lunedì 20 aprile 2015

Come organizzare la presentazione di un libro – Praticamente


Da tempo meditavo questo post ma, se già oggi non mi sento del tutto coerente, nei giorni scorsi non lo ero per nulla e ho preferito rimandare.
La premessa necessaria è che io sono una pessima organizzatrice di presentazioni librarie. Non amo scocciare la gente e quindi imporre la mia presenza e sono sempre tesa all'idea di parlare in pubblico. Poi, quando mi tocca, mi ci diverto anche, ma inizio ad essere nervosa già dalla mattina. Un collega giallista una volta mi ha detto che per lui gli incontri col pubblico sono la parte migliore della scrittura. A me piace incontrare i lettori, ma mentirei dicendo che è la cosa che più amo fare, sono un'anima schiva. 
Ciò nonostante mi sono fatta un'idea di cosa funzioni e cosa proprio vada evitato come la peste. Sono solo mie idee personali, ovviamente, ma mi fa piacere condividerle.

UNA PRESENTAZIONE VA ORGANIZZATA SOLO DOVE HA SENSO CHE ABBIA LUOGO
So che sembra la banalità della banalità, ma ho visto presentazioni organizzate in bar senza alcuna vocazione letteraria, solo perché il gestore era amico dell'autore. Ovviamente nessuno che non fosse amico/parente dell'autore vi è andato. Anche la presentazione in libreria ha senso fino a un certo punto. Non si può prendere al lazo il cliente occasionale, è necessario che il pubblico interessato sia venuto apposta per la presentazione.
In linea generale è bene inserire la presentazione in una manifestazione già esistente, in un calendario di incontri analoghi e svolgere la presentazione in un luogo dove già se ne svolgono abitualmente.
Biblioteche e alcune librerie propongono ogni anno un programma di presentazioni, la cosa migliore è farsi inserire nei loro calendari. Hanno già una loro rete di divulgazione e un loro bacino d'utenza esterno alle conoscenze dell'autore e una modalità rodata di rendere pubblico l'evento. Quindi se siete autori alle prime armi e non sapete da dove partire e la vostra casa editrice non vi aiuta, il primo consiglio è quello di sentire le biblioteche vicine, è probabile che scopriate che hanno già una loro manifestazione a base di presentazioni letterarie e sarà possibile inserivi.
Presentazioni in luoghi più eccentrici hanno senso solo se c'è un legame tra il libro e quel luogo o tra voi e quel luogo. Ci si può proporre nelle scuole se il libro è per ragazzi, ci si può rivolgere al comune nel quale è ambientato, etc. sottolineando la motivazione della proposta.

CHIARIRE A CHI TOCCHI VENDERE IL LIBRO
Logisticamente, la presentazione in libreria, o organizzata da una libreria, è la più semplice. Voi presentate il libro, loro vendono e tutti sono contenti. In qualsiasi altro luogo bisogna capire bene a chi tocchi vendere il libro. La casa editrice può lasciare dei libri in conto vendita ad associazioni, biblioteche etc? Oppure si può chiedere al un libraio di fiducia di accompagnarvi per la vendita, oppure ancora si può coinvolgere un librario della zona, se si è lontani da casa.
Questo ha un ulteriore effetto positivo, la libreria sarà invogliata a ordinare il vostro libro e a tenerlo ben in vista a ridosso della presentazione, aumentandone la visibilità a prescindere dal successo della presentazione.
Io sconsiglio sempre la vendita diretta da parte dell'autore. Innanzi tutto mi sa di pratica non etica da parte dell'editore e poi l'autore ha bisogno di tempo per chiacchierare con i lettori, firmare le copie... Non può occuparsi, tranne rari casi di forza maggiore, di resti e monetine.

Chiarito il dove la presentazione deve avere luogo e a chi tocchi il compito di vendere le opere, ci si può focalizzare su altri particolari.

Chi deve presentare il libro/l'autore?
Qualcuno che conosca l'opera e l'autore. È piuttosto imbarazzante trovarsi all'ultimo momento con un presentatore che tenta l'arrampicata libera sugli specchi o, peggio, riempie le proprie lacune con uno show personale. Meglio parlarsi francamente. L'organizzazione della manifestazione deve presentare un libro alla settimana e non può leggerseli tutti? Poco male, concordate qualche breve frase prima che la parola sia ceduta all'autore.
Se invece il presentatore è una persona di fiducia, un amico o qualcuno che ha apprezzato il libro si può progettare una presentazione a intervista, con un rapido botta e risposta.

Presentazioni con più autori?
Io, in generale, sono assai favorevole alle presentazioni con più autori, che evitano l'effetto noia. Ci devono, però, essere delle condizioni. Ci deve essere un filo conduttore tra le opere e/o gli autori che diano un senso alla cosa. E ci deve essere un moderatore che garantisca lo stesso spazio a tutti. Se le opere sono di uno stesso genere è interessante vedere come autori diversi rispondono a una stessa domanda. Mi è capitato di partecipare a una presentazione presso Gli amanti dei libri che ricordo con particolare piacere. Eravamo tutte gialliste con romanzi ambientati a poca distanza l'uno dall'altro e ci era stato chiesto di portare un oggetto che parlasse di noi e la foto del nostro autore di riferimento. Ne è uscita una serata briosa e arricchente, sia per noi che per il pubblico. Al contrario ricordo una tavola rotonda in cui non sono quasi riuscita a prendere la parola.

Lettura di brani dell'opera?
Questa può davvero trasformarsi in un'arma a doppio taglio. 
Può funzionare solo a determinate condizioni. Il brano da leggere deve essere breve e di senso compiuto, al peggio meglio scriverne uno ad hoc pensato appositamente per la lettura ad alta voce. A leggere deve essere un attore o comunque qualcuno abituato a farlo.
L'improvvisazione è deleteria e può far sprofondare nel sonno anche il pubblico più attento. A me è capitato di staccare letteralmente la spina dell'attenzione durante letture particolarmente verbose. 
Sconsiglio gli attori dal leggere brani della propria opera a meno di non possedere comprovate doti attirati.

Inserire video e/o immagini?
Dal mio punto di vista il rischio maggiore di una presentazione letteraria è la noia. Quindi qualsiasi cosa possa aiutare a rendere la presentazione maggiormente interattiva è la benvenuta. Bisogna però informarsi bene sulla logistica. Più volte mostrare un banalissimo power point si è rivelato molto più complicato del previsto... 

A questo punto non mi resta che chiedervi qual è la vostra esperienza in merito alle presentazioni di libri, sia come autori che come spettatori.

E non posso non lasciarvi con il calendario delle presentazioni di Delitti di lago. Quelle in blu sono le date a cui anch'io dovrei essere presente.

  • mercoledì 22 aprile ore 21 Spazio Melampo Via Tenca 7 Milano #ioleggoperché Noir - Sabrina Minetti parla dei Delitti di Lago

  • giovedì 23 aprile - giornata mondiale del libro - ore 20.00 Libreria Alberti Verbania - Corso Garibaldi 74 Intra

  • venerdì 24 aprile 21 al Comune di Golasecca Piazza della Libertà, 3

  • sabato 25 aprile ore 17.30 Feriolo di Baveno - Ristorante Vistacqua - Lungolago

  • sabato 2 maggio 16.00 Villadossola La Fabbrica di Carta Corso Italia, 13, Villadossola

  • domenica 3 maggio - Alzo di Pella - 16.30 Associazione Culturale Famiglia Alzese Via dell'Asilo 1 - organizzato in collaborazione con Libreria del Lago di Laura Spinelli (con degustazione tisana di Stresa

  • mercoledì 6 maggio 19.30 Libreria Russomanno piazza San Rocco 
  • 16 6537 Grono  (Canton Grigioni - Svizzera) 

  • sabato 9 maggio ore 17.30 Belgirate sala Borsieri - Via Borsieri 

  • giovedì 14 maggio ore 21 Varese - Villa Panza

  • venerdì 5 giugno 20.30 Nebbiuno  Sala Casa Fassi Piazza IV novembre (in collaborazione Biblioteca Teresa Donati)

  • sabato 6 giugno Gallarate 17.30 Libreria Rinascita Vicolo del Prestino 3 - presenta Emiliano Bezzon

37 commenti:

  1. Interessante, anche se io non ho le competenze per esprimere un'opinione al riguardo. :)

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    1. Andare alle presentazioni dei libri è comunque un buon modo per conoscere nuovi autori e iniziare ad annusare l'aria per quando toccherà a te.

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    2. Da spettatrice ne ho viste molte. :)

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  2. Una cosa che non avevo mai fatto con i romanzi precedenti e che mi è capitato di fare due volte con "Il piano del Gatto" sono i firmacopie in libreria. Forse ne avevamo fatto uno ad Arona con Delitti d'acqua dolce con esisti tragici. Innanzitutto non sono vere e proprie presentazioni, non durano i classici 40/45 minuti e a mio avviso sono più impegnativi. Le mie due esperienze sono state fatte in librerie di Milano non tanto grandi, quelle in cui il cliente ha un certo rapporto con il libraio il quale conosce i gusti di chi oltrepassa la porta e può indirizzare i potenziali acquirenti dall'autore che, in piedi o seduto accanto a una pila di suoi libri, spende due parole due per incuriosire il cliente e invogliarlo all'acquisto.
    Certo detto così lo scrittore sembra una specie di venditore porta a porta, una cosa non fattibile per timidi o per quelli che non hanno un minimo di scioltezza per vendersi. E in effetti...
    Io ho trascorso due pomeriggi promuovendo quello che avevo scritto e per me che sono abbastanza chiuso è stata un'esperienza piacevole. E' vero, bisogna imparare a non essere insistenti più del necessario, bisogna imparare a capire quale cliente è interessato a un giallo piuttosto che a un libro di Cristina Parodi, bisogna trovare una frase o un gesto per introdursi, per strappare magari un sorriso e far si che chi entra perda un minuto a sentirti. Ma mi sono divertito...Più dell'ultima presentazione in libreria nella quale si è vista una sola persona...

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  3. Vorrei aggiungere che in questo caso, come dicevi tu a proposito delle location, a mio avviso deve essere una libreria in cui il libraio faccia una buona parte di promozione, spingendo sul fatto di avere l'autore presente che può, volendo, autografare il libro. Alla fine ci guadagna anche lui. Se invece, com'era successo ad Arona, l'autore non è appoggiato ma vaga come un normale cliente, allora tanto vale...

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    1. Sì, io non ho buone esperienze per il firmacopie. L'affluenza a una presentazione è sempre un fatto misterioso. A volte basta una partita o una giornata di sole e ci si trova quasi soli alle presentazioni. Immagino faccia parte del gioco...

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  4. Da organizzatore di eventi similari mi sono spesso ritrovato a dover capire la logistica dell'evento.
    Guarda, è vero che abbinare la presentazione ad altro è un'arma vincente, e lo si può fare o durante un macroevento o come evento collaterale.
    Le volte che ho dovuto organizzare (assieme alla mia associazione) una cosa così, ci abbiamo sempre abbinato una degustazione (magari di birra artigianale) e ovviamente delle letture. In un caso, anche delle diapositive con racconti dal vivo ;)

    Moz-

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    1. Le degustazioni vanno sempre forte, sopratutto quando sono a tema. Anch'io sono stata anche dall'altra parte, quando lavoravo per un'associazione e cercavamo di fare sempre delle degustazioni. Sulle letture sono un po' scettica, mentre ha funzionato molto bene una presentazione intermezzata da brani musicali suonati dall'autore.

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  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. Mi sono sempre chiesta se vale la pena di fare promozioni. Da lettrice non sono mai andata ad una presentazione. Da scrittrice mi chiedo chi parteciperebbe ad una presentazione di un libro di una perfetta sconosciuta.

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    1. Quando un libro mi incuriosisce e la presentazione è comoda ci vado con piacere. Da autrice direi che a ogni presentazione, se ben organizzata, si aumentano i lettori, sopratutto se si tratta di presentazioni inserite in manifestazioni più ampie, che hanno un loro pubblico abituale. Ovviamente non trasformano un libercolo in un best seller, ma possono aiutare a innescare un passaparola positivo. Altrettanto ovvio è che funzionino per il cartaceo, che può essere acquistato al momento, per il digitale la presentazione tradizionale risulta un po' meno adatta.

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    2. La casa editrice mi ha lasciato sola per la promozione. Continua a suggerirmi di girare le librerie per chiedere di presentare il libro. Già questo è uno scoglio per il mio carattere chiuso, ma poi proprio non saprei da dove cominciare.

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    4. Prova magari con le biblioteche, di solito loro hanno dei programmi di presentazione già avviati. Comunque anch'io sono timida e ti capisco, adesso dovrei rimettermi a organizzare presentazioni, ora che il PAS è finito, ma me ne manca un po' l'energia.

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    5. Te lo consiglio anch'io. In media direi che le presentazioni più riuscite degli autori che conosco son tutte state fatte in biblioteca.
      Con la libreria devi essere fortunata, se il libraio è capace a coinvolgere qualche cliente che sa essere interessato e magari a informarlo dell'evento ben venga... diversamente se devi portare in libreria i tuoi amici e parenti che senso ha?

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    6. Alcune librerie hanno programmi di presentazioni simili a quelli delle biblioteche e lì, di solito, funziona. In caso contrario la riuscita è molto a rischio

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  7. Vado spesso alle presentazioni dei libri, a Milano il problema è star dietro ai tanti eventi. Se il libro è ben presentato da chi l'ha ovviamente come sottolinei tu, letto, esce sempre bene, anche se non è scontato il mio acquisto. Da autrice ne ho fatti aspetta li conto: 8, e mai in libreria. Sono stati tutti molto diversi, e ugualmente coinvolgenti, sulle vendite non bisogna sperarci troppo, soprattutto sono imprevedibili, si va da 1 copia a credo 20 o poco meno, so che aprii 2 pacchi da 10 e credo che li finii, se si sostengono delle spese di trasferta è impossibile rientrare nel budget e solo l'ultima volta ho avuto un rimborso, ma mi sono molto divertita sempre, e ho incontrato lettori venuti apposta per me e capitati per caso, ecco credo sia molto importante la pubblicità fatta per tempo e su diversi canali, per avere un buon riscontro in termini di presenze, poi se l'evento è ben organizzato, io ho sempre avuto organizzatori eccezionali e anch'io sono abbastanza brava in queste cose, la soddisfazione è garantita, il rinfresco finale anche piccolo è gradito. Sandra

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    1. Sì, mi ritrovo in tutto quello che dici, salvo che non mi ritengo molto brava in queste cose, anzi... Ho imparato molto facendo le presentazioni per le antologie, in gruppo, seguendo l'organizzazione della curatrice, come vedi anche quest'anno ha messo su un tour di presentazioni con i fiocchi.
      Io difficilmente riesco ad andare lontano da casa mia, un po' per i costi, un po' per i tempi e questo, ovviamente, mi penalizza.

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  8. Questo argomento mi è molto caro perché anch'io mi sono trovata alle prese con l'organizzazione di due presentazioni del mio libro: sono avvenute entrambe in due librerie, una, piccola, di Caltanissetta, l'altra più strutturata di Catania (era una Mondadori). Tutte e due le esperienze sono state positive, le serate riuscite bene. Preventivamente mi ero scelta la persona adatta a presentare il libro, una persona che avesse letto ed apprezzato il romanzo, che sapesse cogliere le giuste sfumature e che sapesse porre le giuste domande. Io, timidissima, ho reagito bene: ho raccontato, riposto, incuriosito, ma il discorso era stato preparatissimo nei giorni, che dico, nei mesi, precedenti! Te lo immagini una mortalmente timida alle prese con l'improvvisazione? Ciò nonostante sono stata naturale, c'era persino la telecamera di un Tg locale che ha ripreso l'evento. Nel primo mi accompagnavo ad un'artista, carissima amica mia, che ha presentato la sua mostra di quadri: la libreria era allestita con gli stessi; per l'occasione ci siamo inventate un ponte, fra la sua arte e la mia scrittura, che calzava a pennello! A Catania era soltanto il mio libro a farla da padrone. Poi, ho anche partecipato come ospite ad un evento carino, organizzato da un'associazione culturale: sul palco ero con altri ospiti più illustri, ma il libro aveva una sua ragione marginale, perché, in realtà, il tema era un altro.
    La parte più difficile?
    La dedica da apporre nel libro di amici e parenti intervenuti che mi ha messo in crisi più della stessa presentazione!

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    1. Anch'io vado in panico con le dediche!
      Penso che anche per noi timidi la presentazione possa essere un buon momento di promozione, ma anch'io, come te, vivo con molta ansia il prima!

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  9. Ho fatto presentazioni nei luoghi più diversi, dal bar alla libreria al firma-copie in edicola, presso un'enoteca letteraria, e presso un centro culturale, e devo dire che ogni volta è stato come giocare alla lotteria.

    Una cosa però l'ho capita, che ci deve essere un'ottima sinergia tra tutti gli attori, altrimenti non funziona. La prima presentazione de "Il Pittore degli Angeli" la feci in un bar della mia città, mi aspettavo due persone, incluso me e il marito, invece fu bellissimo. Il bar era pieno zeppo perché: a) il gestore ci sapeva fare con i clienti; b) la libraia aveva fatto un ottimo battage pubblicitario con social networks, clienti e locandine; c) avevo diramato anch'io la notizia per bene presso parenti e amici. La volta successiva, con l'altro romanzo, le condizioni erano cambiate, quindi: a) il gestore non era più lo stesso, ma una coppia che aveva già fatto scappare i clienti più affezionati; b) la libraia era in altre faccende affaccendata; c) la data non era delle migliori, e molti erano via per il ponte. All'Enoteca Letteraria di Roma non c'era moltissima gente, ma il titolare e il luogo sono deliziosi, davvero da sperimentare. E ci siamo divertiti un sacco. La presentazione alla Fonderia delle Arti, l'ultima, è stata (per me) strepitosa, con l'attrice che leggeva i brani, grande partecipazione di pubblico e molte domande.

    Al firma-copie non ho quasi parlato, anche perché c'era l'editore, io stavo covando l'influenza e non avevo voce. Quindi è stato un bene, perché ho osservato, e ho capito che da sola non farei mai un firma-copie. Mi vergognerei troppo nel fermare la gente e proporre il libro in poche parole.

    Mi manca la presentazione in biblioteca, è un luogo che mi piacerebbe molto!

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    1. Sì, serve sinergia e a volte non basta neppure quella. Ricordo una presentazione in una biblioteca con una bibliotecaria molto attenta, molta promozione, ma... C'era la finale di non so quale coppa! Risultato? Presenti due gatti. La volta dopo, stesso posto, ottimo riscontro. A volte è un po' il caso che rema contro.

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    2. A volte ho avuto la sensazione di sbagliare completamente data, perché magari in concomitanza con altri eventi come dici tu (coppa, ponti, sagre, ecc.). Del resto occorre anche organizzare le presentazioni con un certo anticipo mettendosi d'accordo con le persone, e non si può avere un calendario aggiornato su tutto quanto.

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    3. Oppure il primo sabato di bel tempo dopo un mese di pioggia. E chi ha voglia di chiudersi in libreria?

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  10. Prima o poi mi presenterò a uno di questi eventi, mi metterò la parrucca e gli occhiali da sole per non farmi riconoscere, poi ti tempesterò di domande difficilissime... hehehe

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    1. Considerando la mia attitudine a riconoscere i visi è più facile che non ti riconosca neppure se hai un cartello con su scritto "Sono Lisa"... Ma, giuro, non lo faccio apposta!

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    2. hahaha beh se ti può consolare ieri mi sono accorta che i miei vicini di casa non hanno una casa, ma vivono in un camper in fondo al giardino. Vivo di fronte a loro da un anno, e l'ho notato solo perché qualcuno me l'ha detto! X_X

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    3. Allora mi capisci! Non lo faccio apposta, ho una memoria fenomenale per alcune cose, ma associare nomi e facce è al di sopra delle mie possibilità!

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  11. interessantissimo! Ho partecipato a Sentieri di parole il laboratorio di scrittura espressiva organizzato dall'istituto dove sono in cura e pubblicheranno i nostri elaborati e già ci hanno detto che come gruppo dovremo essere presenti alle serate di presentazione del libro e poi , come gruppo continuiamo a scrivere a più mani ... ho scoperto quanto sia bella la scrittura, sia che abbia uno scopo terapeutico (medicina narrativa, blogterapia), sia che sia un puro piacere per se stessi..
    Buona giornata
    Annamaria

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    1. Sono sicura che anche le presentazioni saranno un momento emozionantissimo!

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  12. Bello questo post. In effetti mi sono sempre chiesto come avvenissero queste cose. Ammetto che non sono mai andato a una presentazione. In genere sono schivo. Fra due mercoledì avrò il mio battesimo con Irvine Welsh, che viene a Torino per presentare il suo ultimo libro. Se posso essere sincero fino in fondo, trovo che organizzarsi da soli una presentazione, per un autore, sia un po' degradante. Capisco che il termine possa suonare forte e forse sproporzionato, ma essendo io di indole parecchio schiva (alla faccia che sono un venditore con i fiocchi dei prodotti degli altri...), per me sarebbe inaccettabile. Probabilmente non lo farei affatto.

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    1. Mah, in realtà, se l'editore ha fatto bene il suo lavoro, più che altro vieni invitato. Però i dettagli pratici, spesso, li concordi tu con l'organizzatore, quindi conviene avere un'idea sia delle proprie capacità oratorie sia di cosa sia meglio abbinare al proprio libro.

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  13. Non riuscirei a parlare davanti a un pubblico vasto. E non se ne parla che leggo davanti a tutti, neanche a due persone :D
    Meglio uno abituato a farlo, hai ragione.

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    1. Appunto, la lettura può essere un'arma a doppio taglio. Poi non è che di solito alle presentazioni vengano 2000 persone, se ce ne sono 30 è un successo.

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    2. 30 per me sono un vastissimo pubblico :D

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  14. Argomento pratico molto interessante, perché non se ne parla mai. Ho scarsa esperienza diretta, ma mi è capitato di assistere a qualche presentazione altrui, e devo dire che hai ragione su tutto. Aggiungo che le eventuali foto devono "funzionare". A una presentazione nella mia zona sono state proiettate delle diapo che ritraevano la piazza e le vie della cittadina, le montagne, i boschi, solo perché il romanzo è ambientato qui. Senza una parola di commento, e senza reale attinenza con la storia, era peggio di un vecchio documentario senza l'audio.

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    1. Sì, certo, ogni "aggiunta" va resa funzionale, se no accresce, invece che diminuire, l'effetto noia.

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