domenica 8 marzo 2020

Racconti nel tempo del Coronavirus/2


Oggi è la festa della donna, ma qui nel novarese ci siano svegliati tutti in zona rossa.
Non è più possibile far finta di niente e anche a volerla buttare sull'ironia qualche pensiero più preoccupato scappa.
Nella mia provincia per ora i casi accertati sono pochissimi in relazione al numero di abitanti, ma il caso ha voluto che io abbia avuto modo di incontrare la donna delle pulizie di uno di questi, che ora è in quarantena (per ora senza sintomi). L'ho sentita ieri per telefono e l'esperienza è abbastanza straniante, stare in casa ad aspettare se ti viene la febbre, chiamare il medico due volte al giorno e cercare di ricordare tutte le persone (tra cui io) incontrate nei giorni precedenti.
Secondo chi di dovere in realtà, non essendole andata a contatto diretto e avendo mantenuto le distanze non dovrei essere più a rischio di chiunque altro, però uno le domande se le fa. La principale è come sia stato contagiato un settantenne in un paesino lontano dai focolai e che, pare, evita per abitudine i centri commerciali e gli spostamenti in auto...

Quindi che si combina?
Principalmente si cucina... Usciremo da questa quarantena rotolando. La pediatra ha provato a suggerire di preparare minestre e polpette di verdura. Vi lascio immaginare la faccia di mia figlia! Oggi ho provato a fregarla con la "zuppa ninja", dato che era tutto il pomeriggio che desiderava diventare un "ninja". Risultato? "Forse non voglio più essere un ninja"

Si cammina per i boschi. Oggi a un certo punto ci stavamo inerpicando lungo un greto di torrente, ma ho dovuto dare l'ordine di rientro. Farci recuperare lì con una gamba rotta era un rischio molto più concreto del Coronavirus! Fortunatamente, essendo in campagna, possiamo isolarci anche nei boschi che iniziano dietro casa, cercando di avvistare animali e raccogliendo ghiande.

Si cerca di fare didattica on-line, cosa tutt'altro che facile con una bimba saltellante per casa. Ma il coronavirus rovescia il mondo e trasforma i sogni in incubi.
"Prof, avevamo nostalgia della sua voce" pensavo che nessun alunno mai me lo avrebbe detto.
Non sapendo cosa bene far fare ai ragazzi ho messo a piena funzionalità il blog didattico (potete vederlo qui) e ho suggerito ai ragazzi di musicare "La pioggia nel pineto" di D'Annunzio. Sinceramente non pensavo che lo avrebbero fatto. Invece me n'è arrivata una versione rap e una meravigliosa per tastiera e voce, suonata e cantata da una ragazza. Non riesco a convertire il file audio in qualcosa di condivisibile qui, ma vi assicuro è una cosa che dà speranza per il futuro, perché l'impegno e la voglia di fare nonostante tutto si sente in ogni nota.

Si scattano belle foto, anche dal balcone di casa.
Vi lascio con una di queste e con una canzone (con annesso spiegone, dato che sono ancora in modalità prof), sperando che il prossimo aggiornamento (non so quando, perché, appunto, la didattica a distanza mi sta occupando veramente ogni istante in cui posso staccarmi da mia figlia) sia un po' più vicino al giorno.




8 commenti:

  1. Erano anni che non ascoltavo questa bellissima canzone di Guccini, esprime bene questo momento, le domande senza risposta che ci facciamo. Siamo in un limbo senza sapere se ci troveremo all'inferno o se riusciremo a riveder le stelle per citare Dante. Bologna non è ancora zona rossa, ma mi sa che presto ne farà parte...

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  2. Io, come te, sono in una zona per ora relativamente tranquilla ma un po' accerchiata. Per il momento a scuola siamo ancora alla fase "vi assegno un po' di compiti in più", ma dipende da quanto durerà questa storia. Certo è che non abbiamo attrezzature per le lezioni in videoconferenza (che peraltro non sempre funzionano benissimo).
    Nel frattempo, complimenti ai tuoi ragazzi. Come potrai capire, i miei mi mancano.

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  3. Già... un bel risveglio della domenica. Mi hai fatto proprio ridere con "usciremo da questa quarantena rotolando".
    La mia vita è al confine: dove vivo e dove lavoro sono in due provincia diverse, una rossa e l'altra libera. Oggi mi mi sono presa un giorno di vacanza per comprendere la situazione.

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  4. Di fronte a un disagio così grande (e alla relativa preoccupazione che ne deriva) posso solo esprimere tutta la mia umana solidarietà e l'augurio che si torni quanto prima possibile alla normalità.

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  5. Cucinare e mangiare è un po' la distrazione di tutti i semi reclusi credo, ma sia messo agli atti che la crostata di tua figlia è molto più bella della mia. Siamo in una bolla, la preoccupazione aumenta, il fidanzato di una collega ha il virus ma con i numeri della Lombardia era quasi inevitabile che capitasse a qualcuno di prossimo, aspettiamo notizie della collega, e che Dio per chi crede vi assista e gli uomini usino la testa.

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  6. Mi piacciono i tuoi aggiornamenti, sono vitali e ispirano positività, nonostante tutto.
    Siamo sul chivalà, è tutto anomalo, ma ci si abitua: quando sarà tutto finito, organizziamo una bella festa virtuale! 😉

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  7. E' impossibile restare intoccati dalle cose che stanno succedendo, e sarebbe anche ingiusto, visto che c'è bisogno della collaborazione di tutti. Nel caso della zuppa ninja, forse non avevi molte chances... ;)

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  8. Faccio un commentone generale perché proprio in questi giorni il mio computer ha avuto la bella idea di aggiornarsi. Dopo l'aggiornamento era impossibile commentare il blog sia con Safari che con Firefox. Solo oggi sono riuscita ad istallare chrome, dove pare che tutto funzioni.
    Qui, pare, il giorno ancora non è arrivato, in compenso è arrivata la didattica a distanza, che è un delirio galattico

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