mercoledì 29 maggio 2013

Tenar con drago e libro


Eccomi qua col mio drago da spalla, il cappellino e il cartellino da Staff Girolago e il libro in mano.

Presentando, parte seconda


Perché ho scelto la foto del biondo e boccoloso toro scozzese? Continua a dare l'idea del clima. E' il 29 maggio e ho ceduto, sono tornata al maglione di lana. E poi la foto precedente della mucca era piaciuta molto.

Continuano anche le presentazioni del libro LA ROCCIA NEL CUORE. Tre questo fine settimana, tutte e tre, questa volta, organizzate da me, in luoghi meno protetti delle librerie.
Al CAI di Borgomanero, alla biblioteca di Invorio, insieme al mio collega di antologia Sergio Cova e poi itinerante, durante il Girolago di domenica.

Il CAI e una camminata di diciotto chilometri non sembrano a prima vista luoghi molto letterari. Ma il mio romanzo è nato camminando su e giù proprio dai sentieri del Lago d'Orta. Il mio protagonista, padre Marco, è un prete podista, che corre, corre e pensa.
Camminare, del resto, è oggi una piccola rivolta. E' riprendersi il nostro tempo, i giusti ritmi, obbligarsi ad andare da un posto all'altro con calma, sentendo attraverso le suole delle scarpe tutte le asperità del suolo. Quando cammino o corro, io penso e invento storie. Ragiono, osservo, sono presente a me stessa.
E così è stata una sorpresa, ma poi neanche tanto, trovare proprio al CAI una platea così attenta, nonostante la concorrenza della processione, che mi ha regalato una sera da non dimenticare. Chi cammina, del resto, sa ascoltare.

A Invorio, insieme a Sergio Cova, mio collega dell'antologia Delitti d'Acqua Dolce e bravo giallista, avevamo la concorrenza della finale di coppa e si sa che, in Italia, nessuno può contro il dio calcio.
Ne è risultata comunque una serata intima e piacevole, una chiacchierata partecipata.

Al Girolago è stato strano, sotto il sole (evento raro), sul prato, con il panorama della foto del post precedente alle spalle. In mezzo alle persone che hanno reso possibile la nascita di questo libro, in mezzo a un pubblico che mi conosce per "quella col drago sulle spalle", ma che si è fermato e mi ha ascoltato in un silenzio che faceva quasi paura.

Per chi volesse, venerdì gioco in casa

Venerdì 31 maggio ore 21
Sala consiliare del comune di Briga Novarese

Si parlerà di delitti, del lago, di misteri, di giovani, di gatti e di svassi.

Volevo inoltre ringraziare Elisabetta, che mi ha dedicato questo bellissimo post

domenica 26 maggio 2013

Camminando sulle strade dietro casa (con un drago sulla spalla)


Giove Alluvio ha deciso di darci un po' di tregua, anche se Inverno è venuto a salutarci con una minima notturna di 5°
Con giacca e felpa, quindi, al 26 di maggio, questa mattina siamo partiti per la prima escursione annuale di Girolago, la manifestazione di Ecomuseo del Lago d'Orta alla scoperta dei sentieri del territorio.
L'escursione si svolgeva quasi tutta sul territorio del mio comune e di quelli limitrofi, insomma dietro casa. E mai più sospettavo che dietro casa ci fosse la possibilità di percorrere diciotto chilometri di sentieri.
Del resto basta cambiare prospettiva perché tutto appaia diverso.
Il mio paese è un borgo piccolo, schiacciato tra due centri più importanti, eppure oggi l'ho riscoperto come un piccolo gioiello amato. La cura è la cosa che più ci ha colpito. La cura con cui i sentieri sono stati recuperati e i vecchi itinerari segnalati con una cartellonistica chiara e funzionale. Ci sono anche informazioni sulla storia, la fauna e la vegetazione. Ci sono persone di cultura che ci hanno accolto e raccontato le piccole grandi meraviglie di un borgo che non contiene monumenti illustri, ma tanti piccoli angoli da riscoprire, affreschi medioevali, oratori con pietre miracolose e torri abbattute di castelli. Piccoli frammenti di storia che, se ci si ferma ad osservarli, hanno davvero tanto da raccontare.
E poi guardate che vista si gode da quella che io chiamo "La collina domestica". E' giusto un quarto d'ora di salita da dove abito e, se aguzzate lo sguardo, noterete che vi si vede anche uno scorcio di lago.
Ma perché il drago sulla spalla?
Perché Girolago vuol dire camminare lentamente, godendosi il paesaggio, fermandosi a fare foto e a riprendere fiato quando necessario (e in 18 km vi assicuro che è necessario). E' comunque d'obbligo mantenere il gruppo compatto e quindi come si fa a segnalare qual è l'ultima persona dello staff e a invitare gentilmente chi si attarda a ripartire? Si mette la mascotte, un draghetto di gommapiuma, sulla spalla dell'ultima dello staff e si avvisa che tale draghetto si nutre solo di cammianti ritardatari.
Funziona alla perfezione. Ormai i partecipanti sanno che se vedono il drago dietro di loro devono affrettare il passo, oppure possono affiancarlo (ma non stargli dietro) e parlare con lui. Che risponde pure, con la voce umana della sua portatrice.
Quindi per il momento sono decisamente più famosa come "Quella col drago" che come scrittrice.
Ma va benissimo così.

venerdì 24 maggio 2013

24 maggio col piumino




... E anche col piumone.
Strane giornate, come di un febbraio mai terminato, col cielo sempre grigio e l'ombrello sempre in borsa. Il Nik (a casa con una bronchite degna del peggior gennaio) dice che è colpa mia: ho amato tanto la Scozia, l'estate scorsa, che il clima scozzese ha capito che ora non posso tornare da lui e quindi è venuto a trovare me. Per questo ho scelto la foto con la mucca, che dà un'idea del clima

Intanto il tempo scorre e l'anno scolastico pian piano finisce, troppo piano per la pazienza terminata già molto tempo fa, troppo veloce per i programmi che solo io, non certo i ragazzi, sento l'esigenza di terminare.

Intanto continuano le presentazioni e tra una corsa e l'altra, sempre con l'ombrello, tra un genitore da accompagnare a una visita, un collegio docenti e un seminario sul giallo, mi sforzo di continuare a inventare storie.
Ho cercato di sfruttare il marito farmacista come consulente, ma lui dice che sto diventando troppo brava ad architettare delitti e mi guarda male. Se all'inizio, quando scrivevo i primi racconti gialli, non sapevo immedesimarmi nell'assassino adesso rischio anche di fare il delitto perfetto, ma senza cattiveria, solo per amor di trama.

E intanto qualcuno legge quello che scrivo e a tutti loro va il mio più grande grazie.
Che cosa rende tale uno scrittore? Ci si chiede sempre il rete.
Uno scrittore è tale, a mio parere, se ciò che scrive viene letto. Un libro esiste solo nel momento in cui viene aperto e un personaggio vive solo nella mente di un lettore che lo immagina.
E quindi grazie a tutti coloro che permettono alle mie storie di vivere

martedì 21 maggio 2013

Prossimi appuntamenti


Prima o poi, prometto, riuscirò a fare un post degno di questo nome, per il momento, i prossimi appuntamenti


Venerdì 24 maggio - ore 21.00
CAI Borgomanero

Sabato 25 maggio - ore 21
Biblioteca di Invorio
verrà presentato anche Tutti colpevoli di Sergio Cova 

Domenica 26 maggio - presentazione itinerante
Girolago, Gozzano e Briga Novarese

Venerdì 31 maggio - ore 21.00
Sala Consiliare comune di Briga Novarese

Ci avviciniamo sempre più ai luoghi del romanzo.
Vi aspetto

domenica 19 maggio 2013

Presentando


Sono nel mezzo del tour di presentazioni, sempre sotto lo sguardo attento di Giove Alluvio, che pare sia un lettore affezionato, dato che ovunque vada, lui c'è.

Strani giorni, strane esperienze.
Vedere il proprio libro in vetrina, incontrare persone che l'hanno letto o che decidono di acquistarlo, non perché sono amici o conoscenti, semplicemente perché vogliono incontrare la storia e farsi condurre da lei.
Succede di scoprire bellissime librerie, magari con al loro interno anche un bar e lettori attenti. Succede di essere fortunati a trovarla, la libreria, perché un attimo prima era in corso un nubifragio.
Che ci siano quattro o quaranta persone, l'emozione è la stessa.
C'è la signora che dice di non leggere i gialli, ma che poi si ferma, ascolta e si lascia convincere a provare, c'è chi invece vuole sapere tutto dell'omicidio.
C'è il Gatto Oro che è già una piccola star e chi mi chiede di portare il Persiano alle presentazioni.
C'è il piacere semplice di incontrarsi e parlare di libri.

E poi il Salone del Libro
Per via della frequentazione costante con Giove Alluvio è arrivato puntuale il raffreddore e mi ero quasi convinta a saltarlo. Ma poi è successo che due cari amici che non si conoscevano, Ambretta e Fabio, si siano incontrati per caso parlando di me e mi abbiano fatto una pubblicità tale (grazie!!!!) che non potevo rimanere a casa.
Ne è nata una stranissima giornata, piena di incontri attesi e inaspettati.
Prima allo stand di Interlinea, centralissimo, vicinissimo alle grandi, con una filosofa gentile con cui brindare.
E poi gli amici da incontrare, persone che vedo spesso e chi non vedo da anni o dalla fiera dell'anno scorso.
Grazie ad Ambretta e a Fabio, per il loro tempo e la loro attenzione.
Grazie ad Alessandro e al suo amico giornalista che mi ha fatto sentire quasi una star.
Grazie a Max, che non è potuto venire, ma con cui mi ha fatto davvero piacere chiacchierare.
E aggirandomi per il salone, entrando a volte in padiglioni da dietro un vaso, mi sono sentita, quasi una scrittrice. E quando per caso ho incontrato uno scrittore con la S maiuscola e con coraggio mi sono avvicinata e ho scoperto che ricordava il mio nome per aver letto qualcosa di mio ho pensato che forse lo sto diventando davvero.

giovedì 16 maggio 2013

Visioni - Moonrise Kindom


Wes Anderson è un regista che tende all'eccesso. Con i suoi colori acidi e le sue famiglie stralunate, rischia spesso di travalicare i limiti del buon gusto.
Questa volta, però, tutte le peculiare caratteristiche del suo cinema trovano un equilibrio che è quasi uno stato di grazia.
I colori continuano a essere eccessivi, ma sono virati in un seppia di malinconia per raccontare l'improbabile, ma delicata, fuga d'amore di due dodicenni problematici. Lui, scout orfano, geniale e incompreso, lei ricca, ribelle e inascoltata. Si incontrano per caso in un'estate di vacanza a una recita, lui in cerca di un istante di solitudine, lei truccata da corvo, le solitudini si intersecano e un anno dopo, entrambi in vacanza di nuovo sulla stessa isola, progettano la fuga. A contorno, un intero campo scout, la stralunata famiglia di lei e una tempesta in arrivo.
Tra tratti gotici che ricordano quasi il Tim Burton dei tempi migliori e una narrazione che sembra oscillare tra fiaba e ricordo, viene dipinta con rara delicatezza la disperazione di due ragazzi soli alla soglia dell'adolescenza, i cui drammi vengono costantemente negati e nascosti dagli adulti.
Ne risulta un film che è un piccolo miracolo, in cui davvero la stranezza diventa poesia e non si può non lasciarsi commuovere da questa fuga d'amore, unica cosa autentica nel mondo di finzione che gli adulti allestiscono per i ragazzini.
Vivamente consigliato.
8 e mezzo.

martedì 14 maggio 2013

LA ROCCIA NEL CUORE - Personaggi di pelo e di piuma

Vi ho già fatto conoscere i protagonisti del mio romanzo, padre Marco e Gabriele, ma intorno a loro si muove tutto un mondo. Persone, ma anche animali....


“Lo svasso. Animale interessante.
 Durante la stagione degli amori i maschi corteggiavano le svasse regalando loro delle alghe. Questo gli procurava una certa invidia. Gli sarebbe piaciuto poter abbordare una ragazza con un sottile filamento di alga in bocca, invece di vederle sempre avvicinarsi a quelli che avevano gli scooter, i biglietti gratis per la discoteca...”




“Il lungolago di Pella era pattugliato da falangi fameliche di papere che si nutrivano esclusivamente dei fondi dei coni che uscivano dalla gelateria della torre medioevale...”


“Oro era un persiano di razza. Doveva il nome al colore dei suoi occhi, ma Gabriele aveva trovato altre giustificazioni. Come l’oro, non reagiva a nulla, sembrava indifferente a qualsiasi stimolo. Era in compenso un ottimo conduttore. Conduceva ovunque il suo folto e lungo pelo. Conduceva inoltre all’interno della casa una quantità sconcertante di pulci e zecche.
Per le pulci, il pelame del persiano doveva essere una sorta di Las Vegas o una terra promessa delle cui meraviglie i parassiti si tramandavano il ricordo generazioni dopo generazioni”

Come segnalato, l'unica foto scattata da me è quella alla papera.
Come si intuisce, l'unico personaggio del romanzo ad avere una corrispondenza con la realtà e il gatto Oro...


domenica 12 maggio 2013

I luoghi de LA ROCCIA NEL CUORE

Tornata a casa dopo una settimana impegnativa, mi sono regalata una mattinata a fotografare i luoghi del mio romanzo


Cos’era quella sensazione fredda e dura che sentiva all’altezza dello sterno? Era come se la rupe della Madonna del Sasso gli si fosse incastonata tra i polmoni, spiacevole e ingombrante

“Si abbracciava tutto il lago, di un blu impudente come di fiordalisi, con la sua isola - perla bianca nel mezzo - e le colline tutto intorno, boschi e paesi come una promessa di armonia possibile. Più lontano le montagne a catturare qualche nube di passaggio, con le loro mani protese verso il cielo. E l’aria così fresca e pura da dare l’impressione di giungere da un’altezza smisurata, direttamente da Dio.”

“Ci sono cose che non si scelgono. Strade che impongono di essere percorse. Hanno certe salite a tornanti che cantano sofferenze e lacrime, con appollaiati sugli alberi ai lati cornacchie come avvoltoi...
...Ci sono uomini che non possono lasciare le isole ai draghi e altri che non si lasciano sconfiggere dalle strade.
Certe strade, poi, portano dove vogliono loro e non è sempre detto che questo sia un male.
“Marco proseguì lungo la strada che costeggiava il lago. Superò una torre medioevale trasformata in gelateria, segno che gli invasori d’oltralpe erano ormai tutti mutati in turisti, macchine fotografiche al posto di alabarde, e corse sulla pista ciclabile, tra la strada e i canneti. Proprio sopra di lui c’era la rupe della Madonna del Sasso”
“ Di lunedì  era talmente immobile e muta che il nome della strada, via del Silenzio, sembrava l’unico possibile. Non un monito, ma una constatazione. Chissà com’era quando Giulio vi aveva posto piede?
 Adesso non sembrava esserci neppure un centimetro di terra libero dall’intervento umano. Nei secoli le costruzioni avevano occupato tutto lo spazio disponibile, accalcandosi le une sulle altre, uno sopra l’altro i tetti in pietra scura”


domenica 5 maggio 2013

Off line

Strano post, questo 100° post, utilizzato per annunciare una pausa del blog.

Per motivi pratici/organizzativi, questa sera faccio armi e bagagli e mi trasferisco temporaneamente dai miei, lasciando il Nik in un regime di bad e breakfast (pasti con me dai miei e notti nel suo letto).
Se tutto va bene, dovrei rimanere là una settimana/dieci giorni.
Questo vuol dire una settimana/dieci giorni senza internet.
Anche se questa migrazione consiste nello spostarmi di circa due km e quindi passerò spesso e volentieri da casa, piante e gatti avranno sicuramente la precedenza sul computer.
Il nuovissimo telefonino che mi è stato regalato dovrebbe consentirmi di controllare almeno la posta, ma considerando la mia ibranataggine a usarlo dubito che riuscirò anche a postare.
Quindi dieci giorni senza blog, senza leggere altri blog e senza ruzzle, praticamente un regime di disintossicazione.
Chissà se tra una cosa e l'altro riuscirò ad approfittarne per correggere i temi arretrati e scrivere un po'?
Per chi passa di qui, invece, è solo un arrivederci.
Per chi volesse/potesse venire a conoscermi dal "vivo",  ricordo i prossimi appuntamenti nel
ROCCIA NEL CUORE TOUR

Venerdì 10 maggio - ore 18.00

Domenica 12 maggio - ore 17.30
Vercelli, libreria Mondadori

Buona settimana a tutti, ci si rilegge, se vi va, tra una decina di giorni

mercoledì 1 maggio 2013

Un respiro profondo


Prima, il corso sulla sicurezza.
Credo ne trarrò un racconto Lo strano caso della scuola radioattiva. Un'inquietante storia di infiltrazioni di radon negli intercapedini dei muri. Sempre pregnanti i consigli pratici "se un bambino ingerisce un prodotto per la pulizia chiamate il centro anti veleno o il 118". Senza le mie 12 ore di corso non mi sarebbe mai venuto in mente...

Poi si parte. Sopra, lo sguardo truce di Giove Alluvio. Piove, ma non diluvia e i fiumi sembrano rassegnati a rimanere nei loro alvei.
Arrivo in tempo.
Ho amici che si sono fatti davvero manciate e manciate e manciate di chilometri per esserci ed è un pensiero che quasi commuove. Ci sono colleghi scrittori.
Ho tempo per dare uno sguardo al tavolo di Interlinea e faccio davvero fatica a concepire l'idea stessa del mio libro in mezzo agli altri, tra Laura Pariani e Vassalli, di fianco al bellissimo Monterosa Blues di Lorenzo Arco.
Prima parla l'editore, Roberto Cicala e riesce a farmi passare del tutto il panico. Di colpo capisco che il rischio è tutto per gli ascoltatori. Stanno per lasciarmi libertà di parola sul mio romanzo. Posso parlarne davvero. Potrei andare avanti ore...
Per fortuna c'è Andrea del Duca, Alfa dei Misteri, che fa da tramite, con le sue domande rende tutto naturale, una chiacchierata sulla scrittura come ne abbiamo fatte tante, con l'unica differenza che c'è chi ci ascolta.

Dalla mia parte del microfono, impossibile dire come sia andata, ma mi dicono bene. Abbiamo riempito senza sforzo il tempo a disposizione, senza sforare.
Non sono riuscita a ringraziare a dovere Andrea e Roberto, perché in un attimo erano spariti, e quindi lo faccio qui.
Senza di loro La roccia nel cuore non esisterebbe.
Un libro, per approdare in libreria, ha bisogno di uno scrittore e di un editore e quest'incontro è spesso più raro di quanto non si possa pensare. Ci vuole un editore che apra davvero i circa 12 manoscritti al giorno che arrivano in casa editrice, anche quelli inviati da perfetti sconosciuti, e li legga alla ricerca di un'emozione. Quindi grazie, Roberto.
Un'autrice, poi, specie quando è solo un'aspirante autrice, ha bisogno di qualcuno con cui parlare di scrittura e in generale delle proprie passioni. Di una figura autorevole a cui chiedere un consiglio o un'aiuto. Io ho avuto un immenso colpo di fortuna, ormai più di quindici anni fa, quando ho incontrato Andrea.