venerdì 22 luglio 2016

Scorci di letture estive


Barriera per conigli – Doris Pilkington
Ne avevo sentito parlare durante il mio viaggio di nozze, in Australia. Cercato, mai trovato, fino a che un'amica non me l'ha regalato.
Se vi capita a tiro, leggetelo. Esile di pagine, ma tutt'altro che di contenuti è la storia vera, narrata dalla figlia di una delle protagoniste di tre ragazzine mezzosangue che vengono strappate dalla loro famiglia aborigena per essere "civilizzate". Loro scappano e viaggiano a piedi per due mesi nell'entroterra australiano per tornare a casa. Uno dei pochi romanzi che abbia letto che ribalta davvero il nostro punto di vista. Perché, parliamoci chiaro, queste erano ragazzine analfabete, figlie di padre ignoto, che vivevano ben al di sotto della soglia di povertà ed escluse (o così sembravano) anche dalla loro comunità. Quale assistente sociale, anche oggi, non approverebbe un allontanamento famigliare? Il loro punto di vista è, comprensibilmente, differente e fa a brandelli la nostra percezione.
Manu ne ha parlato qui
Io ho scritto qualcosa qui


Rilettura Magico Vento
Come si è visto la cultura dei popoli nativi è un mio interesse costante. Dopo aver letto il volume La guerra delle Black Hills mi sono resa conto che era il caso di rispolverare una storia che non prendevo in mano da dieci anni almeno. Quindi sono andata a casa dei miei, ho messo in uno scatolone i 101 numeri "classici" di Magico Vento e me li sto rileggendo dall'inizio (sono oggi all'81).
Non so quanto senso abbia parlare qui di una serie chiusa e fuori commercio da anni, il cui tentativo di ristampa è morto dopo una ventina di numeri. Posso solo dire che è invecchiata benissimo.
Ho iniziato a leggere questo fumetto quando avevo 17 anni e di fumetto non ne sapevo molto. Adesso sono un'appassionata relativamente esperta e posso dire che sì, è una delle cose migliori che si possa leggere.
In questa rilettura mi stanno colpendo molte cose che all'epoca mi erano sfuggite e altre cose torno ad apprezzarle. La cura con cui è narrata la cultura dei nativi americani, sia nelle storie che negli articoli di approfondimento è unica. Narrata con cura, ma non idealizzata. Viene spiegato ad esempio come in teoria nella cultura Lakota le donne avessero ampie libertà, potevano diventare mogli, ma anche guerriere, o persino scegliersi un'altra donna come compagna e avevano facoltà di chiedere il divorzio. Nella prassi venivano vendute dal padre al miglior offerente che, se si sentiva tradito poteva tagliar loro il naso...
Tra le cose le cose che all'epoca della prima lettura mi erano sfuggite, ne cito due.
L'attenzione per i personaggi marginali e marginalizzati. Che siano personaggi ricorrenti, o figure destinate a uscire di scena (spesso tragicamente) in poche vignette, sono raccontati con una sensibilità più unica che rara. Mi hanno profondamente commossa, tra gli altri, l'adolescente indiano Fango che ama correre, viene sfruttato dai bianchi e non viene compreso dalla propria tribù, il ragazzino muto che scopre che l'uomo che considera come un padre ha ucciso la sua unica amica, ma non può comunque fare a meno di volergli bene e le tante donne maltrattate, isolate o uccise perché non conformi, sia esse bianche, nere o native.
La scarsissima autostima del protagonista. Che era un personaggio profondamente contraddittorio lo avevo già colto e apprezzato all'epoca, bianco adottato dai Lakota, vuole essere un lakota, ma continua ad innamorarsi di donne bianche che non potrebbero mai condividere il suo stile di vita, è uno sciamano, ma non regge la solitudine e le pressioni del suo ruolo. Mi sono resa conto a questa lettura che Ned non si sente mai all'altezza delle aspettative della sua gente, non si fida delle proprie capacità sciamaniche, non si sente bravo a far nulla, se non a sparare e la cosa gli fa un po' orrore. Ai suoi occhi l'eroe è Poe, il suo amico giornalista, tenace e intelligente, che spesso risolve le situazioni con le parole e che è riuscito ad uscire dall'alcolismo. Di solito nei fumetti il rapporto tra l'eroe e la sua spalla è dato per scontato, qui no, è una dinamica molto particolare e credibile ed è molto bello come ognuno veda il vero eroe nell'altro.

La pedia scambiata – Georgette Heyer
Libro consigliatomi da Cristina M. Cavaliere, si è rivelato una lettura di stacco piacevole e scorrevole, anche se scontata. Storia d'amore nella Francia pre rivoluzionaria con tutti gli ingredienti del caso, travestimenti, intrighi, scambi di persona, riconoscimenti, redenzioni e lieto fine.
Molta ironia a stemperare la melassa, che non risulta mai eccessiva e una prosa davvero piacevole. Il difetto: tutto molto prevedibile e molto "vecchio regime". Il mio animo rivoluzionario ed egualitario fatica ad approvare fino in fondo.

Il ritmantista – Brandon Sanderson
C'è poco da fare, Sanderson sa sempre come tenere desto il mio senso del meraviglioso. Con lui si ha la certezza che ci si immergerà in un mondo davvero altro e in una trama tutt'altro che scontata. Come "creatore di mondi" credo che al momento sia parecchia spanne sopra qualsiasi altro.
Poi, per carità, è umano anche lui e non è uno scrittore perfetto. Lo stile è scorrevole e senza guizzi e il protagonista al 90% sarà un/a giovane di estrazione popolare dalle grandi capacità e il carattere ribelle (non che sia detto che il protagonista sia l'eroe o il salvatore del mondo, capita anche che scateni per errore l'apocalisse e che l'eletto sia in realtà lo schiavo eunuco, per dire).
Quindi ecco un 1900 alternativo con gli Stati Uniti che sono un arcipelago e l'Europa sotto dominio asiatico. Tra macchine a vapore delle più strane fogge, la magia è legata alla capacità di rendere vivi i disegni fatto con gesso per terra. In pratica sembra che i maghi giochino a campana, ma rendono vive e capaci di uccidere i loro disegni. Ci sono anche dei misteriosi gesseri (disegni di gesso?) selvatici, che i maghi, i ritmantisti tengono prigionieri in un'isola remota.
In una scuola di magia Joel è il classico protagonista alla Sanderson, figlio della donna delle pulizie, geniale, vorrebbe tanto diventare ritmantista, ma non è stato scelto. Diventa invece l'assistente di un professore intento a indagare sulla scomparsa di alcuni studenti. 
Purtroppo Sanderson sforna serie come altri sfornano biscotti e questo è il primo romanzo di chissà quanti. È leggero, gradevole e apparentemente scontato. Apparentemente, perché ormai delle trame di Sanderson ho imparato a non fidarmi. Di certo nessun altro riuscirebbe a rendere credibili i maghi che sembrano giocare a campana. Delle belle illustrazioni spiegano la teoria della magia e i disegni difensivi e offensivi da tracciare sul terreno. Da leggere, quindi, rigorosamente in cartaceo.
Disegni ritmantici

7 commenti:

  1. Ho avuto seri problemi a trovare immagini di pubblico utilizzo riguardo a queste pubblicazioni. Se ho sbagliato, me ne scuso. È molto difficile fare un post su pubblicazioni di nicchia senza poter inserire l'immagine del libro/del fumetto di cui parlo, anche per aiutare il lettore che volesse a sua volta recuperarlo.

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  2. Abbiamo sempre gusti differenti, tranne le classiche rare eccezioni che confermano la regola, ma direi la medesima passione nel voler trasmettere ad altri ipotetici lettori quanto ci è piaciuto. Buon weekend, Antonella. Sandra

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  3. Il primo libro mi attira molto, un punto di vista differente, noi occidentali pensiamo che la nostra civiltà sia il meglio comunque, ma non è detto che sia così. In fondo gli aborigeni vivevano in Australia benissimo prima che arrivasse la cosiddetta civiltà.

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    1. Sì, è un peccato che il romanzo in Italia sia quasi introvabile. L'ho apprezzato molto, se ti capita tra le mani te lo consiglio.

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  4. Sempre più curiosa riguardo alla serie di fumetti sulle Colline nere dei Lakota.
    La pedina scambiata è un romanzino che lessi in adolescenza e che mi divertì molto.

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    1. "La pedina scambiata" è piacevole e leggero, anche se un po' prevedibile, mi ha molto divertito.
      Per quanto riguarda "Magico Vento", a parte il volume cartonato, che dovrebbe essere reperibile facilmente, puoi vedere se in fumetteria hanno dei vecchi numeri. Il problema è che è una storia in evoluzione, ma ci sono dei numeri più o meno autoconclusivi che potrebbero piacerti in particolare ti segnalo, tra quelli più legati alle tradizioni lakota:
      – La luna delle foglie cadenti, sulla condizione della donna
      – Il ladro di bisonti, sui riti della caccia
      – I totem, sui conflitti tra tribù
      – Il giorno dei cani cani pazzi, incentrato su un matrimonio lakota.
      – La grande visione, in cui vengono raccontati episodi della giovinezza di Nuvola Rossa e Cavallo Pazzo.

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    2. Grazie, me li appunto e quando capiterò in prossimità di fumetterie li cercherò.
      Peccato non essermi imbattuta in questa serie quando trattai la condizione femminile fra i nativi americani nella mia tesi di laurea.

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