venerdì 28 febbraio 2020

Racconti nel tempo del Coronavirus

Ed eccoci qui, tutti in attesa di capire come gira il mondo.

Abito in Piemonte, ma a pochi chilometri dalla Lombardia, abbastanza lontani dall'epicentro dell'epidemia da sentirsi (relativamente) al sicuro, abbastanza vicini per osservare questo risprofondare dell'immaginario collettivo nelle pestilenze manzoniane.

Le scuole sono chiuse e pertanto mi trovo mamma a tempo pieno, in bilico tra il rimpianto professionale e la sensazione di aver vinto una vacanza premio.

Nei supermercati della mia zona non riesco a trovare due cose, i biscotti alla Nutella e l'acqua distillata. Ora, capisco perfettamente l'istinto ad affrontare l'Apocalisse ben riforniti di Nutella, ma ci ho messo un po' a capire il perché dell'acqua distillata. Ebbene, la subitanea scomparsa dell'Amuchina ci ha di colpo fatto dimenticare la prima cosa che viene detta in un qualsiasi corso sulla sicurezza "non mescolate cose a caso". Tutti a quanto pare si sono improvvisati piccoli chimici, girano in rete ricette sicure per l'intossicazione casalinga, forse perché uccidersi è il modo più sicuro per non ammalarsi. Me ne sono state girate di improbabili anche in chat dove, per livello d'istruzione dei membri, ci si sarebbe aspettati che qualcuno ricordasse che no, la candeggina non va usata come ingrediente base per sedicenti pozioni disinfettanti.
Di colpo mi sono sentita ricchissima perché ho trovato nell'armadio dei farmaci una confezione di cento mascherine. Cento. Se le avessi rivendute su ebay al momento giusto mi pagavo le vacanze!
In compenso, però, chi, come me, si è divertito a mettere in equilibrio le scope, passatempo fino a prova contraria assai più sicuro che giocare al piccolo chimico, è stato tacciato di essere un oscurantista che crede a fake di ogni genere messe in giro per oscure ragioni. A me, invece, tutto sommato, la cosa delle scope ha insegnato una cosa. Per riuscire in qualcosa devi credere che sia possibile. Sono imbranata quasi a livello patologico e una scopa in equilibrio non l'avevo mai messa, ma, cavolo, c'erano riuscite le mie amiche! Alla fine anche la mia era stata su, cosa che dieci giorni fa avrei ritenuto impossibile, non a prescindere, ma per le mie capacità. 

In pochi giorni si sta passando da "morirero tutti" a "massì muore giusto qualche vecchietto" con una velocità che mi allarma tanto quanto le ricette per l'Amuchina casalinga. Immagino che ancora una settimana e ci si renderà conto che probabilmente è corretto, la mortalità è maggiore tra gli anziani, ma che nessuno vuole essere quel vecchietto o che quel vecchietto sia un suo caro.

Per intanto siamo a venerdì e non si sa se lunedì si andrà a scuola. Ci si ingegna in qualche modo di dare delle attività da remoto agli studenti, tra reti che non prendono e accessi al registro elettronico negati. Come prof di storia, avevo un sogno inconfessabile: finire il programma. È quasi impossibile, una sorta di Sacro Graal. Ma dalla prima lezione della prima media lottavo per farcela. Entro il 15 marzo avrei concluso a Seconda Guerra Mondiale... Avrei... Oppure potrei liquidare Hitler con una videolezione da studiare in autonomia...

In tutto questo, rimane almeno il tempo per leggere! Se non ora quando?

Racconti editi!

Quindi vi consiglio di nuovo il mio ebook La luna delle foglie cadenti

Per chi preferisce i gialli, segnalo invece che il mio racconto sherlockiano Uno studio a sei zampe è in calce al Giallo Mondadori Sherlock in edicola a Marzo, La notte degli inganni.

Il racconto vedrà il nostro Holmes alle prese con gli insetti zombi, che esistono davvero e personalmente mi inquietano tantissimo, proprio per le implicazioni ipotizzate nel racconto!
Ancora una volta devo questa pubblicazione a Luigi Pachì, curatore della collana, che ringrazio con tutto il mio cuore!


Racconti gratuiti on-line a tema!

Per chi volesse una lettura a tema, segnalo che all'interno del blog potete leggere il racconto Nel regno di sorella morte un giallo storico ambientato a Viterbo ai tempi della Grande Peste.

E non posso resistere dal proporvi questo mini racconto, che, in effetti, un po' di ansia ora la mette.

Buona lettura!

L'UOMO VENUTO PER FARE DEL BENE

L’uomo venuto per fare del bene arrivò a piedi. Spuntò all’alba dalla strada per Marsiglia, aveva un vecchio saio consunto, occhi ardenti e la verità in tasca.
Il prete del paese dubitava che si trattasse davvero di un frate, ma quando l’uomo si mise a predicare in piazza, si sistemò in prima fila. Se anche qualcosa nelle sue parole sapeva un poco di eresia, si trattava pur sempre di una voce nuova, merce rara nel paese. 
Lo straniero aprì le braccia e con voce tonante ricordò alla folla la brevità della vita e lo sguardo rabbioso di Dio sempre attento ai loro peccati. Poi sorrise, rasserenato e invitò alla bontà e all’unione poiché lui era giunto per fare del bene e lasciare la pace nel cuore della cittadinanza. Di fianco al prete, la vedova e lo storpio avevano gli occhi lucidi di commozione.
Il predicatore se ne andò già nel pomeriggio, con un vago mal di testa e la coscienza a posto.
Lo storpio non ricevette mai tante elemosine come quel giorno, frutto del desiderio di espiare che era rimasto come un profumo nell’aria. La vedova andò a trovare le tre figlie per rappacificarsi con i loro mariti. Il prete, dal canto suo, si trovò la chiesa piena e fece notte con le confessioni.

Era l’inverno tra il 1347 e il 1348. L’uomo venuto per fare del bene morì una settimana dopo e non seppe mai di essere stato lui a portare la peste in Italia.

domenica 23 febbraio 2020

La luna delle foglie cadenti disponibile in ebook


Racconto lungo (33 pagine) disponibile dal 25 febbraio, già in pre ordine
1,99 €
In formato kindle su Amazon
In tutti gli altri formati sul Delos Store

La guerra civile è alle porte e nella Luna delle Foglie Cadenti molti sono destinati a morire.

Il giovane principe Amrod del Leynlared vive il viaggio verso la Ley del Nord per conoscere la sua promessa sposa undicenne come un’inevitabile tortura. Ma per quanto possa apparirgli odiosa la prospettiva di dover essere galante con una bambina che non potrà mai amare, il ragazzo non ha idea di quanto drammatico sarà il viaggio, che cambierà per sempre la sua vita e la storia del Leynlared.
Il giovane ha infatti scoperto una serie di ruberie da parte del governatore del Nord, leyler Turis, ai danni del leylord, e quando la notizia viene fatta incautamente trapelare la situazione precipita. Perché Turis possa prendere il potere, il leylord e suo figlio devono morire.

Continuano con questo racconto le Cronache delle Ley, iniziate con La spada di Emarana, che narrano le vicende di Amrod del Leynlared e dei suoi compagni durante la guerra civile delle Ley.

Siamo arrivati alla seconda uscita de Le Cronache delle Ley. È passato quasi un anno dagli eventi raccontati ne La spada di Emarana. Il principe Amrod non è più un ragazzo confuso, ma un giovane adolescente che deve prendere in mano la propria vita. Durante il viaggio nel nord, per conoscere la propria promessa sposa, tuttavia, tutto ciò che potrà andare storto andrà storto. Travolto dagli eventi, Amrod si trova a lottare per la propria vita e dovrà decidere molto in fretta che uomo desidera essere.

Con questo racconto Le Cronache delle Ley entrano nel vivo. Da qua in poi nulla sarà come prima.

Come ho già avuto modo di raccontare, queste storie hanno un posto speciale nel mio cuore. Tutti i personaggi, non sono quelli principali, mi sono molto cari. Vorrei davvero che più gente possibile li leggesse. Se passate di qui ogni tanto, se siete incuriositi dal mio blog, se non avete mai letto niente di mio, ecco, leggete questi racconti.
La luna delle foglie cadenti non è il mio racconto preferito, né il più personale (questo posto spetta a quello che chiuderà questa mini serie), anche se da un punto di vista tecnico ne sono abbastanza soddisfatta. È essenziale, però, per lo svolgersi degli eventi. Quindi, se volete leggere qualcosa di mio, iniziate da qui.

Per chi volesse, ricordo che Le Cronache delle Ley si comporranno di quatto ebook. 
La prima uscita, La spada di Emarana è già disponibile su tutti gli store on-line.
Gli stessi personaggi compaiono negli ultimi racconti dell'antologia La spada, il cuore e lo zaffiro edita da RiLL.

Queste storie sarebbero rimaste a tempo indeterminato nel mio computer senza Alberto Panicucci e Andrea Franco, ai quali va tutta la mia gratitudine.

Avrà la mia gratitudine anche chiunque volesse lasciare una recensione, ovunque ritenga meglio.

sabato 15 febbraio 2020

Le copertine de Le Cronache delle Ley


Ecco finalmente arrivata la copertina della seconda uscita de Le cronache delle Ley, La luna delle foglie cadenti, che sarà disponibile il 25 febbraio e ordinabile qualche giorno prima.

Altrettanto finalmente posso fare un post sulle copertine!

Uno dei (molti) motivi per cui il self per me ha sempre avuto pochissimo appeal è che non so fare tutto. Ho un rapporto conflittuale con la tecnologia, non saprei da che parte cominciare per impaginare un ebook, ho bisogno di un editor che quanto meno mi controlli il testo, non capisco una mazza di marketing e, non ultimo, non ho alcun talento grafico. So usare in modo molto basico GIMP, l'anno scorso i miei alunni hanno seguito un corso, in pratica ho imparato con loro e alla prova dei fatti è risultato che un dodicenne di medio talento se la cava meglio di me. Insomma, a ognuno il proprio mestiere. Affidarsi a un editore vuol dire (dovrebbe voler dire) poter contare su un grafico vero.

Le mie (ottime) esperienze precenti

Personalmente ho sempre avuto a che fare con editori con idee molto chiare sulle copertine, il che dal mio punto di vista è un bene, con un grado di interazione molto diverso.

Per la mia prima pubblicazione, La roccia nel cuore, mi è stato chiesto se avevo una foto che avrei voluto mettere in copertina. A distanza di anni il romanzo è stato ora ristampato e tra l'altro è ben distribuito nelle Coop del Piemonte. Lo vedo esposto quando vado a fare spesa e la fotografia, regalatami da un amico (grazie, Fabio!) continua a piacermi molto, anche se col senno di poi avrei dovuto fare qualche domanda in più sulla carta con cui sarebbe stata stampata. È risultata infatti un poco più scura dell'originale, sempre col senno di poi sarebbe bastato un minimo di lavoro sui filtri per un risultato migliore, ma né io né l'editore ci abbiamo pensato e va bene così.

Per l'antologia RiLL La spada, il cuore e lo zaffiro ci siamo appoggiati, come è consuetudine per le edizioni RiLL a un'illustratrice di ottima fama, Valeria de Caterini. Con lei c'è stato un bellissimo rapporto di collaborazione perché il personaggio rappresentato, che è lo stesso Amrod presente in questi ebook, avesse proprio gli abiti e la spada che io avevo in mente! 

Per quanto riguarda le altre opere pubblicate con Delos, invece, andando in collane molto connotate, le copertine non le ho scelte io, ma le ho trovate tutte estremamente sensate, coerenti la mia storia e sopratutto ben identificabili in uno store on-line. Sia per il romanzo che per i racconti si trattava sempre di avventure nell'universo di Sherlock Holmes e il lettore deve capirlo subito. Le copertine di Sherlockiana, poi, sono a mio parere veramente eleganti!

Le copertine de LE CRONACHE DELLE LEY (e tutti i miei ragionamenti annessi)

In questo caso, invece, si è agito in modo diverso, ma anche diverso era il caso. Qui abbiamo quattro ebook legati che escono, però, all'interno di una collana, Fantasy Tales. Devono apparire a prima vista sia coerenti con la collana sia con una connotazione più personale, che li faccia percepire immediatamente come collegati. Bisognava inoltre tener presente i tempi di lavorazione. RiLL mette sul mercato due antologie all'anno, Valeria de Caterini lavora mesi sulle copertine, Fantasy Tales pubblica più di un ebook al mese.
Quello che mi è stato proposto, e che ho trovato estremamente stimolante, è stato di scegliere liberamente delle immagini su uno store on-line (meglio chiarire, non ho idea del costo delle immagini, io le ho solo scelte, a tutto il resto ha pensato l'editore) che poi sarebbero state elaborate dal grafico della casa editrice.

All'inizio grande panico. Come orientarsi in un archivio di migliaia e miglia di immagini, fotografie e disegni? Che copertine volevo?

Per il fantasy le illustrazioni vanno per la maggiore. Nella mia esperienza di lettrice ho trovato copertine fantasy con illustrazioni bellissime

A oggi quella che considero una delle migliori copertine fantasy,
in quanto a coerenza con il testo
 E altre davvero imbarazzanti
Questo libro non contiene horror, non contiene mostri, vampiri
non parla neppure di morti. Ma è difficile crederlo.
In generale, tuttavia, ritengo che un'illustrazione abbia senso solo se fatta ad hoc, da qualcuno che ha letto il testo. Oltre tutto la mia amica Viola aveva già realizzato delle bellissime illustrazioni per questi racconti (purtroppo non adattabili come copertine). Insomma un disegno generico, genericamente "fantasy" non mi avrebbe mai soddisfatta. Ho capito che volevo delle fotografie, ma quali fotografie?

Che cosa volevo raccontare con queste copertine? Che cosa potevano avere in comune a livello visivo  queste storie?

I quattro ebook andranno a formare una sorta di piccola saga e, salvo decessi, i personaggi tornano da un racconto all'altro, ma ovviamente non potevo usare foto di persone.
Volendo trovare una sorta di "protagonista alternativo", ecco, si può seguire anche, racconto dopo racconto, la storia di una spada.
Nel primo ebook, La spada di Emarana, uno spadaccino si rende conto che il principe Amrod non potrà mai usare bene il pesante spadone del padre e gli trova pertanto un'arma alternativa. La spada del leylord, tuttavia, mantiene un potente valore simbolico e i suoi passaggi di mano, che cosa si debba fare di quella spada, hanno una parte non indifferente nei racconti successivi.
Ho deciso quindi che in ogni copertina ci sarebbe stata una spada.
Questa mi sembrava una soluzione all'esigenza di connotare questi ebook come appartenenti di diritto a una collana dal nome "fantasy tales" e a quella di creare una sorta di unità interna, che li facesse immediatamente percepire come legati.

 Ne La spada di Emarana il nevoso inverno delle Ley che fa da cornice agli ultimi eventi del racconto, quella in cui le armi vengono sfoderate.


Questa mi è sembrata quindi la fotografia migliore per iniziare una saga che è fantasy, ma in cui gli elementi magici sono minoritari. Ci introduce al freddo spietato delle Ley. La spada può essere quella di Torvin an'Parshi, il maestro d'armi, oppure quella di uno dei giovani coinvolti nella battaglia (simulata fino a un certo punto) che conclude la vicenda.

Per La luna delle foglie cadenti, ambientato nell'autunno successivo, la scelta è stata ancora più facile

Una spada, presumibilmente a terra, tra foglie cadute rispecchia lo spirito del racconto.
Per gli altri due ebook è stato più difficile, ma alla ho trovato delle foto con una spada in grado di dare un'idea di quello che avevo in mente.

Il terzo ebook si intitolerà Il posto della spada, ci saranno due nuovi personaggi, due ragazzi comuni che dovranno decidere se farsi coinvolgere e in che modo in una guerra incipiente. Dopo una votazione da parte di alcuni amici ospiti a casa, abbiamo scelto una spada appoggiata a una catasta di legno, che spero ben simboleggi le possibilità dei mei protagonisti.

Il quarto, Fino alla morte e oltre, avrà una copertina molto scura, con una spada impugnata da qualcuno che indossa un mantello. A quel punto, ormai, coloro che hanno deciso di portare una spada dovranno essere pronti a sguainarla, pagandone le conseguenze.

Insomma, sono davvero soddisfatta della riuscita delle copertine e di questa formula di collaborazione che mi ha lasciato come autrice tutta la parte creativa, mentre la casa editrice si è fatta carico di quella tecnica (e delle spese).

Che cosa ne pensate? Qualcuno ha altre esperienze con le copertine?

mercoledì 12 febbraio 2020

Le Cronache delle Ley – La luna delle foglie cadenti in arrivo il 25 febbraio


LE CRONACHE DELLE LEY
Sono gli amori impossibili quelli che cambiano il mondo,
ma per ogni scelta c'è sempre un prezzo e una conseguenza.

Che cosa sei disposto a dare per cambiare il tuo mondo?

Il 25 febbraio sarà disponibile il secondo ebook delle Cronache delle Ley, La luna delle foglie cadenti (di cui non ho ancora l'anteprima ufficiale della copertina), edito da Delos Digital in collaborazione con l'associazione RiLL.

Dopo La spada di Emarana, entriamo nel cuore della narrazione con eventi che cambieranno per sempre le sorti dei personaggi e del mondo in cui vivono.

Il giovane principe Amrod conosciuto nel racconto precedente è ormai cresciuto. Ha diciassette anni, è in viaggio per conoscere la propria promessa sposa ed è tempo per lui di pensare con serietà all'uomo che vuole essere. Il padre lo vorrebbe un deciso uomo d'azione, d'altro canto il governatore del Nord, padre della sua promessa, lo preferirebbe debole e manovrabile. Ma Amrod è legato a un amore impossibile, quello per il giovane intellettuale Luvan, che vorrebbe trasformarlo in un ideale monarca illuminato.
Più vicino ancora del peso del futuro, grava però sul principe quello di una congiura.
Nella Luna delle Foglie Cadenti, durante il viaggio nella Ley del Nord, tutte le certezze sono destinate a cadere, perché se è vero che sono gli amori impossibili quelli che cambiano il mondo, è anche vero che a volte il prezzo da pagare è troppo alto.

Dei cinque racconti di cui si compone questa raccolta di ebook, La luna delle foglie cadenti, è l'unico narrato dal punto di vista del principe Amrod e ci porta dritti dritti al momento in cui tutto ciò che poteva andare storto, beh, andrà storto.

Vi ho già raccontato come a tutti questi racconti io sia legata in modo particolare. Ognuno a modo suo è speciale, alcuni sono più speciali di altri. Questo è più speciale. Entrare nella testa di Amrod è sempre un viaggio difficile e interessante, perfino al sintassi di alcuni periodi di questo racconto hanno assunto una forma particolare per adattarsi rendere i pensieri della mente che li formulava. Inoltre a livello di mera trama questo è Il racconto. Da qui in poi tutto sarà tutto diverso, per sempre.

Per ingolosirvi ulteriormente vi lascio l'incipit del racconto

LA LUNA DELLE FOGLIE CADENTI

Le onde lievi riflettevano la luce del sole, dando l’impressione di essere su una distesa di ardente metallo fuso. Il mare era invece freddo e popolato di squali. 

Padre e figlio erano in piedi l’uno accanto all’altro, appoggiati al parapetto della nave, i capelli arruffati dall’aria già fredda della Luna delle Foglie Cadenti. Il leylord imponente, con la capigliatura rossa appena venata di grigio e lo spadone alla cintura che pareva una propaggine stessa del suo corpo. Le mani, appoggiate alla balaustra di legno, sembravano create per schiacciare teste di nemici. Le mani di suo figlio erano larghe forse un terzo e tremavano appena. Il ragazzo era alto quanto il padre, ma, esile com’era, quasi scompariva al suo fianco. Se vi erano somiglianze, nella linea diritta del naso, nella tonalità grigia degli occhi, contribuivano solo a farlo apparire l’ombra sbiadita del genitore. Entrambi fissavano l’acqua per evitare di guardarsi.


Ogni racconto è pensato per essere leggibile in piena autonomia, ma il bello di questo progetto con Delos Digital è poterli avere uno di seguito all'altro e nel giusto ordine.
Quindi, se ancora non l'avete fatto, correte a leggere il racconto precedente La spada di Emarana. Se poi voleste anche lasciare una recensione, ve ne sarò davvero grata!



mercoledì 5 febbraio 2020

Racconti di pioggia e di luna – Piovono Libri


Attenzione.
Di tutto il gruppo di lettura questo libro è piaciuto soltanto a me. Quindi la mia opinione è una sorta di anomalia statistica che non va presa in considerazione. 


"Luo Guanzhong compose il romanzo Sul bordo dell'acqua e per questo motivo i suoi discendenti per tre generazioni nacquero sordomuti. Murasaki Shikibu scrisse La storia di Genji e per questo finì per un certo periodo all'inferno... Anch'io per caso possedevo alcune futili storielle e quando le ho buttate giù esse hanno creato un mondo fantastico dove cantano i fagiani e i draghi combattono... Non vorrei che per questa colpa i miei discendenti nascessero senza naso o con il labbro leporino".
Così inizia "Racconti di pioggia e di luna", nove narrazioni fantastiche del Giappone del XVIII secolo e subito mi svela un segreto che avrebbe dovuto essermi rivelato molto tempo fa.
Scrivere è pericolosissimo. Si rischia di finire all'Inferno (per un certo tempo), pena tutto sommato minore che vedere figli nipoti e bisnipoti sordomuti o con il labbro leporino.
Non conosco abbastanza la cultura giapponese del tempo per capire esattamente perché una tale punizione gli dei infliggessero agli scrittori, ma capisco la pericolosità insita nella scrittura. Sovrapporre alla realtà una realtà altra, simile, ma più affasciante, in cui restare ammaliati e perdersi. E, del resto, come non sentire il richiamo di "un mondo fantastico dove cantano i fagiani e i draghi combattono"?

Io sono tra quelli, di certo, che rischiano di far condannare Ueda Akinari all'Inferno, perché io voglio perdermi in queste nove storie di fantasmi giapponesi pubblicate nel 1768 e che, pertanto, portano a un mondo lontanissimo, che non possiamo capire fino in fondo, ma da cui si può rimanere affascinati.

Il mondo di Akinari è quello, per me del tutto sconosciuto, della borghesia giapponese del '700, fatta più di mercanti che di samurai, dove la guerra esiste, appare, porta scompiglio in realtà operose che ne farebbero volentieri a meno. Un mondo, tuttavia, dove il regno degli spiriti inizia appena oltre la soglia di casa, dove è normale contrattare per farsi strada nel mondo mercantile, ma anche incontrare un fantasma o farsi sedurre da un mostro. Un mondo, insomma, dove il soprannaturale è in qualche modo ordinario, nessuno ti prende per pazzo se dici che sei perseguitato da un fantasma, anzi, molti si prodigheranno per aiutarti, come se due realtà così distanti, quella degli affari e quella degli spiriti, si sovrapponessero senza troppi problemi.
Ho trovato estremamente affascinante provare ad entrare in racconti così lontani da noi nel tempo e nello spazio, scritti per la borghesia istruita di un'epoca ormai scomparsa, pieni di riferimenti del tutto incomprensibili per noi. I racconti hanno però strutture simili, luoghi comuni che si rincorrono, che possono annoiare, ma che aiutano anche a puntellare il lettore moderno in questo universo, fare campi base di nozioni acquisite da cui poter andare in esplorazione.
Non credo possano piacere nel senso moderno del termine, ma possono affascinare.

La trama di alcuni racconti è ricorrente. Due persone, amici o coniugi vengono separati, si incontrano di nuovo, ma uno dei due (se coniugi la moglie) è un fantasma, benevolo o maligno a seconda delle circostanze della morte. Una delle cose che più mi ha colpito di questi racconti, ma che torna anche in altri (La passione del serpente) è che il protagonista è quello che definiremmo un inetto. Un figlio che non si è mai allontanato da casa, di buona volontà, con attitudine allo studio, ma caratterialmente poco adatto a farsi strada nel mondo. Un personaggio, insomma, proprio borghese, come ce lo aspetteremmo, un po' più a vanti nel tempo, in Europa. E verso questi personaggi l'autore sembra avere ogni sorta di simpatia. Il protagonista del racconto L'appuntamento dei crisantemi riesce finalmente a trovare un'anima affine, un samurai che morirà pur di tornare (fantasma) puntuale all'appuntamento. Questo scuote il protagonista al punto da trasformarlo in una sorta di eroe vendicatore. 
Un inetto è il protagonista de La passione del serpente, il figlio cadetto e imbranato di un mercante, di cui si innamora una demonessa serpente. Il giovane non fa che scappare, in modo un po' goffo, dalla sua sovrannaturale amante, eppure è guardato con evidente simpatia e l'autore si premura di rassicurarci sulla sua buona sorte finale.
Non è un uomo d'azione neppure il pittore del racconto che ho trovato più curioso, La carpa del sogno, un uomo il cui desiderio, esaudito, è quello di trasformarsi in un pesce in uno stagno (contento lui) e che finisce per essere pescato. Anch'egli, tuttavia, pur senza dar prova di eroismo, riesce a cavarsela e il suo premio è una lunga vita di meditazione delle carpe (che a me continua a sembrare più una maledizione).

In tutti i racconti emerge il ritratto di una società maschilista a livelli che probabilmente erano impensabili persino per l'Europa di quel tempo. Le donne sono creature incomprensibili "malvage per natura". Le mogli vengono dimenticate a casa per anni, mentre i mariti si rifanno una vita altrove salvo scoprire che, ops, loro sono morte nell'attesa (La casa fra gli sterpi). Oppure vengono sposate di malavoglia, cornificate in ogni modo possibile, ingannate e poi, ops, si trasformano in fantasmi vendicativi (La pentola di Kibitsu). Di sicuro è per la loro natura corrotta, non per l'esasperazione! Del resto se una donna viaggia da sola, mostra un certo qual spirito d'iniziativa e osa innamorarsi è di certo un mostro (La passione del serpente) e in quanto mostro femminile non c'è alternativa che ucciderla, anche se lei chiede solo amore e compagnia.
La cosa più sorprendente è che se a trasformarsi in un mostro è invece un uomo, il poveretto va compatito e aiutato qualsiasi cosa abbia fatto!
Il racconto senza dubbio più sorprendente è Il cappuccio blu, in cui si narra di un monaco pedofilo, necrofilo e cannibale che, poverino, va compreso e aiutato. Ripeto, pedofilo, necrofilo e cannibale. 
Le donne cornificate e derubate se si trasformano in fantasmi vendicativi lo fanno perché sono malvage!
Nel Il cappuccio blu un monaco ha perso la retta via non tanto perché si è invaghito di un giovane studente (non che sappia molto di monachesimo giapponese del XVIII secolo, ma già questo non mi sembra l'agire di un santo), ma perché alla morte di questi, prima "ne ha amato il corpo morto come faceva da vivo" e poi se l'è mangiato. A quel punto il monaco si è trasformato in un mostro che si aggira intorno ai villaggi e depreda i cimiteri per papparsi i defunti di giornata. Mentre in tutti gli altri racconti il mostro di turno era da eliminare senza pensarci due volte, qui no. Il monaco va fatto ragionare, compatito e riaccompagnato sulla via della preghiera. Alla faccia di due pesi e due misure!

Tutte queste vicende si svolgono in un mondo che è facile immaginare come le stampe giapponesi, di assoluta eleganza. Quasi tutto avviene di notte, sotto la luce della luna, tra il canto di uccelli notturni. La natura, con la sua bellezza umida e densa di vita, incornicia tutte le vicende e, tuttavia, è altro rispetto al mondo degli uomini. Sono pochi, monaci sapienti, o animi contemplativi, coloro che si muovono in armonia tra ciò che è umano e ciò che non lo è. Per il resto gli esseri umani sono creature per lo più passive, in un mondo che non capiscono, sbattacchiate tra gli eventi, desinati a cedere alla passioni. E sono le passioni, per lo più, a generale mostri. Il sovrannaturale, infatti, ha quasi sempre un'origine umana, qualcosa che è diventato troppo, come l'insaziabile (è il caso di dirlo) amore del monaco e che ha trasformato una persona in altro.

Va detto, per amore di verità, che sono racconti piuttosto lontani da noi, pieni di riferimenti a noi incomprensibili, rimandi a una cultura data per scontata e che non ci appartiene. A nessuno degli altri lettori è piaciuto. Io, invece, ne sono rimasta irrimediabilmente affascinata.