martedì 14 luglio 2015

Visioni di luglio

Dopo la trasferta nella metropoli per questioni amministrative, tornata dalla visita ai miei al mare (quanto mai necessaria, dato che hanno dimenticato il bancomat), prima delle ferie vere e proprie, faccio di nuovo tappa a casa.
La temperatura è sempre ben oltre la soglia di guardia per l'utilizzo del computer, ma con il ventilatore in posizione strategica riesco, più o meno, a lavorarci.
Giornate di viaggio, queste, un po' caotiche al centro, con momenti di calma piatta ai lati. Guardo film un po' a casaccio, in questi casi, magari perché nella metropoli il cinema ha l'aria condizionata e così non mi si scioglie in marito o perché è una pellicola che può interessare anche i miei. Si può incappare in questo modo in gran bei film o in pellicole imbarazzanti.

Fury
Se la famiglia è la mia, un buon film di guerra è quello che ci vuole per una serata tutti insieme.
E Fury è un ottimo film di guerra.
Un ragazzo addestrato come dattilografo si trova (per errore?) a rimpiazzare un mitragliere all'interno di un carroarmato americano nelle ultime settimane della seconda guerra mondiale, in Germania.
La guerra è una cosa sporca e spietata, che spinge l'uomo a dare il peggio di sé, mette alla prova fede e coscienza, ma porta anche a stringere inossidabili legami. Fury ce la racconta proprio così, sporca e fangosa che di più non si può, senza pietà per nessuno, in una terra desolata, già sconfitta, ma non ancora conquistata, dove ideali, ragioni e torti hanno ormai poco senso. Sono esausti, assuefatti alla violenza e senza speranza di redenzione gli uomini del mezzo blindato Fury, in mezzo a cui il ragazzo si trova. I tedeschi sono fanatici nazisti, certo, ma anche persone che si trovano con il nemico in casa, spesso costrette a scegliere tra farsi sparare dagli americani o dalle ss. In ogni caso, per sopravvivere e andare avanti non c'è altra scelta se non uccidere.
In questo contesto assai più claustrofobico fuori che dentro il Fury, si disegnano i contorni di animi tormentati e scontri tra mezzi blindati che sembrano duelli tra rinoceronti, ma hanno una loro spietata bellezza.
In un film così sporco e realista, l'unica cosa che non ho apprezzato è la ricorrente metafora del cavallo (fate attenzione, il film si apre con un cavaliere, ha un lungo dialogo sui cavalli morenti al centro e si chiude con il rumore degli zoccoli), come memoria di tempi in cui alla guerra rimaneva un briciolo di cavalleria. Ma questo, in fin dei conti, è il senso, suppongo: non è più tempo per equini.

Nota famigliare con SPOILER:
Mio padre è un tipo pragmatico, di quelli che non perdono mai il contatto con la realtà. In caso di emergenza, avere uno come lui al fianco è la cosa migliore, come ha dimostrato nei suoi anni da guida alpina. Suo padre, mio nonno, era uguale, infatti è uscito vivo da un campo di prigionia tedesco. In tutta la sala mio padre è l'unico che non si è fatto per niente contagiare dall'opprimente senso di morte. Mentre alla fine tutti soffrivano e si commuovevano, lui lapidario commentava: "il capo è un cretino, non si ferma un intero plotone con un carro armato".
Ecco, nel caso di un'emergenza vera e prolungata, quando la razionalità va un po' a farsi benedire, è meglio capitare vicino a uno come mio padre, piuttosto che a un eroe.

Jurassic word
Da un film scelto unicamente perché in sala c'è l'aria condizionata non è che si possa chiedere molto. Qualche dinosauro, un po' d'azione, dei bambini in pericolo e un po' di frescura.
Lo spirito era quello, non è che mi aspettassi chissà cosa, anche se io ero bambina all'epoca di Jurassic Park, che rimane uno dei miei ricordi cinematografici più potenti di sempre, e quindi, sotto sotto, una parte di me sperava ancora. Invano.
Certo, la mezzora netta di pubblicità che ha preceduto la pellicola non ha certo addolcito il mio giudizio, però...

I dinosauri... I dinosauri non si sono evoluti di un grammo dai tempi di Jurassik Park. Solo che allora nella pellicola come nel (bel) romanzo da cui era tratta si metteva in scena lo stato della ricerca. Adesso che i dinosauri sono ufficialmente uccelli, che non si discute più, ormai, se i dinosauri avessero o no le piume, ma si arriva a definirne il colore, vederli tutti così rettiliformi e nudi fa un po' impressione. I velociraptor (che poi, tecnicamente, non sono velociraptor) sembrano dei polli spiumati, così come un imbarazzatissimo tirannosauro. Insomma, fanno più pena che paura, poveretti.

Gli esseri umani... Ecco, dopo Mad Max il confronto è imbarazzante. Come già letto sui quattrocento calci, qui i più giurassici sono gli sceneggiatori. Era da tempo che non incappavo in un così bieco maschilismo. Ricordate il primo, glorioso film, con la paleontologa tosta e la bimba genio del computer? Dimentichiamoceli. A parte che qui gli scienziati, se ci sono, sono tutti cattivi e/o senza scrupoli, che l'intelligenza non è dote gran che apprezzata, i personaggi femminili sono imbarazzanti. Inutili e insopportabili, trovano la loro ragion d'essere solo quando accettano di capitolare al fascino del maschio dominante (è chiamato proprio così, non è una mia maligna illazione) e si accollano il loro ruolo di madri. Se no, femmine inutili, fanno una brutta fine (come è giusto che sia, sembra dire il sottotesto). Ci si tiene anche a far sapere il dinosauro cattivo è una lei, mentre la velociraptor buona (!) è tale solo perché sottomessa al suddetto maschio alfa.
Se una volta dai dinosauri scatenati ci salvavano paleontologi, matematici e bimbi in gamba, senza troppa differenza di genere, all'alba del 2015 dobbiamo tutti arrenderci al maschio alfa...
Ho sperato fino all'ultimo che la Teron con un braccio solo balzasse dentro la pellicola a prendere a pugni il maschio alfa, ma niente...


Con questo di nuovo vi saluto. Domenica parto per le ferie vere, non so se avrò, tempo, voglia ed energia per postare ancora. Al peggio ci si rilegge ad agosto!

11 commenti:

  1. Ciao mia cara, buone ferie ! Io sono al lago di Mergozzo con i bimbi... non che l'afa ci abbia graziato, ma le acque fresche aiutano.
    Sicuramente l'avrai già visto ma, in caso di carenza estiva di film, io ho appena visto e letto The host, quello del 2013 mi raccomando.
    Una buona pausa fra una doccia e un ventilatore.....

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  2. Fury m'è piaciuto, anche se alla fine è il solito film filoamericano che vuole vedere gli USA come i buoni e i tedeschi come i cattivi. Se i secondi lo sono stati, i primi non hanno certo scherzato.
    Jurassic World si va a vedere sapendo che è la copia di Jurassic Park.
    Buone vacanze :)

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    1. Io non l'ho trovato un gran che filoamericano, a dire il vero, con tutti quei prigionieri tedeschi che si sono arresi uccisi in modo arbitrario, le vittime civili dei bombardamenti e la rassegnazione con cui il personaggio di Pitt alla domanda "perché non si arrendono?".
      risponde "tu lo faresti?"
      E alla fine SPOILER
      il ragazzo si salva perché un soldato tedesco non dà l'allarme e lo lascia vivere.
      È un film "su quello che gli uomini sono in grado di farsi l'un l'altro", il punto di vista è quello dei soldati di un blindato americano, ma non mi sembra di aver visto molti buoni in giro (salvo il ragazzo, ma perché, appunto è un ragazzo, non certo perché è americano)

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    2. Non lo è come lo è stato The sneeper, però in alcune scene secondo me si sentiva, come quando ammazzano senza motivo il tedesco che si è arreso.
      Resta però un gran film che rivedrei, anzi credo di prendermi il DVD quando esce.
      Di recente ho rivisto "Eravamo soldati" con Mel Gibson e ora lo giudico inguardabile proprio per la filosofia che c'è dietro.

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    3. Quella scena l'ho trovato molto realistica e molto poco pro americani, anzi, alla fine la guerra trasforma in mostri tutti, americani compresi.

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  3. FURY mio marito lo voleva tanto vedere, ma poi si va sempre troppo poco al cinema. In effetti si potrebbe recuperare in queste sere, in alternativa al gelato che, di solito, è rovinato dalle zanzare. Buone ferie allora, dove vai? Sbaglio o non ce l'hai detto? Ci si rilegge ad agosto allora, io sarò abbastanza regolare con le pubblicazioni, anche se i lettori sono in calo, come sempre. Un bacione Sandra

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    1. Fury è un ottimo film, anche se molto crudo.
      Domenica parto per la Francia, diretta verso la costa atlantica.
      Buon proseguimento d'estate, Sandra, un abbraccio!

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  4. Nessuno dei film mi sembra il mio genere.
    Buone vacanze, amica! A rileggerci presto. :)

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    1. A Fury credo potresti dare una possibilità, film molto crudo, ma molto bello.
      Buone vacanze!

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  5. Fury non l'ho visto, ma concordo su quanto dici su jurassik world, buone vacanze Tenar!

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