sabato 31 agosto 2019

La vita com'è


Tre anni fa di questi giorni mi aggiravo per le spiagge del lago con zero energie e nessuna idea di cosa ne sarebbe stato di me.
Era stata l'estate del grande concorso per l'immissione in ruolo, con gli scritti-roulette russa, l'orale a ridosso di ferragosto e le nebulossime regole della "scelta dei presidi".
Sapevo di essere passata e pure bene, ma la graduatoria latitava, l'inizio scuola incombeva e non avevo idea di cosa sarebbe successo. Mi spiaggiavo a guardare le papere e poi andavo a correre con una collega in attesa quanto me di notizie sul futuro.
Intanto, di questi giorni, nasceva una bambina e io non lo sapevo.
Poco più tardi, in un qualche ufficio, per chissà quale miracolo, un giudice prendeva un fascicolo da una pila e io non lo sapevo.
Venivano fatte valutazioni, telefonate, e io non lo sapevo.
Di questi giorni, poco più avanti, ricevevo una telefonata da un'assistente sociale che non un tono vago mi chiedeva di aggiornare il fascicolo. E io, che tendenzialmente sapevo che non esiste aggiornamento fascicolo, abboccavo come una carpa di quelle tonte, continuando a non sapere.
Di lì a qualche giorno avrei saputo. E continuato a non sapere.
Vivere è non sapere.
Non sapere che ci si sarebbe trovati, di lì a tre anni scarsi a incrociare le dita per avere il sole alla festa di compleanno e a cercare di insegnare la corretta postura (io, che ho fatto mini basket e ho capito che per gli sport con le palle sono negata) per i fondamentali di pallavolo.
Non sapere che, in fin dei conti, alcune cose non sarebbero cambiate. Solo che adesso nelle mattine di fine agosto, quando il marito già lavora, a guardare le papere siamo in due.

Io non c'ero, quando sei nata, eppure è stato il giorno più importante della mia vita.
Perché vivere è non sapere.
Arriva il giorno più importante e non lo sai.
Te ne accorgi dopo.

BUON COMPLEANNO LAURA