domenica 20 gennaio 2013

Visioni - Frankenweenie



C'è poco da fare, ho un debole per Tim Burton formato stop motion.
Ho rivisto da pochissimo sia Batman che Nightmare Before Christmas, osservando come il primo sia invecchiato assai peggio del secondo.

Quando si muove tra i suoi pupazzi animati, Burton può contare su un impianto visivo coerente e ben disegnato, un universo narrativo riconoscibile che vive di un equilibrio quasi perfetto tra tenero e grottesco, tra dolce e macabro.

Di nuovo troviamo un alter ego di Burton stesso (Victor, esattamente come il protagonista de La sposa cadavere), un ragazzino solitario che sogna di fare il regista il cui unico amico è il cane. Quando questo muore, Victor trova logico tentare di resuscitarlo, non pensando che i suoi compagni di scuola vedranno nel portentoso esperimento solo un modo per vincere il concorso di scienze, finendo per risvegliare i mostri che vivono dentro di loro.

Tra citazioni e raffinatezza, la storia scorre lieve, forse non sorprendente nel suo svolgimento, ma a cui è piacevole abbandonarsi.

Qualcuno ha fatto notare che questo film viene dal passato di Burton, da un corto del 1984, quando cioè era ancora il cantore dei disadattati, che la vittoria la portavano solo nel nome, mentre ormai, nei suoi ultimi lavori anche i suoi mostri sono diventati vincenti e senz'anima.
Può essere.
Io, semplicemente, trovo Burton più a suo agio con i pupazzi animati, che non con gli attori in carne ed ossa da far interagire con gli effetti speciali.

Voto: 8

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