venerdì 24 aprile 2020

Il perché del 25 Aprile raccontato dai miei alunni.

Oggi sfrutto i miei alunni.
Avendo due terze medie da far lavorare a distanza li ho sguinzagliati per gli archivi on-line e le loro soffitte per cercare una risposta a una semplice domanda: ha senso festeggiare il 25 aprile? Che cosa è esattamente finito quel giorno del 1945?
Il compito quindi era capire cosa fosse successo nel nostro territorio, da Novara, nostro capoluogo di provincia, ai laghi dal 1943 al 1945.
Ogni gruppetto in autonomia ha scelto un taglio da dare al lavoro. C'è chi ha scelto di lavorare su un luogo in particolare, chi sulle brigate partigiane, perché magari aveva un bisnonno partigiano. Tra tutti i lavori ne ho scelto uno che non è il più bello esteticamente, non è il più personale (alcuni affondano davvero nella storia famigliare) ma è il più completo rispetto al tema che il gruppo si è dato: sono stati uccisi degli ebrei sul nostro territorio?













Se pensiamo che parliamo di un territorio estremamente ridotto, tra il Lago Maggiore e il Lago d'Orta, non urbano, credo che questi numeri facciano davvero impressione.
Ho chiesto poi di evidenziare su una cartina con tutte le uccisioni censite, siano state le vittime ebrei o partigiani catturati (esecuzioni, non azioni di guerra)


Nella nostra zona, quella dei laghi, non c'è praticamente paese in cui i nazifascisti non abbiano ucciso qualcuno.
Il 25 aprile ha messo fine a tutto questo.
Non credo serva aggiungere altro.

12 commenti:

  1. La zona ha subito grossi e feroci rastrellamenti, ho un amico di intra che ha scritto un libro su questo. Ho cliccato e ingrandito ogni tavola, che bel lavoro completo hanno fatto i tuoi ragazzi, di vede lo studio e la passione dietro. Sì, credo anch'io che non occorra aggiungere altro. Buon 25 aprile.

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    1. Arrivo in ritardo per augurare buon 25 aprile anche a te. Ma in fondo il 25 aprile è sempre.

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  2. Un ottimo lavoro Tenar, complimenti a tutti i tuoi alunni! Noi abitiamo in una via intitolata ad un grave evento avvenuto in paese in tempo di guerra! Buon 25 aprile e vista la situazione: "Andrà tutto bene!"

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    1. Viviamo su terre intrise di storia, antica o recente, ma non sempre ce ne rendiamo conto. Anche quella che stiamo vivendo è, senz'ombra di dubbio, stori che finirà nei libri che i nostri figli studieranno.

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  3. Penso che i tuoi allievi abbiano capito il senso del 25 aprile grazie a questa ricerca "localistica" più di quanto sarebbe riuscito a spiegarglielo un discorso solenne del presidente della repubblica.

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    1. I discorsi solenni non sono, per loro natura, da destinare ai ragazzi. È necessario rendersene conto e parlare un linguaggio che possano capire. Non è sempre facile, ma ci si prova.

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  4. Che bel compito! Mi piace che tu faccia fare le ricerche nella tua zona. Quando ero giovane io andavamo difficilmente nello specifico.

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    1. Ho degli amici che hanno organizzato un archivio storico on line sulla nostra zona. Il loro sito è spesso uno dei miei strumenti didattici. Per i ragazzi è bello vedere che il passato è accaduto proprio nei loro paesi, magari esattamente sotto quella che oggi è la loro casa.

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  5. Che bel lavoro che hanno fatto i tuoi alunni, credo li abbia fatti maturare moltissimo ed acquisire consapevolezza su quanto sia importante il 25 aprile. Fa davvero impressione vedere quante morti atroci ci sono state in un'area così circoscritta.

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    1. Infatti l'idea era di far scoprire a loro quanto sangue fosse stato versato nei loro paesi. Speriamo che sia una cosa che rimanga loro nel tempo.

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  6. Wow! La mia anima archivistica gode assai al pensiero che perfino nella reclusione avete potuto fare un bellavoro sulle fonti ❤️❤️❤️ Per il resto, un piccolo specifico aiuta molto, secondo me. Davanti ai milioni di morti nei campi di sterminio e sui campi di battaglia ci si perde, sono cifre che non hanno significato. 80 o 100 morti indicati a piccoli gruppi in una piccola zona, e qualcuno si è salvato e qualcuno non ha più saputo niente si suo marito e qualcuno è riemerso dal lago, ecco, quelli ti aiutano a renderti conto di cosa è auccesso con un impatto molto forte. Bellissimo lavoro e complimenti a te che l'hai progettato!

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    1. A dir la verità lavoro quasi più sulle fonti adesso, perché è più facile fornirle, senza pensare a "cavolo devo fare 40 fotocopie!" e i tempi più dilatati permettono un lavoro più calmo. E spero che questo lavoro sia servito allo scopo: far toccare con mano la realtà della guerra.
      PS: mi ero persa il tuo commento. Mi spiace!

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