mercoledì 17 settembre 2014

Visioni - Si alza il vento


Chissà poi perché l'Italia, che Miyazaki, è evidente anche il questa pellicola, ama, tratta in questo modo i film del maestro giapponese, concedendoli alle sale solo per pochissimi giorni, cosicché riuscire a vederli in modo legale rasenta l'impresa. Mah... 
Intanto, però, ce l'abbiamo fatta e anche questa volta ne è valsa la pena.

Pare che questo sarà l'ultimo film del maestro, di certo si discosta non poco dai suoi predecessori essendo una pellicola storica, un film biografico dedicato a Jiro Horikoshi, progettista di aerei che finirà per progettare i velivoli delle forze armate giapponesi della seconda guerra mondiale.
Si alza il vento
bisogna tentare di vivere
Sono i versi che più volte (anche troppo) ritornano nella pellicola e il cuore del film, a mio avviso, è tutto in quel tentare.
Miyazaki mette in scena dei tentativi che non hanno alcuna certezza di riuscita e delle dicotomie insanabili. Jiro e il suo onirico mentore, l'ingegner Caproni, tentano di realizzare sogni alati in stati arretrati, la cui tecnologia non sta al passo dei loro progetti. Su entrambi grava il peso della guerra, l'unico modo per costruire aerei è farsi finanziare dalle forze armate, ma in questo modo si finirà inevitabilmente per costruire macchinari bellici portatori di morte. Smettere di sognare, dunque, o tentare di vivere nella realtà, portandone poi il peso?
E a senso cercare di vivere un amore già destinato a finire? Tentare, quando già in partenza si sa che non esiste lieto fine possibile?
Miyazaki stesso non sembra avere una risposta univoca, ma sembra dirci che il tentativo, anche nel suo aspetto puramente estetico ed intenzionale, va comunque giudicato a prescindere dal risultato finale.
Forse anche per questa non risoluzione (che era già presente, anche se meno accentuata, anche in pellicole precedenti) ne risulta un film di cui è più difficile innamorarsi a prima vista.
Si esce dalla sala un po' frastornati dall'abituale magnificenza visiva, che qui si sposa a una rara aderenza storica di cui, da spettatori occidentali, ci si rende conto di non cogliere tutte le sfumature.
Di sicuro si finisce per condividere con Jiro gli splendidi sogni alati e lo sgomento nel vederli trasformati in strumenti di morte, senza capire bene, proprio come lui, se c'è stato un momento in cui sarebbe stato possibile tirarsi indietro.

Personalmente ho un amore speciale per quei film animati che mescolano realtà storiche e inconscio senza soluzione di continuità e quindi un po' mi spiace che questa pellicola il punto di arrivo di un percorso e non inizio.

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Sabato 20 settembre alle ore 21 sarò a Vercelli in Bionda a parlare de LA ROCCIA NEL CUORE
Sabato 4 ottobre sarò a Grado alla premiazione di GialloGrado

Il PAS al momento si presenta come un confuso delirio e la mia scarsa abitudine alla guida mi restituisce alla sera come relitto su una spiaggia. Vorrei mantenere almeno tre aggiornamenti settimanali al blog, ma non posso garantire alcuna puntualità. Leggo sempre volentieri i blog amici, ma mi rendo conto che a volte sono troppo poco coerente per commentarli, quindi la mia presenza temo diventerà più silenziosa di quanto sia stata fino ad ora.

9 commenti:

  1. Silente ma presente, prendo nota :D bacio Sandra

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    1. Se alla sera sono ancora lucida, anche presente, ma meglio mettere le mani avanti...

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  2. Infatti noi non siamo riusciti a vederlo. Peccato, anche perché abbiamo tutta l'intenzione di rimediare.
    In bocca al lupo per tutti i progetti e, per quanto riguarda il blog, consolati. Da mio punto di vista anche mantenere un solo appuntamento settimanale ha dell'incredibile, quindi tu stai sfiorando il miracolo!

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    1. Noi abbiamo faticato un po' a trovare il giusto incastro tra le cose da fare, ma meriterebbe davvero di essere visto in sala. Le sequenze dedicate al terremoto e quelle finali necessitano davvero lo schermo cinematografico

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  3. Vedrai che, passato il primo periodo di rodaggio, prenderai il ritmo anche con i nuovi orari e lo sbattimento del viaggio. Devi solo farci un po' l'abitudine e lasciare che il fisico "si adatti" alla situazione, poi sopporterai meglio. Ma hai corsi tutti i giorni?

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    1. Tutti i giorni fino a Natale, poi si vedrà. E a presto un'edizione speciale di "sapevatelo"

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    2. XD
      Muoro! Temo che nel tuo caso la provenienza del contenuto lo renda particolarmente... ... non riesco a trovare l'aggettivo adatto.

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  4. Miyazaki ha fatto film che mi piacciono moltissimo e altri che mi piacciono talmente poco che non sono riuscita a star sveglia fino alla fine. Attendevo con ansia questa sua ultima uscita ma da quanto racconti temo appartenga alla seconda categoria!

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    1. Non saprei, mi sa che questo fa categoria a sé! I miei preferiti sono Porco Rosso e Mononoke, mentre trovo un po' dispersivi La città incantata e Il castello errante.
      Questo l'ho trovato molto scorrevole, a volte un po' melò, visivamente potentissimo e "centrato". Insomma, il protagonista fa il progettista di aerei e il film, in effetti, fa vedere tantissimi aerei e la loro progettazione, non come in molti film biografici in cui del grande matematico veniamo a sapere di tutto il gossip e al massimo viene inquadrata una lavagna con due formule scritte a caso

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