domenica 26 maggio 2013

Camminando sulle strade dietro casa (con un drago sulla spalla)


Giove Alluvio ha deciso di darci un po' di tregua, anche se Inverno è venuto a salutarci con una minima notturna di 5°
Con giacca e felpa, quindi, al 26 di maggio, questa mattina siamo partiti per la prima escursione annuale di Girolago, la manifestazione di Ecomuseo del Lago d'Orta alla scoperta dei sentieri del territorio.
L'escursione si svolgeva quasi tutta sul territorio del mio comune e di quelli limitrofi, insomma dietro casa. E mai più sospettavo che dietro casa ci fosse la possibilità di percorrere diciotto chilometri di sentieri.
Del resto basta cambiare prospettiva perché tutto appaia diverso.
Il mio paese è un borgo piccolo, schiacciato tra due centri più importanti, eppure oggi l'ho riscoperto come un piccolo gioiello amato. La cura è la cosa che più ci ha colpito. La cura con cui i sentieri sono stati recuperati e i vecchi itinerari segnalati con una cartellonistica chiara e funzionale. Ci sono anche informazioni sulla storia, la fauna e la vegetazione. Ci sono persone di cultura che ci hanno accolto e raccontato le piccole grandi meraviglie di un borgo che non contiene monumenti illustri, ma tanti piccoli angoli da riscoprire, affreschi medioevali, oratori con pietre miracolose e torri abbattute di castelli. Piccoli frammenti di storia che, se ci si ferma ad osservarli, hanno davvero tanto da raccontare.
E poi guardate che vista si gode da quella che io chiamo "La collina domestica". E' giusto un quarto d'ora di salita da dove abito e, se aguzzate lo sguardo, noterete che vi si vede anche uno scorcio di lago.
Ma perché il drago sulla spalla?
Perché Girolago vuol dire camminare lentamente, godendosi il paesaggio, fermandosi a fare foto e a riprendere fiato quando necessario (e in 18 km vi assicuro che è necessario). E' comunque d'obbligo mantenere il gruppo compatto e quindi come si fa a segnalare qual è l'ultima persona dello staff e a invitare gentilmente chi si attarda a ripartire? Si mette la mascotte, un draghetto di gommapiuma, sulla spalla dell'ultima dello staff e si avvisa che tale draghetto si nutre solo di cammianti ritardatari.
Funziona alla perfezione. Ormai i partecipanti sanno che se vedono il drago dietro di loro devono affrettare il passo, oppure possono affiancarlo (ma non stargli dietro) e parlare con lui. Che risponde pure, con la voce umana della sua portatrice.
Quindi per il momento sono decisamente più famosa come "Quella col drago" che come scrittrice.
Ma va benissimo così.

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