venerdì 12 marzo 2021

Zone rosse e altre storie alternative


 È venerdì. 

Ore 14.20 nel momento in cui inizio questo post.

Il governatore del Piemonte ha dichiarato che da lunedì saremo in zona rossa con le scuole di ogni ordine e grado chiuse. È arrivata un'ordinanza firmata? No.

I ragazzi che hanno bisogni educativi speciali, lavorano in rapporto uno a uno con gli insegnanti di sostegno, hanno genitori impegnati in servizi essenziali o hanno gravi e comprovati problemi di connessione (qui ci sono paeselli in cui non prende nulla, si può comunicare solo con i segnali di fumo) possono comunque frequentare? Non si sa.

I genitori con figli piccoli possono chiedere di lavorare da casa, ma il datore di lavoro può negare questa possibilità? Non si sa.

Sarà già attivo il bonus baby sitter? Non si sa. E, se no, un/una baby sitter che venisse da comune vicino (il mio ha tremila abitanti) potrà farlo senza rischiare sanzioni? Non si sa.

Io sono fortunata, sia chiaro. Appena si è sparsa la voce della quasi certa caduta in zona rossa si è aperta una caccia al baby sitter che le cacce alla volpe inglesi al contrario sono scampagnate da dilettanti. Mamme come bracconieri appostate al telefono pronte a catturare la prima persona disponibile. Io ho catturato il mio, anche se ancora non so che orari dovrà fare (è ben diverso se lavorerò da casa o da scuola), quali saranno esattamente le sue mansioni (idem come sopra), come verrà pagato e se rischierà una multa. Insomma, particolari da poco.

Ai miei alunni con bisogni educativi speciali non saputo dire se lunedì devono venire a scuola o meno. 

Intanto però ho fatto il vaccino (motivo per cui ho saltato il post di settimana scorsa). Inaspettatamente tutto il servizio prenotazioni e la campagna vaccinale per il personale scolastico ha funzionato fin qui con un'efficienza sorprendente. Un portale non troppo cervellotico per prenotarsi, tempi umani per avere l'appuntamento (per me due settimane dopo la prenotazione). Personale gentilissimo, massima attenzione all'anamnesi, quindi ho "beneficiato" di un doppio periodo di osservazione a causa dell'allergia che in questo periodo mi accompagno. Ho anche avuto effetti collaterali contenuti, rispetto alla media, mal di testa, un po' di fastidio al braccio, ma nulla più. Vogliamo quindi negarci una bella sferzata di emozione? Volete sapere dove è stato somministrato il lotto di vaccino che ieri è stato ritirato? Nel mio centro vaccinale, ovvio! Devo dire che con una mamma finita in rianimazione ai primi di gennaio per embolia polmonare la notizia di possibili complicazioni proprio in questo senso un tocco di ansia me lo ha dato. Mezz'oretta fa sono riuscita a risalire al numero di lotto della mia vaccinazione e pare non corrispondere con quello incriminato, che comunque è stato usato fino al giorno prima. Insomma, non ci neghiamo niente...

In questo clima di pre apocalisse, il mio ultimo racconto pubblicato si inserisce perfettamente!


È già in preordine, ma esce il 18 marzo per Acheron Book l'antologia Fascisti da Yuggoth.

Di cosa si tratta? Di una serie di racconti ambientati in un universo alternativo in cui i fascisti si siano alleati con gli alieni per conquistare il mondo.

L'intento dell'antologia è dichiaratamente antifascista e contro a qualsiasi tipo di discriminazione. Il libro è curatissimo, con un'impaginazione fenomenale che fanno un bellissimo oggetto regalo.

Dentro c'è un mio racconto, In fondo al lago.

Probabilmente l'ambientazione vi sembrerà un po' assurda, magari anche ridicola, eppure, che dire, se devo pensare ai cinque racconti che mi sono venuti meglio, probabilmente In fondo al lago che lo metto dentro.

Alieni o non alieni, è un racconto molto mio, ambientato sul Lago d'Orta. Il protagonista è il podestà di Castelli Cusiani, un uomo fascista per convenienza, che crede di avere un controllo totale sulla propria amante, figlia di un dissidente. Ma, si sa, alla fine arriva per tutti il momento di scegliere da che parte stare.

Che cosa state aspettando?

Ordinatelo  qui

4 commenti:

  1. Nessuno era preparato al dramma attuale, a un anno dall'inizio, soprattutto nelle zone dove la situazione è sempre stata peggiore, come in Lombardia. E se oggi sento abitanti in zona gialla che andranno fuori a pranzo pre passaggio nell'arancione e si lamentano, beh, provo un po' di rabbia ulteriore. Ognuno ha a propria quotidianità da gestire, complicata e penosa, con la speranza di essere davvero agli ultimi metri della maratona. Facciamo chilometri. I bimbi sballottati mi fanno tanta tenerezza ma ancora di più sinceramente gli anziani, a loro si stanno sottraendo gli ultimi anni, quando sento gente che dice "loro possono stare in casa" certo, ma possiamo farlo tutti eh, un anziano che non esce non vede i nipoti ad esempio, ed è una sofferenza enorme. In ogni caso tocca mettere un doppio wow per il tuo vaccino ben organizzato, qui è un disastro, e il racconto in questa fantastica antologia antifascista.

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  2. Il vaccino sembra l’unica strada per uscire dall’incubo, certo un po’ di ansia viene a sentire le notizie su Astra Zeneca. Complimenti sinceri per il racconto, con un tema interessante e sempre attuale.

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  3. Rallegramenti per il vaccino, che un po' ti invidio (ma prima o poi toccherà anche a me, si spera). E inboccall'upo per la chiusura, con tutte le sue numerose incognite.
    Qua nel frattempo abbiamo avuto ben due casi di variante inglese, che prevedono quarantene estesissime e complicatissime...

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  4. Aspetto il vaccino, ma lo temo un po'. D'altra parte non mi sembra che esista la possibilità sensata di non vaccinarsi. Il tema del racconto sembra interessante, e l'antologia ha un'ottima copertina.

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