mercoledì 27 febbraio 2013

Senza ispirazione

Generalmente la mia testa è altrove.
Una parte della mia mente esplora sempre rotte eccentriche, appena tangenti rispetto alla realtà. Osserva storie impossibili o plausibilissime, ma altre rispetto alla contingenza in cui viviamo.

In questi giorni, invece, non riesco a staccarmi dall'imminente. Il contingente mi trattiene con le sue mille incombenze. Persino in quegli intervalli di tempo, come questo, in cui, davvero non sto sottraendo tempo a nient'altro a stare qui al computer, la testa è altrove.

Eppure è il momenti come questo, credo, che si vede lo scrittore. Quello vero, che non lavora solo seguendo l'ispirazione, qualsiasi cosa voglia dire questa parola, ma ha un approccio professionale alla scrittura. Del resto una delle differenze tra lavoro e hobby non è questa? L'hobby lo si pratica solo quando ne si ha voglia, il lavoro a prescindere dal nostro desiderio?

Forte di questi ragionamenti, nelle ultime sere ho provato a rimettermi al computer, ma che fatica! Nonostante l'idea già ben coltivata, mi sembrava davvero di scavare in un terreno sassoso, duro, per estrarre solo frammenti di una storia traballante...

A voi è mai capitata questa situazione? Che strategie avete utilizzato?

2 commenti:

  1. Ti capisco molto bene, come sai... Quello che con me sta funzionando è pormi piccolissimi obiettivi giornalieri, magari poche righe da aggiungere alla storia. Meglio non perdere l'abitudine a scrivere ma non pretendere comunque troppo, se non si "ha la testa" e l'ispirazione.

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  2. Io non sono scrittrice, ma penso che in certi momenti, così come il lavoro lo porti avanti in qualche modo e solo perché non ne puoi fare a meno, anche il resto sia difficile da coltivare, soprattutto se "il resto" non è ciò che ti dà da mangiare.
    Penso sia normale, che si tornerà a fare ogni cosa a pieno ritmo quando la testa riuscirà a "sgombrarsi" un po' e la stanchezza avrà mollato la presa. Anzi, penso sarà un sollievo tornare a scrivere "come si deve" non appena se ne avrà l'opportunità. Ci vuole solo un po' di pazienza, e lasciare comunque che i pensieri inseguano le loro storie in attesa che vengano fermate...
    E se anche scrivessi per lavoro, beh, in certi momenti è normale che ne risenta anche il lavoro.
    Tu non perderai mai l'abitudine di scrivere.

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