sabato 15 dicembre 2012

Letture - L'inverno della paura


Dan Simmons - romanzo

Ho uno strano rapporto con Simmons. A volte i suoi romanzi mi snervano dopo poche pagine. A volte mi stregano. A volte il suo inserire elementi horror e fantastici in contesti iper realisti mi esalta, a volte mi repelle (le ultime 20 pagine de La scomparsa dell'Erebus sono state una delusione traumatica dalla quale non mi sono ancora ripresa). Questa volta si è fatto amare.

Nell'estate del 1960 il piccolo Duane, ragazzino geniale e introverso, muore in circostanze misteriose. Ma di lui rimane qualcosa, che è più e allo stesso tempo meno di un fantasma, un nucleo di coscienza inconsapevolmente (?) raccolto dall'amico Dale, che da quel momento si impegna a vivere la vita che a Duane è stata negata.
A narrare la vicenda è proprio Duane, coscienza acuta e infantile al tempo stesso, che guarda il mondo attraverso gli occhi di Dale, ma che al tempo stesso lo giudica dall'esterno.
Dall'estate del 1960 sono passati 40 anni e la vita di Dale, dopo un burrascosa storia d'amore e una profonda depressione, è allo sbando. Per trovare se stesso e scrivere finalmente il romanzo profondo che lui, autore di volumi commerciali, non ha mai portato a conclusione, Dale torna nel paese della propria infanzia. Affitta la vecchia casa di Duane e intende passarvi l'inverno, inconsapevole dei fantasmi che lo attendono.

L'inverno della paura è un libro denso. Riflessione sulla mezz'età, sull'America di fine del millennio (siamo nell'inverno 2000/2001), sulla scrittura, sulle aspettative, sulla memoria e infine sull'amicizia. E' uno di quei libri rari che con leggerezza, senza paura di sporcarsi le mani con elementi di genere, affrontano con intelligenza e cultura temi profondi. Quello di Dale è un viaggio verso l'interno, alla ricerca delle basi della propria personalità e il lettore è invitato a fare lo stesso. Gli elementi fantastici convivono con quelli squisitamente letterari senza stonare. Il romanzo riesce a trascinarci nel suo mondo senza che questo perda di credibilità. Non tutti gli elementi horror trovano una spiegazione, non tutti sono completamente plausibili, ma formano un tutto omogeneo.
E Dale e Duane rimarranno a lungo nell'immaginario del lettore.

1 commento:

  1. PS: il romanzo dovrebbe essere una sorta si sequel di un'altra opera di Simmons, L'estate della paura (presumibilmente il romanzo che Dale sta scrivendo). Io non l'ho letto e ho trovato l'opera comunque godibilissima.

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