lunedì 15 ottobre 2012

Porte chiuse

Precari.
Sull'orlo del baratro, perfettamente in equilibrio tra lavoro e disoccupazione.
Precari della scuola. Programmati a non programmare. In eterna attesa dell'arrivo degli "aventi diritto" figure che potrebbero con più legittimità occupare la tua cattedra. Forse come i tartari di Buzzati si faranno vivi ad anno scolastico finito, forse domani busseranno alle porte.
C'è il TFA per abilitarsi, ci dissero. Finì nell'epopea della triglia, di cui ho dato conto qui. Si passava con 21 e ho fatto 20 punti.
C'è il concorso, ci dissero.
Per farlo, pare, bisogna essersi laureati nell'anno accademico 2002/2003 o prima. Io mi sono diplomata nel 1999, ho fatto una laurea quadriennale, fate un po' voi i conti.
Ma, forse, tutto questo è comunque inutile.
Lavorate troppo poco, ci dissero.
Adesso pare che da 18 ore di insegnamento si voglia passare a 24.
Così invece di poco non lavoreremo per niente.
Se 18 ore di insegnamento siano tante o poche non tocca a me dirlo. Personalmente starei anche in classe di più se questo volesse dire tornare a fare le copresenze e quindi poter lavorare con piccoli gruppi, ma in ogni caso il mio parere non importa.
Se da 18 ore si passa a 24 e la matematica non è un'opinione, ogni 3 docenti se ne risparmia uno. Non un prof di ruolo che viene licenziato (licenziamenti zero sarà di certo una frase che qualcuno in alto pronuncerà), ma un precario che l'anno prossimo non verrà chiamato. Così non si dovranno accorgere a due giorni dall'inizio della scuola, ad esempio, che ci sono 144 cattedre vacanti, com'è accaduto quest'anno. E tutti saranno più contenti?

E così si va avanti, tra regole in continuo cambiamento, come una gara di salto ostacoli in cui le barriere continuano a cambiare posizione e altezza mentre intanto il cronometro corre.
In aula insegnanti i precari di lungo o breve corso iniziano tutti a immaginarsi in quale lavoro alternativo si possano riciclare, in questa crisi che non vuole smettere di mordere, tra le industrie che cadono come le foglie.
E non è proprio un buon segnale quando in molti iniziano a dire che, forse, è più facile per te diventare una scrittrice vera che non una prof vera. Perché non stanno considerando il tuo (vero o presunto) talento, ma solo una statistica che dice che una strada è improbabile, l'altra quasi impossibile...

3 commenti:

  1. Se poi conti che si parla di portare a 24h l'orario senza invece toccare lo stipendio, vedi che il risparmio è ancora maggiore... Che bravi.
    Tutto per una scuola di qualità...

    RispondiElimina
  2. Vedrai che un piccolo aumento ci sarà, non per altro, solo per non avere compatto il fronte degli insegnanti infuriati, ma per dividere ancora di più tra prof di serie A e prof di serie B...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Comunque, se ho visto bene, non si tratta di portare l'orario a 24h per tutti, è un po' diversa.
      Ma stanno veramente facendo un gran macello...

      Elimina