lunedì 27 dicembre 2021

LLCcallenge 2021 – La lista definitiva


 Ce l'ho fatta!
A ben quattro giorni dalla fine dell'anno, ho terminato la sfida di lettura.

Credevo di non farcela, ma i Jolly si sono rivelati un valido alleato.
Ecco quindi la classifica definita, con il mio insindacabile giudizio di gradimento rigorosamente in gattini (da uno a cinque).

1 – Un libro di una lettura condivisa - Categoria sostituita con Jolly1 (ripetizione di categoria: Premio Nobel)
J. Staibeck
I pascoli del cielo
🐈🐈🐈🐈- una piacevole sorpresa

2 - Un libro tra quelli consigliati da un admin del gruppo - Categoria sostituita con Jolly3 (un libro che vuoi tu)
Kent Haruf
Le nostre anime di notte
🐈🐈🐈🐈- delicato come promesso

3 – Un saggio
Stefano Mancuso
L'incredibile viaggio delle piante
🐈🐈🐈🐈- un saggio pieno di fascino

4 – Un libro uscito dopo il 2010
Barbara Frale
In nome dei Medici
🐈🐈- un polpettone indigesto

5 – Un libro uscito nel 2021
Franco Forte e Vincenzo Vizzini
L'uranio di Mussolini
🐈🐈🐈🐈- un solido giallo storico

6 – Un libro con un fiore in copertina
Umberto Castiello
La mente delle piante
🐈🐈🐈- interessante, a tratti impegnativo

7 – Un romanzo russo
Anonimo
Racconti di un pellegrino russo
🐈🐈🐈- una finestra su un mondo lontano

8 – Un romanzo di un autore cinese o ambientato in Cina
Jin Yong
La leggenda del cacciatore di aquile
🐈🐈🐈- combattimenti, combattimenti e ancora combattimenti

9 – Un romanzo con più di 500 pagine
Brandon Sanderson
Il ritmo della guerra
🐈🐈- il ritmo c'è solo nel titolo

10 – Un libro scritto da una donna vivente
N.K. Jemisin
Il cielo di pietra
🐈🐈🐈- finale non del tutto all'altezza delle premesse

11 – Un classico che ti vergogni di non aver ancora letto
Italo Calvino
Il castello dei destini incrociati
🐈🐈- era meglio se continuavo a vergognarmi

12 – Un libro di poesia
Chiara Carminati e Alessandro Sanna
Poesia con fusa
🐈🐈🐈- leggero e gradevole

13 – Un libro in cui i personaggi salgono su una nave
Julie Otsuka
Venivamo tutte per mare
🐈🐈🐈🐈🐈– un libro a cinque gatti 🔝

14 – Un libro con la copertina rosa o viola
Oscar Wilde
Il ritratto di Dorian Gray
🐈🐈🐈🐈– prosa eccezionale, personaggi odiosi

15 – Un testo teatrale
Patrick Suskind
Il contrabbasso
🐈🐈🐈– capisco che capisco il teatro solo fino a un certo punto

16 – Un libro uscito l'anno della tua nascita
Wilbur Smith
Il volo del falco
🐈🐈– ho coscritti migliori

17 – Un libro scritto da un autore africano
Akwaeke Emezi
Acquadolce
🐈🐈🐈e mezzo - stile così particolare che rischia di "mangiarsi" una storia non banale

18 – Una graphic novel
Teresa Radice e Stefano Turconi
La terra. Il cielo. I corvi
🐈🐈🐈🐈- storia di memorie che vanno tenute vive

19 – Un libro di un editore indipendente
Aislinn
I tuoi peccati ti troveranno
🐈🐈🐈🐈– i vampiri nella provincia piemontese ci stanno benissimo

20 – Libro scritto da un uomo con protagonista femminile (o viceversa)
Thodoros Kallifatidis
Timandra
🐈🐈🐈🐈e mezzo – non per tutti, ma quasi un capolavoro

21 – Libro con una sola parola nel titolo
Carlo Rovelli
Helgoland
🐈🐈🐈– interessante, ma un po' troppo di parte per essere considerato divulgativo

22 – Un libro comprato usato o preso in biblioteca
Arthur Schnitzler
Doppio sogno
🐈🐈– noiosi sogni di trasgressione di persone noiose

23 – Un libro scritto da un premio Nobel
Grazia Deledda
Canne al vento
🐈🐈🐈– carino, ma non il suo capolavoro (vedi sotto)

24 – Un romanzo sudamericano
Isabel Allende
Afrodita
🐈🐈🐈e mezzo – leggero e dolce come un sorbetto tra due portate impegnative

25 – Un'opera prima
Massimiliano Giri
Il senso delle parole rotte
🐈🐈🐈e mezzo – bella indagine in una Romagna tutt'altro che turistica

26 – Un romanzo italiano uscito tra il 1900 e il 1950
Sibila Aleramo
Una donna
🐈🐈🐈🐈🐈– un libro a cinque gatti 🔝

27 – Un libro ambientato in una guerra
Andrea Atzori
Il coraggio salpa a mezzanotte
🐈🐈🐈e mezzo – un buon romanzo per ragazzi su un episodio da noi quasi sconosciuto della seconda guerra mondiale.

28 – Un romanzo storico
Andrea Forcellino
Il cavallo di bronzo
🐈🐈🐈🐈– il lato pettegolo del rinascimento, delizioso

29 – Un libro con protagonista minore di 16 anni
Ray Bradbury
Il popolo dell'autunno
🐈🐈🐈e mezzo – prosa ipnotica, seconda parte un po' in calo

30 – Libro con protagonista anziano
Grazia Deledda
La madre
🐈🐈🐈🐈🐈– un libro a cinque gatti 🔝

31 – Libro con nome di persona nel titolo
Virginia Woolf
Orlando
🐈🐈🐈🐈🐈– un libro a cinque gatti 🔝

32 – Libro con una foto in bianco e nero in copertina
Virginia Woolf
Una stanza tutta per se
🐈🐈🐈🐈– (purtroppo?) sempre attuale

33 – Libro con un'opera d'arte in copertina
Georges Simenon
Tre camere a Manhattan
🐈🐈– dicono che ci sia amore e passione, io ho trovato solo alcolismo

34 – Libro che ti è stato regalato
Matt Haig
La biblioteca di mezzanotte
🐈🐈e mezzo – moraleggiante, ma scorrevole

35 – Libro che possiedi da almeno tre anni
Knud Rasmussen
Aua
🐈🐈🐈– anni '20, Goenlandia, resoconto dell'incontro con uno sciamano inuit. Di nicchia

36 – Una rilettura
Neil Gaiman
Il figlio del cimitero
🐈🐈🐈🐈🐈– non vado certo a rileggere un libro che non mi piace 🔝

37 – Libro consigliato da qualcuno che partecipa a questa sfida
Susanna Clarke
Piranesi
🐈🐈🐈e mezzo – onirico e delicato

38 – Una saga famigliare – Sostituito con Jolly2 "inventa una categoria": libro illustrato
Gregoire Kocjan e  Mateo Dineen
L'incredibile libro dei mostri
🐈🐈🐈🐈🐈– un libro a cinque gatti 🔝

39 – Libro che fa parte di una serie
Lian Hearn
Il canto dell'usignolo
🐈e mezzo – potevo usare meglio il mio tempo

40 – Libro del tuo autore preferito
Ursula K. Le Guin
La mano sinistra del buio
🐈🐈🐈🐈🐈– è la mia preferita, no? 🔝

41 – Libro il cui titolo descrive la tua vita in questo momento
Jordi Lafebre
Nonostante tutto
🐈🐈🐈– leggero e dolce. Forse fin troppo

42 – Libro con un animale in copertina
Taro Abe
La taverna di mezzanotte
🐈🐈🐈🐈– un manga delizioso (astenersi vegetariani)

43 – Libro che ha vinto un premio letterario internazionale
Colson Whitehead
La ferrovia sotterranea
🐈🐈🐈e mezzo – un romanzo pensato come un kolossal sulla fuga dalla schiavitù

44 – Libro che ha vinto il Campiello o lo Strega
Tiziano Scarpa
Stabat Mater
🐈🐈🐈🐈e mezzo – toccante e non scontato

45 – Libro di un autore che viene dalla tua regione
Alessandro Barbaglia
Scacco matto tra le stelle
🐈🐈🐈🐈– quattro gatti per gli adulti, mezzo in più se hai meno di undici anni

46 – Libro da cui sia tratto un film o una serie tv
Walter Trevis
La regina degli scacchi
🐈🐈🐈🐈– ancora meglio della pur bella serie tv

47 – Libro ambientato in una capitale
Ellery Queen
Uno studio in nero
🐈🐈🐈e mezzo – imprescindibile per gli sherlockiani, piacevole per tutti

48 – Libro con meno di cento pagine
Laura Mancinelli
I tre cavalieri del Graal
🐈🐈e mezzo – gradevole, ma è meglio l'originale medioevale

49 – Un giallo o un thriller
Erskine Childers
L'enigma delle sabbie
🐈🐈🐈 – il papà del thriller moderno, affossato dalla traduzione 

50 – Raccolta di racconti
Autori vari
Il grande libro dei racconti di Sherlock Holmes
🐈🐈🐈– per gli sherlockiani vale cinque gatti


Ecco qua! Volevo varietà e l'ho avuta. Ho spaziato dal manga alla fisica quantistica, dai saggi i neurologia vegetale (che neppure sapevo esistesse) ai premi nobel, passando dall'horror. Mi sono obbligata a finire libri che avrei gettato dalla finestra e ho corso come una forsennata per finire in tempo e leggere anche altro (circa una decina di altri libri). Come dicevo qualche post fa, sono soddisfatta ma una volta nella vita basta. Voglio permettermi di abbandonare libri che non mi piacciono e di dedicare il giusto tempo ai "mattoni" che lo meritano.
Una menzione speciale al romanzo Anima di Wajdi Mouaward, comprato appositamente per le belle recensioni e lo splendido serpente che occupa la copertina e che si è rivelato il più pretenzioso virtuosismo inutile in cui mi sia imbattuta. Ho dovuto rimpiazzarlo, per coprire la categoria, con un (bellissimo) manga in cui l'animale in copertina era cucinato a puntino.

Visti i tempi che corrono, non mi sento di fare particolari auguri per il 2022, se non per augurarvi delle buone letture.

Se volete, è disponibile il nuovo capitolo de L'assedio degli angeli.


giovedì 23 dicembre 2021

Rimanere negativi per le feste!


Quest'anno il mio augurio non può che essere: che possiate rimanere negativi per le feste!

Eh, sì, perché uno spettro si aggira, almeno qui da noi, per le scuole e le palestre: la quarantena di fine anno. Il sistema di tracciamento per la quarantena "veloce" (due tamponi a cinque giorni di distanza) funziona a singhiozzo, a volte sì e altre meno. Quindi l'incubo maggiore è che qualcuno in una classe o in un gruppo sportivo si trovi positivo proprio a ridosso della chiusura e zac.... Quarantena.
È capitato alla figlia di una mia amica, pur negativa al primo tampone. Quarantena fino al 31 dicembre e ciao ciao Natale.
E noi?

Ieri abbiamo temuto seriamente di essere quelli che facevano partire la quarantena.
Mi arriva a scuola la più temuta delle comunicazioni: figlia con naso che cola e 38° di febbre.
Ci siamo, ho pensato. Tipico caso di variante Omicron. Noi vaccinati asintomatici e lei sintomatica. Il 22 dicembre. Nella corsa disperata per tornare a casa e prenotare il primo tampone disponibile vedevo già sfilare tutta una serie di scenari. In nessuno il covid era un vero problema. Sarei stata linciata prima da un'intera classe di asilo che sarebbe finita in quarantena. Più il gruppetto della ginnastica. Per non parlare dei colleghi miei e di mio marito. Chi non avrebbe un giustificato istinto omicida nel vedersi arrivare la notifica della quarantena il 23 dicembre, magari sul punto per imbarcarsi sull'aereo per raggiungere i propri cari?
Se son qui che ne scrivo con sollievo è perché ho trovato immediatamente la farmacia che aveva disponibilità, ho stanato la figlia da sotto il letto promettendolo caramelle, cioccolati, regali in anticipo, qualsiasi cosa pur di venire a fare questo maledetto tampone (poi me la sono cavata con una singola caramella). Fatto rapido e molecolare, risposte in tempo ragionevolissimi (un'ora il primo, un giorno il secondo), entrambi negativi. Lo spavento è bastato, a quanto pare, a farle passare la febbre.

Alla luce di tutti i meravigliosi scenari che ho avuto il tempo di contemplare in attesa del risultato mando un super abbraccio a chi si trova a passare il Natale in quarantena.

A tutti gli altri un caro e sincero augurio di Buone Feste.

Mettetevi le mascherine, disinfettatevi come se non ci fosse un domani e che possiate rimanere negativi per le feste!
 

giovedì 16 dicembre 2021

Il presepe di casa Tenar

 


Ispirata da un post di Murasaki e colpita dallo spirito natalizio, vi porto alla scoperta del mio presepe di famiglia.

 A dire che siamo particolarmente religiosi mentirei. Mi sono accorta adesso che è all'ultimo anno che mia figlia sta frequentando un asilo aconfessionale, in cui l'ora di religione non è prevista. Immagino ce l'abbiano detto, da qualche parte, anni fa, ma io l'ho realizzato solo quando abbiamo confrontato il numero di maestre dell'asilo con quelle che ci saranno alla primaria. Insomma, qui va così. Per fortuna volenterose amiche insegnanti di religione si stanno facendo carico di spiegare a mia figlia almeno i fondamentali. Però il presepe a casa mia si è sempre fatto. Da sempre. Con sempre le stesse statuine.

La leggenda vuole che esse giungano dirette dall'infanzia di mio nonno, un tempo lontano in cui la famiglia era ricca, prima della bancarotta. Quel tempo coincide all'incirca con la prima guerra mondiale. Non so se sono davvero centenarie, le mie statuine, ma vecchie sono vecchie e i segni degli anni li portano tutti.


Il bue e l'asinello devono appoggiarsi a qualcuno o qualcosa perché sono zoppi. Ogni generazione ha lasciato orgogliosamente il suo segno nel presepe. Ad esempio il mio è l'orecchio mancante dell'asinello. Quello di mia mamma il corno sbeccato del bue. Immagino che generazioni di gatti spieghino perché nessun quadrupede è più tale. La capretta è quasi senza muso e un gruppo di pecorelle sfoggia collari ortopedici in nastro adesivo bellico. Si tratta di pecorelle fornite di mantello in lana vera, ormai di un color grigio stratificato. Un domani le potremo usare per studiare la diversa composizione della polvere nei secoli. Così come le torri sono ormai bene storico. Sono fatte infatti di torsoli di mais mummificati. Un giorno ne estrarremo il DNA come in Jurassic Park e scopriremo che appartengono a specie ormai estinte.


È vecchio il nostro presepe, ma non si tocca. Perché di presepi così non ne fanno più. Nel senso che ora il politicamente corretto lo impedirebbe. I re magi, ad esempio, hanno i cammellieri. Che sono giovani schiavetti piacenti, ovviamente neri. Non risparmiano neppure comportamenti che ora le varie associazioni animaliste disapproverebbero. Perché una delle caratteristiche più particolari del mio presepe è la scarsa collaborazione dei cammelli. Uno si impunta e deve essere condotto avanti a forza.


L'altro ha proprio dichiarato sciopero. Di andare dietro una stella per andare a cercare un bambinello non ne ha proprio voglia. Si è seduto e non c'è verso di farlo avanzare di un passo...


Del presepe, poi, si può ammirare tutta la sua accuratezza storica. Ad esempio la famosa stufa in ghisa romana per le tipiche caldarroste palestinesi.


Sulla freschezza del pesci del pescivendolo di Nazareth non mi sento di indagare, ma da che ho raggiunto l'età della ragione mi interrogo sul nobile settecentesco.


Dove avrà parcheggiato la macchina del tempo? Sarà venuto dalla Francia di Luigi XVI per consegnare il suo vaso? Del resto il suo compare più giovane sembra indossare quasi un capellino frigio e un rivoluzionario davvero non so cosa ci possa fare nel presepe. Si potrebbe obiettare che il berretto frigio viene originariamente dalla Frigia, appunto, che sta da qualche parte verso la Persia in una non meglio precisata antichità. Sarebbe quasi più accurato di un re magio. Ma, vi assicuro, il resto dell'abbigliamento fa terribilmente barricata parigina in tempo di rivoluzione. Cosa ci facciano nel presepe rimane il mistero più affascinante.

Nonostante un'inevitabile drastica diminuzione delle statuine dai tempi di mio nonno, il presepe continua ad occupare il suo posto, sulla ribaltina di un mobile almeno coevo. Probabilmente verso gli anni '60, quando era bambina mia mamma è stato rimpinguato con una notevole fornitura di oche e galline. Il pollaio da allora occupa circa un terzo del totale. E ogni anno, nonostante le sue assurdità storiche e la condizione sempre più precaria dei suoi abitanti, rinnova la sua magia anche agli occhi delle nuove generazioni.


Voi ce l'avete il presepe?

Quali sono le sue stranezze?


Se invece avete voglia di una storia non proprio natalizia, L'assedio degli angeli continua.

martedì 7 dicembre 2021

LLCchallenge2021

 


È arrivato dicembre, l'ultimo mese dell'anno, quello dei bilanci. 
L'anno in sé è stato estremamente faticoso e per molti aspetti vorrei seppellirlo per riesumarlo tra quarant'anni, in una sera davanti al camino, per raccontare ai nipoti: "sai, una volta, quando c'era la pandemia...".
Dato che qui, però, si parla principalmente di libri, è arrivato il momento per tirare le somme con un'iniziativa che mi ha tenuto compagnia per tutto l'anno: la LLCchallenge2021.

La sfida è un'iniziativa promossa da un gruppo FB che si occupa di libri e consiste nel leggere nel corso del 2021 50 libri, uno per ogni categoria indicata nell'immagine.

Fin dal subito mi sono resa conto che rispettare tutte le regole perché le mie recensioni fossero rendicontate nel giusto modo, complice anche una tecnologia ostile, sarebbe stato al di sopra delle mie capacità. Ma è rimasta la sfida personale, il puntiglio a provare a leggere (e ascoltare) non tanto cinquanta libri, obiettivo prendibile, ma cinquanta libri che fossero rappresentativi delle 50 categorie. Di tutti quelli terminati ho fatto una mini recensione sui canali social, e anche quello si è rivelato un impegno non da poco.

Devo dire che all'inizio ero molto scettica sulle mie possibilità di terminare la sfida e anche adesso non sono sicura di riuscire a farcela. Se non ho fatto male i conti, però, sto terminando di leggere e di ascoltare rispettivamente i libri numero 45 e 46. Il 47 l'ho già individuato e quindi mi restano fuori due categorie, rivelatesi più ostiche del previsto: il testo teatrale e il libro che ho in casa da più di tre anni (ho scoperto che se non ho letto un libro in tre anni un motivo c'è). Considerando che il 45 (un libro di un editore indipendente) si è rivelato più lungo del previsto, con oltre 450 pagine, è serio il pericolo che io mi fermi a un passo dal traguardo. È comunque un risultato molto migliore rispetto a quello che mi ero prefissata all'inizio: coprire almeno 40 categorie.

Ho deciso di partecipare per due motivi: darmi un ritmo costante nella lettura e obbligarmi a uscire dalla mia zona di comfort e sono soddisfatta su entrambi i fronti. Non avevo mai tenuto il conto dei libri letti in un anno, quest'anno complice la sfida l'ho fatto e al momento sono sui 55. Penso di essere decisamente sopra la media degli anni scorsi, in parte per l'introduzione degli audiolibri e in parte perché a metà di un libro ero già a pianificare le due o tre letture successive. Inoltre ho letto il mio primo romanzo africano, ho affrontato mostri sacri che non avevo mai osata avvicinare e ho scoperto autori del tutto nuovi.
Certo, neppure questa sfida mi ha fatto passare il sacro terrore per le saghe famigliari, categoria che ho sostituito utilizzando uno dei tre preziosissimi jolly previsti.

Ecco una breve classifica dei libri più inaspettati in cui mi sono imbattuta.

IL LIBRO PIÙ PARTICOLARE – Racconti di un pellegrino russo

Alla ricerca disperatissima di qualcosa di russo e di breve, mi sono imbattuta in questo scritto di un anonimo mistico russo della metà del XIX secolo che mi ha profondamente affascinato. Innanzi tutto non avevo mai letto il misticismo raccontato dall'interno, quindi entrare nella testa di una persona che ha scelto di abbandonare tutto per dedicarsi al pellegrinaggio e alla preghiera è stato come entrare in un altro mondo. Il viaggio del pellegrino è ambientato nella Russia rurale ai tempi degli zar. Un mondo povero, dove l'analfabetismo è imperante, la religione spesso confina con la magia e dove tuttavia le idee comuniste si stanno insinuando. Non avrei mai e poi mai preso in mano questo libro senza la spinta della sfida e mi sarei persa una delle letture più particolari della mia vita. Una finestra su un mondo lontanissimo da me e che nessun altro avrebbe mai potuto raccontarmi.

IL CLASSICO DI CUI AVEVO SEMPRE AVUTO UNA IMMOTIVATA PAURA – Orlando

Mi serviva un libro con un nome di persona nel titolo. Complice l'audiolibro disponibile mi sono buttata su questo classicone di cui avevo sempre avuto paura. Mi ha divertito tantissimo e ha del tutto ribaltato l'idea della Woolf che mi ero fatta leggendo Gita al faro (scrittura interessante per raccontare i pensieri non così interessanti di personaggi un po' tristi). Scostata l'autrice dalla patina di tristezza che le avevo sempre attribuito, ho proseguito con  Una stanza tutta per se e non escludo affatto di continuare a frequentare in futuro zia Virginia.
Grazie LLCchallenge.




IL LIBRO CHE RESTERÀ PER SEMPRE NEL MIO CUORE

Avendo in generale un pessimo rapporto con i vincitori del premio Strega, ho approcciato l'apposita categoria con timor panico, certa che la lettura sarebbe stata una sofferenza. Invece mi sono innamorata di Stabat Mater di Tiziano Scarpa.
Intendiamoci, è stata una sofferenza leggerlo. Perché io sono una mamma adottiva e la protagonista è in un orfanotrofio della Venezia del '700 dove le trovatelle vengono instradate alla musica. E la fanciulla, in piena adolescenza, è in crisi. Non sa chi è, cosa vuole, sente enorme il vuoto di quella madre di cui non conosce nulla se non l'abbandono e vive immersa in quella morbosità che solo nell'adolescenza si può provare. Si fiuta la tragedia imminente. Solo che la tragedia non arriva. Arriva Vivaldi, nuovo direttore dell'orchestra di quell'orfanotrofio/conservatorio (particolare storicamente accurato). Mi aspetto una figura salvifica. E invece no. Fa arrabbiare così tanto la protagonista che lei decide di vivere, in pratica alla facciaccia sua. La vicenda affronta anche una marea di altre considerazioni non banali sulle donne e l'arte, oltre che darci uno spaccato di raro fascino sulla Venezia dell'epoca. Di mia spontanea volontà non lo avrei mai letto. Invece lo ora lo consiglio con tutto il cuore.


Parteciperò anche l'anno prossimo? Credo di no. È stato estremamente interessante farlo. Tuttavia riempire 50 categorie è impegnativo. Ci sono state le scoperte inaspettate, ma anche le letture sofferenza portate avanti per puro puntiglio per spuntare una casella. Non ho letto solo all'interno della sfida, ma non mi è rimasto un tempo infinito per altre letture. In particolare ho tralasciato un paio di saggi, quello su Dante di Barbero e due di paleontologia perché lunghi e impegnativi. Ottocento pagine di saggio mi sarebbero valse comunque, al massimo, una casella e davvero non erano letture che si potessero terminare in una settimana. Quindi con l'anno nuovo voglio recupera, col dovuto tempo, innanzi tutto questo tre libri. E ci vorrà un po'.

E voi avete mai partecipato a delle sfide di lettura? Com'è andata?

Per qui invece volesse, ecco il sesto capitolo della mia storia steampunk.