I bei commenti al post precedente sul narratario ho pensato di dedicare questo a un'altra figura a metà strada tra realtà e narratologia, il LETTORE IDEALE
Per chi scrivo questo post?
Per me, che sono il Lettore Ideale e esisto solo nella testa dell'autore!
Il lettore ideale è in gran parte un'astrazione, è il lettore che l'autore vorrebbe, quello a cui, nelle sue intenzioni, il testo è rivolto.
Spiegato così quello del lettore ideale sembra una pura pippa mentale, una delle tante fisime degli autori con troppo tempo libero. In realtà mi sono resa conto che ragionare sul proprio lettore ideale aiuta e semplifica molto del processo decisionale dell'autore.
Ci sono molti aspetti che cambiano ai nostri occhi se li guardiamo considerando il lettore ideale.
Tematiche e contenuti da approfondire
Inserire o meno scene di sesso esplicite? Violenza più o meno descritta?
Questione di lettore ideale.
Barbablù è a tutti gli effetti una storia di serial killer, anzi, checché ne dica Wikipedia è dimostrato che ha avuto origine dalle vicende di un nobile francese di fine medioevo che aveva ucciso le sue spose. Tuttavia, nella versione che mi è stata raccontata da bambina ci sono sì delle scene macabre, con la scoperta della stanza con le teste delle mogli morte, ma nulla in grado di traumatizzarmi davvero. La stessa vicenda potrebbe diventare vietata ai minori di 14 anni, insistendo di più sui cadaveri delle donne e magari sulle scene di uccisione o addirittura ai minori di 18 anni. Questo senza variare di una virgola la fabula della vicenda.
Allo stesso modo, sempre senza modificare la fabula, ma insistendo su alcune tematiche e diminuendo l'importanza di altre, I Promessi Sposi possono diventare una telenovela.
Particolari da inserire
Ci pensavo l'altra sera leggendo Shadowhunters vi sono riferimenti a mode, musica, videogiochi, modelli di cellulari che strizzano l'occhio all'adolescente di oggi, che si riconosce nei protagonisti. Mi chiedevo se tra dieci o vent'anni gli adolescenti continueranno a leggere questi libri.
I libri finali di Harry Potter si rivolgono a lettori più o meno della stessa età di quelli di Shadowhunters, ma, anche nelle parti ambientate nel mondo "babbano" i riferimenti a particolari di moda sono assenti. In effetti, Harry Potter sta invecchiando bene. Mi chiedo se già in origine fosse pensato per ragazzi di una determinata età ma non necessariamente per i contemporanei. Quella del maghetto è una saga studiata per durare nel tempo.
Inoltre quanti particolari relativi all'ambientazione vogliamo inserire? Una descrizione veloce che lasci subito spazio all'azione andrà bene per un determinato pubblico, ma non per un altro.
Se citiamo in continuazione brani di musica rock anni '70 (solo per fare un esempio) piaceremo a determinati lettori. Così come uno spiccato citazionismo letterario strizza l'occhio a un pubblico di lettori forti.
Lessico e sintassi
Posto che ogni personaggio deve parlare in modo coerente con la sua personalità, è chiaro che una narrazione infarcita di parolacce e termini volgari non andrà bene per tutti i lettori.
Un lessico aulico e una sintassi complessa con frasi da 15 righe non ci aprirà certo la strada dello YA.
Se poi scrivo di un argomento/con un'ambientazione di cui so che esiste già un folto pubblico di appassionati e non voglio inimicarmeli, dovrò stare attenta alla terminologia specifica. Molti membri delle forze dell'ordine leggono gialli. Molte persone che provengono da studi storici (come me) apprezzano la narrazione storica. Meglio tenerne conto, piuttosto che inimicarsi un grossa fetta di pubblico potenziale!
Però lettore ideale e lettore reale non sempre coincidono!
Vero!
Harry Potter è stato letto da tantissimi adulti.
U. Eco era convinto che Il nome della rosa sarebbe stato un flop editoriale, apprezzato solo da quel piccolo nucleo di lettori colti per cui era stato pensato. Dante certo non pensava che la sua Commedia a secoli di distanza sarebbe stata letta in tutte le scuole.
Il lettore ideale è un'astrazione che può non coincidere affatto con i lettore reale.
Secondo me, però ci sono degli indubbi vantaggi nel considerarlo che si possono riassumere in un'unica parola COERENZA.
Pensiamo a una storia d'amore il cui lettore ideale è "la donna cattolica di media cultura", non ci saranno troppe parolacce né vi si troverà un lessico aulico. Non ci saranno scene esplicite di sesso o violenza e vi si ritroveranno determinati valori. Questo non toglie che, se il libro è scritto bene, possa piacere anche a degli uomini atei e mangiapreti, ma l'autore sarà stato senza dubbio aiutato nelle sue scelte dall'aver definito il lettore ideale.
Tenar e i suoi lettori ideali
Uno dei (molti) appunti che mi sono stati fatti a un romanzo che, ormai ne sono consapevole, non riuscirò a pubblicare era che non era ben definito il pubblico a cui volevo rivolgermi. Si tratta di un giallo storico con scene troppo esplicite per il giallo classico, ma con tematiche troppo articolate per un pubblico che cerchi un romanzo in cui predomina l'azione. Il romanzo ha ricevuto molti complimenti da varie case editrici, ma al dunque tutti hanno detto di no.
Questo mi ha insegnato a pormi un po' di più il problema del pubblico.
Generalizzando, oggi il mio lettore ideale è un adulto, di cultura medio/alta alla ricerca di un testo di intrattenimento non (troppo) banale. Probabilmente è donna, interessata agli aspetti psicologici della vicenda. Specificando ancora di più, il mio lettore ideale può essere esemplificato da una professoressa in vacanza sopra i 25 anni.
Voi vi ponete il problema del lettore ideale e, se sì, qual è il vostro lettore ideale?