venerdì 23 novembre 2012

Prima della prima presentazione (e pensieri sparsi sull'autopubblicazione)

Sono nuova alle presentazioni letterarie. Questa sera alle 21 presento i miei racconti presso il comune di Briga Novarese e Domani (sabato 24) alle 15 partecipo alla presentazione di Delitti d'Acqua Dolce presso la libreria Feltrinelli di Arona
Paradossalmente l'appuntamento di domani, più strutturato, con altri autori e la curatrice dell'antologia, mi spaventa molto meno.
Per questa sera che il cielo me la mandi buona e che speriamo che riesca a trovare una quadra tra i due rischi contrapposti: parlare per dieci minuti e poi lasciare un silenzio imbarazzante, o partire per i lidi dell'Antica Roma e uccidere i coraggiosi presenti con due ore sulla tarda repubblica...

Questo, per ricollegarmi a un argomento che sta interessando molti blog dedicati alla scrittura, indica, credo, come io sia poco adatta all'autopubblicazione.
Per quanto riguarda la presentazione di domani, la nostra splendida curatrice - organizzatrice (grazie Ambretta!), oltre ad aver fatto un'ottimo lavoro sui testi, ha messo in piedi un vero e proprio tour di presentazioni in biblioteche e librerie, senza contare i comunicati stampa e la pagina FB.
Se io avessi autopubblicato un romanzo, col mio carattere e il poco tempo che per motivi personali in questo periodo posso dedicare a scrittura e annessi, non sarei potuta arrivare neppure a un decimo della diffusione che sta avendo l'antologia. Dal mio personale punto di vista, quindi, meglio un racconto pubblicato con tutti i crismi su un'antologia, cosa che permette, tra l'altro di conoscere altri autori che un romanzo autopubblicato e letto poi solo da amici e parenti.
Questo, ovviamente non vuol dire che sono contraria in toto all'autopubblicazione, ma non condivido il pensiero di quanti la presentano come la terra promessa dell'esordiente o, peggio, la sua unica possibilità.
Delitti d'acqua dolce è un'antologia che nasce da un concorso letterario la cui partecipazione era gratuita e aperta a tutti, presenta racconti di autori affermati e di esordienti. A nessun autore è stato chiesto un centesimo, tutti i testi hanno avuto l'attenzione dei curatori che, insieme agli editori, si stanno occupando della promozione. Sono invitati a partecipare alle presentazioni, se hanno dei contatti o hanno piacere di organizzarne altri possono farlo, ma non è un obbligo. Ognuno di noi ha ricevuto delle copie omaggio e se desidera acquistarne altre lo fa a metà prezzo, ma anche questo non è un obbligo.
Il volume ha una diffusione mirata, essendo ambientato a Stresa è distribuito nelle librerie della zona, ma dove è arrivato si trova senza problemi. L'ho visto in vetrina o sugli scaffali più in vista. E' segnalato su molti siti specializzati.
Forse sbaglio, ma ritengo che questo sia ciò che un autore debba volere per i suoi scritti. E' ovvio che per farlo deve accettare di sottoporsi a delle selezioni. Il "rischio d'impresa" è tutto dell'editore che, quindi, ha il sacrosanto diritto di investire solo in testi in cui crede.

10 commenti:

  1. Sicuramente è una bellissima esperienza! E' meraviglioso quando si trovano persone in gamba con cui collaborare, e che anzi ci fanno da traino!
    Io non conosco il settore della narrativa poliziesca (si dice così?); il mio campo è quello del genere rosa e gli unici concorsi di cui sono venuta a conoscenza riguardano racconto erotici, che non rientrano nelle mie corde. Purtroppo adesso va tanto la narrativa erotica, non vedo spazi per quella pù semplicemente romantica... ovvio che se venissi a conoscenza di qualche concorso o antologia, ben vengano! Sarei felicissima di scrivere racconti (meno lunghi di un romanzo, anche se per certi versi più difficili...)
    un abbraccio!

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  2. Sinceramente io scrivo davvero raramente "rosa", però i generi spesso si mescolano e ci sono anche dei concorsi serissimi a tema libero (anche se forse è più difficile farsi notare). Ad esempio sono stata finalista al Premio Teramo con un racconto "quasi giallo". E quella dei concorsi non è l'unica strada percorribile, spero. Inoltre, l'autopubblicazione, ribadisco, è anche questione di carattere.

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  3. E' vero che dipende anche dall'affidabilità del concorso: nel 2006 vinsi un concorso indetto da Confidenze su racconti d'amore: i migliori 10 sarebbero stati invitati a Milano in redazione per la foto, la premiazione e sarebbe stato pubblicata un'antologia. Sul giornale era stato sbandierato che entro Natale avrebbero contattato i vincitori. Siccome non vidi nulla sulla rivista (che compravo puntualmente), misi in rete il mio lavoro per avere pareri sulla storia.
    Beh, mi chiamarono a MAGGIO per dirmi che ero tra le dieci autrici selezionate, al che dissi che loro avevano ritardato di un bel po' l'annuncio delle vincitrici e che io avevo pubblicato in rete il mio racconto. Si scusarono: persino la direttrice di Confidenze di allora mi scrisse che capiva, però venni messa da parte. E avrei altre esperienze non tanto belle da raccontare con i concorsi: questo per dire che non sono contraria, ma quando proprio ce ne sia uno di cui potersi FIDARE dello svolgimento. Per questo quando l'anno scorso ho visto che Intimità propinava un concorso simile, non l'ho fatto perché mi sono sentita "scottata".
    Sicuramente tu sei capitata bene!
    Poi sì, sono stata finalista al Tabula Fati e lì sono stati tutti bravissimi...
    Insomma ho accumulato esperienze contrastanti tra loro...
    un caro saluto!

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    1. Non so, un mio amico pubblicò un racconto su Confidenze tramite un concorso e ricordo che fu contento dell'esperienza (credo fosse proprio nel 2006). E' innegabile che i racconti inviati per i racconti vanno dati per persi, nel senso che spesso non se ne sa niente per ere geologiche.
      Storie di Confine, l'antologia di cui ho parlato nel post precedente, doveva uscire nel 2011!

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  4. Preoccupata? Nervosa?
    Se vuoi ravviviamo la serata con domande assurde e/o imbarazzanti... oppure sul più bello insceniamo uno svenimento, o un allarme bomba...

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  5. Guarda Tenar se riesco stasera magari passo, tempo e navigatore permettendo!

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  6. bene sono certa che sarà stato un trionfo.
    Credo che le vie per il successo siano tante, e vada scelta quella che ci sembra più affine. Poi di imbroglioni, o cose perlomeno poco chiare, purtroppo ce ne sono tantissime. Anch'io ho avuto i miei momenti di gloria alternati a fregature.

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