mercoledì 25 febbraio 2015

Le buone abitudini che non ho (e una che ho) – Scribacchiando


Ieri la necessità di andare a Torino a consegnare il cd della tesi si è trasformata in una bella gita con le amiche. Tra una piadina di qualità e una chiacchierata sulla storia vera di un genio della truffa su cui prima o poi scriverò una storia, potevamo non entrare in una libreria? E chi mi trovo? Me stessa! Ma non sistemata in un uno scaffale polveroso polveroso e in alto in alto (o in basso in basso), ma di fianco al Maestro Tolkien! Certo, il motivo mi è completamente oscuro, dato che né il genere né l'alfabeto offrono una giustificazione, ma ho apprezzato.
E a casa mi attendeva un'altra bella coccola, questo post di Lisa Agosti.

Non so se sia stata la trasferta a favorire la riflessione, ma questa mattina andando al lavoro ragionavo sul fatto che la scrittura è una pratica diversa per ciascuno di noi. Quella che per qualcuno è un'attività assolutamente necessaria, una condizione sine qua non per la scrittura di una buona storia, per altri è del tutto inutile. Questo causa la proliferazione di consigli di scrittura contraddittorii. King dice di scrivere e poi di tagliare, altri autori consigliano di allungare. Per alcuni la scaletta è necessaria, per altri è inutile, la prima stesura va fatta a braccio.
Alla fine anche considerando i consigli che si ripetono più frequentemente (e quindi che presumibilmente sono più utili) scopro cose che non ho mai fatto e abitudini di scrittura che non ho mai seguito. Eppure capisco che si tratta di consigli utilissimi!
Sono le BUONE ABITUDINI CHE NON HO

– Prendere appunti appena viene un'idea.
Io sono un'ossimoro vivente. Odio scrivere. Per lo meno a mano. Odio prendere appunti. Quando seguo delle lezioni (ad esempio quelle del PAS) i miei appunti sono di solito gettonati perché "sono così chiari e sintetici!". Pigrizia, la mia si chiama pigrizia, non dono della sintesi. Odio scrivere a mano e quasi non lo faccio quando dovrei per studio/lavoro, figuriamoci per la narrativa!
E poi non mi fido della mie idee.
Credo nella selezione naturale. Se un'idea è forte sopravvivrà e mi rimarrà in mente. Se non lo fa, allora non valeva la pena di perderci del tempo.

– Schede dei personaggi.
I miei personaggi li conosco. Sono quei tizi che campeggiano nella mia testa, nel salotto del mio palazzo mentale. Inciampo in loro continuamente. Se ho bisogno di conoscere un particolare su di loro glielo chiedo, che problema c'è?
Questo è il motivo per cui non preparo schede dettagliate sui personaggi.
Il fatto è che i personaggi principali campeggiano in casa mia, ma le comparse sono, appunto, comparse. Appaiono un attimo e poi sono già sparite, la mia attenzione tutta focalizzata sulle star della storia. E poi vai a ricordarti 100 pagine dopo quant'era alta quella data comparsa e anche come si chiamasse...

– Usare un apposito programma per la scrittura.
Scrivo. Quindi uso un programma di scrittura, no? Word se uso un pc, Pages sul mio Mc. Perché, esistono altri programmi per scrivere? A quanto pare sì e sono mirabolanti, eccezionali, praticamente indispensabili... Ma io sono imbranata! Non ho ancora scoperto tutte le potenzialità di Word o di Pages e dovrei passare a qualcosa di ancora più sofisticato?
Io sono sempre quella laureata in archeologia del neolitico. La pietra levigata è la tecnologia più elevata che posso padroneggiare! 

– Revisionare, correggere, recuperare.
Non mi ci ero mai soffermata, prima di un commento di Grazia. Scrivo. Poi lascio decantare almeno qualche ora. Rileggo. I casi sono due. O quello che ho scritto mi piace, è solo che ci sono orrori ortografici da sistemare, frasi da accorciare o da allungare, insomma, le solite magagne della prima stesura, oppure non mi piace. Nel primo caso mi metto al lavoro, nel secondo caso impreco e cancello. Pagine e pagine, capitoli interi. Senza pietà e senza pensarci. Che poi, magari, è solo l'umore del momento. Possibile che, che ne so, su tre pagine non ci sia neppure una riga da salvare?
Niente, se non mi piace io cancello.

– Scrivi con il cuore, revisiona con la mente.
Dal punto precedente si evince che tra la prima stesura e quella finale di un mio testo, salvo casi particolari, non ci sono molte differenze, solo una pulizia del testo. Certo, magari ci sono dieci tentativi abortiti nell'Inferno delle Storie Perdute, di cui non è rimasta memoria...

Ecco le mie buone abitudini che non ho.
Le vostre quali sono?

Ci sono invece buone abitudini che ho e che mi piace divulgare. Ho scritto millemila volte quanto secondo me sia importante scrivere racconti. Ai fini pratici, uno degli sbocchi più ovvi per i racconti sono i concorsi, quelli seri (vedi come sopravvivere a un concorso letterario).
Marzo, non so perché, è il mese dei concorsi letterari ce ne sono tanti in scadenza. Senza voler far torti a nessuno, ve ne segnalo due a cui ho partecipato in passato e di cui ho potuto toccare con mano la serietà.
Grado Giallo, insieme a Giallo Stresa (che pare cambierà nome e di cui non è ancora uscito il bando) è tra i concorsi che coccola di più i finalisti. In generale io ho avuto ottime esperienze con i concorsi di Giallo Mondodori e non esito a consigliarveli.
Trofeo RiLL per i racconti di genere fantastico, invece, non posso che consigliare il Trofeo RiLL a cui sono affezionatissima. Sarà perché la premiazione si svolge in quel luogo magico che è Lucca Comics, sarà perché le copertine delle antologie che nascono dal concorso le trovo bellissime, sarà perché è uno dei pochi concorsi che fa tradurre i racconti vincitori all'estero. Insomma, se dovete investire 10€ per un concorso, mi sento di dirvi di farlo per RiLL.

24 commenti:

  1. A) I 2 libri hanno copertine cromaticamente molto simili, forse x questo stanno vicini
    B) Domenica al BUK di Modena la casa editrice mi ha raccontato tutto del Trofeo Rill e regalato un segnalibro
    C) Programmi di scrittura eh? Non fanno per me
    D) Potrei partecipare al Giallo Grado se riesco a ridurre il giallo lombrosiano scartato da goWare, è un lavoraccio, non so
    Bacio Sandra

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    1. Ho linkato GialloGrado perché lo conosco per partecipazione diretta, ma sono aperti anche i bandi di Giallo Luna e Città di Cattolica (che mi dicono essere il più importante), sempre legati a Giallo Mondadori, hanno qualche sfumatura diversa nel bando e ti consiglio di controllarli bene tutti per scegliere quello che più si adatta al tuo racconto.

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    2. PS: sempre felice di far risaltare Tolkien, anche solo cromaticamente.

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  2. Condivido le tue non buone abitudini. Sono troppo pigro per prendere subito appunti. Lascio l'informazione in un angolo della mente nella speranza di ritrovarla... Se era una buona idea, spesso la trovo dove l'ho lasciata. Qualche volta anche migliorata. Per lo stesso motivo non faccio schede personaggio, ma imparo a conoscerli poco alla volta. Lascio siano loro a parlarmi di sé. Invece ho la brutta abitudine di revisionare in continuo. Torno spesso indietro e aggiusto. Ho provato anche a usare programmi di video scrittura con i c***ni, ad esempio scrivener, ma alla fine mi trovo bene con un programma basico. Scrivi con il cuore e revisiona con la mente è un buon consiglio! :)

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    1. Scrivi con il cuore e revisiona con la mente è un ottimo consiglio, è per questo che mi scoccia non riuscire sempre a seguirlo!

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  3. Cara Antonella, ho seguito il tuo consiglio partecipando al concorso Macugnaga - nell'ambito del quale ti ho conosciuta in veste di Presidente - e ottenendo un buon risultato. Ma per noi aspiranti scrittori la strada è difficile e lunga. Da allora nessun seguito, diversamente da quanto prospettato dagli organizzatori. Peccato....in qualità di cinquantenne, come nel tuo bel racconto,..il tempo stringe. Ancora complimenti e un cordiale saluto. Ilario

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    1. La strada è lunga e le vie dell'editoria sono tortuose, Ilario, e oltre tutto c'è una parte non misurabile e non controllabile di fortuna.
      Io, però, continuo a credere che la costanza, la determinazione e la qualità paghino. Magari non subito, magari il percorso non è lineare, ma se uno ha le capacità tecniche e la tenacia qualcosa arriva.
      Quindi coraggio, si va avanti!

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  4. Mi rendo conto di essere piuttosto atipico... e mi domando cosa questo significhi. Comunque:
    – Prendere appunti appena viene un'idea.
    Viaggio sempre con la mia fida moleskine in tasca. Peccato che la usi solo per scriverci la lista della spesa. (Giuro! Lo posso provare!)
    – Schede dei personaggi.
    Uso una svariata gamma di applicazioni, per farlo. L'ultima, in ordine di tempo, è stata xmind.
    – Usare un apposito programma per la scrittura.
    LaTex. Come dice Ian Solo a proposito del Milleniuum Falcon: "Ci ho fatto un sacco di modifiche. Personalmente."
    – Revisionare, correggere, recuperare.
    Il mio romanzo più vecchio è in decantazione da oltre 12 mesi. Ormai è maturo, ma non ho tempo. Aspetterà. Migliorerà (auspicabilmente ;) ). Ogni volta che ci ho messo mano, ne ho salvato una versione...
    – Scrivi con il cuore, revisiona con la mente.
    Io scrivo molto con la mente... Credo che dovrei cominciare a revisionare con il cuore! ;)

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    1. Il bello della scrittura è che tutte le regoli sono opzionali e personalizzabili! Io invidio molto chi sa usare un sacco di programmi, compresi quelli per la scrittura. LaTex non l'avevo mai sentito

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  5. Io avevo lasciato un commento lunghissimo ma non c'è più!
    Si vede che dal cell. non sono riuscita ad inserirlo.
    Io prendo appunti sul testo per evidenziare le correzioni come da nome del mio blog. Ho una moleskine e ci scrivo sopra, però non la rileggo mai. Nel momento in cui scrivo qualcosa, automaticamente me la ricordo senza il bisogno di spulciare oltre. In ogni caso, non la uso spesso...
    Nemmeno io uso programmi di scrittura sofisticati, perché con word mi trovo benissimo e il mio lavoro "vero" mi ha abituata a gestire bene i miei archivi, quindi non perdo mai nulla.
    Le schede dei personaggi ci sono, ma ho l'abitudine di modificare dettagli in corso d'opera. Se le aggiornassi mi servirebbero un po' di più.
    Scrivo con il cuore e revisiono con la mente, questo sì. E quando faccio la bozza di getto non torno indietro e non cancello mai.

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    1. Vien da dire che tu hai solo buone abitudini! Ma del resto si vede che sei super organizzata.

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    2. L'incostanza.. ecco la mia cattiva abitudine ;)

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  6. Una bella soddisfazione poter dire chi è quello sconosciuto messo a fianco di Antonella Mecenero?
    Prendere appunti appena viene un'idea dovresti farlo. Anche su un foglietto volante, poi a casa lo ricopri su un quadernetto senza pretese e te lo dimentichi. Sei mesi dopo lo rileggi e ti rendi conto che hai una miniera di spunti di cui fatichi a pensarti come creatrice.

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    1. Sicuramente dovrei... C'è da dire, però, che non sono mai stata a corto di spunti, piuttosto di tempo ed energie per svilupparli...

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  7. Avresti potuto anche intitolarli: "Io mi so dar ottimi consigli...". Comunque brava. Per avere un libro accanto a Tolkien, ovviamente. Invidia profonda. Ah, dimenticavo: piacere, marcello.
    Io le chiamo "pessime abitudini":
    -Prendere appunti. Furiosamente. Su ogni pezzettino di carta che passa di là per caso. Con matitine ikea. Poi ficcare tutto nello zaino. Lasciare a marinare lì dentro per un paio di mesi. Trovare i fogliettini e provare a ricavarci qualcosa. Esclamare "non ce la posso fare" e gettare i fogliettini nel sacco della carta. Perchè la raccolta differenziata è importante;
    -Schede dei personaggi: vedi fogliettini. Probabilmente gli addetti alla spazzatura attendono impazienti di svuotare il cassonetto della carta sotto casa mia per leggerli e farsi belle risate;
    -Usare un programma di scrittura: open office. Copyleft tutta la vita;
    -Revisionare, correggere, ecc. Cominciare. Stancarsi alla seconda riga. Pubblicare sul blog subito ed aprire Advanced Tactics gold edition;
    -Scrivere con la mente e non revisionare: credo basti così.
    Complimenti per il blog, lo leggerò furiosamente. Stanotte :)
    marce

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  8. Prendo appunti? Sì, eccome! Ci sono volte che mi innamoro della formulazione di un pensiero, magari sono in macchina che sto guidando. Sono capace di accostare e prendere il famoso taccuino per fissare quel pensiero. Mi capita anche di notte: mi sveglio e mi viene in mente una genialata. Dovrei accendere la luce, scriverla subito, ma il sonno, la poca voglia di movimento, mi impediscono di farlo e quel pensiero svanisce nel nulla al primo risveglio. Non sai la rabbia!
    La scheda dei personaggi mi è utile per evitare incongruenze varie, provo a fare in modo che tutto coincida (una volta ho fatto andare al liceo un personaggio che facendo un veloce calcolo in base alle cose dette aveva almeno una trentina d'anni: strabocciato!).
    Anch'io, poi, scrivo con il mio bel Pages sul Mac, ma non disdegno la scrittura a mano su amabili agende (un retaggio del passato).

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    1. Ecco... Io invece odio proprio scrivere a mano e piuttosto che prendere un appunto accetto il fatto di perdere una magnifica idea.

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  9. Grazie per il link :)
    Ero partita bene con la lista delle buone abitudini, poi così così e alla fine un disastro, perché non ho inviato racconti da mesi e ho pure smesso di cercarli online. Ho partecipato a un concorso del menga e ci sono rimasta male per la poca poca poca professionalità e il poco riscontro che hanno dato ai partecipanti, nonostante si pagasse per essere ammessi. Non è facile trovare buoni concorsi, soprattutto per racconti "non di genere", come i miei.

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    1. Purtroppo io preferisco stare all'interno di un genere, quindi non ho in mente dei concorsi seri per racconti non di genere, però se ne vengo a conoscenza te lo faccio sapere di sicuro

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  10. Una buona abitudine che non ho è quella di leggere per imparare, soffermandomi su come l'autore fa il suo lavoro. Leggendo galoppo, e tirare le redini mi costa molto. Al contrario di te, sguazzo negli appunti! Colorati, disordinati, incontrollati... li adoro. Peccato che certe volte, alla fine degli appunti, non mi resti la voglia di scrivere. Spesso mi sembra di essere una scatola monoscomparto: se ci metto il post per il blog, resta fuori la narrativa; se ci metto la narrativa, non riesco a prendere appunti. Altro che multitasking!

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    1. In questi giorni sono anch'io così, infatti scrivo solo sul blog (o sulla tesi, fino a settimana scorsa). Per la lettura invece non c'è problema, prima leggo per finire il libro e poi leggo con calma per "rubare"

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  11. Per me sono più importanti i risultati. Ogni tanto, in base alla mia esperienza, scrivo un post con qualche consiglio, ma più che dare consigli io intendo mostrare ciò che funziona per me. Chi legge può provare, come faccio io quando leggo i vari post, e vedere se funziona.
    Ognuno deve trovare il suo metodo.

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    1. Sì, i consigli si ascoltano tutti, poi ciascuno trova il suo metodo.

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