lunedì 23 febbraio 2015

... A passi tardi e lenti


A livello burocratico detenere legalmente uranio impoverito (o pure arricchito) non può essere tanto più complicato che iscriversi all'esame finale del PAS.
Ho completato l'apposito modulo con tanto di codice materia/santo graal da richiedere in segreteria a Torino. Mi sono caracollata a Varcelli per far firmare il modulo da inviare poi in PDF a Torino. Non che questo mi eviti un viaggio, perché la tesi va portata a mano su CD proprio a Torino e invece in cartaceo a Vercelli, con tanto di titolo in inglese. Che poi, mi chiedo, a chi mai interesserà leggere un percorso didattico studiato (come da apposite istruzioni) per una classe specifica di una scuola specifica e come tale non riproducibile?
Il tutto mentre i politici ogni 20 minuti circa cambiano idea sul reclutamento degli insegnanti. Prima dicono che il titolo che conseguirò con il PAS è inutile, poi no, che è essenziale. Poi che devo sostenere un concorso, poi che no, bastano i tre anni di servizio. Però con il contratto al 31 agosto (che esiste, ma è come l'araba fenice e comunque io ne ho catturati due e non tre). Gli altri tutti a casa.
C'è di buono che sono troppo stanca per farmi venire un esaurimento nervoso.

Stanca.

Alla fine del PAS è rimasto questo. La stanchezza.

Per la prima volta in vita mia ho rinunciato a leggere un libro perché era scritto a caratteri troppo piccoli e la sera, dopo aver sistemato la tesi, non ce la facevo a metterli a fuoco. Mi sono sentita infinitamente vecchia. O infinitamente giovane ("Prof! Ma è scritto TROOOPPO piccolo! Non ce la faccio a leggerlo!).
Non ho neppure voglia di scrivere. Il famoso tentativo di racconto rosa è tutto pronto nella mia mente, ma è fermo a metà stesura. Con due neuroni a mezzo servizio un post bene o male posso metterlo giù, ma una prosa vagamente leggibile per la narrativa no.

Passerà.
Questo è stato il primo fine settimana senza studio. Un unicum, dato che dal prossimo inizio il corso "Nelle trame del lago". Ho passato tutto sabato con la febbriciattola sul divano a leggere un libro con le scritte grandi e a vedere documentari naturalistici. 
Ho capito che quando si fatica a seguire un documentario sullo squalo balena (una delle bestie più placide e noiose del creato, in pratica un enorme filtra-placton che passa tutto il giorno a nuotare con la bocca aperta) è perché il cervello ha davvero alzato bandiera bianca. 

Passerà.
Un giorno di questi mi alzerò, scoprirò che è primavera, che il PAS è finito e avrò voglia di scrivere un racconto sugli squali balena.

12 commenti:

  1. Primavere PAS finito e voglia di scrivere un racconto su... magari altro, magari rosa, magari pure un nuovo romanzo. Una cosa fantastica secondo me della scrittura è l'effetto sorpresa. Cerca di riposare se puoi. Un bacione Sandra

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    1. Tornata ora da Torino, tesi consegnata! Riposo pochino, ma grazie del sostegno!

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  2. In un celebre romanzo di Ken Follet si spiegava che costruire una bomba atomica in casa è un gioco da ragazzi.
    Ovviamente le istruzioni non erano scritte dal Ministero della (D)istruzione altrimenti l'Enola Gay starebbe ancora aspettando sulla pista di sapere se potrà o meno decollare e se avrà superato il concorso di bombardiere. Certo, migliaia di vite in questo modo sarebbero (forse) state salvate, ma non possiamo pretendere dal Ministero di essere onnipresente, non credi?

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    1. In effetti la burocrazia italiana deve pur avere dei lati positivi. Non so nulla di Difesa, ma magari la burocrazia per dichiarare guerra a qualcuno è tale che quando hai finito i moduli il motivo del contendere è cessato da un po'...

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  3. Forza e coraggio, Febbraio è quasi finito!
    Solo a sentire nominare gli squali balena mi sale l'adrenalina a mille, li ho visti più volte e non dimenticherò mai quelle giornate. Che nostalgia! Uno mi ha anche baciato sulla bocca, c'è il video su youtube, se vuoi vederlo lo vado a ripescare :)

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    1. Invidia!!
      Alle Ebridi io e mio marito abbiamo visto dall'alto la sagoma di uno squalo elefante (avvistamento confermato solo molte ore dopo) ed è già stato emozionante quello, non posso neppure immaginare cosa sia un incontro ravvicinato con gli squali balena!!!

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    2. Visto ora il tuo post!! Te lo dico anche qui. Onoratissimissima! E arrossita!

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    3. aiuto lo squalo elefante!! Meno male che non eri in acqua.
      Bene mi fa piacere! Ti meriti tutti i complimenti di cui sono capace! Ti farò pubblicità!

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  4. Io adoro lo squalo balena! Lo guarderei tutto il giorno, tutti i giorni, con la bocca aperta e lo sguardo acqueo.

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    1. Magari tutto tutto il giorno no, ma per un pomeriggio sono stati la giusta compagnia...

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  5. Se ti può consolare, anche io in questi giorni sto scrivendo poco. Il romanzo procede a rilento e solo nel weekend, mentre nuovi cambiamenti si fanno strada nella mia mente. Il marito è rientrato da Milano (forse definitivamente) e la sera sto con lui. Intanto, al lavoro, si avvicinano scadenze importanti. E io mi metterei a strillare un momento sì e quello dopo anche.
    Però, come mi hai detto tu tante volte, siamo esseri umani, non robot. Ciascuno di noi fa quello che può. L'importante è farlo bene. :)
    P.S. Ho ancora la tua mail a cui rispondere, perché l'idea per il post sta prendendo piede a rilento... appena passato questo momento di delirio, ti scriverò con calma

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    1. Non preoccuparti per la mail. In questo momento i bradipi mi potrebbero superare in velocità in qualsiasi attività, scrittura compresa!

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