mercoledì 21 febbraio 2018

Dita incrociate e selezioni in corso


Non più tardi di lunedì mattina ragionavo su Gita al faro e il personaggio di Lily che rivendica per se un ruolo di donna alternativo a quello che andava per la maggiore e che si ostina a dipingere nonostante l'opinione comune dicesse "le donne non sanno dipingere e non sanno scrivere".
Ragionavo sul fatto che lei rivendichi il suo diritto a dipingere a prescindere dai risultati. Non sappiamo se esponga, cosa pensi la critica dei suoi dipinti, sappiamo che lei sente di avere un suo centro d'equilibrio solo nella pittura e tanto le basta per portare avanti una scelta tanto controcorrente.
Mi ha colpito Lily, ovviamente, perché in questa mia nuova vita piena spesso mi chiedo se abbia senso il mio ostinarmi a scrivere. Ha senso che io butti via sonno ed energie mentali se poi non riesco a raggiungere una massa critica di lettori? Non è egoistico, in questo momento della mia vita, scrivere solo o principalmente perché io ne sento il bisogno?
Prima ancora che intervenisse il buon senso del marito a dirmi che, comunque, i miei lettori li ho, non saranno decine di migliaia, certo, ma ci sono, è anche arrivata una risposta dal mondo esterno. Continuo a non essere come Lily, ho bisogno di conferme esterne.

Sono in finale al premio Tedeschi di Giallo Mondadori con un romanzo, per altro, che è figlio del blog. 
Nasce dagli esercizi di Michele e dalla sua biblioteca (ormai quasi non più) immaginaria e in particolare dalla suggestione "Piccole Nonne" e poi è passato sotto gli amorevoli occhi di Chiara Solerio.
Che ne sarà? Non so. Siamo in finale in cinque, ne pubblicano uno. Quindi ho quattro probabilità su cinque di non farcela.
Oltre tutto non è la prima volta che partecipo a questo premio e neppure la prima che arrivo in finale. Se poi considero le finali ai concorsi per racconti di Giallo Mondadori, ne sto collezionando parecchie, anche se con una sola vittoria. Non so, incrocio le dita e cerco di prenderli per sfinimento.

Sono stata selezionata anche all'interno di un altro progetto, un po' più complicato, A caccia di storie.
Qui ci sono dieci autori che dovrebbero partecipare a un corso intensivo per sviluppare un progetto. Uno dei dieci progetti vedrà la luce. Come potete leggere nel link i partner sono tali da ingolosire qualsiasi autore. Dovrebbero, però, perché io al corso intensivo non posso andare. Devo dire che ho trovato degli interlocutori gentilissimi e quindi, almeno nella mia testa, lo sviluppo del progetto è tutt'ora in corso. Anche qui, ovviamente, che ne sarà? Non so.

Quello che so è che comunque ho dei lettori, che mi hanno fatto sapere che tifano per me. 
So che comunque ho fatto e sto facendo un percorso che mi porterà comunque più lontana rispetto al punto di partenza.
So comunque che ho superato due selezioni da parte di editor professionisti.
So comunque che scrivere fa parte di me, come respirare e al massimo ci sarà da dormire meno, ci sarà da scrivere meno, ma magari meglio.
So che entrambi questi progetti sono sono stati creati e realizzati adesso, a pezzi e a bocconi e sono sicuramente perfettibili (il romanzo è quello che ho inviato senza l'ultimo giro di revisione causa malanni), ma forse schifo non fanno.
So che forse non sono forte come la Lily di Gita al faro, io ho bisogno di conferme esterne e non ho intenzione di sacrificare la mia famiglia all'arte, ma so che continuerò a scrivere.
E quindi, in ogni caso, qualcosa a livello di autostima scrittorea l'ho già portato a casa.

19 commenti:

  1. Complimenti! Se non è neppure la prima volta che arrivi in finale, non è casualità, è bravura. Sono doppiamente contenta, non solo per te, ma pure perché l'ispirazione del tuo racconto in finale giunga da Michele che frequentiamo nel suo blog. Questo dimostra che i suoi esercizi sono utili e nel tuo caso, funzionali. Brava Tenar e grazie Michele anche da parte mia.

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    1. Gli esercizi di Michele sono fantastici. Tra l'altro non è l'unica storia che ho tratto da lì. Anche "la pietanza dei gattini" si è evoluta.

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  2. E' chiaro che sta andando alla grande, il racconto non perfettamente rifinito causa malanni, ricordo quel tuo post, è in finale e sei stata scelta per un progetto importante (scrittura a Collodi, che roba magica, sono luoghi che conosco e amo molto)insomma ottimo, perché stai scrivendo e ottenendo risultati importanti, nonostante tutto il resto che è prioritario come è giusto che sia. Quindi sì, dita incrociate ma già sei giunta in un luogo fantastico con le tue storie, i lettori ti amano e i professionisti ti stimano.

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  3. I fatti parlano in tuo favore, e sono sicura che troverai un nuovo equilibrio. Non è mai facile, ma nemmeno impossibile. Complimenti!

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    1. Mi sa che sarà sempre un equilibrio instabile, ma pare si possa fare. Per il resto dita incrociate.

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  4. sto leggendo la spada e lo zaffiro...molto interessanti anche se fantasy non è il mio genere preferito...complimenti perchè scrivere e tradurre in parole ciò che si ha in fantasia credo sia un'impresa titanica....e con uno stile dinamico e mai noioso....complimenti...avrai le tue soddisfazioni...insisti e vedrai!! in bocca al lupo per i lavori...ehm...(selezioni) in corso!

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  5. Beh, diamine, direi proprio di sì. Complimenti e ad maiora ;-)

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  6. Un'ottima raccolta che però è frutto di un lavoro tenace e costante nel tempo da parte tua, e non un dono piovuto dal cielo. Mi è accaduta la stessa cosa lo scorso anno. E mi sa che la "Lily che c'è in te" sta emergendo. :)

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  7. Brava Antonella, direi che la tua autostima può ben dirsi appagata. Che la scrittura sia parte della tua vita si vede e se questo dà pure i suoi frutti vuol dire che c'è anche tanta sostanza alla base. ;)
    In bocca al lupo!

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  8. Bravissima! Se non sono conferme queste, non so cosa potrebbero esserlo :)
    Comunque, pensa solo per un secondo di non scrivere. Riesci a immaginarlo? Io no.
    Certo, occupare del tempo che potresti dedicare alla famiglia per la scrittura a volte fa male (immagino ancora di più adesso, con la pupattola in giro!). Ma di solito coloro che amiamo sono pronti a supportarci, siamo noi che ci sentiamo in colpa perché vorremmo avere più tempo. A volte mi dispiace di passare la sera a scrivere e abbandonare il mio compagno davanti a qualche telefilm, magari una delle poche sere che siamo a casa entrambi. Poi però penso che, se non lo facessi, non sarei più io e non sarei mai al meglio nemmeno con lui.
    Quindi continuo a scrivere :)

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  9. Sono felice per te, Anto, nonché curiosa di leggere la versione riveduta e corretta. :)

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  10. Tifo per te!
    Ti ho nominata in un meme perché penso che sia valido per farsi conoscere e conoscere altri blog.
    Se vuoi,fai un salto.
    Grazie.
    Cristiana

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  11. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  12. Complimenti e in bocca al lupo!!!

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