martedì 23 settembre 2014

PAScolando - step due


Siamo alla seconda settimana di PAS, il Percorso Abilitante Speciale per l'insegnamento.
Nel frattempo si sono accorti che le scuole sono iniziate. No, non chi di dovere, che sta ancora litigando con l'aggiornamento delle graduatorie (credo che tale pratica sia adempiuta da un singolo impiegato dotato solo di penna bic non cancellabile e pertanto obbligato a ricominciare da capo ad ogni errore), ma dalle segreterie delle scuole. Come ogni primo giorno di scuola si è infatti verificato uno strano e inspiegabile fenomeno: sono arrivati gli alunni.
Questo ha portato a delle nomine temporanee (per gli addetti ai lavori "sull'avente diritto") basate sulle graduatorie vecchie che potranno rimanere tali per 1d20 settimane (per i non giocatori di ruolo, per un tempo non determinabile). 
Sono quindi tornata alla scuola col pontile dell'anno scorso, consapevole di aver così notevolmente diminuito il mio tempo-sonno, ma nella speranza che la vista giornaliera del lago mi salvi dall'esaurimento nervoso.
Quando suona la campanella, con uno scatto degno del più veloce studente all'ultimo giorno di scuola, mi getto fuori da scuola, su per la salita, dritta verso il parcheggio e poi via, una bella ora e un quarto d'auto verso l'università.
Senza addentrami nelle ricadute didattiche del corso, si registrano comunque alcuni effetti:

– Sto diventando più disinvolta alla guida. Quando sono le sette di sera, si è in giro da dodici ore e la fame è tanta, superare il camion diventa un'impresa degna di essere compiuta.

– Il Nik sta imparando a cucinare. Forte del suo (ottimo) salmone, ieri già pianificava un dolce a base di pere (di cui abbiamo sovrabbondanza). Oggi però ho trovato le (altrettanto ottime) arborelle pescate e cucinate da mio suocero. Nik è gatto dentro: sa fare tutto, ma se è qualcun altro a farlo per lui è meglio.

– Invento storie che non avrò mai il tempo di scrivere. Nazisti reincarnatisi in persiani, redivivi conti di Montecristo che vogliono scontrarsi con Sherlock Holmes e demoni egizi evocati per sbaglio stanno andando a intasare il mio personale "Paradiso delle storie possibili" 

– La qualità delle mie letture è in caduta libera. C'è un'orario, verso le 23, in cui sento l'assoluta necessità di stendermi sul divano e regalarmi almeno un quarto d'ora di lettura adatta alle mie facoltà mentali. Che in questi giorni è la saga di Shadowhunters, che ho già ribattezzato "una triste storia di abbandono scolastico" (pare che ammazzare demoni sia un'ottima scusa per non andare a scuola...)

... Ed è solo la seconda settimana.

15 commenti:

  1. Beh, bicchiere mezzo pieno...

    Comunque, c'è "il pozzo delle trame perdute"; che contiene ad es. l'emporio di finali per capitoli, o la bottega specializzata in "allitterazioni assortite e sillabe prolungate e stratagemmi sonori dal Sedicesimo secolo"... e in fondo c'è il "mare del testo".
    Davvero, DEVI leggere Fforde! Va bene anche per la lettura delle 23.00!

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  2. P.S: c'è anche una seduta di autocoscienza sulla collera per i personaggi di Cime tempestose...

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    1. Credo che Fforde sia ad anni luce dalle possibilità dei miei neuroni...

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    2. Ma no, se ce la fanno i miei, vai in scioltezza!

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  3. Mi hai fatto sorridere per l’abilità alla guida: io faccio 60 km al giorno (30 + 30) per andare da Sanremo ad Imperia, tragitto più breve, certo, ma quasi tutto in autostrada, visto che gioco in casa. Quando ho iniziato ero timidissima, adesso sembro Shumaker.
    In due anni e mezzo, sono diventata bravissima a sorpassare i camion e l’altro giorno anche un Ferrari (che non so per quale motivo stava sulla corsia di destra) ma, soprattutto, ho ottenuto una laurea honoris causa in parcheggi improbabili. A volte mi sorprendo anche io, perché il timore di timbrare in ritardo ci rende dei supereroi. E poi arrivo la sera e mi dico “se ci sono entrata, qui dentro, riuscirò anche ad uscire.”

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    1. Ecco, adesso io sono sui 140 km al giorno. Ieri ho superato una porche in panne e mi sono sentita come in Rush

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  4. Dai, Shadowhunters non è così male! Però questo PAS ti fa degli effetti psichedelici mica da poco...

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    1. C'è da dire che quasi tutto mi dà effetti psichedelici. Non mi drogo perché non ne ho bisogno.
      PS: Shadowhunters è perfetto per i miei neuroni, però, ecco, continuo a pensare che 'sti ragazzetti, se vogliono ammazzare demoni, dovrebbero studiare un po' più seriamente invece di aver bisogni di uno spiegone ogni due pagine...

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    2. Eh sì, gli spiegoni sono uno dei punti deboli... non l'unico.

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  5. Mi hai strappato un sorriso descrivendo questa situazione surreale!
    Per l'accumulo delle storie possibili tranquilla, prima o poi tornerà utile.
    Un saluto!

    PS: non sai quanto t'invidio per Nick che impara a cucinare. Mio marito quando è alle strette al massimo scalda due pizze surgelate al microonde :(

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    1. argh! anche il mio, però stira meglio di me e lo fa spesso!!!!! sandra

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    2. Il mio invece prima di trasferirsi a Sanremo lavorava nel ristorante dei suoi genitori. Se devo essere sincera, al confronto mi sento un'incapace. Quando vivevo da sola a volte non mi sedevo nemmeno a tavola...

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    3. Per la cronaca va detto che le pere sono state regalate e una camicia particolarmente difficile da pulire si è involata verso le capaci mani della suocera.

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  6. Chiara, io non me la cavo male ai fornelli, ma se sono da sola anche a me capita di non sedermi neanche. Se manca la condivisione in cucina, per me viene un po' a meno il piacere del cibo. Ammiro molto le mie amiche che abitano sole e riescono a seguire una dieta equilibrata, io so per certo che non ci riuscirei.

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    1. Il mio squilibrio alimentare invece dipende dal fatto che quando sono sola non mangio quasi niente. In questi giorni lui è dovuto andare a Milano per lavoro, è partito mercoledì. Ieri volevo farmi del pesce al forno con le patate e gli asparagi, poi per pura pigrizia ho optato per verdure bollite ed una scatoletta di tonno. Ero stanca e dovevo scrivere il post del blog!
      Devo ammettere che di mio marito quanto a faccende domestiche non mi posso proprio lamentare.

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