venerdì 28 giugno 2013

Recensioni a LA ROCCIA NEL CUORE


Francesca Battistella, l'autrice de LA STRETTA DEL LUPO, parla così del mio romanzo:

"E sí, La roccia nel cuore di Antonella Mecenero, Interlinea ed., é un giallo in qualche modo speculare alla mia Stretta del lupo. Di lá Pella, di qui Orta. Ombre e luci, un mondo operaio contro un mondo variegato, perché ne La stretta del lupo non ci sono solo ricchi sfaccendati, ma anche lavoratori come la Esterina o i signori Godi o il prof. Barberis ....Antonella racconta una storia cupa e inquietante. Il suicidio di un adolescente, Luigi (ma é davvero un suicidio?), un sacerdote don Marco, inviato a sostituirne un altro gravato da accuse pesanti, il suo ritrovare un'amica della giovinezza un tempo innamorata di lui senza speranza. Infine Gabriele, figlio di costei, e il suo amico Michele convinti che la morte di Luigi non sia stato un suicidio. L'indagine che ne scaturisce e che s'interseca con un'altra (la sparizione della testa di San Giulio dalla teca in cui é conservato il corpo mummificato del Santo) e con un sospetto di riti satanici nei boschi sopra Pella, porterà infine don Marco a scoprire il colpevole, aiutato nel compito da Gabriele, appunto, e dal suo amico Michele. Bella e profonda l'analisi della psiche degli adolescenti presenti nella storia, il loro modo di rapportarsi agli adulti fatto di sospetto e malcelato interesse. Talvolta un tantino elaborati i dialoghi fra don Marco e Laura (amica del sacerdote e mamma di Gabriele); intrigante e ben descritto il contrapporsi di fede e scienza, cuore e ragione. Un giallo classico direi, che affida ai pensieri e ai discorsi dei suoi personaggi il compito di condurre il lettore alla soluzione del caso. La roccia nel cuore e La stretta del lupo, pur nella loro diversità di pensieri e opere, condividono un gatto, i draghi e un grande amore incondizionato per il Lago d'Orta!"

Mentre Alessandra Bucchieri ne parla sul suo blog

E io sono davvero arrossita.

Grazie davvero a tutti i lettori che hanno deciso di dedicare un pizzico del loro tempo al mio libro!

mercoledì 26 giugno 2013

Letture - La stretta del lupo


Francesca Battistella

Tra un esame e l'altro, una giornata di nuovo passata in una sala d'attesa (se va tutto bene l'ultima, almeno per un po') e di nuovo un libro-ancora a soccorrermi.

Ho uno sguardo peculiare su La stretta del lupo, dato che è quasi speculare al mio LA ROCCIA NEL CUORE. Anch'esso ambientato sul lago d'Orta, ma sulla sponda ricca, tra Orta e Vacciago.
Maria Teresa sta ristrutturando una villa a Vacciago e, per aiutarla a prendersi cura della nipotina, chiama da Napoli il fratello Alfredo, indolente, colto e sensibile e anche un pizzico sensitivo. Più per caso che per volontà i due verranno coinvolti nell'indagine dell'amica Costanza Ravizza, profiler sulle tracce di un serial killer. Tra oroscopi che funzionano meglio di analisi comportamentali, regate e ricche signore la caccia al serial killer finirà per coinvolgerli tutti, davvero, un po' troppo da vicino.
Ne risulta un giallo insolito, corale, dove non c'è un solo personaggio che emerge e indaga e in cui si sorride spesso, anche se si parla di serial killer.

Sinceramente ho avuto un po' invidia per questa Orta bene, dove si lavora per scelta e le giornate sono scandite da aperitivi e mostre d'arte. Il mio spirito proletario avrebbe mandato un accertamento fiscale alla bella Niki già a pagina tre. Tuttavia è un lago d'Orta reale, parallelo a quello che vivo e racconto io di industrie che chiudono e spiagge gratuite, descritto con precisione, buon gusto e simpatia.

E' la simpatia il tratto principale della scrittura di Francesca Battistella, ci si affeziona subito ad Alfredo, il personaggio che più rimane impresso, e agli altri protagonisti. Si sente l'odore dei vicoli di Orta, lo sciabordio dell'acqua e, appunto, si sorride spesso.

Ne risulta un libro leggero, ma non banale, forse non adatto cerca un noir che tenga costantemente con fiato sospeso, da leggere con la mano che trema e il sudore freddo. Qui c'è il gusto per la battuta e per la divagazione, che arricchisce la lettura e le dà un ritmo niente affatto adrenalinico, ma da vacanza.

Per chi volesse, sabato pomeriggio La stretta del lupo sarà presentato alla libreria E.P.BOOKS di Borgomanero (dove per altro è parzialmente ambientato) alle 17.30

Cambiando del tutto argomento, se volete sapere cosa penso delle prove INVALSI, c'è un mio articolo su Kultural, link qui a lato.

lunedì 24 giugno 2013

Storie che si scelgono e storie da cui si viene scelti


Ultimamente, grazie alle presentazioni e a dei laboratori nelle scuole, ho avuto l'occasione di parlare e quindi di ragionare sul processo creativo della scrittura.
Io ho una visione del mondo abbastanza ordinata e illuministica e quindi parlo della nascita di un romanzo in termini di strutture da creare, coerenza interna, solidità e credibilità psicologica dei personaggi. Tuttavia c'è una parte del processo creativo, più o meno importante, che è del tutto razionale.
Ci sono storie che si scelgono.
Mi innamoro di un'idea, di un'immagine o di un personaggio e inizio a pormi delle domande, mi chiedo cosa sia successo prima o dopo, definisco i contorni e pian piano strutturo una storia. L'irrazionale sta nel lampo iniziale, in quell'istinto che indica un nucleo narrativo che vale la pena di approfondire. Il resto è lavoro, costruzione, stile, cesello. LA ROCCIA NEL CUORE e il romanzo a cui sto lavorando adesso sono storie che ho scelto, me le sono andata a cercare, dietro al fascino di un'immagine.
A essere sinceri fino in fondo, il protagonista de LA ROCCIA NEL CUORE, padre Marco è un personaggio che mi ha scelto, che ha continuato a entrare e uscire dalla mia testa, finché non sono riuscita a costruirgli intorno una storia in cui si trovasse comodo.

Ci sono, tuttavia, anche storie da cui si viene scelte. Storie che nascono tutte in una volta, tutte intere, che si può solo rifiutare o accettare in toto. Il thriller storico che è in finale al Tedeschi è una storia così. Nata tutta intera, piuttosto distante dalle trame che sono solita intessere.
Ne ho avuto paura e sono stata tentata di non scriverla e poi ho pensato che non potevo, perché era lì, che mi aspettava, come se avesse scelto me tra tutti gli autori possibili.
L'ho scritta più velocemente di qualsiasi altra cosa abbia mai scritto. Ho iniziato il primo capitolo il primo di luglio e a novembre la prima stesura era completa. Ha gennaio ho fatto la stampa della seconda versione. Mentre la scrivevo l'ho fatta mia, cercando di regalarle dolcezza e fluidità, sforzandomi di raccontarla con rispetto per i lettori. Intanto mi addentravo nei meandri di una storia violenta, abitando la testa di personaggi con cui non era sempre facile convivere, cercando nelle mie zone d'ombra i toni per raccontare le loro.

Di tutte le storie che scrivo poi mi sento responsabile. Se le ho scritte è per farle leggere e quindi la mia prima responsabilità è cercare di far loro raggiungere un lettore. Storie che si scelgono e storie da cui si viene scelte, vengono alla fine amate allo stesso modo. Ma delle prime si è completamente padroni, delle seconde non del tutto, rimangono riottose, esigenti, da assecondare. E rimane l'impressione che avrebbero potuto finire in mani altrui, magari capaci di raccontarle meglio.

giovedì 20 giugno 2013

Con LA ROCCIA NEL CUORE a Pella


Domani, 21 giugno sarò alle ore 21.00
ospite dell'Associazione
LA FAMIGLIA ALZESE - Alzo di Pella, via Asilo 1
PER PRESENTARE IL ROMANZO
"LA ROCCIA NEL CUORE"
Seguirà rinfresco

E' dal 30 aprile che faccio almeno una presentazione a settimana. Questa è l'ultima della prima parte del tour e sono davvero felice di terminare nel giorno più lungo dell'anno proprio nel luogo dove il romanzo è ambientato. E guardare il lago proprio dalla stessa prospettiva dei miei personaggi...

martedì 18 giugno 2013

Finalista al premio Tedeschi!


Come anticipato, il mio thriller storico ambientato nell'antica Roma è finalista al Premio Tedeschi.
L'elenco dei finalisti lo trovate sul blog di Giallo Mondadori

Nel mentre sulla testata on-line Gli Amanti dei Libri c'è un'intervista in cui parlo de LA ROCCIA NEL CUORE. Potete leggerla qui

lunedì 17 giugno 2013

Visioni - Star Trek Into Darkness


Sherlock contro l'Interprise
(Attenzione, anticipazioni e deliri)
Dopo aver sconfitto Moriarty Sherlock va in tibet e le arti marziali le impara davvero bene. Tornato a Londra, si fa ibernare con Johnn, la signora Hudson, Molly e tutta la squadra di Lestrade in attesa di un tempo in cui l'intelligenza domini la terra.
Trecento anni dopo viene scongelato per essere utilizzato come consulente bellico. Gli procurano un cappotto dello stesso modello che usava prima, ma non un violino. Fabbricare armi è meno divertente che inseguire criminali e la stupidità dilaga. Sherlock dichiara guerra all'universo.
Sulle sue tracce il fesso doppiogiochista che l'ha scongelato manda l'Interprise.
Kirk è talmente idiota che ha un suo fascino (ancora questa tendenza ad affezionarti ai cuccioli, direbbe Moriarty), mentre lo scontro con l'intelligenza superiore di Spock si risolve in una grande scazzottata.
Il tutto per resuscitare un tribolo (e Kirk, ma a livello intellettivo sono comparabili).

Al di là della mia inevitabile deriva sherlockiana (con Nik che sostituiva le battute in sottofondo), questo Star Trek è un giocattolone che da esattamente quello che promette, intrattenimento, ottimi effetti speciali, livello intellettivo nullo e molte citazioni dalla serie classica. Da vedere con papà appassionato di vecchia data tra una prova d'esame l'altra è perfetto.
Rimane il fatto che questo Kirk lo trovo un po' bamboccione e il nuovo Spock non ha un decimo di carisma dell'originale, deficit che si paga maggiormente se a fare in cattivo c'è Sherlock. L'attore dal cognome impronunciabile tende rubare la scena agli altri ed è inevitabile tifare più per lui che per gli eroi, anche se personalmente preferirei vederlo in ruoli meno sopra le righe.

Consigliato per un intrattenimento leggero e gradevole.
7

domenica 16 giugno 2013

Con LA ROCCIA NEL CUORE a Stresa


Di solito durante gli esami di terza media per noi prof c'è un po' di tempo libero qua e là. Avendo due scuole, quest'anno o sono qua o sono là.
Tra uno scritto e un'assistenza, sono comunque riuscita ad andare a Stresa, a presentare il mio romanzo al festiva Un aperitivo con...
Eccomi, dunque, con la bravissima autrice che mi ha preceduta, Francesca Battistella e la superba padrona di casa Ambretta Sampietro.
Come autrice sono stata coccolatissima, accompagnata da Andrea del Duca, Alfa dei Misteri, ho potuto presentare il mio romanzo in una piazzetta che è un piccolo gioiello, a un pubblico in cui spiccava un gruppetto di persone che avevano già letto il romanzo ed erano lì proprio perché lo avevano apprezzato.  Credo che questa sia la cosa più emozionante che a un autore possa capitare, incontrare non il lettore potenziale, ma il lettore reale, che già ti ha conosciuto attraverso l'inchiostro.
Mi è stato anche fatto omaggio di un bel libro sulla Linea Cadorna e della Tisana di Stresa, che consiglio vivamente servita fredda in queste sere che sembrano finalmente quasi estive.
Come spettatrice, oltre ad aver conosciuto Francesca (che mi ha svelato il nome segreto di un drago), sono stata folgorata, alla sera, da Andrea Fazioli che ha detto cose sulla scrittura che condivido in pieno e mi ha fatto venire una gran voglia di leggere i suoi libri.

L'unico rimpianto, non aver frequentato anche le altre giornate. Questa mattina c'era un seminario con il medico legare Alberto Bellocco e proprio in questo momento si sta proclamando il vincitore del concorso GialloStresa 2013, per il quale il mio Padre Marco concorre con un racconto in cui deve districarsi tra fantasmi veri e presunti.
Purtroppo, con esami dal lunedì al sabato e scrutini finiti alle nove e mezza di sera, la domenica mi serviva per cose banali come dormire, scoprire perché devo pagare 700 euro di tasse pur avendo fatto solo la prof precaria, andare a fare spesa e scrivere due righe sul blog.
Complimenti, comunque, al vincitore di GialloStresa 2013, chiunque sia!

mercoledì 12 giugno 2013

LA ROCCIA NEL CUORE a Stresa


Venerdì 14 giugno
Piazza Cadorna - Strsa

Il lago d’Orta in giallo
17.30   La stretta del lupo  (Scritture & scritture) di Francesca Battistella

18.15  La roccia nel cuore (Interlinea) di Antonella Mecenero interviene Andrea Del Duca

Degustazione di vini a cura di AIS VCO

21.00  A tu per tu con
Andrea Fazioli, vincitore Premio Stresa di
Narrativa 2008 autore di Uno splendido
Inganno (Guanda)

Sabato 15 Giugno

9.30 Corso di Scrittura Scuola Yanez con lo scrittore  Andrea Fazioli (Palazzina Liberty)
***
15.30Inaugurazione mostre Valentino Santin, Cristina Percio e Parole per strada
Palazzina Liberty - interviene Liana Righi

Villadossola in giallo
16.45 Tre gialli in Villa(Edizioni La Pagina)  di Maurizio Pellizzon, Maurizio Badà e Marco Botti interviene Andrea Dallapina

Val Vigezzo Giallo - Noir
17.30  Un enigma dal passatodi Hans Tuzzi (Bollati Boringhieri)
Il Mangiateste di Samuel Giorgi (Piemme)

Lo stato dell’editoria italiana
18.20 Con Marco Polillo presidente Confindustria cultura e Associazione Italiana Editori, editore e autore di Villa Tre Pini (Rizzoli), giallo ambientato a Stresa e Gignese

Degustazione di vini a cura di AIS VCO

21.00 Serata con Lilli Luini, Maurizio Lanteri La cappella dei penitenti grigi (Nord) e Pierluigi Porazzi Nemmeno il tempo di sognare  (Marsilio)
Domenica 16 giugno


9.30  Seminario “Rigor mortis”  prof. Alberto Bellocco, medico legale (Palazzina Liberty)
***
Delitto in un villaggio walser
17.00  Dritto al cuore  di Elisabetta Bucciarelli  (Edizioni e/o)   

Giallo sul lago di Como
17.40 Ombre sul lago di  Cocco & Magella (Guanda)

Da GialloStresa a un Giallo a Stresa
18.20 Il signore del quinto senso (Eclissi) di Maurizio Gilardi vincitore di Giallostresa 2012

Degustazione di vini a cura di AIS VCO

Esito Premio GialloStresa 2013

martedì 11 giugno 2013

Buone notizie per Cesare



A gennaio ho finito il mio thriller storico ambientato nell'antica Roma con come protagonista un giovane Giulio Cesare, di cui vi ho raccontato qualcosa nei mesi scorsi.
Mi sono trovata con un figlioletto un po' problematico tra le mani, un romanzo denso, con un alto peso specifico, che non sapevo bene come maneggiare.
Allora non avevo ancora incontrato l'editore che avrebbe adottato LA ROCCIA NEL CUORE e avevo in mano un testo che apparteneva a un genere, il giallo storico, che non ha molta speranza di sopravvivere nella piccola editoria. D'altro canto le mie possibilità di farmi notare da quella grossa erano a dir poco esigue.
Ho deciso che avrei giocato un'unica carta e avrei inviato il romanzo a un unico, importante, concorso. Questo con l'obbiettivo di capire in tempi brevi se il mio testo avesse le carte per farsi notare e per essere sicura, nel caso, che finisse nelle mani di esperti del settore.
Ieri sono arrivate le prime notizie ufficiali. Non ci sono ancora sul sito di riferimento, quindi niente nome del concorso, ma l'obbiettivo è stato raggiunto. Si è fatto notare.
Sperare nella vittoria mi sembra eccessivo, ma a livello di autostima ha significato molto.
E comunque potete fare il tifo.

sabato 8 giugno 2013

Letture Sherlockiane


Ho iniziato il venticinquesimo capitolo del mio romanzo sherlockiano, era mia intenzione terminarlo entro l'estate, ma credo che mi farà compagnia ancora per questo e il prossimo mese (tra l'altro devo ancora andare in sopralluogo in alcune location). E' una storia che ho iniziato a gennaio e in questi mesi per piacere, ma anche per ovvi motivi di documentazione, oltre ad aver quasi imparato a memoria Doyle ho letto anche tutti gli apocrifi che mi sono capitati a tiro.
Ecco le mini recensioni

Sherlock Holmes e la tragedia del Titanic
W. Seil - Giallo Mondadori
Senza dubbio il migliore. Ben scritto e scorrevole. Holmes e Watson sessantenni a bordo del Titanic a sventare un complotto. Ne capitano talmente tante che è un miracolo che il transatlantico arrivi integro fino all'iceberg. Buone le caratterizzazioni, Watson un po "vecchio marpione" e un Holmes padrone della situazione come sempre. Unica pecca, un po' troppi "parenti di". La figlia di Irena Adler, il fratello di Moriarty, peggio che a una riunione di famiglia.

Sherlock Holmes contro Dracula
L. D. Estelman - Gargoyle Edizioni
Operazione al limite del trangenetico, ma riuscita. Il Dracula di Bran Stoker si incastra con le avventure del detective nell'assoluto rispetto di entrambe le opere. Ottima la caratterizzazione dei personaggi, forse la migliore che ho trovato in un apocrifico, con un Watson d'azione e un Holmes impeccabile.
Operazione rispettosa, si diceva, forse fin troppo. Così come stanno le cose, non potrà certo essere Holmes a sconfiggere Dracula dato che tutti sappiamo come andrà a finire e quindi i nostri rimangono degli eroi a metà.

Sherlock Holmes in Italia
AAVV - Delos Book
Antologia di racconti per lo più già apparsi sulla Sherlock Magazine, tutti, quindi di autori italiani. I risultati variano dal davvero gradevole al "anche no", ma per la maggior parte sono più che godibili. Tra quelli della scuderia dello Sherlock Magazine il mio autore preferito è Samuele Nava, che non dimentica mai l'ironia e mette in scena un Holmes non privo di dolcezza.

Le avventure del giovane Sherlock Holmes
A.Lane - De Agostini
Tre romanzi scorrevoli, ben documentati e improbabili. Un Holmes quattordicenne che passa da un'avventura all'altra, con nemici degni della Spectre dei peggiori 007, con un fratello e un tutore che trovano del tutto normare che un adolescenti rischi la vita un giorno sì e l'altro pure.
L'autore si è dato un gran da fare per cercare di far tornare tutto e lo sforzo è lodevole. Inoltre il mio giudizio è sfalsato dal fatto che in Italia non sia ancora uscito il volume conclusivo. Tuttavia se Holmes avesse avuto davvero un tutore con le sue stesse doti, una famiglia e un certo equilibrio, penso che anche il buon Sherlock ne sarebbe uscito un po' più equilibrato. Oltre tutto ci sono due simpatici comprimari che temo siano destinati a una pessima fine, ma che difficilmente il nostro Holmes potrebbe cancellare totalmente dalla sua memoria...

Shelock Holmes e il morbo di Dracula
S. Seit - Gargoyle
Tanto era ben fatto Sherlock Holmes contro Dracula, tanto è impobabile questo. I personaggi fanno a gara per il premio pessima figura. Holmes si fa circuire dalle spose di Dracula peggio di un quindicenne, Watson viene cornificato dalla moglie, i cacciatori di vampiri sbagliano le trasfusioni. E lo spiegone finale è una delle cose peggiori che mi sia capitato di leggere.
Alla larga.

giovedì 6 giugno 2013

La scrittura è uno sport di resistenza




Finite tre relazioni su quattro! Prima di ributtarmi in valutazioni e scrutini, mi regalo una pausa per il blog.

Il blog di Daniele, Penna Blu offre sempre spunti interessanti.
In questi giorni si discute della difficoltà e della fatica di scrivere. Le risposte sono state varie e articolate e questo, ovviamente, è solo il mio punto di vista.
Da quando ho quindici anni il mio sport è la corsa di resistenza, sono stata un'agonista anche abbastanza agguerrita, adesso sono un'amatrice piuttosto spompata. Continuo, però, ad amare correre e camminare. Se ho un momento libero sono fuori, in mezzo al verde, nonostante sia allergica a quasi tutto ciò che cresce e abbia una rotula anarchica che va dove vuole lei.
Correre è fatica? Sicuramente sì.
Ci sono momenti che si vorrebbe crollare, lì, all'istante, collassare, ma bisogna continuare, se non altro perché si è a chilometri da casa e nulla, se non le proprie gambe, possono riportarci a casa.
Ci sono le ripetute. Si corre al massimo delle proprie capacità per 500, 1000 metri e quando si arriva si sa che, tempo che il cuore si riallinei a un battito sostenibile, si riparte.
Ma nessuno mi ha mai obbligato. E' una fatica scelta, autoimposta e pertanto piacevole. Per un attimo in cui si crede di morire, ce n'è un altro in cui la corsa è pura gioia e si ha la sensazione di essere nati per questo. Ci sono gli scorci imprevisti e imprevedibili, come quello della foto, che ripagano mille volte il sudore.
Nessuno mi ha obbligato a scrivere. Se lo faccio è esclusivamente perché per me è fonte di piacere. Perché ho delle storie da raccontare, che hanno incantato me, che spero possano incantare gli altri. Quando mi metto al computer e inizio a scrivere è una mia scelta, come quando infilo le scarpe da corsa e lo faccio con un sorriso sulle labbra. Pregusto il momento, magari, per tutta una lunga giornata lavorativa. Questo non vuol dire che non sia un piacere faticoso. Un racconto ben strutturato ha alle spalle una serie di riscritture paragonabili elle ripetute che stanno dietro a una buona performace agonistica. Ci sono le volte in cui si crolla. Ci sono le storie abbandonate, esattamente come ci sono le salite mai terminate.

E poi c'è una questione di responsabilità. Se corro come faccio ora, giusto per svagarmi, esco di casa senza cronometro, non devo rendere conto a nessuno, quando la fatica è troppa, semplicemente smetto. Era diverso quando facevo agonismo. C'era un allenatore che dedicava due ore di ogni sua giornata alla nostra preparazione. Gratuitamente. C'era una società che pagava le trasferte e, se il caso, il pernottamento. C'erano i compagni di squadra (anche nella corsa di resistenza ci sono gare a squadre) che magari dipendevano dalla mia performance per partecipare o meno a una gara nazionale.
Avevo una responsabilità precisa verso ciascuno di loro. E allora non si poteva più ragionare in termini "se sono stanco mi fermo". Bisognava dare il massimo, che nel mio caso non bastava certo per andare alle olimpiadi, ma alle nazionali sì. Sforzarsi ogni volta di raggiungere e superare il proprio limite. Anche se poi venivano i crampi. Anche se poi c'era la forza di uscire con gli amici. Anche se poi a fronte di tanto sforzo la gara non andava.
Eppure ho un ricordo estremamente piacevole dei miei anni di agonismo. Se mi chiedono se vale la pena di fare atletica leggere a livello agonistico, io non ho dubbi. La corsa, per me, è gioia.

Stessa cosa vale per la scrittura. Se scrivo per me, per il mio diario, anche per il mio blog, che leggono giusto un paio di amici, va bene tutto. Ma se ho l'ambizione di essere letto, allora è una questione di responsabilità. Verso il lettore che ha diritto ad avere il miglior testo possibile. Verso la mia storia che ha diritto a essere resa nel modo migliore. Verso, se è il caso, l'editore che ha creduto e investito su di me.
E allora c'è la fatica che comporta il cercare di superare i propri limiti. Ci sono le ore passate a litigare con un racconto. Le domeniche trascorse a correggere le bozze. I "non ce la farò mai" e poi riprendere ancora e ancora. Lo sconforto per i rifiuti editoriali e la consapevolezza che l'unica via d'uscita è scrivere meglio.
Eppure, tutto questo, non nega il piacere. La scrittura, per me, è fatica e gioia.
*
In queste giornate di "monachesimo scolastico" il mio libro è andato avanti da sé. Del resto, ormai è una creatura indipendente, dotato di vita propria. La stampa locale continua a parlarle (è uscita una recensione sulle pagine vercellesi di La Stampa e su Eco Risveglio) e c'è una bella segnalazione sul sito di RiLL


sabato 1 giugno 2013

Scrittura poco creativa

Quella delle relazioni finali per il termine dell'anno scolastico.
Ci si rilegge appena le ho consegnate...