo viaggio. Sono così affascinata che inciampo e per poco non cado dalla scogliera.

2015 – Solo per poche ore, a Nantes, ci troviamo io, il marito e le amiche che conosco dagli anni dell'asilo. Ci rendiamo conto di non avere una foto con tutti insieme e chiediamo a un passante di scattarcene una, quella che vedete a inizio post. L'amica con lo zaino blu sta per partire per una marcia francescana, l'altra è arrivata da Parigi, dove lavora. Per qualche ragione ho l'impressione di immortalare la fine di un'epoca.

2016 – Un anno esatto fa sono sull'orlo del tracollo psico fisico. Non ho ancora i risultati dello scritto del concorso, mentre alle mie amiche sono già arrivati. I miei sono andati al mare e il cane che ci avevano affidato è morto mentre erano via. Ho finito di preparare i documenti per la Colombia, ma ho l'impressione di essere in un limbo infinito. Se mi avessero detto come sarei stata un anno dopo non ci avrei creduto.

2017 – Tutto è cambiato. Anzi no, alcuni orizzonti si sono ampliati. Ho cercato di organizzare un momento con le amiche giramondo insieme, ma sono troppo intente a girare il mondo, faremo di nuovo foto separate. I miei sono partiti oggi per il mare. Ci lasciano da accudire il nuovo cucciolo di cocker e la vecchia cagnetta taglia xxs di mia madre (erede del cagnetto di pessimo carattere della mia infanzia) a cui devo dare una serie di medicine. Speriamo bene...

20 commenti:

  1. Questo quasi meme è interessante perché permette di scoprire qualcosa di ognuno fra quei piccoli aneddoti personali che spesso rivelano più di un racconto articolato. Tu peraltro avevi già svelato molto della tua vita, ma questa serie di eventi anno per anno svelano davvero uno spaccato di Tenar ;-)

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  2. Un post molto intimo. Io non riesco a ricordarmi tutto, specie gli anni in cui sono successi i fatti. Grave! ��

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    1. Alla fine non è stato così difficile, perché ci sono state estati segnate da eventi globali (i mondiali, l'11 settembre) e altri personali che hanno aiutato a triangolare e a stabilire cosa era successo prima e cosa dopo.

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  3. Anche tu hai origini venete? Che bello, di dove? :)

    Comunque sei bravissima a ricordarti tutte le vacanze di tutti gli anni, io non ce la farei mai. L'ultima volta che ne ho parlato con mio papà, siamo impazziti cercando di ricordare dove siamo stati nell'estate del 2003. E ancora non sono sicura della risposta che abbiamo trovato.

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    1. Alta provincia di Vicenza in lessinia.
      Come scrivevo prima, un po' mi sono aiutata col prima e dopo rispetto ad aventi importanti di cui conoscevo la data e un po' ho spulciato i post del vecchio blog (ormai non visibile al pubblico), che va indietro fino al 2006 e tra il 1994 e il 2005 ho tenuto insieme all'amica giramento un diario delle nostre vacanze insieme, quindi avevo una buona documentazione da spulciare

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  4. Partire da quando sono nata... non sarebbe il caso: ho ricordi bellissimi delle mie estati in roulotte, viaggiavamo in luglio, poi in agosto mio padre tornava a lavoro e ci parcheggiava a Cefalù, in campeggio: sono stati gli anni di vacanza più significativi.
    I tuoi ricordi sono molto belli, mi è piaciuto conoscerti anche attraverso questa ricostruzione (e complimenti, che memoria!)
    Ho riso molto per l'estate 2013. 😄

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  5. Ciao Tenar!

    Ci incrociamo spesso su altri blog e il nick scelto mi ha sempre incuriosito, quindi ho pensato fosse una buona idea passare da queste parti :D
    Sinceramente il mio commento d'esordio doveva avvenire sul post meme relativo agli anni '80 (tuoi '90), ma il tempo è tiranno e allora eccomi qua!
    Tornerò a commentare quel post (e anche altri, ovviamente) perché c'è una cosa in particolare che mi ha fatto venire i cosiddetti "occhi a cuoricino"!
    Non anticipo nulla :P

    Questa tua versione estiva del post di Marco è molto bella e originale.
    Noto con piacere che i punti forti dei tuoi ricordi sono: famiglia, natura, viaggi e fantasy!
    Al giorno d'oggi sembrano "ideali" quasi dimenticati o, nella peggiore delle ipotesi, usati per altri scopi.
    La tua cronistoria invece trasuda belle sensazioni legate a quegli episodi, mi è piaciuta molto.

    PS: probabilmente mi sono perso qualcosa chissà dove, non vorrei fare figure grame, quindi espliciterò solo gli anni: 1998 e 2012. A tua discrezione rispondermi o meno ;)

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    1. Ciao!
      Sì, sono cresciuta a pane, natura, archeologia e fantasy (e la famiglia, ovviamente)! Tra l'altro proprio il fantasy, invece che allontanarmi dalla realtà, ha spesso creato un ponte che mi ha permesso di superare la timidezza, facendomi scoprire un sacco di ottime persone.
      Quanto alle due omissioni, dell'estate del 1998 ho promesso a una persona di non parlare, anche se non ho fatto nulla di cui mi sia mai pentita o vergognata (anzi), ma ogni promessa è debito.
      Il 2012 invece è stato dimenticato, un caso di rimozione, suppongo, perché è stato un anno ben poco piacevole. Però in quell'estate i miei cognati hanno ospitato un ragazzino che viveva in casa famiglia e con loro abbiamo vissuto momenti molto belli.

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  6. questo post è molto carino soprattutto in versione estiva...io per me non lo faccio perché dovrei partire da un anno parecchio più lontano :-)

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  7. Bel post, alcune cose le avevi già raccontate in altre occasioni e altre sono nuove di zecca .:)

    Per quanto mi riguarda, ho grossi problemi ad abbinare date e avvenimenti e quindi avrei paura di fare un gran minestrone. Ricordo vagamente, in base alle fotografie, un'estate al mare all'età di due anni dove mi nascondevo dietro le barche per tossire (ero in preda alla pertosse). Comunque mi considero fortunata sotto molti aspetti: tra alti e bassi... sono ancora qui.

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    1. L'essere ancora qui non è un particolare da poco ;)

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  8. Bel post, e grazie per la citazione! :-)

    Mi ha fatto sorridere leggere che portavi a spasso una gallina. Io, nello stesso periodo, in Piemonte, mi divertivo a giocare con una capra, Trudy. La chiamavo con un fischio.

    Il racconto del tuo viaggio in Francia mi ha fatto venire in mente "La classe entre le murs", girato forse nel 2007. C'è una scena in cui un ragazzino ragazzino, elencando le cose che odia, dice: "Io odio Materazzi". Pur essendo un drammone sociale strappalacrime, l'intera sala cinematrografica era scoppiata a ridere.

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    1. C'è stato un bar sulla Loira dove abbiamo temuto seriamente che ci avvelenassero o linciassero. Credo che quella sconfitta sia stata uno psicodramma collettivo...

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  9. Ho letto il tuo post e mi sono detta : impossibile, ne ricorderò 3. Poi ho scritto su un foglio le date delle mie 33 estati gia' trascorse (34 se penso alla prima in utero, essendo nata in ottobre) e in meno di mezzora sono tornate tutte, con pochi dubbi (incidente: nel 90 o nel 92?) e con la consapevolezza che tra decessi e malattie l'estate è stata spesso il momento peggiore dell'anno.....

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    1. Sì, alla fine è meno difficile di quanto sembri.
      E sì, a volte non è questo gran periodo, però alla fine un bel ricordo l'ho sempre trovato. Questo vuol dire che comunque la mia vita è stata piena di bei momenti ed è stato bello ricordarlo.

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    2. Io ho perso in agosto 3 nonni su 4, mia suocera, prima di morire, è stata operata in agosto 3 volte, un altro agosto passato a seguire con ansia la chemio di una persona cara.... Insomma un mese che per quasi 10 anni- non filati- ha avuto sapore di morte. In compenso mi sono sposata in luglio anche io, 2 stage in Giappone con la scuola di karate sempre in luglio... E queste date "importanti" creano subito il ricordo...!

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