lunedì 26 maggio 2014

Le prime righe di una storia


Ieri sera, finalmente, ho scritto le prime righe di "Una storia piena di streghe".
È sempre un momento strano, di bilanci, propositi, speranze e paure.
Ho sempre paura di iniziare una nuova storia. E se poi non riesco a finirla? E se poi fa schifo? Se mi porterà via un sacco di tempo e poi non uscirà mai dal mio computer? E se non sono più capace di scrivere? 
Sono circa venti giorni che non scrivo. In parte perché mi sono ammalata, in parte perché ho lavorato sulla trama, la sinossi e i personaggi. Venti giorni sono sufficienti per farmi venire il panico da "non mi vengono più le parole". Che poi è sempre così, ogni volta. Arrivo a un punto in cui prendo un bel respiro e mi dico "va be' inizio come viene, giusto per rompere il ghiaccio. Tanto poi l'inizio lo rifaccio." Statisticamente l'inizio, che sia di racconti o di altro, è poi la parte che modifico meno.
Mi sono resa conto, non senza stupore, che questo è il quarto romanzo che inizio su questo computer.
Niente strani programmi di gestione, per me. Uso il mac e quindi mi basta il fedele Pages, che è l'equivalente di word. Fedele perché in quattro romanzi non si è mai impallato o chiuso inaspettatamente. Neppure una volta. 
Creo una cartella, scelgo una sigla e poi si comincia, un file per capitolo. Così è nato, ieri, 3PM01, il primo file/capitolo di "Una storia piena di streghe".
I suoi fratelli stanno abbastanza bene. Il più vecchio (sigla CD) sono sempre più convinta che non vedrà mai la luce, ma è anche grazie al suo piazzamento al Tedeschi, l'anno scorso, che gli altri possono esistere. SH è quello che vedrà la luce a ottobre (e in questo caso capire per cosa stia la sigla non è difficile). 
"Una storia piena di struzzi" è invece il fratello maggiore di "una storia piena di streghe" e il loro destino è strettamente legato. Forse, non saprò nulla delle possibilità di "Una storia piena di struzzi" prima di aver completato questo. Perché questi sono i tempi dell'editoria. Si scrive di corsa e poi si aspetta. Si revisiona di corsa. E poi si aspetta.
Adesso si corre. 
Le ansie spariscono con le prime righe. 
Perché è bellissimo iniziare un romanzo nuovo. Sono come i primi momenti di una corsa. Dopo un attimo di caos iniziale, sembra di avanzare senza alcuna fatica. I crampi, la stanchezza e i cali di zucchero arriveranno. Si sa che arriveranno, ma percorrendo i primi metri non ci si pensa. All'inizio la corsa è solo gioia. Esattamente come la scrittura.
E quindi si parte. C'è qualcuno che scende lungo una scala umida, con una torcia in mano. È il mio personaggio che scende, ma lo faccio anch'io, mentre mi inoltro nell'oscurità della narrazione.

14 commenti:

  1. Ciao, se ho ben capito hai già tutta la trama?
    Leggendo le tue parole ho visto il finale: lo stesso personaggio che sale una scala piena di luce.
    Buon lavoro.

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    1. Grazie!
      E sì, io lavoro facendo prima una scaletta abbastanza dettagliata, anche se tutto poi può cambiare in corsa. Quindi non credo che finirà con le scale, o magari sì, alla fine il bello di questo momento è che la storia esiste solo in "forma liquida"

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  2. Che bel post, stai infilando un post fantastico dietro l'altro. Lo slancio creativo dei primi passi sono davvero impagabili, il motivo più alto per cui continuo. Un bacione
    Sandra

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    1. Grazie anche a te, Sandra! E sì, è un momento davvero bello, anche se il mio preferito è poco dopo la metà, quando ormai hai ingranato, ma c'è ancora tanto da scrivere.

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  3. Beh, allora buon lavoro... E' sempre una grande emozione l'iniziar qualcosa :)

    Moz-

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    1. Che bello, state commentando tutti assieme! Grazie anche a te, Miki e speriamo anche di riuscire a finire, l'incompiuto è la mia paura scrittorea peggiore.

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  4. Bel post! :)

    Anche io ho da poco cominciato - o forse sarebbe meglio dire ricominciato, dal momento che mi sono fermata per progettare meglio la trama e i personaggi, e poi ho cambiato tutto - a scrivere il mio primo romanzo.

    La pianificazione non è ancora completamente conclusa, ci sono aspetti ancora da definire, ma ho voluto lo stesso sedermi al pc, e portare avanti i due lavori in parallelo, poiché la paura di bloccarmi nuovamente nella scrittura è incombente e non vorrei che un lavoro preliminare pachidermico diventi un alibi per le mie ansie.

    Ammiro chi dice di essere già al terzo, al quarto romanzo: a volte ho la sensazione (forse tipica di molti esordienti) che una volta giunta al termine di questa prima opera le idee saranno esaurite. Ma, a quanto ne so, è una sensazione di molti :)

    Buona giornata

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    1. Alla fine scrivere un romanzo è questione di pratica e tenacia. La cosa davvero davvero difficile è scriverlo bene. La cosa ancora più difficile è trovagli una casa. Dei tre "fratelli maggiori" di questo, tutti scritti dopo quello edito, solo per uno ho firmato il contratto (e tutto può ancora succedere finché non è in libreria)...
      Quanto all'inaridirsi delle idee, non so. Io mi annoto mentalmente ogni buono spunto e così ho idee per almeno altri 5 romanzi, ma mi dicono che sono abbastanza particolare da questo punto di vista. Più che altro spero di scriverli bene e di trovar loro casa. Tutt'altro che facile...

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  5. Mi riconosco tanto in quella sensazione di incertezza prima di ripartire, con i dubbi sul riuscire a portare a termine il lavoro o sulla sua qualità. Tra saggi e romanzi ho scritto diverse cose, ma quando arrivo alla fine mi sento sempre così stupita... un po' come se il processo fosse magico, un po' come se non credessi di avercela fatta ancora una volta. Chissà se aumenta la fiducia in se stessi, nel tempo, oppure è un passaggio necessario. A me piace molto anche così.

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    1. Sì, anche se ho la sensazione di buttarmi da 10000 metri senza sapere se il paracadute si aprirà o no...

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  6. Adoro queste sigle per la catalogazione!
    In bocca al lupo per questo nuovo inizio.
    Cito il mio prof. delle medie: "Se non sapete come finire decentemente il tema, probabilmente avete iniziato male"... io sono d'accordo con lui.

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    1. Ti ringrazio! E da prof delle medie sottoscrivo quanto detto dal tuo docente!

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  7. Buona partenza dunque! La scrittura è un dissotterrare ciò che è nascosto dentro di noi e portarlo alla luce, e questo ci riempie di gioia... i momenti di crisi arriveranno sicuramente, li affronteremo con le armi della pazienza e del coraggio :-)
    buon mese di giugno Antonella! Ti aspettano gli esami di terza media?

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