venerdì 11 marzo 2016

E tu che tipo sei?


È bello confrontarsi tra blog, ci si scambia spunti spesso inaspettati, portando la mente a camminare su sentieri che, spontaneamente, non avrebbe certo intrapreso in quel momento. Chiara Solerio è ospite di Salvatore Anfuso con un bel post sull'archetipo del femminile e del maschile applicato alla scrittura.
Come ho avuto modo di scrivere nei commenti, è una terminologia che non mi soddisfa appieno, perché viene troppo spontaneo associare il femminile come "naturalmente della donna" e il maschile "naturalmente dell'uomo", cosa che non rispecchia il mio pensiero.
Tuttavia che la nostra personalità possa essere descritta secondo coppie di opposti credo che sia comunemente accettato, quindi io mi ritrovo di più nella teoria dei tipi umani.
Premetto che mastico poco di psicologia, ma in effetti, quando mi è stato spiegato il concetto base, l'ho trovato sensato e, quanto meno, adatto a descrivere me. Inoltre mi è sembrata una buona base per riflettere sulle mie attitudini lavorative e, quindi, anche sull'aspetto scrittura. Ho scoperto tutto ciò attraverso un bel corso di aggiornamento sull'autoconsapevolezza, in cui un esperto ci ha portato a conoscerci un po' meglio. Gli scopi erano due, dato che si parlava di insegnamento: imparare a modulare i nostri stili di insegnamento in base alle nostre attitudini e imparare a capire che  tipologie diverse di persone (e quindi di alunni) si rapportano e imparano in modo diverso.

Quindi, secondo tale teoria, in ogni persona esistono quattro coppie di preferenze alternative. Per ogni coppia avremo un aspetto dominante e uno "in ombra", inoltre uno di questi aspetti sarà quello più forte in assoluto all'interno della personalità.

Ecco quello che io ho imparato su queste coppie e come un po' di consapevolezza mi abbia aiutato a capire di più la mia scrittura (potremmo parlare di qualsiasi cosa, ma qui la applichiamo alla scrittura).

INTROVERT/EXTROVERT
L'introverso tende a cercare la propria energia dentro di sé, ha bisogno di calma per rilassarsi.
L'estroverso invece cerca energia all'esterno, si ricarica facendo, mantenendosi in movimento.
Curiosamente questo non ha molto a che fare con la timidezza o il senso comune che diamo alla parola "estroverso". Io sono una timidona, che non ama le grosse compagnie eppure, quando con un esperto ho fatto il test, sono risultata un'estroversa. Parlando con l'esperto sono arrivata a capire cosa si intende: io non riposo la testa stando ferma, ma facendo qualcosa, andando a correre, passeggiando, cucinando. Trovo la mia energia facendo. Mio marito, al contrario è un introverso. Quando arriva a casa ha bisogno di una mezz'ora di stacco e di silenzio in cui magari non fa nulla. Io ho subito voglia di confrontarmi, lui no, torna socievole solo dopo questa pausa che gli è necessaria per risintonizzare le sue energie interiori.
Applicato alla scrittura: se sono in blocco devo fare altro. Potendo, andare a correre. Comunque, occupare la mente con un'attività, perché questo è il modo che ho per rientrare in contatto con la mia energie.

SENSOR/INTUITOR
Il tipo sensoriale è interessato a ciò che vede, tocca e sente. Coglie i particolari, ha senso pratico ed è portato all'analisi.
Il tipo intuitivo coglie il generale, cerca sensi globali e sviluppa collegamenti tra ambiti anche molto diversi. Ama progettare, rivolto al futuro, ma può non notare i particolari.
È risultato che non solo in questa coppia per me è dominante il lato intuitivo, ma che questo è il tratto principale della mia personalità. È vero. Ho grande curiosità intellettuale, mi appassiono alle grandi questioni, ma posso non notare i particolari. Lascio le luci accese, non noto le cose fuori posto, i cambi di pettinatura e d'abito delle persone. Sono pessima nelle questioni di estetica spiccia (accostare i colori, arredare una stanza), mentre se devo analizzare un'opera d'arte nella sua globalità o operare un confronto vado spedita. Posso cogliere al volo cose considerate complicate, ma non sapere cos'ho nel piatto davanti a me...
Applicato alla scrittura: ho bisogno di avere un quadro generale di una storia, prima di iniziare a lavorarla, definire i particolari, d'altro canto, è un processo lungo e faticoso, anche se divertente.

THINKER/FEELER
IL tipo thinker (riflessivo) è razionale, distaccato e analitico. Applica alle circostanze i principi generali. Può essere freddo nel suo modo di dividere il mondo in vero e falso.
Il tipo feeler (emotivo) è partecipe e coinvolto. Tende all'empatia e a mettere prima la singolarità dei principi. Può avere dei problemi con le critiche ed essere permaloso.
Questa coppia riguarda sopratutto il come ci poniamo nel giudicare gli altri.
Dal test, risulto piuttosto equilibrata in quest'ambito, in me predomina il feeler, ma di poco. Quindi nel giudicare le persone cerco sempre di considerare sia gli aspetti generali, il giusto e lo sbagliato in termini assoluti, sia gli aspetti personali che hanno portato quell'individuo a comportarsi in un dato modo. Nei miei momenti migliori questo mi porta ad essere comprensiva ed equilibrata, nei peggiori ad essere mortalmente indecisa. Mio marito, al contrario ha il thinker come tratto dominante della personalità. Io lo definisco "l'ultimo dei paladini" Per lui giusto e sbagliato sono imperativi assoluti, non tollera la minima ipocrisia e, come  ha ammesso lui stesso, non ha mai preparato neppure un bigliettino per una verifica o un esame! (Lui definisce me "la vigliaccona" perché tendo a vedere le ragioni di tutti).
Applicato alla scrittura: la leggera prevalenza alla parte emotiva fa sì che il focus delle mie storie siano sempre i personaggi. Tuttavia dato che il lato thinker è comunque presente l'introspezione non mi basta e metto quasi sempre nelle storie un forte interrogativo morale.

JUDGER/PERCIEVER
Il Judger è un pianificatore, ha bisogno di strutturare l'ambiente in cui vive. Questo gli rende facile prendere decisioni. Non ama gli imprevisti né le cose lasciate a metà.
Il perciever è un improvvisatore. È flessibile, spontaneo, ama esplorare, tuttavia può essere dispersivo.
Il mio testo commenta che persone che hanno questi tratti opposti e come prioritari nella personalità spesso entrano in contrasto. I judger giudicano i perciever poco affidabili e indecisi, i perciever giudicano i judger chiusi e rigidi.
Io risulto judger, ma come per la coppia thinker/feeler i due tratti sono quasi in equilibrio. Da buona Intuitor pura sono disordinata perché non vedo il disordine, ma ho un pensiero piuttosto organizzato. Se devo fare una cosa la faccio in tempi certi e pre definiti, sono tenace e brava ad organizzarmi, pur mantenendo una certa flessibilità di fondo. Mi irrita però enormemente il ritardo altrui e l'impegno non rispettato (alunni, siete avvisati), le persone possono far affidamento su di me, quindi voglio poter fare affidamento sugli altri!
Applicato alla scrittura: il giallo è un genere molto strutturato, perché la struttura mi dà sicurezza e mi permette di esplorare in limiti ben definiti. La poesia, al contrario, è qualcosa di inconcepibile per la mia mente (a livello di creatività).

RICAPITOLANDO.
Il mio tratto di personalità principale è quello Intuitor, sono inoltre estroversa, emotiva e pianificatrice, anche se questi ultimi due aspetti non sono estremizzati. 
Amo guardare la globalità delle cose, colgo relazioni inaspettate, ma sono del tutto cieca ai particolari, mi ricarico facendo, rimando in movimento, do importanza alla singolarità, alle condizioni personali del singolo e mi piace organizzare e pianificare il lavoro.
Ne consegue abbastanza facilmente che mi piace scrivere racconti e romanzi che abbiano dei vincoli, quindi il genere giallo mi è congeniale (e il genere in generale), tuttavia i personaggi e le loro emozioni saranno sempre la cosa più importante. Prima di iniziare a lavorare ho bisogno di avere un'idea globale del lavoro, percepirne il "gusto" principale e se mi blocco è meglio che faccia altro, incaponirsi sul problema non serve.
Al di là di questo, la cosa principale che ho portato a casa è che ognuno ha il proprio modo di vedere il mondo e di relazionarsi e che è giusto quanto il mio. Da brava judger mi irrito quando gli amici ritardano o quando un collega su cui facevo affidamento non ha portato il lavoro al momento giusto, ma ho capito che le priorità che noi diamo alle cose sono diverse. A me crea ansia l'idea di arrivare in ritardo a un perciever quella di avere un orario da rispettare. Allo stesso modo ognuno ha il suo modo di approcciare un lavoro e quindi anche la scrittura. Fare una scaletta può essere utile a me che sono judger, non a un perciever. Avere già il quadro generale è utile a me che sono intuitor non a chi è sopratutto un feeler e sente la necessità di "vedere che fanno i personaggi". 
E ancora si possono pensare personaggi diversi da noi giocando con queste quattro coppie di opposti.
Voi cosa ne pensate?
Che tipi siete?
Questo influenza la vostra scrittura?

Per saperne di più:
Che tipo sei? –Andrea Farioli. Disponibile in PDF qui

30 commenti:

  1. Non ho fatto il test, non ancora almeno. Tuttavia da quello che leggo mi riconosco nei tipi:

    1. Introverso, perché ho la necessità di staccare con la testa per ricaricare le batterie. Però è anche vero che guardo ai miei coetanei, hai miei conoscenti, ai miei colleghi, alle gente che mi circonda insomma e mi ritrovo sempre più spesso a chiedermi: ma come fanno a essere così spenti? così inattivi? così sterili? Anche quando stacco per ricaricare le batterie: penso, rifletto, progetto, programmo, disegno strategie o ragiono su idee nuove e possibilità laterali. Non sto mai con le mani in mano insomma; faccio sempre qualcosa e questo qualcosa è tre volte la quantità di attività che un quasi quarantenne fa, dalle mie parti.
    2. Intuitivo, perché mi piace ragionare su multi-piani e trovare connessioni. Non a caso ricerco la geometria della struttura…
    3. Sicuramente emotivo, e la cosa che mi fa rabbia è il non essere ancora riuscito ad accettarlo…
    4. Sia pianificatore, sia spontaneo: mi ritrovo in entrambe le definizioni.
    Tutto questo però non ha un vero valore, perché non riusciamo mai a essere veramente oggettivi con noi stessi. Dovrò per forza fare quel test, prima o poi…

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    1. Puoi far fare il test a qualcuno che ti conosce bene, perché si tratta solo di segnare dei comportamenti che ci vengono più spontanei o sono più ricorrenti. Del resto ogni tratto di per sé è neutro, non ce n'è uno migliore. A "naso" io mi sarei classificata introversa, poi in realtà mi sono riconosciuta abbastanza nella descrizione dell'estroverso.

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  2. Ora che ho visto questo test, l'ho riconosciuto, perché ne aveva parlato Alessio Montagner in un guest-post sul mio blog. Ricordo di averlo compilato ai tempi, e di averlo fatto compilare anche a mio marito. I miei tratti erano risultati "introvert", "intuitor", "feeler" e "percieiver". Devo dire che il profilo emerso è piuttosto coerente con la mia personalità, non saprei però dire in quali "percentuali" i vari aspetti si presentino. Penso che "judger" e "perceiver" possano essere in sostanziale equilibrio.
    Non ho mai pensato di vedere però come questi tratti si relazionino alla scrittura, mi sono basata più in generale sulla concezione della vita. Ci rifletto su, e chissà, magari farò un meme!
    Avevo fatto il test anche per i miei personaggi principali immedesimandomi nelle loro risposte, e questo mi aveva dato diverse idee. :-)

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    1. Leggo ora: sono come Salvatore. Qualcosa non quadra! :-D

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    2. Io non ho ancora fatto il test... ;)

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    3. Non credo che sia strano che due autori abbiano aspetti simili!
      Guardando rapidamente i commenti, ad esempio, vedo che gli intuitor abbondano, evidentemente è una caratteristica funzionale alla scrittura e alla prosa in generale.
      Quello a cui pensavo commentato il tuo post, Chiara, era un discorso uscito al corso. Si diceva che alcune associazioni di tratti sono considerate più "maschili" e altre più "femminili", ma in realtà la cosa non ha lacuna incidenza statistica, ma che magari a un maschietto viene insegnato a reprimere di più il suo lato feeler e una donna thinker vene considerata fredda e poco materna, anche se in realtà dovremmo semplicemente valorizzare i punti di forza della nostra personalità fregandocene degli stereotipi.
      Quanto alla scrittura, Chiara, che il tuo essere perciever possa in parte spiegare i problemi che hai avuto con la pianificazione del romanzo: ti sei obbligata a una griglia troppo stretta, poco adatta alla tua personalità, che ha più bisogno di improvvisare.

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    4. Ho compreso il tuo discorso, però penso che questi tratti siano comunque riconducibili a uno dei due archetipi, presenti in ogni individuo e successivamente - come tu stessa dici - indirizzati dalla società in corrispondenza con il "genere" a ciascuno di essi attribuito. Forse le nostre opinioni non sono poi così discordanti come possono apparire.
      è vero: io ho difficoltà con la progettazione troppo serrata, che mi ha causato blocchi e lentezze. Non ritengo però inutile averci provato. Ogni scrittore, in fondo, deve trovare la strada più consona alla propria personalità. Per un emergente è quasi inevitabile trovarsi con il sedere per terra. L'importante è rialzarsi. :)

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    5. p.s. per curiosità sono andata a vedere a quale personalità appartiene il tuo profilo ENFJ: risulta quello dei "donatori e dei maestri". Il mio, INFP, è quello degli "idealisti", tipo Lennon e De Andrè. Direi che ci siamo! :-D

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    6. Infatti la mia non voleva essere una critica. Personalmente preferisco una terminologia più neutra. Come detto dall'esperto al corso, se a un uomo dici che è molto forte la sua parte femminile, magari si offende o va in crisi perché comunque il termine è connotato a livello culturale, se gli dici che è feeler lo accetta come un fatto e magari ne va anche fiero.
      PS: hai fatto benissimo a sperimentare sulla progettazione, del resto non c'è altro modo per trovare un proprio metodo.
      PPS: bello il profilo degli idealisti!

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    7. Mi hai fatto venire in mente l'incipit del mio articolo: quello che sto per dire farà rabbrividire gli omaccioni barbuti... o qualcosa del genere! :-D

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  3. Bello! Non ho fatto il test, per ora le uniche due cose certe sono: estroversa, pur essendo timida come te, e pianificatrice.

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  4. Nel mio caso non ci sono dubbi, non c'è neppure bisogno che faccia il test: sono introvert / intuitor / feeler / perceiver.
    Influenze sulla scrittura: non seguo alcuna regola specifica, mi affido molto all'istinto e all'estro.

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  5. Grazie di questo post, che immagino abbia richiesto parecchio tempo per la stesura, e grazie anche per il link. Così, a colpo d'occhio e senza fare il test, direi:

    - introvert sicuramente, anche perché sono pigra sullo scarico delle energie in esterno (sebbene io vada un po' a corrente alternata)
    - il thinker batte il feeler
    - netta predominanza del judger rispetto al perceiver
    - per fortuna mi salva l'intuitor, che tiene a bada tutti gli altri

    ... o uno potrebbe pensare che io sia la reincarnazione di Torquemada!

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    1. Potremmo lavorare molto bene insieme, sai? Essendo entrambe judger non ci diamo sui nervi a vicenda per la pianificazione e io in generale ho rapporti migliori con i thinker... Certo, poi avremmo bisogno di qualcuno che ci aiuti con i particolari che tendiamo a non vedere...

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  6. Io, invece, voglio fare il test prima. Poi, però, torno a condividere qui il risultato. Sono proprio curiosa di vedere cosa esce fuori. Un'ideuzza ce l'ho...

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  7. Mi sono proprio divertita, sai? Secondo il questionario di orientamento personale io sono un soggetto ISFP, ma potrei essere anche ISTJ (lo scarto tra feeler/thinker e judger/perceiver è piccolissimo). Su Introverso e Sensoriale, però, non ci sono dubbi.
    Ho letto i due profili nell'appendice e mi sono stupita di quanta verità ci fosse in entrambi
    Grazie per questo test! :)

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    1. Ti piacciono dei lavori di precisione che prevedono una buona manualità, quindi sicuro che sei sensoriale! Non oso immaginare cosa potrei combinare io con il feltro (anche se credo che gran parte dell'imbranataggine non si possa ricondurre ai tratti della personalità, sia proprio solo imbranataggine).

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    2. Dovrei insegnarti io... Ho fatto fare cose bellissime a persone impensabili!! Eheh! :)

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    3. Temo di essere un caso disperato.

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  8. Introvert, intuitor, feeler, judger. Per quanto riguarda il non notare i dettagli, arrivo a punte di vera eccellenza! :)

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  9. Mi interesso di MBTI ormai da... da 10 anni, oddio. Dopo aver studiato e ristudiato le funzioni che compongono ogni profilo (e che è facile confondere), sono arrivato alla conclusione: INFP (introvert, intuitor, feeler, perceiver). Solo che ho le 4 funzioni (Feeling introverso, iNtuizione estroversa, Sensing introverso e Thinking estroverso) abbastanza equilibrate, quindi assomiglio ogni tanto ai cugini INTJ con cui ho in comune Fi e Te. Sì, insomma, mi piace parecchio :D

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    1. Devo dire che noi al corso l'abbiamo usato più che altro come spunto di riflessione, per ragionare sul fatto che non tutti sono come noi e che, quindi, non possiamo pretendere da tutti gli alunni le stesse reazioni allo stesso modo di porci. Però l'ho trovato interessante come base per un po' di sana autoanalisi.

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  10. Questa cosa delle personalità è fighissima. Perché da voi a scuola fate cose così fighe? Uffa, ingiustizia.
    Mi piacerebbe tanto fare il test, ma ho dato una guardata al pdf che hai postato e non ho capito bene se sono gli esercizi che ci sono dentro quelli che avete fatto al corso o se c'è un altro test più globale. Ovviamente ieri sera mi sono scordata di chiedertelo. La malattia mi divora la mente...
    Ad ogni modo davvero davvero interessante! E così, a pelle, direi di essere a maggioranza Perciever con l'ansia!

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    1. È stata l'unica cosa decente fatta in quell'anno in quella scuola di folli, quindi non sarei così entusiasta... In nove anni ritengo, corsi abilitanti compresi, di aver fatto solo due corsi interessanti: questo e quello sulla dislessia, un po' pochino considerato quanti ne seguiamo...
      PS: il pdf dovrebbe essere uguale al libretto che ho a casa, non ci avevamo già giochicchiato una volta? (In effetti mi ricordo il profilo di Chiara, ma non il tuo, quindi forse non c'eri). Quindi il test è solo quello, nulla di troppo scientifico, al corso però potevi parlarne con l'esperto per capire meglio i descrittori.

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  11. Grazie Tenar. Post interessante e questionario intrigante. Io sono ISFJ (Introverso-Sensoriale-Feeler-Judger).
    Devo però ammettere che alcune singole domande le ho trovate un po' insidiose (nel senso che avrei messo la X sia a destra che a sinistra perché mi sono rispecchiato in entrambe le frasi proposte...).
    Non saprei dire se questo profilo influenzi o meno la mia scrittura: direi di no, o almeno non proprio del tutto.

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    1. Noi al corso abbiamo usato quel libretto lì, però avevamo a disposizione l'autore per chiedere chiarimenti...

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  12. A me è uscito: introverso, sensor, thinker, judger.
    Mi ci ritrovo ababstanza.

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