venerdì 28 aprile 2017

Treccia d'amore – racconto inedito, epilogo


Parte quinta

Parte quarta

Parte terza

Parte seconda

Parte prima

Riassunto (non più così tanto) breve

Eris ha ottenuto il permesso di partecipare, prima e unica donna, alla corsa dell'isola di Tiv perché suo padre spera possa attrarre le attenzioni del sovrano, Amrod, che parteciperà a sua volta. A tal fine Eris acconsente a far preparare un incantesimo, la Treccia d'Amore, che dovrebbe far innamorare di lei l'uomo. Perché l'incanto possa essere intessuto, servono però tre capelli della persona da ammaliare e infine un bacio, anche non romantico, da quella stessa persona. 
Eris riesce ad attirarsi le simpatie del sovrano, del ciambellano di corte, lord Adman Kalay e del generale Tivan. Percepisce anche un sottofondo di tensione nei rapporti tra i tre uomini. 
Il giorno prima della gara, inaspettatamente, Amrod chiede ad Eris di desistere dal suo intento, ma la ragazza si mostra irremovibile e riesce anche a farsi dare alcuni dei capelli del sovrano. Capisce, tuttavia, che quella che sta per cominciare è qualcosa di più di una semplice competizione.
La gara inizia nonostante le pessime condizioni atmosferiche. Eris, Amrod e Tivan riescono comunque ad accumulare un certo vantaggio e decidono di allearsi fino al tratto finale della gara. Eris scopre la causa di parte della tensione del sovrano: è convinto che durante la corsa qualcuno attenterà alla sua vita e non vuole che la ragazza rimanga coinvolta. Per maggiore sicurezza, Eris viene convinta a passare la notte nel campo protetto dalle guardie del sovrano, dove ha modo di conoscere meglio lord Kalay, ciambellano e confidente del sovrano, per cui prova un'istintiva simpatia. Considerando le voci che girano a corte, Eris, però, non può non chiedersi se lord Kalay non sia in realtà l'amante di Amrod.
Durante l'ultimo giorno di gara, Amrod, Eris e Tivan incappano nei sicari. La ragazza ha modo di osservare la spietata efficienza con cui il sovrano si libera dei suoi assalitori, cosa che non può fare a meno di inquietarla. Tutto sembra risolto, quando Tivan si rivela parte della congiura. Riesce a ferire il sovrano e poi entrambi gli uomini, nella lotta, cadono in un fiume in piena. Eris si getta al loro inseguimento nella speranza di salvare il sovrano.
Accorre immediatamente anche lord Kalay e insieme i due riescono a recuperare Amrod, ma si accorgono che l'uomo non sta più respirando. Sotto la guida di lord Kalay, Eris riesce a far rinvenire il sovrano. Nell'operazione, le labbra di Amrod e quelle di Eris si sfiorano, facendo probabilmente attivare l'incantesimo d'amore. Infatti, una volta riavutosi e circondato dai suoi uomini, Amrod insiste perché Eris riprenda la gara, ma prima di farla ripartire la bacia davanti a tutti. Lord Kalay, in particolare, non sembra felice dell'evento.
Eris riesce poi a rimontare sui suoi avversari e a vincere la corsa, ma si scopre assai più confusa di quando la competizione era iniziata.

EPILOGO

La premiazione si svolse quella stessa sera, dopo la cena, alla presenza di Amrod. 
Il sovrano sedeva immobile sul suo trono e aveva occhi vitrei sopra profonde occhiaie, tuttavia era lì, vivo, a rassicurare la corte. In piedi di fianco al seggio, Adman Kalay non aveva un aspetto molto migliore.
Quando il sovrano la chiamò, la sua voce era poco più di un sussurro.
– Inchinatevi – le disse Amrod. – È un’esperienza rara essere sconfitto da una tale bellezza e un tale coraggio. Ammirate Eris an’Tay, campionessa della Corsa dell’Isola di Tiv!
Con mani che tremavano, le mise sul capo una catenella d’oro che le posizionò un piccolo rubino al centro della fronte.
– Abbiamo trovato Tivan, è morto. Pensavo voleste saperlo – le sussurrò Amrod mentre si rialzava.
  – Grazie.
Si girò per accettare le acclamazioni della sala.
Non se l’era immaginata così, la sera della propria vittoria. Pensava sarebbe stata euforica, leggera e appagata. Invece era dolorante, confusa e preoccupata.

In qualche modo, Amrod riuscì a raggiungere i propri appartamenti. Si accasciò sulla prima poltrona che trovò. Pensò che avrebbe potuto rimanere lì per sempre, invece, sarebbe sicuramente giunto qualcuno a controllargli le medicazioni. Ora molti dei suoi sudditi l’avrebbero immaginato, oltre che amante d’uomini e quindi infido e vigliacco per definizione, anche incapace di state in sella. E Tivan, pur di non infangare la propria reputazione, aveva preferito sporcarsi l’anima… 
Una porta secondaria si aprì e il ciambellano entrò nella stanza.
– Va’ a riposare, sei stanco anche tu – gli disse Amrod.
– Voglio essere sicuro che il mio lavoro non vada sprecato.
  – Non ho in programma di morire, per questa sera. 
  – Non puoi certo farlo adesso che finalmente tutti i pettegoli di corte hanno qualcosa di cui parlare. Le voci si stanno già diffondendo.
Il tono del ciambellano non era priva di durezza e Amrod evitò il suo sguardo.
– Non so cosa mi sia preso… – mormorò, incerto. – Mi sembrava…  Giusto…  Certo che lei è…  Speciale.
– Addirittura in grado di farti incespicare sulle parole, sì.
– Dovrebbe essere il principe a salvare la fanciulla, non il contrario. Però sarebbe una superba leylady.
– Sì.
– E un ottima madre per… 
– Naturalmente.
– Ah… 
Amrod alzò infine lo sguardo e fissò il lord ciambellano. Occhi grigi in occhi grigi. Fu il leylord ad abbassare lo sguardo per primo. Si afflosciò nella poltrona.
– Ah… Per lo Spirito, che situazione… Io…  Tu…  Va’ da lei, alla prima occasione, dille tutto.
Kalay inarcò un sopracciglio.
– Ormai io credo che si sia fatta delle aspettative. Le voci corrono, nella reggia.
– All’inferno le voci. Dille tutto – insistette Amrod. – È intelligente. Lasciale la possibilità di valutare.
– Ne sei sicuro?
– Te lo ordino. Obbediscimi, almeno una volta.

Era una mattinata tersa e fredda.
Eris non era riuscita quasi a dormire. Era scivolata fuori dalla camera all’alba, facendo attenzione che Aleiana non si svegliasse e ora passeggiava nel parco della reggia, con la rugiada che le bagnava gli stivali e la gonna.
Di certo, ormai, qualcuno della guardia di Amrod aveva raccontato a qualcun altro del bacio. Entro breve, sarebbe stato di dominio pubblico che il leylord, dopo quasi dieci anni di regno in cui mai aveva mostrato interesse per le più ricercate bellezze del Leynlared e degli stati vicini, aveva baciato una giovane donna. Una dama, per di più, dal lignaggio impeccabile, ma sgraziata, che vestiva come un uomo e preferiva le stalle ai ricevimenti. Fortunatamente, Aleiana ancora non ne sapeva nulla e questo dava ad Eris quanto meno il tempo per riflettere.
Non riusciva a mettere ordine nelle immagini e nelle emozioni. Mani che uccidevano e mani che salvavano. Mani che, con tutta probabilità, erano soddisfatte le une delle altre…
Non aveva mai pensato di poter davvero sedurre Amrod, né che la Treccia d’Amore potesse funzionare. Ma, era innegabile, le sue labbra e quelle del sovrano si erano incontrate, in uno strano, non cercato bacio, mentre cercava di fargli recuperare il respiro. E dopo lui l’aveva baciata di nuovo…
Era l’uomo più bello che avesse mai incontrato, questo era certo. Era anche il più intelligente e il più freddo. Un uomo in grado di guardare l’agonia di un nemico avvelenato senza battere ciglio. Un uomo, senza dubbio, in grado, se lo avesse voluto, di nascondere un amante persino a una corte pettegola e invadente come quella. Possibile che una simile volontà potesse essere piegata da un incantesimo? E lei lo voleva, un uomo che la amasse perché costretto da un incantesimo? E, infine, potendo ipoteticamente scegliere tra tutti gli uomini del mondo, avrebbe scelto proprio Amrod del Leynlared? Quale donna non lo avrebbe scelto? Eppure continuava a pensare ad altre mani e ad altri occhi, grigi quasi come quelli di Amrod, ma più allegri. Non c’era mai allegria nello sguardo di Amrod. Senza contare che, come aveva già calcolato, quei due paia d’occhi dalla tonalità così simile erano forse ben paghi di fissarsi a vicenda…
– Vi cercavo, ma non vi facevo così mattiniera.
Eris si voltò di scatto. Lord Adman Kalay sembrava davvero avere la capacità di materializzarsi dove gli pareva, nel Sal.
– Non riuscivo a dormire – gli disse.
– Perché?
Se c’era qualcuno che aveva diritto a una spiegazione, era lui.
– Ho fatto fare una Treccia d’Amore con i capelli di Amrod e temo si sia attivata ieri, mentre cercavamo di salvarlo.
Nel volto prima serio del ciambellano passò un lampo di divertimento.
– Temete? Metà delle donne, qui, ucciderebbe per un risultato simile.
– Forse. Non voglio che si innamori di me per un incantesimo. Non voglio mettermi tra lui e il suo amante, credo che abbia molto più diritto di me al suo cuore.
Ecco l’aveva detto.
– Come fate ad essere sicura che ci sia un amante? – gli occhi di Kalay luccicavano.
A questo punto, tanto valeva dire tutto.
– Ieri, quando era senza casacca, ho intravisto quello che sembrava segno di un morso sul suo petto. Non credo che se lo sia procurato in combattimento.
Lei era arrossita, Adman invece era scoppiato a ridere.
Una risata incontenibile, che gli portò le lacrime agli occhi. Dovette appoggiarsi al tronco di un albero. Eris si era aspettata che si offendesse o che fingesse incredulità.
Kalay ci mise un poco a riprendersi.
– Perspicace in modo quasi pericoloso, eh? Scusatemi… Non era questo il tono che volevo dare alla conversazione, davvero…  Solo che…  Scusate. 
Il viso tornò serio, ma gli occhi continuavano a ridere.
– Non siete voi il suo amante? – chiese Eris perché a quel punto la situazione iniziava a farsi surreale.
Non l’aveva certo sognata, l’intimità tra loro.
– No. Io… Non avete dormito per questo? Perché non volevate mettervi tra me e lui?
Eris avrebbe voluto sparire, svenire, anche morire era una buona idea. Kalay però era serio e non sembrava offeso. Affettuoso e felice, piuttosto.
– Io…  Non ero sicura di essere innamorata di lui…  In ogni caso, è evidente, sono un’idiota.
– No. Io non sono l’amante di Amrod, sono suo fratello. Illegittimo – vide la confusione negli occhi di lei. – Vi spiego. Quando la leylady era incinta di Amrod, il vecchio leylord prese come amante una cameriera, che rimase a sua volta incinta. La allontanò con un ricco dono, ma dato che nacqui maschio e che Amrod era un neonato malaticcio, la mia nascita fu comunque registrata. Lo scoprii durante la guerra civile. I traditori mi stavano cercando per usarmi e mettermi sul trono come sovrano fantoccio.
– Ci fu un tentativo di spacciare un impostore per il figlio illegittimo del sovrano. – ricordò Eris.
– Sì. A me, però, non andava di essere usato. Quando seppi chi era mio padre, raggiunsi il campo di Amrod per capire che tipo di uomo fosse e… Lo avete visto anche voi. Dopo che ti ha guardato puoi solo fare di tutto per salvargli la vita o per ucciderlo. Ora, se Amrod dovesse morire, i documenti salterebbero fuori per attestare la mia origine e designarmi erede legittimo. Se lui dovesse morire senza figli e io dovessi avere un figlio maschio, sarebbe lui l’erede.
Eris lo fissò.
Come tutti gli enigmi, una volta risolto era semplicissimo. Bastava sostituire i capelli neri con altri biondo-rossiccio, aggiungere barba e baffi e l’uomo che aveva di fronte sarebbe stato identico al sovrano ritratto nel grande quadro nel corridoio principale della reggia. Molto più simile al vecchio leylord di quanto non fosse Amrod che del padre aveva preso solo gli occhi.
– Questo e la vostra posizione vi danno molto potere, immagino – disse.
– Molti incubi. Ieri avete avuto un assaggio, credo, di quello che significa essere leylord.
– Quelli che mi state rivelando sono segreti ben difesi, immagino.
– Sì, io… Quello che sto cercando di dirvi… – Kalay sembrava aver perso tutta la sua sicurezza. Fece un passo verso di lei, poi arretrò di nuovo e riprese fiato. – Voi potete davvero diventare leylady, adesso, se lo volete. Ci sono testimoni che hanno visto il leylord baciarvi e lui non è il tipo d’uomo che lasci una cosa a metà, quali siano i motivi e le condizioni nei quali l’ha iniziata. Basterà un vostro cenno. Io… So di non poter competere con mio fratello su molti aspetti, ma so che c’è una cosa che posso fare meglio di lui, senza bisogno di incantesimi o botte in testa: innamorarmi di voi e amarvi per tutta la vita, se me lo permetterete.
Eris lo fissò inebetita, pensando alle sue mani grandi e dolci, fatte per salvare. Mani che avrebbero potuto prendere tutto, ma che preferivano proteggere e rimanere vuote. Anche ora, non cercava di afferrarla e non avrebbe in ogni caso portato rancore. Ma le sue mani rimanevano aperte, nel caso fosse lei a voler afferrare lui.
– Non dovete darmi una risposta ora, naturalmente – disse lui, incerto.
– No… Sì…  – gli prese una mano con entrambe le sue e la strinse forte. - Ma c’è una cosa che devo fare immediatamente, trovatemi una candela.
– Una candela?
– Devo bruciare quella maledetta treccia con la fiamma di una candela, per romperne l’incanto. Non si sa mai. Poi, se volete, potrete baciarmi.

Illustrazione di Viola S.
Ed eccoci arrivati alla fine! Ringrazio moltissimo chi ha avuto la pazienza di leggere fin qui. So per esperienza che i racconti a puntate su un blog funzionano fino a un certo punto e necessitano parecchia concentrazione. Fino a questo punto, però, a livello di visualizzazioni ha retto benissimo e qualcuno mi ha anche lasciato il proprio commento via Fb (grazie infinite). 
Spero che anche il finale sia piaciuto. Pur avendo un andamento lineare è un racconto a cui sono molto affezionata. Per motivi che hanno a che fare, suppongo, con la parte più ombrosa del mio carattere non mi capita quasi mai di scrivere storie d'amore a lieto fine e spesso i protagonisti femminili non si prestano al tipo di storia che ho in mente. Qui invece, anche se Amrod quasi ci rimane secco, c'è una nota di spensieratezza per me insolita. Infine, ho particolare simpatia per lord Kalay, che appare anche in altri miei racconti, ma quasi sempre con un ruolo defilato che non rende giustizia alla sua natura pratica e solare.
Questi stessi personaggi (senza note di spensieratezza, temo) li potete trovare anche nei racconti conclusivi dell'antologia La spada, il cuore e lo zaffiro

10 commenti:

  1. Aspettavo si concludesse per lasciare un commento...
    Se questa è la storia che è stata "scartata" per l'antologia, capisco bene perché quelli del RiLL abbiano premiato così i tuoi racconti.

    Complimenti a te per la storia e complimenti a Viola per i disegni.

    PS.
    "i racconti a puntate sul blog funzionano fino ad un certo punto" ?
    D'oh!!

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    1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Nella mia esperienza a ogni puntata le visualizzazioni calavano, ma la mia esperienza conta fino a un certo punto.
      Per l'antologia è stata una questione di lunghezza e di equilibrio interno, ci tenevo molto alla presenza di un altro racconto in cui veniva svelato subito il ruolo di Kalay e che quindi avrebbe annullato l'effetto di questo.

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  2. Questa storia è bella soprattutto perchè la protagonista sono io :-D

    ....scherzo, è bella perchè è bellissima, però io mi identifico così tanto....

    -Viola-

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  3. Bella. Ti dona questo piacevole tocco di romanticismo, Antonella! 🌹
    Eppoi, Kalay è più figo di Amrod, diciamolo! (mi ripeto: disegni perfetti, Viola)
    Io, sono sincera, non sono ben disposta verso le storie a puntate nei blog, ma questa mi ha preso subito e sono contenta di non essermi smentita! 😉

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    1. Io sono di parte e voglio bene a entrambi i personaggi, se Kalay è più gestibile e simpatico, Amrod è narrativamente più interessante.
      E sono felice che tu mi abbia accompagnato fino a qui!

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  4. Grazie mille!!!

    Io li trovo adorabili entrambi in realtà 😗😆

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