GIOVEDì 26 GENNAIO – ORE 21
BIBLIOTECA COMUNALE DI BRIGA NOVARESE
PRESENTAZIONE DELL'ANTOLOGIA
LA SPADA, IL CUORE, LO ZAFFIRO
Per ovvi motivi pratici non ho molto la possibilità di andare in giro a promuovere la mia antologia, cosa che è un peccato per molti motivi. Ho già avuto modo di dire che questi racconti sono quanto di più intimo fino ad ora io abbia pubblicato. Inoltre l'antologia sta raccogliendo recensioni che non avrei mai neanche sognato. L'ultima su FantasyMagazine, sito che leggo abitualmente e che non si fa scrupoli, quando sente di dovere, a stroncare. La potete leggere qui.
Quindi sono davvero felice di fare (salvo imprevisti), almeno questa presentazione e di invitarvici tutti.
Prima della pubblicazione ero arrivata a pensare che il mio amore per il fantasy e sopratutto la mia idea di fantasy fosse senza futuro. Poca magia, poche battaglie, tanta psicologia. Adesso che gli amici di Rill hanno voluto darmi fiducia, sembra che lo cosa non sia poi così folle.
Pubblicazione o no, non ho mai smesso di tornare ciclicamente nel Leynlared e in particolare dal tizio che vedete in copertina, il personaggio più ostinato che mi sia capitato di incontrare (che a confronto Sherlock Holmes è arrendevole e dolce). E pensare che, qualcosa come dodici anni fa, era nato con lo scopo di apparire ultra sessantenne con il ruolo di "ingombrante figura del passato che deve morire prima della fine". Ecco, in questi giorni ce l'ho di nuovo tra le mani, in versione diciassettenne.
Io di solito sono piuttosto cinica di fronte alle affermazioni sui personaggi che fanno quello che vogliono e che stupiscono il loro autore. Ma ammetto che alcuni personaggi fanno solo quello che vogliono e la sanno più lunga di loro stessi del proprio autore. Avevo pensato, quindi, prima di mettermi a scrivere, che la versione adolescente di questo personaggio sarebbe stata ingenua e idealista. Mi sbagliavo. Meno consapevole di come va il mondo, certo. Più insicuro, ovvio. Idealista, a modo suo. Ma ingenuo no. Già fatto d'acciaio, a modo suo e con uno sguardo di una lucidità a volte insostenibile.
A voi è capitato di trattare con personaggi che la sanno più lunga del loro autore?
Se invece volete venire a conoscere i miei personaggi problematici, venite a Briga Novarese il 26 gennaio!
Quando sarà il turno della presentazione romana (e chissà!) sarò in prima fila. ;)
RispondiEliminaRoma non è dietro l'angolo, ma mai dire mai. Considerato che chi ha curato il libro è di Roma, l'antologia potrebbe anche presentarsi da sola, senza di me. Ho scritto racconti emancipati, pare.
EliminaMi unisco alle parole di Marina. :)
EliminaNon solo mi è capitato che i personaggi la sappiano più lunga di me, ma lo ritengo addirittura doveroso per fare un lavoro come si deve. è fondamentale studiare e approfondire nel dettaglio la natura dei nostri personaggi, ma ancora di più lo è entrare in una completa sintonia emotiva con loro. Solo così essi potranno agire in modo spontaneo, senza alcuno sforzo da parte nostra. E per sforzo non intendo la costanza e l'impegno necessari per fare un buon lavoro, ma un "di più" che non ci serve. Sono una yogi. Anche la scrittura è yogica. Un giorno, forse, ne parlerò in un post. ;)
RispondiEliminaSarà un bel post!
EliminaDi solito questa fase di scoperta avviene prima della scrittura e con un personaggio che frequento da così tanto tempo lo ritenevo improbabile, ma, be', rende molto più interessante per me il racconto che sto scrivendo ora.
Secondo me il processo di documentazione (che comprende anche lo studio dei personaggi) non si esaurisce mai. Come puoi studiare la teoria per la patente, ma solo quando ti siedi al volante impari a guidare, lo stesso avviene, secondo me, con la gestione della storia e dei protagonisti. Man mano che la confidenza aumenta, l'energia scorre, rivelandoci a volte risvolti inaspettati. :)
EliminaChe bello, vorrei esserci!!!
RispondiElimina:)
EliminaI personaggi che la sanno più lunga dell'autore sono i migliori secondo me!
RispondiEliminaBuona presentazione, allora. Sandra
Come darti torto? Questo è nato allo scopo di ingombrare un po' la scena e andarsene in un romanzo e ha finito per prendersi titolo e copertina di una raccolta di racconti...
EliminaTi faccio i miei migliori auguri per questa presentazione.
RispondiEliminaTi ringrazio!
EliminaIn bocca al lupo per la presentazione, le biblioteche sono posti davvero magici per presentare un libro. La tua antologia sarà in ottima compagnia. Verrei volentieri, ma non guido, e durante la settimana non riesco proprio.
RispondiEliminaPer quanto riguarda i personaggi che la sanno più lunga del loro autore, posso testimoniare che Geoffroy de Saint-Omer, colui che campeggia sulla copertina di "Le strade dei pellegrini", ha fatto tutto quello che ha voluto fin dal suo apparire. Pensare che doveva ricoprire un ruolo secondario!
Ecco, sarà della stessa pasta del mio, che si è arrogato la copertina dell'antologia!
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