sabato 19 luglio 2014

Letture di luglio

Il messaggero dell'alba
Francesca Battistella
Francesca è un'amica e una risorsa, dato che non è da tutti avere una buona giallista a pochi chilometri da casa. Cerco, però, di pensare al libro dimenticandomi di conoscere l'autrice (tanto il conflitto d'interessi l'ho già dichiarato e lo conoscete).
C'è un serial killer che ha come vittime scrittori e critici affermati e si sposta da Roma alla provincia di Napoli, dove si sta svolgendo un festival letterario. Qui, però, si trova in vacanza anche la profiler Costanza Ravizza, ospite dell'amico Alfredo.
La prosa di Francesca scorre con piacere e, come sua abitudine, dipinge un giallo in cui si sorride senza dimenticare, però, tensione e intelligenza. Descrive il sottobosco editoriale con preciso cinismo, un mondo di trappole editoriali che noi aspiranti scrittori conosciamo anche troppo bene (mio sospetto: l'autrice ha sublimato sulla carta omicidi che avrebbe davvero voluto commettere?). Le vittime, poi, sono di rara antipatia, per cui non tifare per il killer a un certo punto diventa difficile.
Unico appunto: troppi personaggi. Tutti ben delineati, ma alcuni avrebbero meritato più spazio, sopratutto i membri del team di esperti. Anche gli stessi protagonisti, Costanza e Alfredo,
sono un po' costretti in un numero di pagine troppo ridotto perché possano esprimersi al meglio.

Il mio amato brontosauro
Brian Switek
Non ci sono più i dinosauri di una volta.
Alcuni, letteralmente, non ci sono più, come i brontosauri, perché la classificazione è stata aggiornata, cambiando i nomi, accorpando o dividendo specie. 
Altri sono cambiati.
Toglietevi dalla mente i placidi giganti grigini delle vecchie ricostruzioni. Il Tirannosauro era con ogni probabilità un enorme gallinone piumato, agile, che non disdegnava il cannibalismo e poteva essere ucciso dal mal di denti. E vogliamo parlare dei velocitaptor, confusi in Jurassic Park con parenti di tutt'altro nome, che erano delle sorta di voraci tacchini?
Un saggio agile che aggiorna sulle ultime ricerca sui dinosauri, alternando precisi riferimenti scientifici (molto ricco l'apparato di note) al racconto personale di un appassionato di dinosauri che si rende conto che l'amato brontosauro della sua infanzia in realtà non è mai esistito.

Steelhearth
Brandon Sanderson
Ecco, io spero che Sanderson goda di ottima salute. Davvero. Perché il ragazzo (per fortuna è poco più che un ragazzo) inizia saghe con la facilità con cui io decido di mangiarmi un gelato. Se dovesse dipartire lasciandole incompiute potrei decidermi a un viaggio negli inferi per riportarlo quassù e obbligarlo a finire il lavoro.
Ricapitoliamo, ha iniziato una saga che si prospetta biblica con La via dei re, il romanzo che mi ha fatto abbandonare la scrittura di fantasy per ko tecnico. Con La legge delle lande ha preso una sua vecchia ambientazione, ne ha implementato la tecnologia e ha dato vita a qualcosa di ancora più interessante rispetto al materiale di partenza. Ogni tanto scrive opere autoconclusive, così, per svagarsi. E poi inizia a parlare di supereroi. Supereroi supercattivi, però.
In questo Steelhaert si racconta di una qualche catastrofe ancora non ben chiarita, che ha trasformato alcune persone in supereroi, con superpoteri e strani punti deboli. Peccato che tutti i supereroi siano psicotici e non pensano neppure lontanamente di ergersi a paladini dell'umanità, anzi.
In una Chicago che è diventata la signoria privata di uno di questi, però, arrivano gli Eliminatori, un gruppetto normali esseri umani che dedica la propria esistenza a tentare di eliminare i supereroi. A loro vuole unirsi David, giovane voce narrante della storia.
Ecco, questo volume è una semplice storia di resistenza, con il capo dei cattivi da una parte e i ribelli dall'altro, il tutto raccontato dalla voce un po' ingenua del diciottenne David. È un romanzo scorrevole, piacevole, ma non epocale. Però l'ha scritto Sanderson. Quindi mi aspetto che tutti gli interrogativi seminati qua e là debbano avere una risposta. E che questa non sarà quella che il lettore si aspetta.
Attendo i prossimi volumi (sperando che l'autore non inizi altre saghe).
Per fortuna non ho mai desiderato scrivere una storia di supereroi.

5 commenti:

  1. Mh, nulla che potrebbe davvero catturarmi, come genere.
    Forse quello del brontosauro per la parte più romanzata, anche se i tecnicismi non fanno al caso mio^^

    Moz-

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    1. "Il mio amato brontosauro" è molto scorrevole e la parte scientifica è spiegata in modo semplice e accessibile. In narratore è molto simpatico, per certi versi mi ricorda proprio il tono dei tuoi post!
      Gli altri sono due bei romanzi, molto diversi tra loro, ovviamente.

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  2. Caspita Tenar, abbiamo proprio gusti diversi io e te. Però per quel killer del primo libro provo anch'io una strana simpatia... : )

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    1. In realtà tu e la Battistella non avete stili così diversi. Lei lo declina al giallo, ma il tono è molto simile, in un attimo si passa dal sorriso alla lacrima. E c'è sempre anche il risvolto "rosa".

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    2. Urca, allora la devo leggere! Grazie! Sandra

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