mercoledì 14 maggio 2014

Visioni - Agents of S.H.I.E.L.D


Non so se sia stata la maledizione del dinosauro del Salone del Libro o di qualcun altro, fatto sta che sono a casa con la bronchite, la febbre che si è tanto affezionata e le capacità intellettive ridotte al 10% della già scarsa funzionalità. Per fortuna c'è il telefilm Agents of S.H.I.E.L.D. che in queste condizioni è perfetto e lo si gusta al meglio. E quindi via di recensione.

Lo SHIELD è un'agenzia segreta che si occupa di cose strane in giro per il mondo, strutturata più o meno come si immaginano i servizi segreti italiani. Per metà è collusa e per metà funziona a compartimenti stagni non comunicanti.
Poco prima che questi problemi strutturali vengano al pettine, al non-si-sa-come-resuscitato agente Coulson viene affidata una squadra di pronto intervento assortita come sono sempre assortite le squadre in un qualsivoglia telefilm (il genio, l'esperto informatico, i picchiatori e il solido capo). A disposizione hanno un super aereo segreto (il pulmino) dotato di ogni comfort (compreso il vetro di bellezza che viene rotto quasi a ogni puntata) e diavoleria tecnologica.
All'inizio c'è una missione dopo l'altra e se invece di un manufatto alieno ci fosse un morto ammazzata potremmo tranquillamente essere dentro a un qualsiasi poliziesco procedurale, con tutti i personaggi ben stretti al loro stereotipo. Poi però qualcosa inizia a non tornare e, quando proprio non ci speravi più, la serie ingrana.
Nulla di trascendentale, eh, non facciamoci illusioni, ma a un certo punto inizi a capire che c'è una sceneggiatura dietro che stava giocando con te (al punto di far battezzare un personaggio Mary Sue) e che c'è sempre un altro segreto.
La serie funziona un po' da ponte con i film dell'universo Marvel e, mi dicono gli esperti, traghetta da Avengers a Thor2 fino all'ultimo Capitan America. Quindi chi ha visto i film sa esattamente che colpo di scena aspettarsi e a che punto, ma è comunque un elemento ben gestito. Il montaggio a volte fa cadere braccia e le coreografie delle scene d'azione spesso sanno di "minimo sindacale", tuttavia da un certo punto in poi la storia fila e regala a ogni puntata quaranta minuti di relax celebrale.
Se poi si è bloccati in casa con la febbre è perfetta.

PS: vien quasi da consigliare di iniziare a vedere la serie dalla metà, per togliersi la parte più noiosa.
PPS: ma secondo voi chi fa le pulizie sul pulmino? Chi stira le camice? Tireranno a sorte?

2 commenti:

  1. Mhh, non il mio genere. Non amo i cinecomix, specie quelli Marvel.
    Spero comunque rinnovino il telefilm.

    Moz-

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  2. Io più che altro li subisco, perché piacciono al Nik (che però poi li critica). Questa serie, però, con tutti i distinguo del caso e i bonus di circostanza, l'ho trovata gradevole, forse anche per l'assenza di supereroi in imbarazzanti costumi

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