venerdì 3 settembre 2021

Settembre



Come tutti gli insegnanti  ho un rapporto conflittuale con settembre, la paura e la voglia di andare.

E poi settembre, qua sul lago, con questa luce, con i primi funghi che verso fine mese iniziano a spuntare nei boschi, come si fa a non amarlo?

Ma andiamo con ordine.



 Ieri la figlioletta ha compiuto cinque anni.
Uno di quei momento in cui ti investe il treno dei luoghi comuni e sono tutti veri. Sembra ieri. Com'è possibile? Come ho fatto a non accorgermene, mi sono girata che appena camminava? Come siamo passati dalle prime paroline al pensare a dove iscriverla alla primaria? Eppure il tempo trascorso me lo ricorda la mia spalla infortunata, la bicicletta già sostituita con una più grande che ci guarda da un angolo del cortile, le tacche sul metro della cameretta a segnalare la statura crescente.
E anche qui la voglia e la paura di gettarsi nel futuro.
Domani la prima vera festicciola con alcune amichette. La prima perché il covid maledetto ci ha negato quella dell'anno scorso e quella dei tre anni, per lei, è di una vita fa. E quindi eccomi. Mi sembra di armare un esercito fantasy. Bacchette magiche schierate, rigorosamente con le paillettes, battaglioni di palloccini, mitragliatore di bolle di sapone. E nel preparare la sensazione che mi divertirò almeno quanto le bambine, con la differenza che avrò il rimpianto di non aver più, di non poter avere mai più, cinque anni.

Ma settembre è, ovviamente, il mese della ripartenza scolastica. E come si riparte?

Con tanta buona volontà e sperando in bene.

Questo, è in sostanza, il riassunto del Collegio Docenti. I mezzi di trasporto non sono stati potenziati. Le classi non sono diventate meno numerose (per fortuna nel mio istituto questo è un problema relativo). Insomma, si fa come l'anno scorso, si spera nel vaccino e ci si affida al santo di fiducia.

Rispetto all'anno scorso c'è un po' più di sicurezza nelle procedure da seguire: autocertificazioni, sanificazioni, spazi separati, didattica all'aperto, ipad non ci fanno più paura. Manca un po' quella fiducia (almeno da parte mia) di una ripartenza davvero definitiva. Perché il mio entusiasmo di settembre nel tornare in classe è finito a ottobre con classi in quarantena, colleghi ammalati e la paura costante di portare il virus a casa. Speriamo nelle mascherine e nel vaccino, speriamo, ma mentirei se dicessi che sono del tutto tranquilla.

Ho voglia di ripartire, di ritrovare i ragazzi. Di inventarmi qualcosa da fare. Di sperimentare. Ho voglia di una scuola che sia scuola, anche se per vedere i sorrisi bisognerà aspettare ancora un po'.


Settembre è anche il momento dei bilanci dell'estate e, dato che qui si parla principalmente di libri, anche di bilanci di lettura.

Per essere stata un'estate un po' anomala (solo i tre giorni a Venezia di vacanza vera e propria con tutta la famiglia), tra audiolibri, romanzi e fumetti (dovrei darmi un tono e parlare di graphic novel) sono abbastanza soddisfatta. Ho terminato una dozzina di volumi, di cui un paio che superavano il limite psicologico delle 500 pagine.

Della trilogia rinascimentale di Forcellino ho già parlato, quindi, tra gli altri, scelgo come libro top dell'estate


Franco Forte e Vincenzo Vizzini – L'uranio di Mussolini

Non sapevo bene cosa aspettarmi da questo romanzo, che mi ha davvero conquistato. Negli anni '30 Mussolini aveva forse la possibilità di realizzare un'arma rivoluzionaria (o, meglio, aveva la possibilità di realizzarla un tale Fermi), serviva però un materiale, l'Uranio, che per fortuna si è rivelato di difficile reperibilità. Il romanzo ruota sulle difficoltà di portare l'uranio in Italia, ma questo è quasi un pretesto per portare il lettore dentro un'indagine della Sicilia degli anni del fascismo. Quando ho acquistato il romanzo l'ambientazione era ciò che più mi intrigava. Invece mi sono innamorata dei personaggi, Vincenzo, ex reduce di guerra, poliziotto che combatte una sua personale crociata contro le ingiustizie e Franco, convintissimo fascista, lombrosiano, perché a lui, figlio di una prostituta, il fascismo ha comunque dato delle opportunità. Pensavo fosse principalmente un libro di intrattenimento, e forse lo è, ma lavora sul piano dell'inquietudine. Erode le certezze e i preconcetti del lettore, perché quale che sia la sua lettura del periodo fascista, il romanzo ne mette in luce varie sfaccettature. Quindi sì, ci si può affezionare anche a un fascista, si può pensare che sia proprio una brava persona. E poi pensare che stava per mettere la bomba atomica nelle mani di un dittatore che non vedeva l'ora di provare nuove armi in Etiopia. Si termina la lettura soddisfatti per la risoluzione dell'indagine interna, ma con un'inquietudine che non passa facilmente. Perché la storia è un affare maledettamente complicato e questo romanzo ha il gran pregio di ricordarcelo.


12 commenti:

  1. Auguroni a Laura, certo "sembra ieri è d'obbligo", ma quanta vita nel mezzo e speriamo davvero che questa vita da settembre in avanti non sia un gambero e ci porti fuori dall'incubo, tra scuola e tutto il resto. Verissimo poi che quando ci si dà dentro con festeggiamenti o altro si torna indietro nel tempo, avere avuto mia nipote dodicenne al mare per qualche giorno mi ha fatta regredire con gran piacere, perdendo tempo in cose da ragazzine e mi sono divertita un sacco.

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    1. Regredire ogni tanto fa un gran bene!
      E grazie per gli auguri!

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  2. La mancanza dei visi e dei sorrisi si sente eccome, ma naturalmente diventa secondario rispetto al resto. Buon inizio!

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  3. Per me settembre resta il primo mese dell'anno, altro che gennaio!
    E' un momento splendido: tutto è ancora da fare e da programmare, si ha voglia di tornare a mettere le mani in pasta, e si aprono infinite possibilità.
    Per quanto riguarda i figli, il mio ha fatto quattro anni quest'estate. E... niente, mi sembra di cominciare finalmente a respirare. Lui è molto più sicuro e sereno di prima, e solo adesso riusciamo davvero a goderci le gite in tre (montagna, lago, parchi naturalistici, musei ecc.).
    Forse vado controcorrente, e mi sento un genitore orrendo a dirlo, ma non mi è mai capitato di pensare "sembra ieri". Anzi, da quando è nato lui mi sembra che il tempo si sia raddensato, scorre lento come la resina. Non in senso negativo. E' un tempo ricco di sensazioni ed esperienze nuove. Perciò mi sembra che gli ultimi quattro anni siano durati quanto i trentuno precedenti, se non di più :-)
    Buon anno (... scolastico) e in bocca al lupo a tutti!

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    1. Guarda, anch'io sono vissuta come in apnea per i primi tre anni... E poi è arrivato il Covid! Quando era più piccola non vedevo l'ora diventasse più grande, più autonoma, con un sonno più regolare, più in grado di spiegare quello che provava. Ed è bellissimo ora che alcune autonomie sono arrivate. Però sono anche finiti per sempre alcuni momenti. Lei poi è molto alta, veste 7 anni, presto non riuscirò più a prenderla in braccio. Abbiamo ritirato lo zainetto con cui la portiamo sulle spalle. Ecco, certe cose non torneranno mai più.
      Detto questo, meno male che crescono!
      E Buon anno scolastico anche a te!

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  4. Tanti cari auguri a Laura anche se in ritardo!

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  5. Gran bel mese, Settembre - tra l'altro avvia la mia stagione preferita, che è l'autunno.
    Auguri a te e soprattutto alla piccola, in attesa del suo Primop Epico Impatto con quello strano mondo che è la scuola ^__^

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  6. Parto dal fondo ossia L'uranio di Mussolini, comprendo l'inquietudine perchè a sentire chi il fascismo l'ha vissuto (mia madre che non c'è più) Mussolini aveva fatto delle cose buone per l'Italia...meno male però che l'uranio non sia stato facile da reperire.
    Il mese di settembre è uno dei miei preferiti, però capisco bene il tuo sentimento (pensare che una volta la scuola ricominciava il 1 ottobre e siamo pure cresciuti bene), riprendere le attività scolastiche e con le incognite connesse al covid, speriamo vada tutto bene, e che i vaccini permettano davvero un ritorno alla vita normale o quasi. Auguri alla tua bimba!

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  7. Settembre è il mese delle ripartenze con tante cose che incominciano sul serio. Spero davvero che il motore scolastico non s'inceppi con la stessa frequenza dello scorso anno, e che possiate proseguire in serenità l'anno.

    Eh, sì, come diceva la canzone "i bimbi crescono e le mamme imbiancano", il mio ventiseienne in questi giorni sta andando all'autodromo di Monza per il Gran Premio. Si è trattato di un biglietto regalo per il compleanno, visto che quest'anno siamo rimasti in Lombardia e abbiamo fatto delle belle gite in luoghi che l'anno scorso erano proprio chiusi (tra cui la Reggia Reale di Monza). Un mondo di auguri alla tua bambina, dunque. <3

    Ultimamente sto leggendo dei gran bei romanzi, ho appena terminato "Novantatré" di Victor Hugo sulle guerre in Vandea e l'ho eletto a pieni voti romanzo imperdibile per chi adori la rivoluzione francese. Ora ho appena iniziato "Via col Vento", l'autrice scrive divinamente.

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    1. Novantatré mi tenta, ma mi spaventa anche. Magari aspetto che la figlia sia più cresciuta e io più imbiancata...

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