Ieri sera ho letto il giornale tardi e quindi sono stata colpita a scoppio ritardato dalla notizia di due insegnanti denunciate per un libro fatto leggere ai propri alunni.
Come prof e scribacchina la notizia mi colpisce come una fucilata. Approfondisco.
Semplifico quanto ho capito, facendo riferimento principalmente agli articoli apparsi su La Stampa del 29 aprile.
Due docenti sono state denunciate per "oscenità" e "corruzione di minori" (mica briscolini) per aver fatto leggere all'interno di un laboratorio di lettera un libro, Sei come sei, scritto dall'autrice premio Strega Melania Mazzucco ed edito da Einaudi.
Premetto di non aver letto il libro in questione, ma conosco abbastanza autrice e casa editrice per essere ragionevolmente sicura che non si tratti di pornografia, si parla di una scena (a pag. 126, mi conferma l'articolo) di sesso gay, ma non è questo il punto.
Il punto è che dei genitori hanno denunciato, con accuse pesanti, due insegnanti di liceo classico (non elementari) ree di aver fatto leggere un romanzo che avrebbe turbato i ragazzi.
Da quanto ho capito dagli articoli, i professori non hanno imposto la lettura agli alunni, ma l'hanno suggerita come preparazione a un laboratorio. Conosco molto bene come prof e come autrice questo modo di fare. Generalmente si sceglie appositamente un romanzo su un tema controverso per suscitare un dibattito tra i ragazzi e spesso il percorso termina con l'incontro con l'autore.
Io insegno alle medie e in una delle mie scuole quest'anno ci sono andati giù pesanti con un progetto simile, scegliendo un romanzo sulle patologie mentali che raccontava il disagio di un ragazzo figlio di una madre affetta da tali problemi.
Nell'altra scuola è stata scelta la biografia di una ragazza che ha avuto la salute rovinata dall'assunzione di droga.
Si tratta di due romanzi volutamente pesanti, che affrontavano temi controversi e che hanno costretto i ragazzi a confrontarsi con situazioni complicate e disturbanti.
Per nostra fortuna nessun genitore ha pensato di denunciarci.
Ovviamente io non conosco la situazione specifica della scuola della denuncia, né l'agire delle docenti, che forse hanno commesso delle leggerezze e quindi mi limito a fare un discorso più generale.
La letteratura ha il dovere morale di turbare
Leggere significa accostarsi alle tematiche con calma, senza i ritmi sincopati della televisione, apporre la mediazione della propria mente. Leggere significa guardare il mondo da altri occhi, scoprire realtà sconosciute e affrontare problematiche nuove.
Come prof, spesso e volentieri consiglio dei libri proprio perché voglio che i miei alunni ne siano turbati, addirittura sconvolti. Se questo è un uomo è un classico esempio di libro da leggere per esserne turbati e disturbati nel profondo. È un viaggio doloroso, ma spesso indispensabile per capire che certe realtà sono esistite davvero.
Come lettrice, sono inciampata nel mio bel numero di letture disturbanti. La cosa curiosa, ripensando alla me stessa adolescente, è che il grado di turbamento provata ha influito molto poco sull'apprezzamento dell'opera.
Chi legge questo blog sa ad esempio che adoro Sherlock Holmes, ma a 11 anni, con una conoscenza solo edulcorata del personaggio sono rimasta traumatizzata dall'inizio e la fine de Il segno dei quattro. L'idea che quello che consideravo un eroe fosse in realtà un drogato incapace di disintossicarsi e l'assoluta impotenza del suo migliore amico che per una dipendenza ha già perso il fratello mi hanno straziato.
A 13 anni, essendo una ragazzina sveglia, ho capito subito cosa accadesse tra i monaci dell'abbazia de Il nome della Rosa. Ricordo che la cosa mi aveva scosso abbastanza.
L'anno dopo sono rimasta turbata dalla disinvoltura con cui la signora Bovary tradiva il marito.
Ho amato molto i primi due romanzi e ben poco il terzo.
In retrospettiva posso dire non che sono cresciuta serena nonostante questi turbamenti, ma che sono cresciuta consapevole proprio grazie a questi turbamenti letterari.
Senza essermele andata a cercare, sono inciampata nelle miei buone scene di sesso prima di aver dato il primo bacio e non mi sembra che questo abbia influenzato molto il mio comportamento se non, anche qui, per una maggiore consapevolezza.
Quindi davvero qualcosa mi sfugge. Come la lettura di un libro Enaudi (che ancora una certa garanzia di qualità la da) possa rappresentare "corruzione di minori" non mi è chiaro per niente. Immagino si tratti di minori che non vivono in una campana di vetro, ma accedono a programmi televisivi e telematici dove violenza, sesso e volgarità la fanno da padrone.
Oggi, sempre su La Stampa, un lettore commentava che di sicuro le prof hanno sbagliato. Era meglio che si limitassero a far leggere i classici.
Al che mi è venuto un po' da ridere. Perché il sospetto forte che mi è venuto dalla lettera di tutta la vicenda è che la fonte del turbamento sia stato dovuto non alla presenza di una scena di sesso in sé, ma a una scena di "sesso gay". Tematica che gli alunni di liceo classico sicuramente non troveranno nei classici come Saffo e Alceo...
E, comunque, una delle letture più inquietanti che io abbia mai fatto è Tucidide.
La freddezza con cui gli ateniesi decidono lo sterminio degli abitanti di Melos lascia una sensazione di orrore per l'umanità che non va più via.
Anche allora, nel V secolo a.C, Tucidide sapeva che il suo dovere di letterato era turbare.
vogliamo allora parlare di classici quali Lolita e L'amante di Lady Chatterly?
RispondiEliminaRagazzini turbati che poi, magari, all'atto pratico sono molto più avanti di quanto i genitori pensino dei loro "bambini". Quanta ipocrisia, quanto finto perbenismo! Leggere buona narrativa, discuterne e capire ecco cosa occorre fare, con i classici e con i libri più nuovi, immagino che questo ere nelle intenzioni dei 2 insegnanti. Un bacione Sandra
Gli stessi ragazzi che su youporn cercano la categoria "blowjob", ossia, BOCCHINI. Quanta ipocrisia al mondo, santo dio. Episodi del genere mi fanno pensare di essere ancora nel medioevo... e grazie che la scuola poi va allo scatafascio. Ma la colpa è dei genitori, eh. E dell'ignoranza. Andassero tutti a farsi due pompe :)
RispondiEliminaMoz-
Il mondo moderno mi sembra già abbastanza disturbante da far sembrare qualunque libro uno zuccherino. Ci manca solo che gli educatori debbano mettere tra le loro priorità lasciare l'animuccio dei fanciulli nel suo stato originario.
RispondiEliminaPiù che l'ipocrisia o la tematica oggetto del contendere, mi ha disturbato il fatto che si possa pensare che invitare a leggere un libro possa essere reato.
RispondiEliminaRiflessioni precise e condivisibili... Già lo sapevi, ma volevo lasciarne testimonianza visibile, perché su argomenti come questi vale il vecchio detto latino "scripta manent, verba volant".
RispondiEliminaTi ringrazio di essere passato, Luca!
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