Non era mia intenzione lasciare languire il blog per così tanto tempo, davvero, e me ne scuso con tutti.
A inizio luglio sono stata presa in contropiede da una stupido batterio, che a quanto pare ha trovato la strada spianata da un certo numero di malanni pregressi, e mi ha messo del tutto ko.
È stata una sciocchezza, ma è bastata a farmi toccare con mano alcune fragilità.
Poi è arrivata l'estate, quella vera, la pupattola a casa dal nido, le vacanze, le cose da fare, i racconti da scrivere e l'aggiornamento del blog è slittato fino ad ora.
In qualche modo ora cercherò di recuperare, perché ci sono cose da dire, libri di cui parlare, riflessioni da fare. Fuori dalla soglia di casa mia stanno accadendo cose su cui vorrei ragionare, cose che mi spaventano.
A volte penso di non essere in grado di trovare le parole per esprimere ciò che penso, che non sia il caso, altre che come prof, come quanto meno dilettante della parola, sia mio dovere provarci.
Per il momento vi lascio una canzone.
Ci sono stati giorni, quest'estate, in cui non ho fatto altro che boccheggiare ascoltando la radio (e ringraziando, nonni, amici, nido e chi chiunque altro si stesse occupando della pupattola in quel momento) e ogni tanto la radio passava una canzone di Diodiato.
Non è che mi entusiasmasse.
È che mi descriveva, alla perfezione.
Magari non la me stessa attuale che, almeno su alcune cose, si è un po' rappacificata con se stessa.
Descriveva alla perfezione la persona che sono stata a lungo e, per certi versi, non mi era mai capitato.
E chiedo scusa se non ho vissuto
Come gli altri mi dicevano
Se tutto quello che ho desiderato
Era più grande di me
E ora che sono qui mi manca il fiato
Vorrei davvero essere semplice
Ma so che è stupido considerato
Che non fa parte di me
A inizio luglio sono stata presa in contropiede da una stupido batterio, che a quanto pare ha trovato la strada spianata da un certo numero di malanni pregressi, e mi ha messo del tutto ko.
È stata una sciocchezza, ma è bastata a farmi toccare con mano alcune fragilità.
Poi è arrivata l'estate, quella vera, la pupattola a casa dal nido, le vacanze, le cose da fare, i racconti da scrivere e l'aggiornamento del blog è slittato fino ad ora.
In qualche modo ora cercherò di recuperare, perché ci sono cose da dire, libri di cui parlare, riflessioni da fare. Fuori dalla soglia di casa mia stanno accadendo cose su cui vorrei ragionare, cose che mi spaventano.
A volte penso di non essere in grado di trovare le parole per esprimere ciò che penso, che non sia il caso, altre che come prof, come quanto meno dilettante della parola, sia mio dovere provarci.
Per il momento vi lascio una canzone.
Ci sono stati giorni, quest'estate, in cui non ho fatto altro che boccheggiare ascoltando la radio (e ringraziando, nonni, amici, nido e chi chiunque altro si stesse occupando della pupattola in quel momento) e ogni tanto la radio passava una canzone di Diodiato.
Non è che mi entusiasmasse.
È che mi descriveva, alla perfezione.
Magari non la me stessa attuale che, almeno su alcune cose, si è un po' rappacificata con se stessa.
Descriveva alla perfezione la persona che sono stata a lungo e, per certi versi, non mi era mai capitato.
E chiedo scusa se non ho vissuto
Come gli altri mi dicevano
Se tutto quello che ho desiderato
Era più grande di me
E ora che sono qui mi manca il fiato
Vorrei davvero essere semplice
Ma so che è stupido considerato
Che non fa parte di me
"Vorrei davvero essere semplice/ Ma so che è stupido considerato/ che non fa parte di me"
Ecco, credo di essermi ripetuta mille volte questa frase.
Perché mi piacerebbe un sacco, davvero, essere quella che si definisce "una persona semplice". E io ho gusti da persona semplice, il che per certi versi non aiuta. Le cose che mi piacciono, che mi fanno stare bene, lo sono. Non c'è mai stato nulla di trasgressivo nelle mie azioni, ma i miei pensieri non sono, non sono mai stati e temo mai saranno, semplici. Non lo è il mio sguardo sul mondo. Né ho mai smesso di desiderare ciò che è più grande di me.
E sembra stupido, ma evidentemente non lo è, desiderare una semplicità che, semplicemente "non fa parte di me"
Per molto tempo sono stata esattamente questo ritornello. Ora molto meno.
Perché va bene, non sono semplice. Non lo sono neppure le persone che pian piano hanno iniziato a costruire il mio attuale, così amato, microcosmo. E alla fine ho smesso di cercare quella linearità di pensiero che, lo so, non potrà mai appartenermi.
In ogni caso è stato strano incappare per caso in una canzone che in tutta onestà non ritengo un capolavoro, eppure è il grado di descrivermi così bene.
A voi è mai capitato?
PS: i fiori in foto mi sono stati regalati il giorno della mia conferma in ruolo. Adesso sono, senza alibi alcuno, una prof vera.
Bentornata, a risentirci.
RispondiEliminasinforosa
Meno male che non sei semplice, per noi che ti leggiamo... così non risulti mai noiosa! :D
RispondiEliminaBrava prof!
:)
EliminaBentornata vera prof!
RispondiEliminaDevi sapere che giusto un paio di giorni fa ero alla Reggia di Venaria e ho fatto moltissime foto di fiori e piante nei giardini. Mi è subito venuto in mente il tuo blog, e le bellissime foto di apertura per ogni post!
P.S. Io sono una di quelle persone che pensa di essere semplice, forse perché tutto mi sembra semplice in fondo, le relazioni, le difficoltà che comunque in qualche modo si superano. Però la gente sembra considerarmi in altro modo. Quindi forse nessuno di noi è semplice, in realtà... Ma questo è un ragionamento lampo delle 10 di domenica mattina, quindi non ci faccio affidamento nemmeno io! xD
Sì, suppongo che in realtà nessuno sia "semplice". Forse per "semplice" intendo la capacità di vivere l'attimo e il non farsi troppe pippe mentali. Due cose che non sono parte di me.
EliminaComplimenti per il tuo ruolo di vera prof!!!!
RispondiEliminaE... sì ... ci sono canzoni che in qualche modo mi rappresentano... ad esempio Come un pittore...mmmm potri scriverci un post
Sì, fallo, te ne prego
EliminaChe bello, prof vera! :)
RispondiEliminaA me succede con le canzoni in inglese. Trovo una strofa, un gruppo di parole, forse anche il ritornello, che mi sembrano parlare di me. E le ascolto a ripetizione! ;)
L'inglese per me è davvero una grande barriera. Ogni tanto sogno di aprire un libro in inglese e di riuscire a capirlo al primo colpo... Sig...
EliminaUn immenso bentornata, ci sei mancata davvero molto e spero che, sconfitto il batterio pestifero, la vostra sia stata una buone estate.
RispondiEliminaSì, direi che ci sono un sacco di canzoni dove mi ritrovo in pieno, al pranzo di compleanno di mia mamma, dove la mia gemella - e non è una critica a lei - riesce sempre ad emergere per quel genio che è e io arranco dietro tra battute ho detto che "c'è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti" fosse perfetta per me! Un abbraccione
Sandra
Ci vuole del talento davvero per invecchiare restando bambini. Io mi sto impegnando molto per farlo!
EliminaRallegramenti per il ruolo! È sempre bello quando qualcosa sinstabilizza nella vita, anche se non ci obbliga affattoma diventare adulti 💙
RispondiElimina