lunedì 6 giugno 2016

Quando un'opera derivata supera l'originale.

Di solito quando si guarda un film che si è molto amato da lettori la reazione è di delusione. Cambiamenti della trama, semplificazioni, scelte di cast che non rispecchiano la nostra immaginazione e il semplice passaggio da un media all'altro ci va spesso venire voglia di mettere al rogo il regista di turno al grido di: "è meglio l''originale! Sempre!".
Sempre?
Sempre l'originale è meglio dell'opera derivata?
Dopo la lettura de Il fantasma dell'Opera mi sono fatta delle domande. Ho ascoltato il musical e ne ho guardato degli estratti e ho pensato che, tutto sommato, credo sia meglio il musical. Quindi mi sono domandato se fosse un caso così isolato o se ce ne fossero altri..

L'ORLANDO FURIOSO VS LA CANZONE DI ORLANDO
L'Orlando Furioso di Ariosto è un'opera derivata da un'opera derivata. Rivisita e continua L'Orlando innamorato che, a sua volta, pesca dai cantari medioevali, addirittura da una delle prime opere in francese volgare, La canzone di Orlando. A usare un vocabolario moderno è il sequel di un reboot. Di solito questo fa presagire una pessima qualità. Aggiungiamoci anche il fatto che si tratta comunque di un'opera su commissione, scritta (anche) per esaltare gli estensi... Eppure l'Orlando Furioso è meraviglio. È forse una delle opere letterarie italiane a cui personalmente sono più legata. Gusto personale a parte, tra ironia e tristezza, tra paladini pazzi d'amore e animali volanti che trasportano fino alla luna, L'Orlando Furioso è uno dei grandi capolavori della nostra letteratura, in grado di eclissare tutte le pur lodevoli opere dedicate ad Orlando che sono venute prima.

FRANKESTEIN JUNIOR VS QUALSIASI ALTRO FILM SU FRANKESTEIN
Lasciamo per un attimo da parte il romanzo e concentriamoci sui film derivati dal romanzo. Abbiamo un curiosissimo caso in cui una parodia è diventata più famosa delle opere da cui è derivata. Per vedere i film di cui questa pellicola è la parodia bisogna spulciare un bel po' il web o le videoteche, Frankestein junior, invece, è passato diverse volte in televisione. E già questo la dice lunga sulla sua popolarità. Inoltre altri seriosi film sul povero mostro sono arrivati negli ultimi anni sugli schermi e svaniti senza lasciare traccia. Invece chiunque abbia visto la parodia di Mel Brooks se la ricorda e persino chi non l'ha mai vista ne conosce qualche battuta (come la celeberrima "potrebbe andare peggio... Potrebbe piovere" seguita dallo scroscio di pioggia). Merito sicuramente da un'alchimia più unica che rara tra sceneggiatura e recitazione (e per una volta anche doppiaggio) e di un'opera che pesca da così tante fonti da risultare godibilissima anche da chi non conosce per nulla gli originali.

SANDMAN VS SANDMAN
Chiunque bazzichi il mondo del fumetto ha sentito quanto meno parlare di Sandman, opera sceneggiata da Neil Gaiman e che oscilla tra filosofico e metafisico. Protagonista è Sandman, Sogno degli Eterni, il signore dei sogni, fratello di Morte e Destino (oltre che di altri), figlio del Tempo. Ebbene, Sandman è un'opera derivata. Negli anni '80 la DC, la casa editrice di Superman, voleva rilanciare alcuni vecchi super eroi finiti nel dimenticatoio, tra cui, appunto un tale Sandman, un tizio che girava con il volto coperto da una maschera antigas. Gaiman ha rivoltato il personaggio come un calzino, di fatto è rimasta solo un'inquietante maschera che un po' ricorda una maschera anti gas, ma sta di fatto che una delle più acclamate opere del fumetto contemporaneo nasca come un reboot.

IL PADRINO (FILM) VS IL PADRINO (ROMANZO)
Tra i film tratti dai libri credo avrei trovato parecchi esempi, mi fermo a uno soltanto, tra i più clamorosi. Alzi la mano chi ha letto e apprezzato il romanzo Il padrino di Mario Puzo, edito nel 1969. Quanti invece hanno visto e apprezzato il film. Anche se wikipedia mi assicura del buon successo editoriale del romanzo, la critica è abbastanza unanime a stroncarlo, mentre i film sono imprescindibili. Magari possono non piacere, ma dire che siano pellicole brutte è quasi impossibile.





Ho fatto una carrellata molto rapida, scegliendo quattro opere diverse, che a loro volta derivano da opere diverse, dall'alta letteratura al fumetto, passando per il cinema.
Preparando questo post ho molto ragionato. Ho pensato alla fine che un'opera non è necessariamente inferiore perché derivata da un'altra. I libri, le opere narrative in generale, si parlano tra loro, si rimpallano gli spunti. Ogni autore è anche la somma di tutto quello che ha visto, letto, ascoltato e amato. A volte uno spunto mediocre può diventare genio in mano d'altri o un lavoro su commissione elevarsi a capolavoro. Sono le meraviglie e le magie della narrazione.
Voi cosa ne pensate? Avete altre opere derivate che considerate migliori delle originali da segnalare?

23 commenti:

  1. Frankestein junior è fantastico, è uno di quei film che, quando lo passano in TV, non puoi fare a meno di rivedere, è un mix di battute e di simpatia irresistibile. Confesso che non ho letto il libro,

    RispondiElimina
  2. ma ho visto più volte il film, idem per Il padrino. Non avevo finito il commento *o*

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Frankestein junior non è una parodia del libro, se non in minima parte, quanto piuttosto di un certo filone horror americano (e non solo, si può fare scuola di cinema quasi solo con questo film), quindi è più che altro derivato da altre opere derivare e le sovrasta.
      Il romanzo, però, è un'altra cosa (nel senso proprio di non paragonabile).

      Elimina
  3. Tra libro e film non riesco a fare confronti. Non sono solo linguaggi diversi, hanno anche autori diversi e finalità diverse. L'analisi della mafia compiuta nel libro di Puzo manca completamente nel film, anche perché non sarebbe proponibile. Penso a Kubrick che ebbe il pessimo gusto di dire all'autore di Shining che aveva scritto qualcosa di brutto, e solo la sua regia l'aveva reso celebre, ben oltre il suo merito. Di Rapina a mano armata, di White cambiò il finale perché fiacco. Di Un'arancia a orologeria prese alcune cose tralasciandone altre. In generale ha sfruttato i libri come punto di partenza per raccontare la propria visione. È un successo derivato? Penso di no, perché Kubrick sfrutta il suo mezzo, la pellicola. E la dirige senza debiti morali verso l'opera letteraria, com'è giusto che sia.

    Penso anche a Jesus Christian Superstar cinematografico derivato dal musical: stesso testo e stesse note. Il film sembra più efficace dell'opera teatrale, ma è dovuto al tipo di visione, perché per il resto è identico.

    Per me un'opera derivata è quella che si muove nel medesimo ambito. Libro-libro, cinema-cinema. Orlando furioso vs Immamorato lo percepisco come derivato. L'inferno dantesco vs l'oltretomba di Virgilio. I remake dei film, a volte migliori dell'originale.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, infatti quello del Padrino era l'esempio più azzardato. Ritengo comunque che quello di Puzo sia al massimo un buon libro e il film un capolavoro che ha segnato l'immaginario di più di una generazione. Su Jesus C. S. non so dirti, perché ho visto solo il film, ma non penso che la pellicola abbia sviluppato al massimo le proprie potenzialità.

      Elimina
  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  5. Confesso la mia ignoranza in tema di fumetti, confesso di non aver letto mai il romanzo del Padrino....ma su Frankenstein Junior plaudo al tuo giudizio!!
    Riguardo all'Orlando Furioso, nulla a vedere col mielenso e succhevole Orlando Innamorato...Ariosto forever!
    Ho appena pubblicato con grande orgoglio il post del romanzo della mia classe......sarebbe un onore se passassi a fare un giro!

    RispondiElimina
  6. Sono d'accordo con te, non sempre il film è una delusione rispetto il libro. Nella mia esperienza il libro tende a raccontare in modo diverso, a volte è bello vivere entrambe le esperienze. Io preferisco prima vedere il film e poi arricchire l'esperienza leggendo. Un'altro film che io ho apprezzato più del libro è stato "Fight Club" che era stato proposto al mio gruppo di lettura. La cosa curiosa è stata che il tipo che l'ha proposta, alla domanda di cosa pensava del libro, ha risposto di aver provato a leggerlo più volte senza riuscirci. Invece il film l'aveva adorato e visto "una marea di volte"(cit.)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ho letto il romanzo "fight club", ma penso che a volte un buono spunto narrativo possa essere portato alle sue massime potenzialità da qualcun altro, anche su un altro media.

      Elimina
  7. All’università, per un esame di teoria della traduzione, ho lavorato sulla riscrittura di “300”. Mi sono ripresa in mano “Storie”, di Erodoto, e ho riletto la parte in questione. Poi ho comprato il fumetto “300”, da cui è tratto il film, e infine mi sono rivista la pellicola. Senza nulla togliere alla graphic novel, tra l’altro ispirata a un altro film, la resa cinematografica mi ha colpita di più. Quindi sono d’accordo, non sempre l’originale vince. A volte arriva solo in modo diverso. :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, no, 300 io non l'ho amato, ma lì sono gusti. A quale film è ispirata la graphic novel?

      Elimina
    2. "L'eroe di Sparta". Non so dirti com'è, non l'ho mai visto.

      Elimina
    3. Mi giunge del tutto sconosciuto...

      Elimina
  8. Leggendo in giro ho saputo che sono considerati abbastanza all'unanimità superiori al libro i film "Fight club" (nominato anche più sopra, vedo) e "Il giardino delle vergini suicide". Non sapevo che questo fosse anche il caso de "Il Padrino".
    Io non ho nessun partito preso nei confronti dei derivati. Ci sono scrittori geniali e registi mediocri così come scrittori mediocri e registi geniali.
    Inoltre ho un'intera serie di "cult" personali dei quali non riesco assolutamente a decidere se preferisco il libro o il film... sono talmente incommensurabili tra loro. "L'esorcista" e "Picnic a Hanging Rock" sono due di questi.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non ho letto neppure "Il giardino delle vergini suicide". Ne ho avuta la tentazione, ma visto quello che scrivi, credo lascerò perdere.

      Elimina
  9. Conosco molto poco il mondo dei fumetti, ma quello che mi racconti su "Sandman" mi affascina! :-)

    Al momento non mi vengono in mente derivati - che brutta parole - che io abbia letto. Se non ricordo male, però, "Il Conte di Montecristo" di Alexandre Dumas sembrerebbe essere lo sviluppo fenomenale del racconto di un altro autore... però è un caso ancora diverso, potrebbe sfiorare il tema del plagio.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non conosco nel dettaglio la storia editoriale de "Il Conte di Montecristo", ma ho idea che quelli fossero anni in cui ci si faceva pochi problemi a prendere idee, personaggi e storie da reinterpretare. Non sono del tutto sicura che fosse un male.

      Elimina
    2. PS: leggi Sandman, puoi partire dal recente "overture" è davvero un'opera fuori da qualsiasi schema, super affascinante.

      Elimina
    3. Sicuramente il diritto d'autore in quegli anni era un concetto labile.

      Grazie mille per il consiglio su Sandman, voglio proprio leggere qualcosa di diverso!

      Elimina
  10. Ho già citato in un'altra occasione "L'amico ritrovato". Il romanzo di Fred Uhlman è una buona lettura ma non lo definirei un capolavoro. Il film che ne ha tratto Jerry Schatzberg invece merita realmente quell'appellativo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non so, non avendo visto il film. A modo suo il libro è un capolavoro, uno dei pochi che riesca a parlare ancora ai ragazzi di oggi e in grado di restituirci una sorta di "calma prima della tempesta", la normalità un attimo prima della seconda guerra mondiale.

      Elimina
  11. In effetti sono rari i casi in cui preferisco il film derivato al romanzo da cui è tratto. Però ce ne sono (Forse l'esempio più recente è Io non ho paura).

    RispondiElimina