Un blog è una finestra verso il mondo tramite cui si parla, si chiacchiera e, a volte, si grida.
Può capitare a volte di passare il segno o di dimenticarsi che la parola scritta non ha intonazione, diventa un sussurro o un'accusa a seconda di come la si legge.
Quello che sono la gente che mi vede ogni giorno ce l'ha sotto gli occhi. Tendo a essere graffiante e caustica con ciò che mi sta attorno, senza risparmiare chi stimo e amo.
Io sono quella che descrive gli amici più cari come un branco di pirania che vengono a divorare tutto ciò che incontrano, eppure loro sanno (gli amici) che sono quella che riempie sempre loro il piatto e che insiste perché escano solo più che satolli. Io sono quella che dico che ammazzerei gli alunni e poi piange quando cambia classe.
Può anche capitare che qualcosa si scriva con leggerezza quando si è arrabbiati con il mondo, si metta qualche parola di troppo (non necessariamente contro chi avrebbe avuto senso prendersela) e poi, passata la bufera ci si dimentichi. E poi passano anni e non si è più quelli, ma gli scritti rimangono lì, giustamente, e fanno l'effetto che fanno.
Se poi tutto questo coinvolge la famiglia è peggio.
Io ho una famiglia numerosa e rumorosa, piena di cugine (e un cugino) e ora anche di cuginette di secondo grado (quasi) tutte bionde e tutte bellissime di cui sono assolutamente fiera.
E siccome a me viene naturale ironizzare sul mondo intero, mi è venuto naturale farlo anche su di loro. Che per anni, da single (o peggio, con uomini sbagliati) ho invidiato per la loro capacità invece di trovare quello giusto (e ora, sia chiaro, le invidio per le bimbe).
E ho ironizzato (troppo) sui regali di poco prezzo. Certo. Siamo in tanti. Tanti. E un pensierino si fa a tutti e quindi si spende poco. E ovvio. L'uscita è stata infelice e voleva rimarcare l'ovvio per suscitare un sorriso. Ma a posteriori mi sembra chiaro che sia stata di pessimo gusto.
E ho ironizzato sui babbi natale (invidiando la capacità delle cugine e degli zii di organizzare e travestirsi)
E ho ironizzato sul karaoke che coinvolge dalla prozia novantenne alla bimba di tre anni. I miei timpani non lo reggono (fisicamente), ma è una cosa carinissima e oggettivamente buffa e prima o poi finirà in una mia storia.
E su tante altre cose ancora.
Tutto ciò risale a diversi anni fa, a una conoscenza del mezzo (internet) limitata, alla scarsa empatia di una ragazza che non sapeva che strada percorrere nella vita e vedeva tutti i suoi parenti, molto più sicuri e sereni. E il non essere come loro le causava un'invidia che poteva prendere forme antipatiche.
Adesso sono una trentenne che non sa che strada percorrere nella vita, continua a vedere una famiglia con parenti che sembrano più sicuri e sereni, ma chiama le cose con il loro nome e cerca magari anche di imparare.
E dunque mi scuso, per quel che vale, senza dire di essere stata fraintesa o arrampicarmi sugli specchi.
Non posso promettere che non offenderò mai più nessuno. Se uno deve scrivere col pensiero di non offendere, è meglio che smetta. Di certo, quindi, capiterà ancora (spero non verso le stesse persone), ci saranno parole di troppo, che poi vorrei non avere scritto. Se me lo farete notare e lo riterrò giusto, ci saranno ancora delle scuse. E magari in questo modo tutte e due le parti saranno cresciute.
E con questo non mi resta che fare a tutti gli auguri di Buon Natale. Con alcuni auguri particolari e ringraziamenti
A mia zia Anna per tutto lo sforzo che fa a tener insieme la famiglia e in particolare per esserci stata, quest'anno, quando ho avuto bisogno di lei
A mia zia Mariella e mio zio Lino che frequento meno di quanto meritino, ma che sono sempre super disponibili. E io sono più tranquilla quando so che mio padre è per funghi con uno dei miei zii, perché non mi devo preoccupare, e sono contenta quando so che sta facendo qualcosa con loro, perché so che lo rilassa e so che può sempre contare su di voi per tutto. E questo è tanto più vero quest'anno, che per mio padre è stato davvero duro
A mia zia Patrizia e mio zio Olinto che ho sempre considerato delle splendide persone e non ho mai avuto occasione di dirlo. Che da anni non frequento nel pranzo di Novembre, ma solo perché sono altrove. E vale allo stesso modo il ringraziamento per quanto ci siete stati vicini nei momenti di difficoltà.
A mio zio Claudio e mia zia Franca Ho sempre definito Claudio "matto come un cavallo" nel senso migliore del termine, cioè geniale. Senza le sue storie non sarei quella che sono adesso. Quando ero piccola, giocavo in una stanza, sotto cui c'era uno dei suoi quadre, che ha colorato per sempre il mio immaginario (era quello del contadino e del covone)
A mia cugina Lorena che per motivi anagrafici è quella che conosco meno. Ed è una cosa che rimpiango.
A mia cugina Stefania, con la quale vorrei parlare di più di viaggi e di scuola. Che stimo per il suo modo di essere e per la sua solarità. Non l'ho mai vista una volta senza un sorriso sulle labbra, credo, ed è una cosa che invidio molto
A mia cugina Chantal che è una cuoca bravissima e ha un'eleganza innata (cosa che io non ho assolutamente)
A mia cugina Manuela che stimo per le scelte di vita e ringrazio per la franchezza
A mio cugino Enrico che è il primo medico della famiglia e ho sempre la sensazione che potremmo essere amici, non solo parenti che si vedono e si scambiano convenevoli, ma poi finisce sempre che ci si dice solo le solite quattro frasi d'occasione
A mia cugina Chiara che un giorno vedrò alle olimpiadi o esporrà quadri in un museo e che mi sembra piena di potenzialità e buon senso.
Non vorrei che prendeste queste cose come un maldestro tentativo di riparazione.
Sono cose che ho sempre pensato e non ci sono mai le occasioni e i modo per dirle.
Se vorrete ancora leggermi, sono qua. Spesso più a nudo che in altre occasioni, con tutti i miei difetti in bella vista. E se sarà possibile ridere insieme sarò felice. Se vi farò arrabbiare, basterà dirlo e litigheremo o ci chiariremo, secondo il caso.
Se volevi commuovermi ci sei riuscita Tenar, il tuo è un post molto bello onesto e coraggioso, non è da tutti ammettere che a volte si è fatto un errore e soprattutto farlo senza che ci sia stato (almeno a mia insaputa) qualcuno che se ne è lamentato. a esser sincero a volte anch'io leggendo questo post non mi sono sempre trovato d'accordo con quello che scrivevi, ma qui e nei post che frequento, ho trovato un clima costruttivo in cui portare idee differenti e pareri non coincidenti arricchisce la discussione e porta a riflettere spingendo il pensiero su sentieri diversi, seguendo il filone di punti di vista ed esperienze differenti dalle proprie. Non è una cosa che capita spesso questa Tenar credimi, ho abbandonato blog che seguivo perchè il clima che si respirava era "pesante" e non c'era spazio per un confronto costruttivo, o ti adatti all'idea del blogger o scattano i duelli via commento o peggio l'eliminazione del commento stesso.
RispondiEliminaDetto questo visto che non riesco a mandarti una mail di buon Natale (il mio computer deve aver deciso di aderire alla condotta di quello di Jamila) colgo l'occasione: innanzitutto di ringraziarti per il tuo racconto natalizio (che leggerò quanto prima) ed augurare a te a Nic ai tuoi cari nessuno escluso ed alla banda di amici e giocatori un buon Natale ed un felice anno nuovo, nella speranza di ptervi vedere di persona in questi giorni di vacanza! Ancora grazie ed auguri!
Mist, in questo caso ho fatto un errore e dato che era legato a qualcosa che avevo scritto erano qui, credo che dovevano esserci le scuse.
EliminaBuon Natale a te a tutta la tua famiglia!
RispondiEliminaMa come non essere contenti di avere una nipote/cugina così??
RispondiEliminaBuon Natale a tutti, e... grazie per il bellissimo draghetto!!
p.s.: quanto mi piacerebbe sapere la storia dello zio, quella di "Ivan bovino": in rete non la trovo...